Sant'Erasmo, dietro mia richiesta di portare a registrare qualche ateo famoso per farci sapere adesso come la pensa lassù, porta un regista italiano molto famoso, ateo, morto suicida pochi mesi fa ad un'età molto avanzata - 29/03/2011

Spesso avevo chiesto a Sant'Erasmo di portarci qualche ateo famoso per poter poi trarre, dalle sue parole, i nostri debiti insegnamenti. Stavolta mi ha accontentata e ha deciso di portare un personaggio molto conosciuto in Italia e all'estero, un bravo regista dichiaratamente ateo, morto suicida ed in età molto avanzata, qualche mese fa. Non dico il suo nome, ma molti di voi sicuramente lo intuiranno. E' stato il regista di film che sono diventati veri e propri "cult", artisticamente apprezzati in tutto il mondo, personaggio politicamente polemico, spirito rivoluzionario, di grande levatura culturale. Molti dei suoi film sono restati nella nostra memoria anche perchè, pur attraverso la lente di un'amara comicità, hanno gettato uno sguardo critico e spietato sulla società degli scorsi decenni. Ritenuto "un vecchio saggio", devo dire che io, contrariamente alla mentalità comune, pur apprenzando i suoi lavori cinematografici, avevo sempre pensato a lui, per le sue idee profondamente nichiliste, come ad un ennesimo "cattivo maestro" del nulla, esempio negativo per i giovani che hanno, invece, sempre bisogno di speranza e passione, "cattivo maestro" come ne vediamo sfilare tanti in televisione, oggidì. Sant'Erasmo non ci dice della sua condizione spirituale lassù, ci dice certo che questo "tizio", come lo chiama (lassù le qualifiche umane e la fama terrestre non conteranno più nulla e saremo tutti uguali dinanzi al Signore), "sale" per parlare con lui, e da ciò deduco che egli si trovi in un luogo basso, di purificazione. Vedrete come, lassù, abbia mutato molte delle sue idee, mostrandosi adesso in cammino verso quel Dio che aveva negato con tutto se stesso per tutta la sua esistenza terrena e lasciandoci intendere che ora il suo sguardo è rivolto a ben altro faro.

Di là assistere Martire qui!....

SANT'ERASMO

Costà, deh, so più svelti!
Di là assistere Martire qui!
In noi prenderà più rima,
ammiro, è più vista dei reality!
In coma denaro, ma se giù stanziato corre.
Eh si, ti do: qui saliva
un tizio che passa, già!


IL FAMOSO REGISTA

Ah si ha là la palla!
Se giù la fede si ripiglia
vedrai indirizzo:
Dio è nato!
Ha il silenziatore di lì giù.
E non va ire, devi dire,
giù dormire: qua c’è uscì poi!
Ma noi si era socialisti
e i giamburrasca, si, scelsi,
ma un’idea si era sostenuta.
Ah si, vero è passare poi là:
di questo ridi!

Ah, di là vedi grigio?
Tira lume e gira luce
che ha giù Cristo!

C’era qui, di qua, Frà.

 

 

 

 

 

 


 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sant'Erasmo ha notato che, ultimamente, sono più svelta a comprendere il loro linguaggio, anche perchè, come lui stesso conferma, egli mi assiste. Dice che avrò ancora più "rime", ossia più frasi da lassù (come potete vedere loro parlano sempre con un linguaggio aulico e poetico), e poi, come spesso fa, scherza con me dicendomi che lui vede che da lassù il sito è più seguito dei reality (ha delle battute sempre sopraffine). Veloce osservazione sul denaro: se esso non viene "stanziato" per opere utili, è inutile, è carta straccia, è "in coma", come dice lui, non può più fare da motore della società. Eh si, mi dice, finalmente egli mi concede la presenza di un "tizio" che si trova a passare di lì, che è salito lì dove si trova lui. Questo "tizio" (che io so chi è, ma non mi è dato dirlo apertamente), lo avevo chiesto come paradigma di ateo da far parlare adesso da lassù per tutti noi. Notate come Sant'Erasmo non lo chiami col suo nome, e ciò per farci anche comprendere come, lassù, saremo tutti "tizi", tutti uguali dinanzi a Dio, famosi e non famosi, ricchi o poveri, e il nostro nome terreno mai e poi mai potrà farci scudo.
Questo famoso regista dice subito che qui abbiamo la "palla", ossia possiamo iniziare questa "partita", questa registrazione. Entra subito nell'argomento che speravo trattasse, infatti dichiara subito il suo attuale pensiero: se sulla terra, durante la nostra vita, ci riaccostiamo alla fede, allora avremo il giusto indirizzo di pensiero da tenere, ossia che "Dio è nato". Qui voglio farvi notare la finezza di questo concetto: per gli atei militanti il motto "Dio è morto" è stato da sempre una bandiera, un ideale da diffondere velocemente, "short and sharp" come dicono gli inglesi, ossia in maniera "rapida e tagliente" e dunque con uno slogan affilato come un rasoio, che ha fatto subito tanta presa, dalle canzoni ai discorsi salottieri di tanti intellettualoidi. Ecco che quest'uomo che in vita aveva tante volte proclamato a gran voce "Dio è morto", adesso ci dice non già che Dio è vivo, ma che è "nato" nella persona di Gesù Cristo, riconoscendo dunque addirittura la realtà della Divina Trinità. Trovo meravigliosa questa semplice frase in cui è racchiuso un lungo cammino interiore, un totale ribaltamento di prospettiva: "Dio è nato", e continua a nascere ogni attimo in tutti noi. Altro che pensiero ateo! Certo, questo Dio non strepita per farsi notare, nel nostro mondo, come dice questo regista, ha il "silenziatore" perchè vuole rispettare la libertà di suoi figli, vuole essere scelto e non imporsi con l'evidenza della Sua esistenza. E non bisogna adirarsi (lui che era conosciuto per il suo carattere focoso), noi quaggiù, ci dice, siamo come addormentati circa le realtà ultime e circa il fatto che poi, dopo la morte, bisognerà "uscire" in quell'altro mondo, quello dell'Aldilà. E qui inizia una specie di giustificazione ideale in quest'uomo: ma noi, dice, si era socialisti, non potevamo perciò sapere nulla delle cose dello spirito, ed io, confessa, scelsi di stare coi "giamburrasca" (che parola indovinata!), ossia coloro che erano rivoluzionari, facinorosi, fuori dalle regole, e in fondo dovetti poi sostenere quell'idea tutta la vita (invece di sostenere Cristo). E' vero, la vita è un passaggio, ma di questo, dice, bisogna riderne, non è una tragedia come tanti pensano. Se quaggiù si vede "grigio", poco chiaro circa lo scopo e l'origine della nostra vita, allora, dice, tira giù il lume e gira la luce di Cristo verso ciò che non comprendi. Che cambiamento in quest'uomo così inveterato in vita! E termina il suo messaggio confermandomi che Cristo c'era davvero lassù: "c'era qui, di qua, Frà!", dice con malcelato stupore. Adesso lo sa per certo.

COMMENTO

Il Cielo, certo, non infierisce su nessuno, ed è per questo che non abbiamo colto alcuna condanna nelle parole di Sant'Erasmo nel presentarci questo "tizio" che, comunque, in vita ha esercitato come meglio ha creduto il suo libero arbitrio per sostenere le sue idee, anche se ora, potesse tornare indietro, certo farebbe scelte ben diverse, accelerando di molto il cammino spirituale che ora, lassù, è più complicato e difficile per lui. Risvegliarsi di fronte ad una realtà alla quale non si è mai creduto non deve essere stato facile per quest'uomo tanto fiero delle sue idee in vita; rimettere velocemente in discussione ciò che si è stati per tutta la vita è uno sforzo davvero da far tremare i polsi, ma quest'uomo pare averlo già fatto questo sforzo e ciò va a onore della sua intelligenza e del suo cuore. Le idee, che tanto spesso "sequestrano" gli uomini nel loro labirinto (e la storia ce lo insegna), passano, mutano con i costumi e le esigenze umane, si ribaltano, mostrano i propri limiti e le proprie scelleratezze, in quanto prodotto umano e fallace. Ma la Parola di Cristo non passerà, così come non passerà il bisogno umano di eternità e fondamento, ed è per questo che, senza appoggiarsi a quella Parola, gli ideali sono inevitabilmente destinati ad implodere su se stessi sotto il peso dei tempi che corrono e cambiano.

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