Angelo è il marito di Mariella, passato oltre a 64 anni - a sorpresa viene a portare il suo contributo mio zio Gennaro - infine Marco, suicida, che si trova nell'oscurità - 07/12/2011

Angelo è l'amato marito di Mariella e padre delle loro tre figlie, scomparso per una malattia quando ancora poteva dare molto alla sua famiglia. E' sempre difficile accettare la morte del proprio compagno o compagna per chi resta, specie quando si pensa di avere davanti ancora degli anni da vivere insieme, e Mariella fatica molto ad adeguarsi alla sua nuova situazione. Angelo ha però parole di sollecitudine ed incoraggiamento per lei, la invita a tralasciare i ricordi e a guardare avanti.
Era da un pò che qualcuno della mia famiglia non si faceva sentire, ma ogni tanto Sant'Erasmo mi fa un regalo e permette a qualcuno dei miei cari lassù di venire a registrare. Stavolta ha permesso a mio zio Gennaro di portarci il suo messaggio, poco personale per la verità, al di là degli incoraggiamenti a continuare.
Ho contattato molti suicidi da quando ho iniziato a fare le registrazioni col nastro rovesciato, e devo dire che, pur essendo magari ancora in cammino di purificazione, essi mi si sono presentati abbastanza rassegnati, comprendono la necessità dover affrontare e risolvere anche i lati oscuri della loro mente prima di poter accedere alle sfere superiori, ma l'ultima entità di questa registrazione, Marco, morto suicida, mi ha lasciata davvero con un senso di grande pena perchè ci lascia intendere di essere immerso, con angoscia e affanno, nella piena oscurità.

E Re dà rimedi morte: ci reca qua, si!....

ANGELO

Scopro che ha giù casa
e sentivo che sotto de là aspettava,
e esco, saluto!
E’ raro chi nasceva assaggia di più,
perciò sale ho, per passare e inviare lì dà!
Però sai che mette a difesa lei? Porta!
Sa, era lì leggeri,
lotta è a fare.
Stop ai ricordi, in giro, deh, ero!
E Re dà rimedi morte: ci reca qua, si!
Ah, lì s’invecchia e te coce, credevi sta lì?
Alè, qua vite mie è gelose?
Fa entrare, eh, se il genero sa,
lo fa lui il tutor.
Ah, ci sta papà!
Era o no competente?
Dire già lei e il genero fa!


GENNARO

E’ qua su lei e giù affare vò fa qui,
mò là apri, credi lì.
E Dio entrava, giù c’è pietà,
Gennaro (la farò sudare) c’entra qua giù.
E von da te gli studi lì,
e ligia tu
con le onde voci ridà là,
aggiustavi lingua che vai su,
noi qua tre, si, c’è champagne, amano bere….
Ah qui di meriti ho già,
chi è giù divo di più de fa là,
aiutare è doveroso.
Ceri lì, ti han ridato l’alba
e giù chiuderli i mezzi?

Ma amavo: è questa morte tutta nera?


MARCO

Dire giù, ah mò so, va difese,
n’eroe salvò Achille ed è morto…
Oh, c’è, dà retta, Aldilà!
Care, vivete voi, gli amici!
D’esempio i flutti e vi era notte,
qua notti è,
sembra oscurità di lì cresca,
voi non ridete!
Ahi, dare esempio pochi c’è
e c’era a bussà!

Sai, svelerò: sai, i devoti cielo meritano!

 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Angelo scopre con stupore che giù di sotto c'è casa sua che ora può leggere il suo messaggio e ne è felice, sa che sua moglie aspettava con ansia il suo messaggio e dunque "esce" di lassù e porta il suo saluto a Mariella. E' raro che noi che siamo nati sulla terra, e dunque ancora vivi quaggiù, possiamo assaggiare i frutti di sapienza dell'l'Aldilà così come ci è dato fare con questi messaggi, e per questo lui porta proprio il suo "sale" (con questo termine indicano la sapienza), per passarlo ed inviarlo a sua moglie. Sa che Mariella si è rinchiusa troppo in se stessa, che ha messo una "porta" per difendersi dagli altri, si è isolata troppo dopo la sua dipartita. Quaggiù la gente è troppo superficiale e c'è da lottare, e di questo dà ragione a sua moglie. Le chiede di lasciar perdere i ricordi, di non pensare più al passato che tanto lui è ancora in giro, è vivo lassù. Il Signore stesso, portando le anime lassù, rimedia alla morte del corpo donando la vita eterna. Scherza un pò con sua moglie e la canzona un pò perchè lei credeva di stare per sempre sulla terra, e invece quaggiù s'invecchia e le cose poi cambiano, succede, è la vita che va così. Parla poi delle figlie e le chiama "vite mie", e scherza dicendo che forse loro saranno gelose se non dice qualcosa anche a loro. Dice a Mariella di parlare della metafonia a suo genero (non dice a quale) che potrebbe poi insegnare come fare anche a lei. C'è davvero il papà grida alle sue figlie. Chiede se il genero era o no competente per registrare e consiglia a Mariella di nuovo di parlargliene e poi lui potrà fare qualcosa per aiutarla a registrare.
Mio zio dice che io sono lassù col mio registratore e che voglio fare un affare spirituale continuando a registrare, mi chiede di aprire loro le porte e di credere in ciò che faccio. Attraverso questi messaggi è come se fosse Dio stesso a scendere sulla terra, e ciò perchè Egli ha pietà per noi uomini; poi si presenta dicendo che è lui, Gennaro, e che mi farà sudare a decifrare quel che dirà (in effetti è stata particolarmente dura la comprensione di ciò che dice). Lassù vogliono che io approfondisca lo studio di questa materia, che sia ligia a continuare e che, aggiustando la loro "lingua", ossia rendendo comprensibile il loro linguaggio così difficile a volte, possa continuare ad andare lassù (col registratore). I miei tre cari che da sempre mi ghanno accompagnata in queste registrazioni (mio padre, mio marito Piero e, appunto, mio zio Gennaro), lassù sono felici per quanto faccio e festeggiano con lo champagne (addirittura). io mi dice di aver già acquisito dei meriti lassù e raccomanda, a chi qui sulla terra è un "divo" famoso, di fare di più per chi è più sfortunato perchè aiutare è un dovere. Come già altre volte mi ricordano di accendere dei ceri per quanto ho ricevuto dal cielo che ha ridato la luce di un'alba radiosa alla mia vita coi messaggi che mi dona, e dunque che non mi venga in mente di chiudere i mezzi (i registratori, chiudendo così le comunicazioni). Mio zio chiude con una frase davvero profonda, che ci invita a fare una riflessione: se lui ancora ama lassù, se ancora può provare amore è dunque proprio tutta nera questa morte, alla fin fine?
Marco mi raccomanda di dire qui che bisogna trovare delle difese in se stessi in questa vita, difese di tipo spirituale, ovviamente, altrimenti la vita perde significato. Anche se ci sentiamo eroi al punto di poter salvare un immortale come Achille (non so a quale eroe si riferisca), alla fine si muore, il corpo è destinato alla polvere, dobbiamo puntare sulla nostra parte immortale. C'è davvero l'Aldilà, conferma Marco, che forse in vita non ci credeva affatto. Si rivolge alle donne che me lo hanno richiesto e chiede a loro di vivere pienamente, lo chiede a loro e ai suoi amici, quelli che gli hanno voluto bene. Per comprendere la situazione spirituale in cui si trova ora, Marco dice che possono essere d'esempio i flutti impetuosi, è come se lui vi si trovasse in mezzo non avendo compreso prima a cosa andava incontro con la decisione di suicidarsi, e poi nel "luogo" ove egli si trova è notte fonda, è buio, anche lì ci sono le notti e, anzi, pare che lassù l'oscurità sia ancora più grande di quella che è possibile conoscere sulla terra (è l'oscurità spirituale in cui egli ha vissuto). Non bisogna ridere di quanto ci sta dicendo: è tutto vero. Pochi, sulla terra, danno il buon esempio e bisogna che loro da lassù ci "bussino" per ricordarci qual'è il nostro vero destino di esseri spirituali. Alla fine svela una verità che ora conosce: i devoti, i credenti in Dio, meritano più facilmente il cielo, il Regno di Dio.

COMMENTO

Un marito che pare di vederlo mentre esorta la moglie a lasciar da parte il passato, i rimpianti di cui spesso si nutrono i ricordi, l'isolamento, perchè questo dolore non ha senso, egli, infatti, è ancora "in giro", ed è sempre lui, coi suoi sentimenti e la sua personalità. Vivere il presente, come il Signore ci ricorda quando dice: "ad ogni giorno basta la sua pena", il passato è spesso la radice della nostra sofferenza e bisogna imparare a lasciarlo andare, scorrere via come acqua passata. Mi ha colpita, inutile nasconderlo, il messaggio di Marco, quest'anima che ancora è immerso nel buio che era già dentro la sua anima quando era in vita, buio che egli stesso proietta fuori di se insieme alla confusione che ora deve pian piano ricomporre nell'ordine che Dio esige da ognuno di noi. Ha bisogno di preghiere Marco, che gli si dica qualche messa, che lo si aiuti con l'invocazione di qualche anima superiore che venga a guidarlo fuori dal guado piano piano, indicandogli la strada che ha smarrito. Ma permettetemi di invitarvi a concludere una riflessione dopo aver letto questi messaggi: la frase con cui mio zio chiede il suo messaggio ci illumina sul senso del messaggio di Marco prima ancora che lui ce lo dia. Non è tutta nera, tutta buia la morte, se lassù siamo ancora capaci di amare. L'amore lassù è luce, fantasmagoria di colori e vibrazioni che ci sospigono verso l'alto come una vela gonfia di vento. L'amore dato in questa vita ci farà da lampada inestinguibile per dissipare le tenebre lassù.

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