Sant'Erasmo ci parla dei contrasti nella Chiesa di oggi ed accompagna Marcello, un suicida che ancora non ha trovato la pace che cercava, ed un altro Erasmo, padre di Ornella - 29/09/2014

Spesso Sant'Erasmo ci parla dei comportamenti della Chiesa di Roma, di quanto accade entro le mura vaticane, e spesso riporta i malumori celesti al riguardo. In fondo si sa bene, la Chiesa è fatta da uomini e quindi reca in se stessa tutte le contraddizioni e le imperfezioni umane. Anche il tema del suicidio è stato affrontato tantissime volte in questi anni, e sappiamo bene, ormai, come la condizione dei suicidi lassù sia estremamente varia, dipendendo essa da tutta una serie di fattori individuali che vanno dai motivi del gesto alla rapidità di evoluzione e comprensione che l'anima acquisisce nell'Oltre. Marcello, un giovane ragazzo che ha scelto di porre fine alla sua vita, in questo caso appare ancora inquieto e lontano dal trovare la pace che ha sperato di trovare mettendo fine alla sua vita. Chiude la registrazione Erasmo, padre di Ornella, simpaticissimo e coinvolgente col suo entusiasmo e la sua gioia di poter parlare alla figlia.

Oh, l’amore segno dà: ah, sanno dì?.....

SANT'ERASMO

E a Lido vieni o no? Si!
E sali su, si, liste lì.
Ohi, stia lì, si,
ha vero.
E studi, dammi là, ho sale,
assai è lì!
Ah ccà romani ha muro
e mò ccà tira: ha ira!
E lì “scagne”…
Ah, l’”io”, eh, contare….
Oh, l’amore segno dà: ah, sanno dì?
E' lì palo, si, se perde salì!
E pur là vedo martiri….
E mò già pena lì c’è!

 


MARCELLO

Si, a capate fo il possibile….
Se, pure là, rispondi, ci ha fame!
E Lido cara, eh, occupi?
So' in diaspora, ah giù sento mente…
Ah chatti, infrastrutture,
so qui, è realtà!…

lì, ah, vedi fa c’è!
Tutti armonizzate!

Adottate conforme e dolce vita!

 


ERASMO PADRE DI ORNELLA

Danza, lì dà!
Su ha scelto me,
e dire: vedi mò di alimentà fede!
E possiamo, hai fede?
E resti, scendere santi,
se vede: ispirare sordi dà!
Adesso sole ispirare, si,
Sali su là che vedi, c'era la prova!
Qua io vidi e là ridi, ce n’ha donà!
Ma lì serve riti fa?
E viene giù il santo lì:
invece ispirà già nati di lì!
Santi fan fa di là,
santi n’ha e ci rende figlia,
facciam cd!

E ora onde sò qua, fa passare Lido,
qua è scendere, buco,
lodà, si c’è veri di là.

Vi piace ‘a maglia? So sul palco là!
E fame di Aldilà vale, qui n’ha legge!
E qua, neh, vi manda risposta là,
e de là vi son, dà i santi,
vi son le camere, legge,
qui rima già è una gar con l’onore!

 

 

 





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Rivolgendosi a me il santo mi esorta a darmi da fare dal Lido dove vivo, visto che ci sono liste di richieste molto lunghe. E, come spesso fa, mi rassicura dicendomi che qui viene il vero Sant'Erasmo a comunicare. Mi spinge anche a continuare a studiare per trovare nuovi metodi di comunicazione e per permettergli sempre più di donarci il suo "sale", la sua sapienza, in grande quantità. Parla poi dei "romani" facendo riferimento alla Chiesa di Roma, e pare che il santo non gradisca le separazioni che si stanno palesando all'interno della chiesa, nella quale c'è oggi un muro da superare per poter riformare la chiesa, portandola ad essere più misericordiosa ed accogliente e per ripulirla dallo "sporco" morale che l'ha insozzata da anni a questa parte. Però tanti, all'interno della Chiesa, tirano per la sottana il papa che vuole portare a compimento l'opera della misericordia divina che, oggi, vuole farsi più presente e viva dentro le regole della Chiesa pietrina. Il Signore ha ira per queste lotte intestine, anche perché così facendo la Chiesa si "scolora" (scagne, in dialetto napoletano). Ma è sempre l'io a contare in certe questioni, l'io debordante di tanti che mettono se stessi davanti alla volontà del papa e alle ispirazioni che egli riceve dal cielo. L'amore di Dio dà sempre un segno concreto nella misericordia, almeno questo, dice il santo, lo sanno dire nella chiesa di Roma?. Perdere la possibilità di salire in Paradiso senza poter contare veramente sulla misericordia di Dio col pentimento, sarebbe come se durante una partita si facesse palo invece che gol, la Chiesa, cioè, non arriverebbe allo scopo per cui è stata fondata: portare tutte le anime che credono in Cristo e nella Sua misericordia in Paradiso, salvarle. Questa possibilità va data a tutti coloro che la chiedono, Cristo è morto per i peccatori, non per i giusti. Eppure, anche in mezzo a tante difficoltà, i cristiani innamorati di Cristo continuano a dare la vita per Lui, a diventare martiri di Cristo, e questo è segno che nella Chiesa prima di tutti opera Gesù. Il cielo ha pena per questa situazione.
Marcello forse era testardo in vita così come ancora lo è lassù....e infatti ci dice che fa il possibile per evolvere e progredire "a capate", ovvero a forza di colpi di testa. Non può dirci molto di più, e infatti il suo messaggio è insolitamente breve. Vuole che io risponda alle domande dei suoi cari sulla sua condizione spirituale dicendo che è ancora "affamato"....affamato di pace del cuore, di equilibrio e serenità. Dice ad Elisabetta, che me lo ha chiesto, che ora "occupa" il mio registratore al Lido per farlo parlare. Dice di essere in "diaspora", ovvero è ancora disperso, fuori dal Regno a cui ancora non riesce a giungere, e questo perché ancora sente il dominio della sua mente distorta. Dice che è realtà poter "chattare" con loro lassù, che ci sono lassù "infrastrutture" che permettono questo dialogo fra i due mondi. C'è tanto da fare sulla terra, ancora...bisogna armonizzarci tutti fra noi viventi su questo pianeta, dice Marcello. E saluta raccomandando di adottare uno stile di vita conforme alla Parola di Dio: solo così la vita diventa dolce.
Erasmo, padre di Ornella, danza dalla gioia, ora hanno scelto lui per farlo parlare, finalmente. E dice subito a sua figlia di alimentare la sua fede in Cristo. E se ha fede può credere anche che loro da lassù possono parlarci. E che resti pure ad ascoltare questi messaggi, con essi scendono i santi per ispirare coloro che sono "sordi" ai richiami del cielo. Adesso è il sole della verità ad ispirare, ascoltando questi messaggi si sale in alto e da essi si può trarre la prova che l'Aldilà è reale e vero e che i nostri cari sono vivi. Erasmo lassù vide che il cielo ne ha da donarle, e chiede a sua figlia di ridere, di essere felice per questo. Ma non serve, per amare Dio fare tanti riti quaggiù. Viene Sant'Erasmo quaggiù e vuole ispirare al giusto tutti noi che siamo nati sulla terra. Sono i santi che ci danno la possibilità di comunicare quaggiù, sono i santi che rendono la verità a tutti e che fanno fare questi "cd" a loro, queste "registrazioni". E queste onde le fa passare il mio registratore che si trova al Lido e che è come un "buco" attraverso il quale i nostri "morti" scendono a parlare, e bisogna lodare Dio per questo perché qui, a parlare, sono gli spiriti della verità. Erasmo fa poi un paragone ciclistico, fa capire che indossa, sul palco, la maglia del vincitore (segno che è passato nella luce). E assicura anche che la fame che, qui sulla terra, abbiamo di sapere dell'Aldilà, è lecita, Dio ha leggi che ci permettono di comunicare e conoscere la verità. Attraverso questi messaggi il Signore manda risposte alle nostre domande, e vi sono i santi che lo aiutano in questo compito, vi sono le "camere" parlamentari celesti che fanno leggi che rendono possibile questo miracolo...e loro, i nostri cari, gareggiano con onore a chi fa le rime più belle per costruire i propri messaggi.

COMMENTO

Bellissima l'immagine con la quale Erasmo, il papà di Ornella, chiude la sua registrazione. Ci dice che i nostri defunti, lassù, gareggiano con onore e senza alcuno spirito di competizione per costruire le rime più belle da donare poi coi loro messaggi metafonici ai loro cari in attesa di un segno. Questo ci fa comprendere che nell'Aldilà non esiste alcuno spirito di gara, che tutti fanno il meglio che possono senza invidie né gelosie, e ciò perché ormai le loro anime si sono mondate da quell’"io" di cui parla S.Erasmo nel suo messaggio, quell'ego ingombrante che tanti disastri provoca sulla terra, a tutti i livelli di convivenza. Nell'Aldilà, quando siamo "purificati" dal nostro egoismo e prossimi alla luce, siamo tutti una cosa sola, e l'anima sente chiaramente di essere interconnessa a qualunque altra forma di vita che esiste nell'universo, ha superato il senso di forte individualismo che si vive, come esperienza necessaria, nella materia ed è consapevole che nell'unità con tutto ciò che è creato e con Dio sta la vera beatitudine. La guerra, le divisioni ideologiche, gli antagonismi, sono una condizione possibile solo nella materia, e infatti la vera sfida di ogni anima che viene su questa terra sarebbe proprio quella di imparare a superare, qui ed ora, questo senso di individualismo e separazione che è alla base di tutte le sofferenze del mondo. Ed anche su questo ci giudicheremo dopo l'esperienza terrena, e su questo misureremo la nostra effettiva distanza dalla Luce di Dio.

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