Angelo e Doriano sono due amati compagni di vita di due mie lettrici, Daniela e Cristina. Non credo sia un caso che abbiano deciso di venire insieme per testimoniare alle loro amate che sono ancora vivi e che il loro sentimento è immutato - 06/05/2011

Angelo era (o, per meglio dire, è) il marito di Daniela, cha da tanto aspetta di poter ricevere un messaggio del suo amato attraverso Sant'Erasmo. Da quanto ho potuto intuire Daniela e Angelo erano una coppia molto affiatata e innamorata da molti anni, come di raro capita trovarne ai giorni d'oggi. Facile comprendere, dunque, il dolore di Daniela quando suo marito, prematuramente, è passato nell'Oltre. Quando una coppia è legata così profondamente, quello che resta sulla terra, di fronte alla morte del compagno prova come una sorta di "mutilazione" improvvisa che rende difficile affrontare la quotidianità, e lo smarrimento diviene la sensazione più "normale" con la quale dover fare i conti. Però Angelo afferma con forza il proprio carattere scherzoso e galante e rassicura Daniela che le farà ancora "scherzetti", probabilmente alludendo a segnali che le manderà da lassù per farle sentire la sua vicinanza.
Doriano era l'amato compagno di Cristina, morto per un tumore allorquando la loro storia era in pieno fiorire. Anche qui un amore spezzato, che ha lasciato Cristina in un profondo dolore per qualcosa che avrebbe potuto svilupparsi nella storia fondamentale della propria vita. Anche Doriano cerca di dare a Cristina più segnali possibili della sua sopravvivenza lassù, e le chiede soprattutto una messa, forse perchè il suo percorso verso la Luce è ancora in corso. Davvero una registrazione molto bella, che ci aiuta a capire ancora una volta come l'amore sia indifferente alla morte, esso vive forte e vibrante al di là di qualunque barriera, anche quella che ai nostri ciechi occhi mortali appare essere coma la barriera insormontabile. Queste parole che leggerete e ascolterete ci dimostrano che non è affatto così, l'ultima parola non spetta alla morte.

Si, là ci sta Signore, è in Luce....

ANGELO

No, ai dischi non lo poso l’interesse,
e giocar neppure:
è il Lazzaro a te!

Farò scherzetti,
fa omaggio: lì rosa!
Là dì: cuoricina!
Previsto: noie si dà alla gente,
è meglio ipotecà lì te!
C’è già effetti: ridi, vedo.
Che fa i “fratei”? Dà frase!
“Si, là ci sta Signore,
è in Luce,

mille lire se si pensa
a onorà per me!”.

Luna , oggi, so a cedere!
Lì c’è rischio vite e noi sentite:
c’era più losco, ma chi?
Dio, qua, Madre è!


DORIANO

Viene lì Venezia, era a studiar qui,
e veglia Paradì!
Così tardi realizza: si, ha disco!
I nastri li vuol fa,
si, Tatina, lì?
Giù impianta i fiori, si, Re!
E n’ha mistero, troppo, là, bionda!
Ai nati dichiarai: “là scarta il Verbo”,
che le stelle, Cielo s’aprì, vidi!
Oh, cliccate, e lì giù un Re è!
Pè Santo là, c’è i balli di qua,
Padre sta, però hai ragione:
è rigo messo che
e là c’hai d’alzarlo qui!
Ho peccati, vò Messa a me:
fido, ho arredatrice là!


 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Angelo deve essere stato appassionato di musica in vita, di dischi, forse, perchè esordisce con una battuta scherzosa dicendo che nemmeno lassù ha rinuciato al suo interesse per i dischi, tant'è vero che ne sta "incidendo" or ora uno per Daniela donandole questa registrazione (sapete che loro chiamano spesso "dischi" le registrazioni che vengono a donarci). Non ha rinunciato nemmeno alla voglia di "giocare" e infatti dona una battuta a Daniela, le dice infatti che ora le si presenta "lazzaro", un resuscitato, cioè lui che ancora le parla anche se è "morto". Le dice che le farà ancora scherzetti da lassù e la omaggia con una rosa. Mi chiede di dire una parola affettuosa a Daniela da parte sua: cuoricina. Angelo poi fa un'affermazione che io, non conoscendo nè lui nè Daniela, posso interpretare collegandola ai fenomeni paranormali che da lassù ci mandano, ma che Daniela potrà forse collegare a qualcosa di diverso che lei conosce: Angelo dice che ella deve ipotecare già, ossia mettere in conto, il fatto che certe cose danno noia alla gente (coì come la metafonia, per esempio), e dunque non bisogna attendersi sempre il plauso incondizonato di tutti. Ci sono già effetti della sua registrazione, infatti Angelo vede che Daniela già sta ridendo felice. Ora Angelo parla di qualcuno di molto caro a lui che è lì vicino a lui, talmente caro che egli lo chiama "fratello", ma che potrebbe essere un amico o un parente molto caro: Cosa fa dunque, quest'altro "fratello" lassù? Pronuncia una frase molto significativa per i suoi cari: egli conferma che lassù c'è il Signore, che Egli è Luce, e offre mille lire se qualcuno penserà a fargli dire una messa (a "onorà per me"). Evidentemente ne ha bisogno. Subito Angelo riprende la parola e dice che, consentendo a questo suo amico o fratello di parlare è come se gli avesse ceduto la luna, tanto è importante per loro poter dire qualcosa ai loro cari grazie a Sant'Erasmo. Ha fatto un grande dono, dunque, a questo suo caro (spero che Daniela comprenda chi è). Sulla terra c'è rischio che si perdano tante vite, per colpa di mille rischi e pericoli sia naturali che creati dall'uomo, si, dice Angelo, è vero che è anche colpa del "losco", ossia del demonio, ma bisogna ricordarsi che contro di lui lassù c'è la Madonna, la Madre di Dio, che, sola, può aiutarci a sconfiggere la malizia di cui ha sommerso il mondo.
Doriano dice che va lassù "Venezia" (io vivo a Venezia) per studiare attraverso le registrazioni il mondo in cui ora vive e in questo compito affidato a questa donna che vive a Venezia, assiste il Paradiso, cioè è un contatto con spiriti santi. E così, dopo aver tanto aspettato, dice Doriano, alla fine Cristina realizza il suo desiderio di avere una registrazione da Doriano. Ma, la invita chiamandola affettuosamente "tatina", vuole farli anche lei questi nastri, queste registrazioni? In fondo esse sono come "fiori" che il Signore impianta sulla terra come dono a noi esseri umani. E si che ne ha di mistero il Signore lassù, è anche troppo, le dice chiamandola "bionda". Doriano ricorda che, quando era vivo, proprio coloro che erano "nati", cioè coloro che sono vivi sulla terra, lui invitava a non credere in Dio ("scarta il Verbo", ossia ignoralo, mettilo da parte), ma poi, appena trapassato, per lui il Cielo si aprì e vide le stelle, quelle dell'altra dimensione. Invita a cliccare su questo sito, a leggerlo, perchè c'è il Signore quaggiù con noi grazie alle registrazioni. E grazie a Sant'Erasmo loro lassù ballano di gioia perchè possono ancora parlare ai loro cari. Si, dice a Cristina, il Padre celeste esiste, però le dà ragione: c'è come un rigo, un confine tirato fra le due dimensioni e il nostro dovere sulla terra è quello di sollevare questo confine per poter comprendere che esiste una realtà trascendente. Saluta consegnando a Cristina quanto gli sta a cuore: dice di avere ancora di peccati da "ripulire" e chiede che gli venga detta una messa in onore. Si fida del fatto che Cristina gliela farà dire, in fondo, dice lei è ancora la sua "arredatrice", forse volendo intendere che lei gli ha saputo abbellire la vita arrichhendola di valori che ora lui sa essere giusti.

COMMENTO

Verrebbe da dire che queste prove d'amore si commentano da sole. La tenerezza che sia Angelo sia Doriano mostrano ancora verso le rispettive compagne è davvero commovente, e resta poco da aggiungere a questa magia che il Signore ci permette di vivere per pura grazia. Se posso permettermi, vorrei dire a Daniela e a Cristina, sebbene io sappia che è superfluo, di cercare di trasformare il proprio dolore alla luce della consapevolezza che i loro compagni di vita sono vivi e proseguono la loro evoluzione spirituale da un'altra parte. Quell'altra parte a cui tutti noi approderemo un giorno, e che è la meta naturale dei nostri spiriti immortali. Io credo che da lassù si ami in un modo differente, che si concepisca l'amore alla luce di un amore più grande e per questo esso sia necessariamente più forte e completo. Alla fine il tempo, quando si comiuncia a pensare il termini di eternità, non conta più nulla, non esiste, e si può comprendere come tutto alla fine sarà "contemporaneo" a se stesso, e capiremo che nulla di ciò che abbiamo amato ci è stato mai tolto davvero.

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