Calogero è il papà di Rosario, mentre Alfonso è il papà di Umberto: da lungo tempo attesi, portano quello che è il loro vero "oro": il messaggio della Verità e della fede - 18/10/2011

Due padri da tanto tempo attesi e che portano la luce della verità ai loro figli ma anche, come sempre accade con queste registrazioni, a tutti noi. Calogero ci tiene moltissimo che suo figlio informi di tutto ciò anche gli altri parenti, specialmente quelli che ora sono più vecchi e che, quindi, si fanno più domande sul loro destino ultimo. E devo dire che spesso i nostri cari lassù ci incitano a diffondere quanto sappiamo attraverso queste comunicazioni, anche perchè, di certo, nè tv nè giornali sono interessati a farlo, e chissà per quali oscuri motivi, visto che ormai ci propinano le cose più assurde, violente e inconsistenti con una tale leggerezza da lasciarci spesso allibiti. Forse è un disegno ben preciso del cielo che così può filtrare meglio coloro che davvero cercano le risposte vere e non certo quelle comode di certa cultura contemporanea, della new age o, ancora, di tanti movimenti che da oriente a occidente si fanno portatori di pseudoverità che poi ci lasciano con la bocca asciutta e più insoddisfatti di prima. Sant'Erasmo fa una breve sortita e dedica una nota a quanto accaduto a Roma nei giorni scorsi. Alfonso mette l'accento sulla fede, sulla figura di Gesù e di Maria che, soli, possono dare a suo figlio le risposte che cerca. E' molto deciso nel cercare di far comprendere quanto incommensurabile sia la grandezza di Dio in confronto anche al più grande eroe terreno: Egli è fuori dalle nostre categorie di pensiero, dai binari lungo i quali scorre il nostro pensiero, possiamo "conoscerlo" solo attraverso l'amore e l'abbandono a Lui.

a Gesù d’aprì o rischio!....

CALOGERO

A leggere presso, eh, sto!
Luce là, finestra poi giunta è da me
E di lì fuggo su!
Mò sto giù, n’ha piacere?
De media è sei: orai in me.
A finestra portò, ha qui chiedere
dov’è cassa?
Se orgoglio ha
girà parenti, invecchia là,
e vorrà guida, eh?
E esche fare lì giochi,
è facile: in gabbie è là!
Trappola me, giù in voce là!
Ah qua è vera orchestra:
vo giù in tv!
Ha libri, fa girà, ma, là!
Oh, giù n’ha accettà!

 


SANT'ERASMO

Chi ha, lì, nebbia qui? Gli arabi.
Già darò.
Se va in due, ah c’hai ronda,
la nuova? Che sa chi ero in arabo!
Mangiare s’era qui,
Cielo s’è rivolta, vien, dò lì faro.
E bella a Roma ne fa,
c’ho in core Roma me sa!

 


ALFONSO

Amici, è papà a fare!
Ed altre me la taglia mozzarella lì!
Va Aldilà di là!
Oggi essere per poco al mio Re,
Lui protegga, te mannavo il cuore,
Maria già Somma passa e grazia lì,
promessa è lì già?
Fa birra un eroe lì grande,
cor giusto era poco…ciao, che è?
Era certo o no che sta lì già chiara?
Lei a volo uscì, oh giù un attimo lì!
Mò n’ha ch’è na prova,
là Gesù d’aprì o rischia!

Oro? Salva più il vento…..mandai!

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Calogero dà subito la sua "posizione": è proprio accanto al mio registratore a leggere il suo messaggio; alla fine, dopo la sua attesa, la Luce che permette queste comunicazioni e la "finestra", il piccolo varco che mi è stato concesso per poter ricevere questi messaggi, sono giunte da lui. Certo, tornando nell'ambiente terreno così "inquinato" dai vizi umani, Calogero preferirebbe fuggire di nuovo su, ma ora è qui e chiede se suo figlio ne ha piacere (credo proprio di si, e molto anche). Calogero dà un voto a al cammino spirituale di suo figlio che si è da poco riavvicinato alla fede e gli dà di media un buon sei, spinta dunque a migliorare ancora nel percorso, lui dice di aver pregato dentro di sè per la conversione del figlio. Da lassù fu lui a guidarlo verso questa "finestra", a ispirarlo perchè chiedesse questo contatto, ma si chieda, Rosario, se qualcuno gli chiesto soldi per questo dono che è una grazia del Cielo e nient'altro. Calogero vuole dire che la gratuità con cui si ottengono i messaggi è una prova ulteriore della loro veridicità. Ora, se Rosario ha orgoglio dentro di se, Calogero lo invita a fare il giro dei parenti, specie quelli più avanti con l'età, per dire loro di questa realtà, perchè a quell'età, quando ormai ci si avvicina alla meta, tutti desiderano una guida per capire cosa avverrà dopo la dipartita terrena. Per "adescarli", Calogero si spinge anche a dare un consiglio a suo figlio: organizzare dei giochi in famiglia, e non sarà difficile appassionarli a questo argomento, visto che sono "in gabbie", ossia prigionieri di credenze false che non li hanno resi liberi interiormente. Poi cadranno nella benevola "trappola" quando sentiranno la sua voce e ciò che egli dice. Lassù Calogero sente musica divina suonata da vere orchestre e dice che poi andrà in tv (non capisco a cosa si riferisce in particolare). Rosario ha anche dei libri che hanno come argomento la vita dopo la morte, che li faccia girare in famiglia, esorta Calogero, li faccia leggere a tutti. Alla fine tutti dovranno accettare questa verità.
Sant'Erasmo fa un breve intervento per dirci che chi ha davanti ai propri occhi una nebbia sulla cose del Cielo, sull'Aldilà, sono gli arabi, i mussulmani, che non vedono con la chiarezza della verità quello che accade oltre la morte. "Chi ha lì nebbia qui?", ossia chi ha confusione in terra su quello che c'è davero qui? Si chiede il santo e la sua risposta è estremamente chiara. Mi fanno la ronda per proteggermi in due (presumo che l'altro sia Piero), e la novità che il santo vuole comunicarmi è che ora anche gli arabi hanno scoperto il sito e sanno chi è Sant'Erasmo e cosa fa. Scherza dicendo che stavano mangiando in quel momento, e poichè mi sono rivolta al Cielo per alcuni miei problemi, ecco che lui mi manda il suo faro per illuminare i miei dubbi (lo ha fatto, ma trattandosi di problemi molto personali, ho preferito non pubblicare il pezzo di registrazione in questione). Chiude con una considerazione su ciò che è successo a Roma nei giorni scorsi, la violenza durante il corteo degli indignati: ne fanno delle belle a Roma, dice, e lui è dispiaciuto perchè Roma ce l'ha nel cuore.
Alfonso, contento, dichiara subito a suo figlio Umberto e ai suoi cari che è "papà" a registrare. Scherza un pò dicendo che ora ci sono altre donne che gli tagliano la mozzarella per farlo mangiare lassù. E' l'Aldilà che viene qui sulla terra per comunicare con noi. Alfonso, per registrare, sta per poco accanto al Signore (probabilmente lui è ancora in cammino verso di Lui), ed augura a suo figlio che Lui lo protegga e gli manda il suo cuore, il suo amore. La Madonna, che egli con grande rispetto definisce "Somma" già passa accanto a suo figlio e gli concede la grazia, per cui Alfonso chiede se, in segno di ringraziamento, Umberto ha già fatto il suo voto da sciogliere poi a Maria. Poi Alfonso dice a noi tutti un importante concetto: anche un grande eroe terreno, dal cuore giusto, "fa la birra" in confronto alla grandezza del Signore, ossia è un nulla, pur nella sua grandezza morale (Alfonso utilizza il nostro modo di dire "farci la birra" per dire che non ci serve a nulla un oggetto). Poi si rivolge al figlio chiedendogli se era certo che la mamma stava già più in alto (lì) e già "chiara", ossia purificata, quindi accanto al Signore (è una domanda retorica attraverso la quale egli vuole dare questa notizia al figlio). E lei, la mamma, a volo uscì un attimo per inviare il suo affetto giù, ai suoi cari. Adesso Umberto ha questa registrazione che è una prova della verità della sopravvivenza dell'anima e dell'esistenza di Dio, Gesù e Maria, dunque Alfonso insiste che il figlio si apra completamente alla Parola di Ge
sù o rischia di perdere la verità, e spera che non la cerchi altrove. E non si pensi all'oro, alla ricchezza: in confronto ad essa, dice con finezza Alfonso, salva più l'anima il vento dell'oro (che pure non serve alla nostra salvezza). Questa è la verità che Alfonso ha mandato a suo figlio.

COMMENTO

Ormai i lettori affezionati del sito lo sanno bene: il tesoro più grande che i nostri cari possono portarci non sono le informazioni che gli scettici vorrebbero per poter credere, tipo dove si trovi la tomba di Alessandro Magno (come ho letto una volta nelle obiezioni di un giornalista scientifico del cicap), o di decifrarci la lingua etrusca, o di farci trovare persone scomparse. Questi sono compiti che Dio non ha affidato a questa "missione" che da lassù hanno. Il tesoro più grande che ci portano è quello della verità eterna, non di quelle che dopo lo scoop iniziale nessuno più ricorderebbe e che non occorrono alla nostra evoluzione spirituale, perchè se anche accade, come accade, che tante persone con doti psichiche particolari e con l'aiuto dell'Aldilà aiutano quotidianamente la polizia a scovare assassini e vittime scomparse, gli scettici ad oltranza trovano lo stesso obiezioni senza fine e non si accontantano mai. Dunque "cui prodest?", a chi giova prestarsi a questo genere di richieste se poi esse non bastano a colmare il vuoto interiore di chi proprio non riesce a credere? Solo un serio cammino interiore che ci porti verso l'acquisizione completa e vera di certe verità potrà darci la serenità interiore, la pace che tutti cerchiamo. Solo un cammino di vera conversione del cuore, non imprese fantasmagoriche. Il Cielo lo sa bene, ed è per questo che da tutti i nostri cari lassù viene lo stesso identico invito: rivolgete i vostri cuori al Signore e alla Parola di Gesù, è quella la Verità, la Via e la Vita, proprio come Lui ci ha insegnato più di duemila anni fa. Nulla di nuovo sotto il sole, ma è bene dare conferma e ricordare questa verità fondamentale, visto che qualcuno mi ha scritto che Gesù è una favola che è invecchiata in confronto alla "modernità" imbottita di tecnologia in cui viviamo; ma io dico solo che la Verità non conosce il tempo, e quindi non può invecchiare. Ciò che è eterno è per sua natura immutabile e indifferente alla nostra tanto decantata "modernità", che visti i risultati......lascio al cuore e all'intelligenza di ognuno di voi completare questa riflessione.

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