ANGELO
Scopro che ha giù casa
e sentivo che sotto de là aspettava,
e esco, saluto!
E’ raro chi nasceva assaggia di più,
perciò sale ho, per passare e inviare lì dà!
Però sai che mette a difesa lei? Porta!
Sa, era lì leggeri,
lotta è a fare.
Stop ai ricordi, in giro, deh, ero!
E Re dà rimedi morte: ci reca qua, si!
Ah, lì s’invecchia e te coce, credevi sta lì?
Alè, qua vite mie è gelose?
Fa entrare, eh, se il genero sa,
lo fa lui il tutor.
Ah, ci sta papà!
Era o no competente?
Dire già lei e il genero fa!
GENNARO
E’ qua su lei e giù affare vò fa qui,
mò là apri, credi lì.
E Dio entrava, giù c’è pietà,
Gennaro (la farò sudare) c’entra qua giù.
E von da te gli studi lì,
e ligia tu
con le onde voci ridà là,
aggiustavi lingua che vai su,
noi qua tre, si, c’è champagne, amano bere….
Ah qui di meriti ho già,
chi è giù divo di più de fa là,
aiutare è doveroso.
Ceri lì, ti han ridato l’alba
e giù chiuderli i mezzi?
Ma amavo: è questa morte tutta nera?
MARCO
Dire giù, ah mò so, va difese,
n’eroe salvò Achille ed è morto…
Oh, c’è, dà retta, Aldilà!
Care, vivete voi, gli amici!
D’esempio i flutti e vi era notte,
qua notti è,
sembra oscurità di lì cresca,
voi non ridete!
Ahi, dare esempio pochi c’è
e c’era a bussà!
Sai, svelerò: sai, i devoti cielo meritano!
| SPIEGAZIONE DEL TESTO
Angelo scopre con stupore che giù di sotto c'è casa sua che ora può leggere il suo messaggio e ne è felice, sa che sua moglie aspettava con ansia il suo messaggio e dunque "esce" di lassù e porta il suo saluto a Mariella. E' raro che noi che siamo nati sulla terra, e dunque ancora vivi quaggiù, possiamo assaggiare i frutti di sapienza dell'l'Aldilà così come ci è dato fare con questi messaggi, e per questo lui porta proprio il suo "sale" (con questo termine indicano la sapienza), per passarlo ed inviarlo a sua moglie. Sa che Mariella si è rinchiusa troppo in se stessa, che ha messo una "porta" per difendersi dagli altri, si è isolata troppo dopo la sua dipartita. Quaggiù la gente è troppo superficiale e c'è da lottare, e di questo dà ragione a sua moglie. Le chiede di lasciar perdere i ricordi, di non pensare più al passato che tanto lui è ancora in giro, è vivo lassù. Il Signore stesso, portando le anime lassù, rimedia alla morte del corpo donando la vita eterna. Scherza un pò con sua moglie e la canzona un pò perchè lei credeva di stare per sempre sulla terra, e invece quaggiù s'invecchia e le cose poi cambiano, succede, è la vita che va così. Parla poi delle figlie e le chiama "vite mie", e scherza dicendo che forse loro saranno gelose se non dice qualcosa anche a loro. Dice a Mariella di parlare della metafonia a suo genero (non dice a quale) che potrebbe poi insegnare come fare anche a lei. C'è davvero il papà grida alle sue figlie. Chiede se il genero era o no competente per registrare e consiglia a Mariella di nuovo di parlargliene e poi lui potrà fare qualcosa per aiutarla a registrare.
Mio zio dice che io sono lassù col mio registratore e che voglio fare un affare spirituale continuando a registrare, mi chiede di aprire loro le porte e di credere in ciò che faccio. Attraverso questi messaggi è come se fosse Dio stesso a scendere sulla terra, e ciò perchè Egli ha pietà per noi uomini; poi si presenta dicendo che è lui, Gennaro, e che mi farà sudare a decifrare quel che dirà (in effetti è stata particolarmente dura la comprensione di ciò che dice). Lassù vogliono che io approfondisca lo studio di questa materia, che sia ligia a continuare e che, aggiustando la loro "lingua", ossia rendendo comprensibile il loro linguaggio così difficile a volte, possa continuare ad andare lassù (col registratore). I miei tre cari che da sempre mi ghanno accompagnata in queste registrazioni (mio padre, mio marito Piero e, appunto, mio zio Gennaro), lassù sono felici per quanto faccio e festeggiano con lo champagne (addirittura). io mi dice di aver già acquisito dei meriti lassù e raccomanda, a chi qui sulla terra è un "divo" famoso, di fare di più per chi è più sfortunato perchè aiutare è un dovere. Come già altre volte mi ricordano di accendere dei ceri per quanto ho ricevuto dal cielo che ha ridato la luce di un'alba radiosa alla mia vita coi messaggi che mi dona, e dunque che non mi venga in mente di chiudere i mezzi (i registratori, chiudendo così le comunicazioni). Mio zio chiude con una frase davvero profonda, che ci invita a fare una riflessione: se lui ancora ama lassù, se ancora può provare amore è dunque proprio tutta nera questa morte, alla fin fine?
Marco mi raccomanda di dire qui che bisogna trovare delle difese in se stessi in questa vita, difese di tipo spirituale, ovviamente, altrimenti la vita perde significato. Anche se ci sentiamo eroi al punto di poter salvare un immortale come Achille (non so a quale eroe si riferisca), alla fine si muore, il corpo è destinato alla polvere, dobbiamo puntare sulla nostra parte immortale. C'è davvero l'Aldilà, conferma Marco, che forse in vita non ci credeva affatto. Si rivolge alle donne che me lo hanno richiesto e chiede a loro di vivere pienamente, lo chiede a loro e ai suoi amici, quelli che gli hanno voluto bene. Per comprendere la situazione spirituale in cui si trova ora, Marco dice che possono essere d'esempio i flutti impetuosi, è come se lui vi si trovasse in mezzo non avendo compreso prima a cosa andava incontro con la decisione di suicidarsi, e poi nel "luogo" ove egli si trova è notte fonda, è buio, anche lì ci sono le notti e, anzi, pare che lassù l'oscurità sia ancora più grande di quella che è possibile conoscere sulla terra (è l'oscurità spirituale in cui egli ha vissuto). Non bisogna ridere di quanto ci sta dicendo: è tutto vero. Pochi, sulla terra, danno il buon esempio e bisogna che loro da lassù ci "bussino" per ricordarci qual'è il nostro vero destino di esseri spirituali. Alla fine svela una verità che ora conosce: i devoti, i credenti in Dio, meritano più facilmente il cielo, il Regno di Dio. |