Bruno è il padre di Rina - Francesco, invece, è il padre di Gianni, un ragazzo gay che desidera sapere il pensiero del suo papà da lassù a proposito della sua condizione. - 24/05/2012

In questa registrazione viene toccato un tema più volte sollecitatomi da vari lettori, ovvero quello dell'omosessualità. Gianni, il figlio di Francesco, si trova a vivere questa condizione che, per quel poco che so, gli ha creato varie incomprensioni nel rapporto col padre, quando egli era in vita. Mi ha chiesto questo contatto Rosa, un'amica di famiglia che ha conosciuto le difficoltà vissute da questo ragazzo, e Francesco, da lassù, cerca di mostrare al suo ragazzo un'altra via, ovvero la concreta possibilità di incamminarsi su una via di "normalità", abbandonando le abitudini attuali perchè, forse, vede con chiarezza che suo figlio non si è dato il tempo di comprendersi profondamente nella sua vera natura e che probabilmente questa sua omosessualità è legata solo al fatto che egli non ha avuto, per i casi della vita, la possibilità di conoscere altro, di confrontarsi anche col rapporto con una donna, di scoprire poi che, nella vita, ci sono altre vie per la propria realizzazione umana. Insomma Francesco vede suo figlio come imprigionato in un'abitudine che non gli appartiene per natura e lo spinge dunque a navigare per "acque sante", lasciando una situazione che non è frutto del suo vero io, invitandolo a riconsiderarsi in maniera più serena anche alla luce della fede in Cristo. Se Gianni lo vorrà davvero, predice Francesco, si libererà di questa maschera falsa.

Qua, figli, bravi medici...

BRUNO

Sempre, dì, care, vi orizzonta,
laico, qua v’interessa? Aldilà è Re, già!
Ah, giù sequestri le fatwa e le botte!
E’ loro malati mai lì?
E uscimmo a dì note:
lesta, messa là de fa, spingere pà!
Ah macchie, oh, fa mora?
A unirvi lei già fa giù capaci.



FRANCESCO

Si creda ai fatti:
che già i morti c’è a dire di lì!
Ah, sabbia era giù mò!
Sta un po’ giù, e tengo che dire:
tutto qui offrire!

E su compravo, dirà là, oggi, bottiglie!

Qua, figli, bravi medici,
figlio, vede Re Padre!
C’è il detto: qua c’è pace!
Si, giovanotti che legge
di entrà acque sante!
Si, ha redimere lì,
e liberare e riusciva,
laggiù v’è altro, lui non lo sa!
Vero, scivola giù mille,
più reciderà, giù creda!


 

 

 

 

 

 


 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Da lassù ci aiutano sempre ad orizzontarci per trovare la via giusta, dice Bruno, che poi, rivolgendosi idealmente ai "laici"(credo che in questo caso vadano intesi come non credenti), chiede a loro, con ironia, se gli interessa sapere che davvero il Re è nell'Aldilà. Per vivere meglio su questa terra, bisognerebbe eliminare la violenza (le botte) e le strumentalizzazioni della religione (una definizione di "fatwa", che è una sentenza emessa da organi religiosi islamici, dice: "se i sacerdoti stabiliscono che una cosa si può fare, anche se è vietata, vuol dire che si deve fare". Appunto, un modo per strumentalizzare la religione per umane esigenze). La malattia, spesso, è qualcosa che aiuta ad avvicinarsi a Dio e dunque Bruno si chiede se coloro che non credono in Dio pensano che non si ammaleranno mai, che non avranno mai bisogno di chiedere qualcosa all'Altissimo. Da lassù lui è uscito per portare le sue "note": chiede a Rina di fargli dire una messa, e di farlo in fretta, la spinge da lassù. Poi scherza con me, dicendo che le "more" (si riferisce al colore dei miei capelli) in genere lasciano le macchie, ma in questo caso altro non fanno che rendere le persone capaci di unirsi quaggiù nella fede in Cristo e nella sopravvivenza dell'anima (si riferisce a quello che faccio in questo sito).
Francesco vuole invitare gli increduli a credere ai fatti e alle proprie orecchie: dice infatti che sono proprio i morti a parlare tramite questi nastri. Ora sulla terra c'è solo "sabbia" su cui fondarsi, valori effimeri e insoddisfacenti, ed è per questo che da lassù vengono a cercare di risvegliarci. Chiede di stare ad ascoltarlo che devi dirci di offrire tutta la nostra vita al Cielo. E, per il fatto di poter parlare da lassù, vorrebbe comprare "bottiglie" per festeggiare. Lassù ci sono bravi medici, e credo che con questa frase egli voglia dirci che i maestri spirituali lassù riescono a correggere ogni nostra mancanza e, rivolgendosi a suo figlio, gli ricorda che Dio vede ogni nostra azione. E' vero il detto che lassù c'è la vera pace, e con questo Francesco ci fa intendere che lui è in pace. Chiede di dire a questi "giovanotti" (si riferisce a suo figlio e a coloro che ne condividono la situazione) che devono entrare in "acque sante", ovvero iniziare a vivere in maniera più santa. Dice al figlio che deve redimersi e liberarsi e gli predice che ci riuscirà, qui sulla terra c'è anche altro che può renderci felici e suo figlio non lo sa ancora. Però in mille scivolano qui sulla terra credendo di essere ciò che non sono, prendendo strade errate, ma suo figlio reciderà i legami psicologici di questa sua condizione, se lo crederà possibile.

COMMENTO

Francesco è un padre che parla a suo figlio perchè lo conosce nei minimi dettagli, ne conosce ogni moto dell'animo e ogni segreto, conosce la sua vera anima e natura. Vi ricordate che qualche registrazione fa il santo ci parlava dell'importanza della purezza per ottenere il perdono di Dio e potersi accostare all'Eucaristia, qualunque colpa si sia commessa? Ecco, credo che Francesco parli della stessa cosa, purezza nei gesti, nelle azioni, nel cuore, purezza che a volte si fa anche rinuncia, perchè no? Quella cristiana rinuncia che non è mai perdita ma infinito guadagno di se stessi e della propria anima, misteriosa via che ci conduce dritti dritti alla conoscenza vera di noi stessi, delle nostre potenzialità e dei nostri veri talenti. Si scivola, è vero, su questa terra, come dice Francesco, ma proprio verso il figlio che è scivolato Dio si china sollecito e premuroso come fa un padre verso il bambino che è caduto, per risollevarlo, ma bisogna che egli lo voglia quell'aiuto, che voglia quella salda mano paterna che tutto risana, e che questo sia chiaro.

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