Vito è il giovane fratello suicida di F, Rosalba, invece, l'amatissima mamma di Marco: vengono a donare speranza e vero amore, a dirci che la vita non ha mai fine....20/01/2014

La morte di un proprio caro è sempre un grande dolore che viene a sconvolgerci la vita, e lo sappiamo bene tutti noi, ma quando questa morte è giunta per la libera scelta che questo caro ha fatto, beh, essa appare ancora più inaccettabile, portando con sè mille interrogativi, mille domande senza risposta, mille tormenti che difficilmente troveranno soluzione in questa vita. Ho già cercato tanti suicidi e chi segue il sito sa bene che non è vero che tutti i suicidi vanno all'inferno, le motivazioni che li hanno spinti sono la discriminante che li porrà, lassù, in varie situazioni ed ambienti da cui potranno iniziare il loro percorso, più o meno lungo e faticoso, verso la comprensione dei propri errori e delle proprie fragilità e dunque verso la guarigione del male di vivere che li aveva guidati verso il suicidio. Ogni caso è un caso a se stante, e vedremo come anche Vito, che pur si trova in un ambiante ancora vuoto e spoglio, non si sia certamente dannato. Segue Rosalba, l'amatissima mamma di Marco, che ancora riesce ad esprimergli quell'amore caro e dolcissimo che lega per sempre una mamma al proprio figlio, anche oltre i confini della vita terrena.

Mi porta là, ti renda là beato....

VITO

E dire ero qui, nervo è fragile, Frà!.
Eh si, ha! Ama, ecco, venuta è!
Ah reagì mò, qua nun v’è, uh, da pagare,
dannai là deduce…..
Ah si fuga, là dì, l’arma?
Ci son regni, più qua nasci!
E n’ebbero beni lì!
Costà rovini? Ah, rogna!
E’, uh, da parlare qui,
ah lì ndò sto dì nulla, eh, ho,
vai cò trombe a lì dire,
e, deh, va già a dà bocca, eh,
che già muro darà ccà, si sa!
A Lido, eh, s’avrà a impegnà:
mille qui n’ha modelli!
Da lì gira: le basti,
va lì a sentire,
sempre, e dici te!

 


ROSALBA

Mi porta là, ti renda là beato,
gli uomini…ci manca giù, là ccà discute?
Eri un re…e bruscolo sei te!
Si stai al chiuso lì viene l’ernia!
Per me hai, credo, miracolo, al Lido vedo, è l’ambra lì!
E’ l’ambra, ohi, ed è già lì!
Se lì va a dì, distrugge là, lì colite hanno….
Quest’è ospite mio,
ha là d’Ultra e va, deh,
e mò sale, mò fa buca,
neh, voi, che c’è avesse chiesa benedì,
costì che medici è?
Il Tutto era guida, c’è via, annà lì!
E noi vivi lì sta, legionar qua noi!
T’auguro non vedrà giù na bara.
Cuore, ah si ti dà nonni, e là c’era!

 

 





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Vito si presenta dicendo che ha ancora i nervi fragili lassù, che ancora non ha trovato in se stesso la forza per guarire. Sua sorella, che me lo ha richiesto, lo ama ed è per questo amore che ora è come se fosse andata da lui attraverso questa registrazione. Le chiede di reagire al dolore per questa sua morte e le dice che lassù non ha nulla da pagare, e sbaglia sua sorella se deduce che si è dannato, non è certo così. Vuole che si dica a chi quaggiù medita il suicidio che l'arma giusta per risolvere i propri problemi non è la fuga dalla vita, anche perchè nell'Oltre ci sono vari "regni", vari luoghi, più o meno luminosi, più o meno oscuri, in cui si rinasce a nuova vita; non si può morire, la vita è eterna, non ci si illuda suicidandosi. I suoi cari hanno avuto tanti beni dall'Alto, e badino a non rovinarli questi beni, sarebbe una grande rogna per loro se ciò accadesse (in realtà pare che questo monito Vito lo faccia a se stesso). Vuole che si parli di come si trovano i suicidi lassù, dice che lui è in un posto vuoto, dove non c'è nulla intorno a lui (sapete bene ormai che l'ambiente intorno è il riflesso di ciò che si ha nell'anima....), desidera che F. vada con le trombe a dirlo a tutti, lassù donano loro questa "bocca" per parlare e vuole che si dica che lui è come dietro un muro oltre il quale non vede (anche questa immagine simboleggia l'eccessiva attenzione che lui ha avuto solo sui suoi problemi senza riuscire a vedere la sofferenza di chi gli era intorno). Io, al Lido dove vivo, mi devo impegnare a diffondere queste verità, il cielo ci ha donato ormai mille modelli di anime a cui ispirarci. Vuole che io giri a sua sorella il suo consiglio: le basti così, non cerchi di sapere altro di lui, che vada a sentire le altre centinaia di registrazioni del sito per conoscere e consolarsi e che dica a tutti di questa realtà.
Rosalba è felice perchè S.Erasmo la porta qui a parlare e desidera che questo renda beato suo figlio che la aspettava da tanto. Le mancano i suoi uomini (evidentemente in famiglia erano tutti maschi?....) e su questo, dice, non si discute nemmeno. Per lei suo figlio era un re (evidentemente lo ha trattato proprio bene!) e per lei resta sempre un "bruscolo" (una parolina affettuosa che gli dedica, come una mamma può dirne ad un figlio piccolo). Evidentemente Marco esce poco e così la mamma lo stimola a muoversi, altrimenti, gli dice, gli verrà...l'ernia! Per lei quello che accade qui, a casa mia, al Lido, è un vero miracolo, vede la loro "ambra" scendere attraverso questi messaggi. Sa che se suo figlio andrà a dire agli altri suoi cari della metafonia e di questi messaggi, demoliranno tutto, gli verrà il mal di pancia....insomma, non accetteranno. Io, che la ospito nel mio registratore, ospito spesso l'Oltre ed è come se facessi una buca nel cielo per parlare con loro, e dice che la chiesa dovrebbe benedire tutto questo, che medici dell'anima sono se rifiutano questa grande consolazione che Iddio ha voluto donare agli uomini di questo tempo? E' Dio, il Tutto che guida questo progetto di comunicazione fra i due mondi, c'è una via per "incontrarci" e bisogna incamminarcisi. Loro sono vivi e vengono a comunicare (se ci pensate bene la chiesa condanna le comunicazioni coi morti, ma loro sono vivi!....), si sentono come dei legionari che combattono oscurantismo ed ignoranza. Dopo il suo messaggio augura a suo figlio di non vederla più in una bara, lei infatti non è lì. Saluta dicendo a Marco che i suoi nonni erano con lei e che gli mandano il loro cuore.

COMMENTO

Non ci avevo mai riflettuto, ma all'obiezione che fanno tanti a queste comunicazioni, e cioè che la chiesa condanna i contatti con i morti, si può tranquillamente rispondere che si, va bene quel che dice la chiesa, ma questi non sono affatto morti, ma molto più vivi di noi! E i contatti coi "diversamente vivi" non sono certo proibiti! Come potrebbero esserlo? Grande Rosalba, con le sue parole mi ha suggerito un concetto davvero importante da contrapporre a quanti (per fortuna pochi e sempre meno) per partito preso condannano la metafonia. Vivi e in cammino verso la perfezione di se stessi, ecco cosa sono i nostri cari lassù, vivi, pieni di amore, affetto e sentimenti, con la loro personalità intatta e i loro ricordi più nitidi e vivi che mai.

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