Ogni tanto il santo concede a mio padre di venire a darmi segno della sua presenza, vi riporto solo alcune sue frasi che sono utili a tutti, il resto della registrazione è privato - G. mi è stato richiesto da Elisabetta, era un giovane uomo morto improvvisamente - Danilo è lo zio di Davide - 14/03/2014

Ogni tanto mio padre si affaccia nel mio registratore ed è sempre una grande gioia per me sentirlo ed ascoltare le sue parole, la commozione per me è sempre grande, come potete ben immaginare. Sant'Erasmo mi fa, in questo modo, un regalo grandissimo, di cui gli sono tanto grata. La sua comunicazione è stata più lunga, ma essa è privata e personale, qui rriporto solo le sue frasi che possono essere di aiuto e di insegnamento a tutti. Seguono mio padre G., che potrei definire "l'amore della vita" di Elisabetta (anche se poi le loro strade si erano divise), morto in giovane età ed in maniera improvvisa, e Danilo, zio di Davide. Ci narrano entrambi percorsi di vita un pò "accidentati" che però lassù, alla luce della piena consapevolezza e verità, si sono trasformati per loro in trampolino di lancio per un nuovo percorso di comprensione, trasformazione ed evoluzione verso la meta della Luce.

Oh paghi! Tutto quello che è ora sarà: porterò qui su!....

MIO PADRE

Arò va babbo? Già qui con te,
dai, lì ridi!.

Ah butta, dici, a merda Luce?
Sfide giù terra perderà: chiaro dici lì!
Oh, giù fa lente!
Oh sta “tg quota” seguire!
Qua voce, si, dice vero,
qui piglia, nutre.

E nostro è parere: grate quassù,
fede e salire già!

 


G.

Farà per tre, so già..
A dì uscivo fino a lì,
chiave, ch’è raro,
vi sta più per dire, se ne appropria?
Sai BOT è blu!
Anima non entrò:
scioperà d’erba giù.
Oh paghi! Tutto quello che è ora, sarà: porterò qui su!
E che c’era a scoprire! Cor: mille luci!
Permesso qui mi è!
E dopo dite li giù che dirò:
laggiù “pista” cibo non è!
Ve diedi, sai, fa a voi luce!
Ah dì, spiegar qui!
E lì divertì, dissacrà...
là strage c’è giù,
Vuò, ah là, gridà?
Cosa cresce? Dì, mò pastoia!
E’ noi vivere in carità!
E che sia là viva, su gli darà!
Là morti già l’uve scendeva,
beh, c’è a decide, nun aspettà,
va, buss’ a orbi, là grida!
A te di lì nervo sta,
qua mano sta, a copp' hai!
Dai, è Giobbe come Erasmo….
Forza, fai lì!

Ha di lor Frà i pensieri dire,
isola caro battute perché è mezzo di lì!
Me, là, lo so tu hai,
e dè sfizi, ah, no occupà:
noi da su ve fona!


DANILO

Lì sta dischi, cò muffa l’è!
Pirati lì v’è dischi,
là lottà cosa, non già valore è simile!
Oh spero più, oh, vita cert’è!
Ho già ridotto, ne ho ccà fa!
S’ha ire, già arrivà là,
sanno eroi dar, vidi, le forze!
Son là, mo qua ressa, si, mò andrò di giù!
E sai, le batoste e più l’età dol…
Beh, escluderà folla là,
e studi mò ccà c’è, ah!
Ah so, la lue attira….
E dire le voci mò ccà.
Figlio, de fa giù, va!
Già nero, sa, di lì!

Ha ire già Dio dove gira imbrogli.
Danilo sta ccà, c’è zulù….
Oh maschi, do dì terra:
ah beh, vali, oh, e stir', vabbè!
Vai dire già, dare, dà,
ah ire già lì: osanna Re!

C’è Erà, attiri lì bestia…
Fionda c’ha li spezzerà,
dire li rovescia…te odi!

 

 

 

 





SPIEGAZIONE DEL TESTO

"Arò" in dialetto napoletano, quello parlato da mio padre, vuol dire "dove", per cui egli mi chiede scherzoso "dove va babbo?" e si risponde, anche , è qui con me, e mi invita a ridere, a risollevare il mio morale. Con una parola un pò forte ci ricorda che se questa Luce che ci arriva dal cielo anche tramite queste comunicazioni viene gettata nell'immondizia perchè scomoda, non creduta, impegnativa per chi vuole continuare a vivere come meglio gli aggrada senza morale nè valori, allora le sfide che la terra si trova di fronte oggi verranno certamente perse, e lui dice che ce lo viene a dire chiaro, senza fraintendimenti. Loro ci donano una lente per vedere la realtà con questi messaggi metafonici. Invita dunque, con una bella espressione ricca di inventiva linguistica, a seguire il loro "tg" che lui chiama "tg quota" perchè viene dalle alte quote celesti e porta le notizie davvero importanti per tutti noi. Qui, in questi messaggi, le voci dicono il vero e lui mi invita a prenderlo, a riceverlo, questo vero, perchè esso è nutrimento vero, spirituale, per l'eternità che attende tutti noi. Il loro parere da lassù è che si abbia fede e si cerchi di elevarsi visto che lassù davvero ci sono le "grate" delle prigioni spirituali che tanti si costruiscono con il loro modo di vivere, superficiale e senza morale alcuna.
G. inizia subito dicendo che cercherà di fare "per tre", ossia di fare più che può per comunicare al meglio ciò che desidera comunicare. Esce fino a qui, sulla terra, per parlare, ha avuto la "chiave" per accedere al mio registratore e ricorda che è molto raro avere questo privilegio di poter comunicare con chi è restato sulla terra. C'è tanto da raccontare su questa realtà, sulla metafonia e la vita dopo la morte, e così chiede ad Elisabetta di appropriarsi di queste verità, anche per diffonderle. I veri BOT, inizia a dire, sono quelli che investiamo in vita per il "blu", ovvero per guadagnarci il Paradiso, non quelli che teniamo in banca. La sua anima, purtroppo, non è ancora entrata in Paradiso perchè egli non ha ancora superato la sua dipendenza dall'"erba", gli spinelli, di cui invita i consumatori a fare "sciopero". Oh, dice, si pagano lassù certi vizi, tutti i vizi che abbiamo in terra saranno tali e quali lassù, ce li portiamo dietro e si trasformano in grandi tormenti perchè in spirito non si possono soddisfare certi bisogni che continuano però a farsi sentire. C'era tanto da scoprire, dopo la morte, lui non lo immaginava nemmeno....ora sa che è il cuore, l'amore a donare mille luci, qui e lassù. Gli è stato dato il permesso di dare questi avvertimenti e di parlare, e vuole che si dica, qui in terra, quello che lui sta per dire a tutti: qui sulla terra le "piste" di cocaina non sono certo nutrimento! Non per il corpo, tanto meno per l'anima che ne resta devastata. Lui ci ha donato questa verità, anche con un certo sforzo, però vuole che essa serva a fare luce a chi giace in certi vizi affinchè li abbandoni e li superi qui, sulla terra. Invita a dire e spiegare queste verità, sono importanti. Qui sulla terra ci sono tanti che si divertono a dissacrare tutto, prima di tutto se stessi, e così lassù è una vera strage, fra queste anime che restano bloccate nelle proprie debolezze e non riescono a liberarsi per poter andare verso la Luce. Vuole addirittura che si gridi questa verità per farla comprendere a chi è cieco e non riesce a comprendere i danni che si sta infliggendo per la propria vita eterna. Cosa cresce nelle persone che hanno questi vizi? Nulla solo le pastoie, i legacci che si ritroveranno lassù e che gli impediranno di salire, di andare verso dimensioni più luminose e con meno sofferenze. Bisogna vivere in carità, qui sulla terra, questo solo conta, questo è il vero BOT che possiamo investire tutti noi! Dice ad Elisabetta di vivere la sua vita, lui dall'alto gli darà tutto l'aiuto che potrà darle. Loro, i "morti", con questi insegnamenti ci portano "l'uva" (simbolo di frutto succoso, quindi di verità utile e nutriente per la nostra anima), e bisogna decidersi per una nuova vita, più caritatevole e compassionevole, non bisogna aspettare, invita Elisabetta ad andare da coloro che sono "orbi", ciechi, e non vedono tutto ciò, e di gridare a loro che li aspetta, dopo la morte, la realtà spirituale nella quale, però, saranno equilibrati errori e mancanze con sofferenze che l'anima stessa si è inflitta coi propri comportamenti. Sa che Elisabetta è un pò "nervosa", ma lui le tende la sua mano, gli dà il suo aiuto, una mano che è "a coppa", dunque piena più che può. Sant'Erasmo ha la pazienza di Giobbe nel portarci aiuto e speranza, dunque siamo invitati, per ricambiare questa pazienza, a darci da fare nel diffondere queste registrazioni. Io, Frà, devo dire i loro pensieri ed isolare frase per frase le loro battute per farvele meglio comprendere e perchè sono il loro umile mezzo. Elisabetta ha la certezza che lui c'è ancora; chiude raccomandandoci di non occuparci dei nostri "sfizi" che non sono importanti...loro ci avvertono di questo da lassù!
Danilo avverte subito che girano, qui sulla terra, delle false registrazioni, che hanno la "muffa", del male dentro e delle false verità, vi sono dunque dei "dischi pirati" che non sono autentici e bisogna lottare contro questo fenomeno perchè il valore di questi falsi non è certamente simile a quello delle autentiche comunicazioni del cielo (continuano gli avvertimenti contro i falsi messaggi di S.Erasmo che vengono diffusi su facebook da una persona, ve ne ho parlato nelle due registrazioni precedenti). Lui spera di poter salire un pò di più rispetto a dove si trova ora, ma quello che è certo è che quella dopo la morte è vita, eccome. Ha già ridotto un pò la sua pena, ma ne ha ancora da fare di strada. Bisogna andare avanti (ire è il verbo andare), gli "eroi", ovvero gli spiriti superiori sanno aiutare le anime che sono ancora in difficoltà, nella pena, e sanno dare a loro le forze per elevarsi. "Tornare" a parlare qui sulla terra è molto ambito da loro lassù e infatti c'è la ressa anche dall'altra parte per comunicare, ma ora è toccato a lui venire a parlare. Dice che risente ancora delle batoste avute e dell'età, gli dolgono ancora (dol, dolere). Chiede a Davide di escludere quello che pensa la folla cieca di queste verità, ovvero che esse sono illusioni, e di studiare quello che accade in questo fenomeno delle comunicazioni fra i due mondi. Sa che quello che faccio attira la "lue" (termine spesso pronunciato da lassù per indicare gli spiriti cattivi, il male), ma ciò che conta è che le loro voci possono davvero parlare qui. Chiama "figlio" Davide e lo invita a continuare quello che sta già facendo sulla terra per portare luce sull'Aldilà (Davide ha una bella pagina su Facebook nella quale si occupa dei nostri defunti), purtroppo qui sulla terra c'è "nero", buio spirituale. Dio è adirato con chi utilizza questi santi mezzi per imbrogliare e spargere negatività e falsità. Lui, Danilo sta davvero qui, e si definisce uno "zulù" (chiedo perdono al popolo degli zulù, ma non è colpa mia se con questo termine si definisce comunemente una persona gretta, selvatica, poco sensibile e civile, come potrete leggere in qualunque vocabolario). Insomma Danilo riconosce che in vita è stato proprio così: gretto, egoista e poco sensibile, ora se ne è reso conto. e vuole dire ai maschi che ancora vivono in terra che il loro valore resta lo stesso anche se magari danno una mano alla propria moglie stirando e aiutandola in altri modi nelle incombenze quotidiane (cose che lui non ha fatto, a quanto pare, anzi.....). Vuole che Davide dica a tutti che bisogna osannare il Signore. Con lui c'è S.Erasmo, il mio caro santo, che, sapendo che attiro le bestie, il male che vorrebbero farmi smettere ciò che faccio, è simbolicamente armato di fionda per colpirli e spezzarli, per rovesciarli in terra, per proteggermi, dunque perciò mi invita a continuare ad "udire" le loro parole senza paura.

COMMENTO

Che bella questa registrazione! Che miracolo ricevere certi insegnamenti direttamente da chi ha già fatto esperienza della morte e dell'autoesame della propria vita! Nulla, nessuna fallace opinione umana, nessuna credenza, nessuna elucubrazione tratta alla meglio da chissà quali ipotetici "maestri" orientali ed occidentali, può eguagliare la potenza di queste verità che ci vengono donate con la semplicità e la potenza di chi le ha sperimentate su se stesso e che ce ne parla, col permesso di Dio, affinchè possiamo prenderne atto e conoscenza a nostro beneficio. I veri BOT, come dice G., sono in queste conoscenze e nelle azioni compiute qui, in terra, in amore e carità, e che possiamo mettere davvero nelle casseforti del cielo per godere lassù la nostra piena realizzazione come esseri creati per essere capaci di amore e di godere il volto di Dio. Anche gli errori commessi da queste due anime si trasformano qui in un dono, grazie al loro coraggio e alla volontà di spogliarsi di qualunque ipocrisia per farsi esempio, anche nel male, di comportamenti sbagliati che imbrigliano gravemente l'anima nella propria capacità di innalzarsi subito verso le sfere celesti dopo la morte. Ho sentito il bisogno di dire un grazie di cuore a G. e a Danilo che hanno saputo oltrepassare il proprio orgoglio a nostro vantaggio.

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