Due amatissimi genitori portano i loro messaggi alle loro rispettive figlie. Sono Umbertina per Graziella e V. per M. - 30/01/2014

Un altro messaggio in cui l'amore genitoriale si mostra in tutta la sua straordinaria forza e nella sua immutabile essenza, indifferente alla morte fisica e all'apparente separazione che la morte impone a chi si ama. Ancora perle dal cielo, ori, come loro amano dirci. Per portare conforto, speranza e ulteriori prove che dopo la morte un'altra vita ci attende tutti. Diversa da questa che conosciamo adesso, con leggi e regole diverse, per fortuna, senza bisogni fisici, senza essere costretti a subìre la vicinanza di persone cattive e violente perchè esse saranno da un'altra parte, senza fretta, ansia, paura. Ci invitano ad avere fede, a non essere sempre sospettosi su questa realtà che, in fondo al nostro cuore, già sappiamo essere vera e reale, più ancora di questa vita qua. E' come se un sapere antico, che ha attraversato silente tutte le generazioni fino a noi, oggi stia emergendo dal fondo delle nostre anime e dei nostri cuori, all'unisono, in tutto il mondo, come un risveglio programmato dalla coscienza universale che orchestra in questo particolare momento storico l'inizio di una nuova e necessaria consapevolezza.

C’è Re nel cielo, c’è adorà lì!...

UMBERTINA

Eh si, di giù è mutà!
Eh care, c’è soffrire,
donna, dai: giù non è pure gita,
ma mò si, eh, rogne, core, ti sembra più, neh di lì!
Col raggio è lì donà,
le prove si tira lì e fidi!
Or già allungare di più Padre di lì!
E’ rimaner, digli là che sorride lì.
Qua mira erede, entrà!
C’è Re nel cielo, c’è adorà lì!
Le arriva strofe,
lei ha fili, lì apri!
E dissero nave era mò tirar,
che c’è d’extra lì ripete giù,
ah, l’uguale andrò a fare,
di là noi già che c’è digli di dire!
Ccà rendo or, sale, sperai: dà Dio crepe….
Oh, chiar, vigilà diran di lì!


V.

Il corpo là morì….dì, alè, n’Ave Marì!
Eh su, là! Scioglie dovrà,
di lì do me zuccheri, lì hai!
Credi mò, ccà leve, ah c’è,
veri sta, lo dirò!

E qua dirò mire qua, dì, sta, eh!
Hai considerà: qui c’è noi, era Aldilà!
Ma qua so, vuò fare prova lì?
Ma colà sta sordi, no cò maiali….
Ah lei, ja, dirà c’è mò ccà già bare,
il morto, ah, le dirà: noi stamm qui a dì!
E le do mai lampeggià, lì do meglio, ah, lì!
Ah n’hai, là spieghi mamma che costosi va lussi… Già li vò?
Santo esce, ah mò sta l’uva…
Hanno astro, qua Maestà!
Ah ressa c’è, bionda, su!

 

 

 





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Eh si, dice Umbertina, quaggiù bisogna cambiare rotta. Mi chiede di "dare" questa sua verità a sua figlia: nella vita c'è da soffrire, non è certo una gita, però ora a Graziella le rogne della vita sembrano più grandi di quel che sono davvero. Loro ci donano questi messaggi col raggio di energia che esseri superiori come gli angeli ci mettono a disposizione, ci "tirano" prove e chiede a Graziella di fidarsi. Il nostro Dio Padre ci sta "allungando" sempre più prove quaggiù. Le chiede di rimanere su questo sito, di seguirlo che la aiuterà a sorridere sempre più. La chiama "erede" e la invita ad entrare nel sito e a leggerlo. Le dice che Dio c'è davvero nel cielo e che bisogna adorarlo. A me arrivano le loro strofe, ho i "fili" di collegamento, per questo mi chiede di aprire sempre le loro porte. A lei spiriti superiori dissero che c'è questa "nave" simbolica che li porta a comunicare con noi (la metafonia) e che questa nave porta conferme "extra" su ciò che è la Verità di Cristo, e ora lei viene a dire le stesse cose, vuole che io dica a sua figlia di dire anche ad altri che loro ci sono ancora, sono vivi lassù. Rende oro e sale (il sale della conoscenza) dicendo che Dio ci dona queste piccole "crepe" che ci permettono di "vedere" che c'è davvero l'aldilà. Però sia chiaro, nel contatto con l'Oltre bisogna sempre vigilare perchè potenziali pericoli ci sono sempre.
V. inizia con un pò di amara ironia: dice infatti che, una volta constatata la morte del corpo, i presenti mormorano una distratta Ave Maria e poi cercano di mettere tutto nel dimenticatoio, per non pensare alla morte, a cosa essa è. Esorta sua figlia a stare "su", a sciogliersi che ora lui le manda, simbolicamente, "zuccheri". Le chiede di credere che qui ci sono le leve giuste per avvicinarsi alla verità, ci sono spiriti veritieri. Le chiede di porre le sue mire, i suoi obiettivi, proprio nella prospettiva dell'aldilà, e le chiede di rimanere in questa verità. Lui stesso le sta dando questi obiettivi. Vuole che lei consideri seriamente che esiste l'Aldilà ed esistono loro, che sono vivi e presenti. Lui è qui al registratore e le chiede se anche lei vuole fare una prova, registrare lei stessa, però tenendo presente che, siccome quaggiù ci sono tanti "sordi" che non vogliono sapere nè sentire, è bene che lei non dia queste perle ai porci, a coloro che non sono in grado di comprenderne il vero valore. Vuole che lei affermi che qui ci sono davvero le "bare" (i morti) a comunicare, e lui, il morto, le conferma che loro sono qua a parlare. Lui non le ha mai dato segnali tipo il lampeggiare di luci o cose simili, ma ora le sta dando molto meglio con questo messaggio. Ne ha di grazie con questo dono e le chiede di dire alla mamma che, con queste registrazioni, è come se arrivassero dei doni di lusso, costosi. Li vuole? (Pare un invito a registrare). Esce davvero Sant'Erasmo per portare questi messaggi e porta "l'uva" simbolica, il frutto succoso di questa verità. L'astro che ci guida in questo "miracolo" di comunicazione è il Signore, la Sua Maestà. Saluta M. dicendole che lassù gli spiriti fanno ressa per poter comunicare i loro messaggi.

COMMENTO

Immaginate la scena? Spiriti che fanno la fila e sono impazienti di poter dare il loro messaggio ai parenti sulla terra (ovviamente sarà una ressa ordinata...), proprio come mi ricordo di aver visto nel film "Nosso Lar" basato sul libro "canalizzato" dal grande medium Chico Xavier e che narra i primi passi nell'Aldilà del dottor Andrè Luiz (per chi volesse vederlo o rivederlo vi metto il link: http://www.youtube.com/watch?v=yVBCCTrGJT4). Sapete, io credo che il desiderio di contatto coi nostri cari lo abbiamo noi qui sulla terra come lo hanno anche loro lassù, allo stesso modo. Come affermava proprio Chico Xavier la nostalgia riguarda i due mondi ala stessa maniera. E dunque niente di strano che i nostri cari lassù siano impazienti di poterci dire che la vita continua, che il loro amore per noi è rimasto immutato e che la vita è qualcosa di ben più grande e sconfinato di ciò che normalmente si pensa, specie ai nostri giorni, così materialisti e lontani da ogni riflessione seria sulla propria natura immortale. Loro ci chiedono sempre di "aprire le porte", di "entrare", di approfittare di quest'uva succosa che ci portano con gioia e col permesso di Dio che in tal modo vuole aiutare i suoi figli in questi momenti così difficili per questa umanità. Ritrovare il senso vero di questa vita, se accadrà per tutti e ad un più ampio livello di certezza e comprensione, potrà davvero cambiare le sorti del mondo che oggi corre verso l'autodistruzione. Sono convinta che solo questa presa di coscienza globale potrà donarci la serenità di vivere in un modo più sobrio, più sereno, senza stress e senza ansia, facendoci fruttificare al massimo in questa esperienza nella carne. E vivremmo anche, permettetemi, con molti meno desideri, invidie, gelosie, paure, egoismi, paghi di sapere che siamo anime che fanno una momentanea esperienza nel mondo fisico, destinati a lasciarlo comunque e senza troppi rimpianti.

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