Giorgio è un giovane padre, non ancora quartantenne, morto prima di ricevere un cuore nuovo - non richiesto, mio padre che vuole portare la sua gioia per la laurea di mia figlia e che porta anche Piero per un breve saluto - Infine S.Erasmo con le sue belle parole - 05/11/2012

Un'amica di famiglia mi ha chiesto una registrazione per Giorgio, morto a 38 anni mentre era in attesa di un trapianto di cuore. Giorgio ha lasciato una moglie, una figlia ed una mamma che soffrono molto per la sua prematura scomparsa. Segue mio padre, che ultimamente viene sempre a sorpresa, non richiesto, e stavolta ho avuto il dubbio se pubblicare o meno il suo messaggio perchè è personale, ma lo faccio lo stesso per farvi comprendere davvero il grado di vicinanza dei nostri cari trapassati e come essi, con naturalezza e spontaneità, ci siano ancora particolarmente vicini nei momenti speciali della nostra vita, come essi gioiscano delle nostre stesse gioie. A fine ottobre si è laureata mia figlia, in medicina, e pochi giorni prima della mia partenza per assistere alla cerimonia di laurea, mio padre è venuto per assicurare la sua vicinanza e la sua gioia per la bella notizia, ed ha portato con sè anche Piero, che ha voluto, anche lui, dire due parole di complimenti per la ragazza. E' proprio come se non fossero mai andati via, mostrano di sapere quello che accade nella nostra vita e partecipano con noi alle gioie ed ai dolori, è proprio vero, come dice S.Erasmo in questa stessa registrazione, che è l'amore che ancora ci "annoda" stretti stretti ai nostri cari lassù e che annulla la morte facendo vivere i nostri legami nell'amore e nella preghiera.

può lì fede, credi, guarì!.....

GIORGIO

E noi tutto darà, lì raro.
Qua do, spero proprio unire!
Roccia può, oh ci dava,
preghiere qua n’ha unite:
fare residui “merda” lì…..
era Geo, bacio tirare!
Oh resti lì e non fare bracci restà,
ci ripete là.

Più s’apra, ch’ero poi là dici te.
“Ir” digli e registratore è lì!
Monta già, sai è ver: apro,
vira grigio.

Panettoni porta giù Signore….
Ir con mire e poi giù dai,
e a dir, deh, esci lì!
E’ là extra, c’era buio lì.
Ah, solo a Maronna cò vie
entra sempre fra noi.

Trasse eroi codici là, ha si onda lì,
Oltre star colì!

 


MIO PADRE

E noi già lì giù il caffè prende,
c’era clemenza, oh, tu odi, lì giù sta!
Verrà Ida e con me tanti amici,
tra i car vo in giù, vengo!
E qua aprire, il consiglio prendi, già vuoi?
Giù i nati ha già qui, va là!

Là in mezzo avete papà!
Là vo in mare, lì in onda, già va lì fede,
più svegli sta là, fan lì chiacchiere,
può la fede, credi, guarì!
Qui mi dà pelle e lingua, qui l’apre, alè!
Lì carte dicono i mezzi
e più correte di qua!

Ma è tardi e qua amici hai di Colle già lì.

PIERO

Oh, evviva Selly lì giù!
Lì ama, no mai giù dì “mò è tardi”,
giù rimedi, na via dà!

Omaggi lì giunti,
orologio io poso: quand’è giù non va!

 


SANT'ERASMO

Gira per l’internet (ero là),
ah, don Piero:
“e hobby fu un gran miraggio”, lady, va squali!
Dì: su gli eroi de là fa, deh!
Annoda amore di lì,
ora vedesti luci, metafonista!
Ah, lesta fa, qui sta, ti dà!
Chiama, qui gira il bene, acquista vescovo!
Eroi Legge li dà,
più uscite qua, studiate lì!


 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Giorgio dice che darà e dirà tutto ciò che gli è concesso durante questa registrazione e spera proprio di riunirsi, spiritualmente, ai suoi cari. Queste comunicazioni sono possibili grazie all'intervento e alla Volontà di Gesù (qui definito "Roccia") che concede a loro e a noi questo dono e che lassù ha unito in suo favore tutte le preghiere che i suoi cari fanno per lui e la sua anima, preghiere di cui ha bisogno perchè, dice col linguaggio forte e colorito che spesso usano lassù per indicare il peccato, lo sporco che ha fatto sulla terra con le sue mancanze lassù ha lasciato dei residui che ora vanno purificati. Giorgio commenta che sta proprio "parlando" con "Geo", ossia con la Terra, e quindi manda un bacio ai suoi cari che sono ancora quaggiù. Da lassù mi ripetono di stare qui, di continuare a registrare, di darmi da fare e non tenere le braccia conserte a non fare nulla e Giorgio si fa portavoce di questa raccomandazione. Che si aprano di più questi contatti, e viole che io dica ai suoi che lui è davvero qui, nel mio registratore, che è effettivamente lui. Vuole anche che io dica ai suoi cari di "andare" (ir, diminutivo di "ire" che significa appunto andare), nel senso di mettersi anche loro a fare metafonia, di tentare, che il registratore è lì, pronto a far scoprire loro questa splendida realtà. Chiede loro di "montare" anch'essi su questo "mezzo" che è tutto vero, lui stesso aprirà loro le "porte", e così il grigio che opprime le loro anime virerà verso il rosa, si consoleranno sapendolo vivo davvero lassù. Il Signore, con queste registrazioni, è come se ci portasse "panettoni", doni natalizi. Ma bisogna andare con mire ben precise, quelle di crescere spiritualmente ed aiutare chi è nel lutto gratuitamente, e bisogna "uscire" a dire a tutti di questa realtà delle comunicazioni con l'Oltre che sono un dono "extra" che il Cielo fa all'umanità che vaga ormai nel buio spirituale. La "Maronna" è ovviamente la Madonna, solo che Giorgio pronuncia questo nome nel mio dialetto, il napoletano, e dice che solo Lei ha le vie giuste per andare sempre fra le anime purganti a portare sollievo e conforto. Furono gli "eroi", ossia gli spiriti elevati come S.Erasmo a trovare i "codici" giusti per permettere le comunicazioni fra i due mondi, c'è davvero l'onda radio che ci porta le loro "voci" ed è davvero l'Oltre che comunica attraverso il mio registratore.
Mio padre esordisce dicendo che viene a prendere il caffè quaggiù da me, un modo per rendere più "familiare" questa sua sorpresa, e la sua venuta è permessa dalla clemenza di Dio che glielo ha concesso, mi chiede di stare a sentirlo e di stare quaggiù al registratore. Sa che alla festa di laurea sarebbe venuta mia mamma, che si chiama Ida, e con lui, dice, sarebbero poi venuti anche tanti amici (credo il resto della mia famiglia lassù), dice che verrà fra i suoi cari ancora vivi che festeggeranno per sua nipote. Il suo consiglio, che mi esorta a prendere in considerazione, è quello di continuare sempre ad "aprire" il contatto con loro lassù, noi, i nati, riceviamo già tanto da questi messaggi, dice, per cui vale la pena. Poi si qualifica e dice che nel "mezzo", ossia nel registratore, ho, appunto, papà. Viene sulle onde radio di questo simbolico mare che permette loro di scendere al livello della terra, è già in onda con me, e con queste onde arriva anche la fede per tanti che vogliono cercare il senso della nostra vita e della morte, bisogna stare più svegli ed attenti a questi messaggi, mentre invece si fanno solo tante inutili chiacchiere su di essi, dice mio padre, perdendo di vista il vero significato che devono avere per tutti noi. E' vero, la fede può guarire tanti mali, del corpo e dello spirito. Il Signore, dando loro la possibilità di parlarci attraverso questi messaggi, è come se ce li rendesse con "pelle e lingua", ossia con facoltà che la morte ha loro sottratto avendo distrutto il loro corpo fisico, permettendo loro di concretizzarsi e parlare con noi. I registratori che ricevono questi messaggi producono scritti, carte, che possiamo e dobbiamo studiare, dunque, dice mio padre, correte qui, a queste registrazioni così importanti per tutti noi e per la ricerca della Verità. Ma si è fatto tardi, papà deve andare, e mi lascia un amico di Colle (Piero era nato a Colle, appunto). Piero grida subito un "evviva Selly" (mia figlia è così chiamata in casa) per il risultato che ha conseguito. Poi ci raccomanda di amare sempre quaggiù, non è mai troppo tardi per amare una persona perchè l'amore va anche oltre la morte e loro lassù lo sentono, mai dire, dunque, "è tardi" per amare, anche perchè, come la metafonia dimostra, il cielo ci dona sempre vie nuove e rimedi per il nostro dolore e il nostro sconforto. Gli omaggi che abbiamo dedicato a loro lassù per la ricorrenza dei morti sono giunti, dice Piero (soprattutto preghiere in famiglia). Ci lascia con una curiosa notazione che ci fa capire come il tempo, per loro lassù, scorra in modo diverso che per noi quaggiù o non scorra affatto, non essendoci più il tempo oltre la morte; dice che lascia lassù il suo orologio perchè quando è quaggiù esso non funziona.
S.Erasmo sembra rivolgersi con un pò di ironia a Piero che è lì con lui e dice che vede girare in internet l'ennesima stupidaggine di quanti affermano che il mio "hobby" di fare metafonia è solo un gran miraggio, un'illusione, e definisce costoro, senza mezzi termini, "squali", perchè contenti di aggredire e distruggere solo per il gusto di farlo, senza nemmeno curarsi di informarsi meglio sul fenomeno metafonia (il mondo è pieno di squali, se è per questo, ma di costoro io non mi curo minimamente). Bisogna dire a costoro, dice il Santo, che dal cielo sono spiriti elevati, eroi appunto, ad agire davvero, ed è l'amore che ci "annoda" ai nostri cari che non sono più sulla terra, e poi, rivolto a me, mi ricorda chiamandomi "metafonista" che solo ora ho visto le luci della verità, ossia solo dopo essermi dedicata a queste registrazioni che mi hanno donato fede e hanno fatto di me una persona completamente nuova. Lesta, mi esorta il mio caro santo, fai, stai qui che il cielo ti dà. Mi invita a "chiamare" lassù, qui gira il bene che lui, il vescovo martire, ha acquistato anche per noi. La Legge di Dio ci porta questi "eroi" che lasciano il Paradiso per venire in aiuto di questa umanità sofferente, Lui lo permette, e addirittura S.Erasmo ci dice che ci sono anche altre "uscite" attraverso le quali loro potrebbero avvicinarsi a noi e per questo ci chiede di studiare per trovarle.

COMMENTO

"Così lontano, così vicino" era il titolo di un bel film di Wim Wenders di qualche anno fa, e secondo me esso riassume perfettamente quello che questa registrazione mi ha trasmesso: i nostri cari, per la mancanza che proviamo della loro fisicità, spesso ci appaiono così lontani, come persi in una dimensione lontanissima ed irraggiungibile, almeno finchè siamo chiusi in questo nostro corpo materiale, ma quando l'amore ce li mette accanto come in questa registrazione, ecco che essi si fanno vicinissimi oltre ogni nostra immaginazione, si fanno presenti e reali, con "pelle e lingua" come dice mio padre, talmente vicini da lasciarci la sensazione di averli lasciati solo da qualche minuto. E questo sdoppiamento nella nostra percezione annulla il tempo, risuciamo quasi a superarlo ed annullarlo, e ci fa comprendere appieno quello che Piero dice nel lasciarci: il loro orologio, per il loro tempo che non c'è, quaggiù non funziona, e ciò perchè non funziona ancora in noi viventi il senso concreto della vera realtà che sta oltre l'illusione dei nostri sensi e vive nell'eternità che annulla distanze, assenze, luoghi e separazioni. Tutto è nello stesso istante, ed è sempre stato e sempre sarà. In questo senso comprendo chi afferma che la morte è un'illusione e che la vera vita è quella che sta oltre tempo e spazio, oltre la materia che ci imprigiona. Il divenire, il mutare, la successione delle cose, degli attimi, il crescere ed il morire, sono questioni puramente terrene, lassù non ci riguarderanno più.

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