SANT'ERASMO
Oh t’immagini lì? Là vien la Croce!
E noi staremo accà agir,
basta ripetere, nun c’ho balle,
così, eh, già là dire c’ha di lì.
Ma cara, è odio e in giro leggi,
e dà auguri, è là travaglio.
Ogni sfida ringrazia a Dio,
so che già chiedi, stamme più qua.
Ah là fu botte il caino spara ….
Recà giù e va cari, misteri…
Ma da voi chi ci entra? Lì dica chi è!
E rigiuro cure fa lì,
i dubbi nutre?
Del Re dè romani hai onde lì!
E lì già apre e salì, beh!
E so' con baci lì, dì,
ma radià tv c’è.
GABRIELE
L’albero mò cresce lì,
e di lì mò a creder là: è mò più voce!
Ce n’ha voce, l’amore mistero…
Fa lì, l’è legge,
là lasciamo sta luce!
Stelle ce n’era là per riciclo,
dubbi resta? Dirò già apro qua!
C’era dire là e segnà: la fine è su lì!
E neh, c’è la voce lì.
Oh sa, lì c’aveste, si, mò affare,
permesso c’è là,
costà denari, il vero dice!
Là lenite,
qual è, si, la gioia! Benedetta lady lì che c’onora,
che ci legge…
continuare milady, smetterà?
Qua busso e la guida venne là a cooperà!
ANGELO
Oh, per me c’è via,
e lì fa Messe: do a Re!
E ccà sole, che, ah va in qua…
E là foglio mò ce l’ho,
“busa” sta, scendo così,
ma cchiù si va, ha “cunei”…
uhè, “Re ci dà” confesserà!
Tram blu, oh, sta, esce…
Po’ già andà,
oh, de argine hai tende,
ah là afferma di tirà lì,
lì t’offre guida, c’è un buio, attient…
bada, qui Rai Re, tu c’hai là seri.
E, sai, grati! Che può, deh…gioia.
Un Re c’è, puoi entrà e avanzare.
Ah chiamai terra, ah si, urna là chat!
Esce, si, de là sto caro!
Ah de qua già parto, vado,
ah, mica fine, c’ha lì tende e dire, terra!
Ha leone in testa pesce!
Qua ride, e spinta a te,
tra matti ‘un se bada,
ah, c’è sposa,
davvero amo là,
e ben hai che ti sposo!
| SPIEGAZIONE DEL TESTO
Sant'Erasmo mi invita a riflettere sul fatto che Gesù non se ne sta certo lontano sulle nubi, indifferente a quanto accade su questa terra; al momento opportuno Egli interviene, anche se in modi che noi non comprendiamo immediatamente, scegliendo vie misteriose, che spesso non sembrerebbero neppure in relazione alla faccenda che vorremmo vedere risolta. Il nostro, insomma, è un Dio che parte da lontano e sceglie sempre la via più stretta e difficile, ma siccome Egli conosce bene la via per uscire dalla tomba, alla fine con Lui la vita e l'amore trionferanno sempre, anche a costo del sacrificio. Loro da lassù agiranno, e questo il santo lo aveva già detto nel messaggio precedente, ecco perchè dice che non ha più voglia di ripeterlo, che lui non racconta balle, e vuole che io lo dica anche ai lettori. Quello che leggiamo in giro, minacce e quant'altro, è dettato dall'odio verso la Verità ed il Bene, e per questo il santo fa i suoi auguri a questo mondo che sta passando un periodo di travaglio. Qui il santo ci dona un insegnamento molto importante: per ogni sfida che la vita ci pone davanti dobbiamo ringraziare Dio, e ciò perchè questo ci aiuta a dare il giusto valore alle cose che abbiamo conquistato, a ciò che ci è stato donato. Il santo sa cosa chiedo in cuor mio, e mi raccomanda di stare più tempo a registrare. Il "caino" non è altri che satana che, in questo periodo storico, "spara", in nome dell'odio e della violenza, con le armi dei tagliagole, servendosi del loro livore e della loro sete di sangue. Lui da lassù continua a recare in visita i nostri cari defunti, e questo è il vero mistero che dobbiamo comprendere per risolvere i drammi della vita terrena. Il Santo mi chiede, un pò provocatoriamente, chi è che entra nel mio registratore, quali spiriti, vuole che io lodoca, che dica che sono spiriti che vengono per aiutarci a curare i nostri mali e la nostra ignoranza, non dobbiamo nutrire dubbi su questo, e poi dice una cosa davvero emozionante: le onde che mi portano questi messaggi sono del "Re dei cattolici romani", ovvero di Cristo, è Lui che le permette e le invia a noi. Così ci vengono aperte metaforicamente le porte del cielo e l'invito è a "salire", ovvero a cercare di elevarci. Il santo chiude mandando i suoi baci ma anche con un invito ben chiaro: non guardare la tv, perlomeno quei programmi che vengono confezionati per confonderci le idee e plasmarci secondo i voleri dei potenti di turno, programmi in cui la verità è bandita come la peste e nei quali tutto è relativo....
Il piccolo Gabriele si paragona ad un albero che ora continuerà a crescere lassù, e chiede alla sua mamma di credere, è vero che ora loro possono avere a disposizione una voce (quella della base registrata, non la sua, ovvio) per comunicare con noi "vivi". Lo ribadisce, ne ha di voce, ed è l'amore che vince sulla morte (una meravigliosa affermazione). Quello che faccio io, ovvero comunicare con i cosiddetti "morti", ha il beneplacito della legge celeste che permette tutto ciò, e loro, grazie a questi messaggi, possono lasciarci una luce di verità e speranza. Lassù dove lui ora vive ci sono talmente tante stelle che potrebbero essere buttate nel "riciclo", e questo è un modo per cercare di esprimere la grande quantità delle stelle che brillano nell'Aldilà, nei livelli più elevati, ovviamente. Se alla sua mamma restano dei dubbi sulla possibilità di comunicare con l'Oltre, ebbene, lui la invita a provare lei stessa a registrare, lui stesso le "aprirà" la porta. Vuole che si segni con un tratto di penna rossa questa verità che lui ci dice: la fine di noi tutti non è qui sulla terra, nella bara, ma è lassù, il nostro fine è il cielo e la vita eterna. Ribadisce ancora che la prova di questi contatti sta nel fatto che si possono ascoltare i loro messaggi in voce. Per noi ancora viventi in terra questa possibilità di comunicare con coloro che sono già trapassati è un vero "affare", come dice Gabriele, abbiamo i permessi di Dio per poterlo fare, e questi messaggi valgono denaro contante, sono preziosi, perchè portano il vero. Con queste comunicazioni possiamo lenire il dolore per il lutto, e per loro è una gioia enorme poter comunicare, e qui, bontà sua, manda una benedizione a me (sapete tutti ormai che mi chiamano affettuosamente "lady") che li decifro ("ci legge") e li diffondo. Mi chiede di continuare e mi chiede timoroso se smetterò di registrare (assolutamente no, finchè potrò farlo lo farò). Poi il piccolo saluta e dice che "bussa" alla porta di sua mamma (vorrebbe che lei registrasse) e che, se vorrà, S.Erasmo, la guida, coopererà anche con lei. 
E' il turno di Angelo, amato compagno di Daniela, morto in ancor giovane età. Anche per lui si apre questa "via" di comunicazione e così subito approfitta per chiedere a sua moglie di fargli dire delle Messe in suffragio, messe che poi lui potrà offrire al Signore. In questi messaggi è il sole della conoscenza e della verità, ora anche lui ha a disposizione questo mio "foglio" sul quale farmi scrivere le sue parole. In dialetto veneto mi dice che c'è una "busa", ovvero una buca virtuale attraverso la quale lui può scendere al livello terrestre per comunicare, da lassù ormai loro possono scendere sempre di più perchè il Signore ci ha donato ormai tanti "cunei" per spaccare i muri fra i due mondi. Però vuole che Daniela confessi che è il Signore che ci dona questa meravigliosa possibilità. Da lassù c'è un simbolico "tram blu" che esce per venirci incontro, qui possiamo certamente andargli incontro, in fondo, dice Angelo, ormai l'argine divisorio fra i due mondi è fatto di semplici tende che possono essere tirate ed aperte, anche perchè la nostra cara guida ci copre le spalle dalle intromissioni di spiriti malvagi, in fondo c'è sempre un'area buia nell'Aldilà, non bisogna mai dimenticarlo. Questa è la "Rai del Re", come la definisce Angelo, e qui ci sono gli spiriti seri e veri. Poi fa un'affermazione scherzosa, dice che nell'urna c'è una "chat" e che lui ha potuto quindi chiamarci per parlare. Lui è davvero uscito da quell'urna che contiene solo i suoi resti mortali, ed ora sta qui, sa di essere caro a Daniela. Si appresta a ripartire, ma prima vuole ricordarci che la nostra fine è lassù, proprio come ha detto anche il piccolo Gabriele, e che fra i due mondi c'è una fragile separazione, equivalente allo spessore di una semplice tenda. Per poter comprendere la frase seguente, bisogna rifarsi un pò ai simboli con i quali, nella storia del cristianesimo, abbiamo rappresentato Gesù Cristo, ovvero il leone (Gesù è detto "leone della tribù di Davide) ed il pesce, che era il simbolo col quale i primi cristiani rappresentavano Gesù nelle catacombe (pesce in greco si dice "ixtus", parola formata dalle iniziali della frase , in greco, "Gesù Cristo, figlio di Dio, salvatore"). Con il simbolo di un leone con un pesce sulla testa, Angelo ha voluto ricordarci, appunto, che è Gesù il nostro salvatore, ora lui lo sa, anche se magari in terra non era certo. Una scena spiritosa, che dà la misura del suo carattere, si prepara a chiudere questa comunicazione: lui ride e dà una spinta scherzosa a Daniela, come a volerla invitare a tirarsi su, in fondo, dice, tra mattacchioni non si bada alla forma....sa che c'è la sua sposa che lo aspettava, sposa che lui ama davvero e alla quale dice con ironia che è fortunata, perchè lui la risposerà ancora lassù.....  |