Ada, la nonna di Marina, Sant'Erasmo e infine Nicola, il giovane fidanzato di Laura, scomparso in un incidente - 27/04/2011

Ada è la nonna di Marina, una mia lettrice che desiderava sentire qualcuno dei suoi nonni: è arrivata Ada, che incoraggia la nipote (come farà poi anche Nicola) ad imparare a fare metafonia per porsi al servizio di questo grande compito. Lassù avvertono sempre più pressante la necessità che più persone si mettano d'impegno per dedicarsi al contatto con l'Aldilà (anche se Sant'Erasmo avverte che lui vaglierà e deciderà chi è davvero in grado di farlo con serietà e non come semplice gioco o curiosità). E ciò è dovuto al fatto che desiderano diffondere la fede nell'Aldilà proprio in un momento così difficile per l'umanità intera, momento si affrontano problemi gravi e complessi che, con l'aiuto della fede e di una visione più ampia della nostra esistenza, si possono affrontare più fruttuosamente. Anche Nicola, rivolto a Laura, la sua fidanzata, la incita con forza a studiare il metodo per fare metafonia e le elenca tutti i vantaggi che da questo contatto possono nascere. A questi cari importa solo testimoniare la loro sopravvivenza e, nel poco tempo che hanno a disposizione per esprimersi, cercano di focalizzarsi sull'argomento che più interessa loro: se le donne che ne hanno chiesto il contatto riusciranno con serietà e costanza a fare metafonia, saranno poi loro, personalmente, a dare loro altre informazioni ed altre prove. Del resto io sono talmente oberata di richieste che non sarà facile soddisfare in toto, ed è anche per questo che da lassù mi cercano possibili assistenti a distanza. Sempre sottolineando che la metafonia non è un gioco e che le motivazioni interiori che devono spingerci devono essere solo di carattere spirituale e di servizio disinteressato agli altri. Poi saranno le guide superiori a decidere se concedere o meno il contatto.

Tu dolore folle reciderai,
qui imparando, di là studia!
......

ADA

Si, là “san” vedrai, prometti qui:
e non scegli satana,
avevi lì, entra Adina!
E’ facile, qui adoperai,
turno m’era di intrà di qua!
Sperando, si, velo svanirà,
pure Cielo assiste, un Re!

Ah, vero che di là fiori, figlia vedi!
Tu dolore folle reciderai,
qui imparando, di là studia!
Fa l’ozio a meno, c’è luce e mò crederai!
Tu nome qui mi gira Gesù di là,
là loderà,
a te do qui, scrittrice:

e euro più utilizza, più persona è più bella, dì?
Fò giunta: e là credi, figlia,
chè ti piangi?

Ai raggi di una Pasqua miri e…
In feste noi!


SANT'ERASMO

Ho giù un faretto,
ccà va giù Erasmo a lì dire.

E', si, guida, allegri!
Ciò avvisa: c’è sperà e già ridiamo:
una Messa esce?
Il capo perdo là:
si che son già Beato
e subire…e là dimorai più!

Di entrà a far qua lì dì!
Annulli il distacco,
vaglierò chi vò annare,
e sonà, si fa annà!

E ti finanzia, di là i timbri c’ha,
scopi ho giù là, c’è guai, sai, in terra!
Avè qua avuto, ohi, botte?
Venga qui, ripiglio,
che frasi n’ha, eh!

Qua poi gira, s’addrizzerà!


NICOLA

Qua si venne,
sta regista, n’ho,

che là mi attira in nave
e già tiro buste!

E mette bona TV!
E là via sceglie(re), gioco troppo qui!
Ce n’ha a espià parecchi,
ma c ’era vista: han rimessa qui!
Far già che studi, facciamo i sordi?
Entrai lì me!

E se glie ridono?
Gira santi, prega più!

E s’andrà qui!
Sapendo là di Martire, mai nera là!

Ogni dà qui, e da lei poi porta,
e carte noi gli effetti denunciar,
ce n’ho, delle notizie ebbe, ah!
Ad arte se chiacchiera,
portate là riforma,
c’e errori..infatti!

 

 







 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Si, dice Ada a sua nipote, un giorno si potranno davvero vedere i santi lassù a patto di di non scegliere satana, il male, nella propria vita; si presenta e dice, con un vezzeggiativo, che sua nipote ha davvero lei nel registratore, "Adina". Le dice che è stato facile registrare per lei che ha adoperato i mezzi che le hanno messo a disposizione lassù visto che era il suo turno per venire a parlare. Spera che un giorno il velo che separa i due mondi possa svanire, e a questo scopo assiste il Cielo ed un Re, Gesù Cristo, che permette queste comunicazioni. E' vero, dice a Marina, che nell'Aldilà ci sono i fiori (e sono molto più belli e colorati di quelli terrestri). Marina potrà eliminare il dolore folle della separazione dalle persone care (sia il propio dolore che quello degli altri) se imparerà a fare metafonia e le dice di studiare il metodo. La invita a fare a meno dell'ozio nel darsi da fare per tentare questi contatti, perchè c'è luce in questi messaggi che aiutano a credere, ad avere fede. Il nome di colei che l'ha cercata, ossia Marina, è stato detto ad Ada da Gesù e dunque invita la nipote a lodarlo per il grande dono concessole. Ci invita ad una riflessione (non capisco a chi si rivolga con la parola "scrittrice", se a me o a sua nipote): chiede Ada se per il semplice fatto di poter utilizzare più soldi una persona diventi più bella (si riferisce ad una bellezza interiore, alla luminosità che avrà la propria aura nell'Aldilà che dipende dal modo in cui abbiamo agito). Ovviamente lo scopo è quello di farci comprendere che la vera bellezza, quella interiore, non dipende affatto da quanti soldi si hanno a disposizione. Aggiunge una domanda per Marina: se di là credi, perchè allora piangi? Perchè ti preoccupi? La saluta chiedendole di vivere mirando sempre alla luce della Pasqua che ci porta il messaggio della resurrezione e della vita eterna e dicendole che loro lassù sono in festa.
Sant'Erasmo dice che quaggiù ha posto un faretto per fare luce (i messaggi che mi dà) e poi mi informa che è proprio lui a venire a parlare (io avevo chiesto un altro parente). Si, mi dice, state allegri, è proprio la guida che viene a registrare (è lui, la mia guida). Un mio lettore, Nazzareno, mi aveva chiesto notizie per un ragazzo che deve subire un doppio trapianto di polmoni ed io ho chiesto notizie in merito a Sant'Erasmo il quale mi dice di avvisare questo mio lettore che c'è tanta speranza, infatti loro lassù già ridono per l'esito positivo dell'intervento, e poi, con ironia, chiede se, in cambio di questo aiuto celeste gli amici e i parenti di questo ragazzo faranno celebrare una messa di ringraziamento. Con la sua ben conosciuta ironia il Santo dice che, quando considera i fatti che accadono sulla terra, perde la testa, ma, poichè è già beato lassù, gli tocca subire e venire a dimorare ancora di più sulla terra per cercare di aiutarci coi suoi insegnamenti, anche se se ne starebbe volentiri beato in Paradiso. Mi chiede di dire ai lettori di provare a fare metafonia, è un modo per annullare il distacco dai nostri cari trapassati, poi sarà lui che vaglierà le persone più adatte, ma chiede di "bussare" lassù che loro fanno "passare". Da lassù mi "finanziano", ossia mi danno i mezzi per continuare in questa "missione", ho i "timbri", ossia i permessi di farlo perchè lui, Sant'Erasmo ha degli scopi ben precisi visto che sulla terra ci sono molti guai a cui cercare di rimediare. Poi afferma: se avete avuto "botte" dalla vita, ossia dolori, allora avvicinatevi alla metafonia per riprendervi spiritualmente che di frasi da donarvi lassù ne hanno tante. Invita a dirigere il proprio essere verso di loro, verso la fede, e così si potrà addirizzare il corso della nostra vita e del mondo.
Nicola pare sorpreso nel dire che è venuto di nuovo in terra per registrare, grazie al "regista" Sant'Erasmo che lo ha attirato verso la sua "nave" (usano spesso questo termine metaforico per indicare il "mezzo" col quale ci raggiungono) per fargli consegnare questa "busta", questo suo messaggio per Laura. Sant'Erasmo mette su una buona Tv, dice, ossia sintonizza un buon canale per comunicare con noi (è una metafora). Nicola invita Laura a scegliere la via giusta quaggiù, la via seria, visto che tende a "giocare" un pò troppo con la propria vita (probabilmente vuole dirle che deve prendersi più sul serio). Ci informa che il Signore ha tante anime che stanno espiando i propri errori lassù ed ora che lui può vederlo direttamente, ci informa che lassù hanno una "rimessa" per queste anime, un'officina dove le rimettono in sesto (bel modo di definire il Purgatorio). Fare in modo che già studi il metodo per comunicare con l'Oltre, le dice, non faccia finta di non sentire, e la rassicura che è proprio lui ad essere entrato nel mio registratore oggi. E se poi, si chiede, Laura si dedicasse alla metafonia e poi le persone le ridessero alle spalle? Che non si preoccupi, dice Nicola, ci sono i santi che si occupano di queste comunicazioni, lei li può pregare affinchè aprano il cuore delle persone dure. Tanto, dopo la morte, afferma Nicola, tutti andranno lì dove si trova lui e alla fine tutti capiranno per forza. Ma sapendo già qui sulla terra che Sant'Erasmo (il Martire) ci dà prova dell'Aldilà, la vita non potrà più essere "nera" come ci appare quando non crediamo nella sopravvivenza dello spirito. Sant'Erasmo può portare a me ognuno che venga richiesto da un proprio caro da lassù, e già loro possono "denunciare" gli effetti benefici che questi scritti celesti hanno avuto su tante persone. Nicola dice che ne avrebbe di cose da dire a Laura, che ora lei ha avuto notizie di lui. Loro lassù "chiacchierano" con un linguaggio artistico, aulico, a volte un pò difficile, e ci dicono di portare quaggiù una "riforma" su ciò che si crede dell'Aldilà perchè, nelle nostre credenze, ci sono degli errori (come quello di sostenere, come la parte più tradizionalista e meno informata della chiesa fa, che questi contatti non sono consentiti: sappiamo bene che è un santo a tenere i contatti, un santo cui è stato consentito da Gesù di portarci questi doni incommensurabili per aiutarci e donarci la fede).

COMMENTO

E' una registrazione nella quale si insiste molto sulla necessità che sempre più persone seriamente intenzionate si avvicinino alla ricerca metafonica e metavisiva. Ciò perchè (e lo posso testimoniare personalmente) questo dono celeste può davvero avvicinare le persone alla fede in maniera nuova, può donare la pace e l'equilibrio a coloro che sono alla ricerca del senso della nostra vita, può, come dice Sant'Erasmo, annulllare il distacco feroce della morte, donando alla stessa morte, appunto, un volto completamente nuovo. Io ho perso da tempo la paura della morte e questo lo ritengo di sicuro, dopo la fede, il dono più bello che Sant'Erasmo mi ha fatto. Il mio più grande desiderio è che tutte le persone che si avvicinano alle parole di questo grande Santo, che con tanto ardore viene per aiutarci a muoverci nelle tenebre di questo mondo, possano godere degli stessi doni, in ugual misura.

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