Con Sant'Erasmo e Piero ecco Francesco, marito di una lettrice, e Katia, la sorella, morta a soli 9 anni per leucemia, di Nando - 11/10/10

Dopo la "scoppiettante" introduzione di Sant'Erasmo, che ci invita a riflettere sulla qualità umana delle persone che ci governano e ci governeranno, è il turno di mio marito, Piero, che ha un messaggio per mia figlia, un messaggio che vuole invitarla a riflettere sul tema del male che spesso tanta fatica facciamo a comprendere. Francesco, venuto in questa registrazione accompagnato da Piero, è il marito di una mia lettrice, morto prematuramente, mentre Katia è la sorella di Nando (che l'ha richiesta). Katia è morta diversi anni fa a soli 9 anni per una leucemia, e ora, in questa registrazione, ci appare sicuramente più matura: si dice che lassù, infatti, lo spirito di coloro che muoiono bambini cresce e matura, proprio come se si trovassero ancora sulla terra. Le parole e l'insegnamento che ci lascia Katia sono davvero molto profondi, emozionanti, e ci lasciano molto su cui riflettere. Lei chiama per nome suo fratello, dicendo che spera, con questa registrazione, di aiutarlo "spiritualmente", e questo fatto costituisce una delle più belle prove che ho avuto del fatto che l'amore ed il legame affettivo coi nostri cari trapassati resta sempre solido e forte.

Metti in dubbio male e pena? Amore c’entra, figlia!......

SANT’ERASMO

E lì credi: a governi matti uscirà,
gli era qui illusi:
io speravo che a aprì giù prenda bile!
Piero ma leggi tu quegli ordini!
Piero, ma le fai giri?


PIERO

Orti, di qua, si vegliano,
qua gli disse “non uscirai di lì”
però madre figlia reggere, sa!

So lì di là qualcosa lo imprime
e infatti sfortuna s’impedirà!

Metti in dubbio male e pena?
Amore c’entra, figlia!

Però male dà crisi,
di più fai occhi,
ti stringo qui!



SANT'ERASMO

Va giù che la tira su Sant’Erà!
Equilibrio laggiù mò arriva più,
ah figlia, danzi qua!


FRANCESCO

E’ d’oro: m’accoglie
giù e non salirò.
Su che dirghe Piè ispira lì.
Angiolo dire: “S’inizia e preparati,
devi dire: mi dispiace per stasera”,
ci invita, m’aprì,
giù stava, dissi, e avrà a dormì!
Là fa pagina, onor tu ha e ritengono che
in esseri lì influire ne fa già qui!
Diventa notizia, fa lì!
Villa disfa, permessi giù ch’entra c’è!
Oh, baule dà figli e sali!
Doti, s’invoca, crescano
si era a struscià mente qui!


KATIA

E fa! Vivi uscirà zia!
A dischi giunsi,
credi, mia cara, qui nessuno ebbe dei nastri!
Cuore, corro io!
Oh, n’hai! Se resterai passi le barriere.
Te fa annari, ne hai vista,
era socchiuso, era lì la chiave persa,
che pace ad entrà qui!
Ammetti, dai, si deve ridà lì cenere!
Sai lapide c’hanno qui
e i cocci ritiravo:
sa lei spiegare!

Il dare, e vai, roccia la sa spezzare lì!
Chiara, di Dio, c’è qui regia,
ma dei santi, dice, che arriva a fare qui!
Scegliere: dà occasione.
Si spera mò l’aiuto a Nando,
disegno: tieni i tuoi cari e lì credi!


 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Il Santo, come ho già scritto nell'introduzione, inizia con una frecciata rivolta a coloro che ci governano e ci preannuncia che nei governi (in generale, nel mondo intero), verranno fuori sempre più "matti", persone incapaci di fare il bene comune ed obnubilate dalla loro volontà di potere, e commenta che lassù si sono illusi, lui compreso, quando speravano che, ad aprire le porte dell'aldilà per mostrare cosa ci attende davvero dopo la morte, a costoro sarebbe venuto un attacco di bile che li avrebbe poi costretti a cambiare atteggiamento e comportamento, dopo una revisione della loro mentalità. Si rivolge poi a Piero e gli chiede di leggere lui gli ordini che io gli ho appena passato, ovvero le richieste per Francesco e Katia, e poi gli reitera la domanda chiedendogli se vuole fare lui un giro per venire quaggiù a registrare. Ovviamente Piero non se lo fa ripetere due volte e inizia col dirmi che da lassù loro "vegliano i loro orti", ovvero vegliano sui figli che hanno, per così dire, "seminato" sulla terra attendendo che crescano e diano frutti. Il santo mi disse già che, a meno che non lo voglia io, non mi leveranno la possibilità di dialogare con l'aldilà, e Piero considera che io, la madre, devo saper "reggere" mia figlia a questi principi che ci vengono insegnati da lassù. Dice di sapere che qualcosa, di quanto ci viene dato come insegnamento da lassù, si "imprime" in mia figlia e ciò impedirà la sfortuna che lei possa allontantanarsi dalla fede. Poi, rivolgendosi direttamente a lei, la invita a riflettere sul tema del male e della pena correlata che poi si dovrà scontare lassù: le dice che, se anche lei mette in dubbio questa verità, deve però tenere presente che, in questo meccanismo, c'è, alla base, sempre, l'Amore divino per i suoi figli. E le ricorda che, quando siamo costretti ad affrontare il male, le malattie, allora la crisi in cui cadiamo ci aiuta a "fare più occhi", ossia a percepire di più il mondo spirituale, non foss'altro che per un naturale bisogno umano, ad acuire la nostra ricerca verso il trascendente, a farci più domande sul nostro destino ultimo: e ciò è benefico per la nostra anima. La saluta, poi, con un abbraccio.
Sant'Erasmo torna per una breve conclusione: siccome negli ultimi tempi ho avuto un pò di preoccupazioni per la salute di alcune persone care, il caro santo mi dice che egli stesso viene giù a tirarmi su di morale, promettendo che pian piano arriverà per me un pò più di equilibrio, e per questo mi invita a "danzare" per la bella notizia.
Francesco apre con un bel saluto rivolto a me: mi dice che ciò che faccio per loro è "d'oro", come il fatto che io lo accolga nel mio registratore, così che egli può parlare con me senza dover "salire", ovvero senza dover cambiare il livello in cui si trova. Su cosa dirmi lo ispira Piero che, evidentemente, è accanto a lui in funzione di guida (Francesco dice "dirghe" per "dirle", un termine dialettale veneziano). Francesco ci informa che c'è con lui l'Angelo che, come già spiegato ampiamente altre volte, fornisce l'energia (di tipo spirituale) che rende possibile la comunicazione, e questo Angelo gli ha detto di prepararsi alla registrazione, s'inizia, ed anche di scusarsi per stasera (registravo fino a sera dopo cena). E le scuse che Francesco vuole farmi riguardano il fatto che egli sa che, per decifrare la registrazione, sarò costretta a fare tardi, e si preoccupa che, essendo ancora io sulla terra, avrò poi bisogno di dormire, al contrario di loro che, invece, non dormono. MI invita a scrivere anche per lui la "pagina" che sto ora pubblicando su questo sito, e ciò mi fa onore ai loro occhi, anche perchè lassù dicono che queste registrazioni influiscono positivamente su coloro che vi si accostano con fede, e questa diventerà una vera notizia, per cui devo continuare a "fare". Riferendosi ad una villa che lui stesso aveva costruito in vita e nella quale aveva abitato, dice che essa sta per essere ora restaurata, che stanno per arrivare i permessi. Si augura che qualcuno faccia conoscere ai suoi figli questo "baule", ossia il sito e quanto contiene in preziosi insegnamenti dall'aldilà. Egli prega affinchè le loro doti possano crescere, appunto, a "strusciare" la loro mente sul contenuto di questo sito (notate l'efficacia di questa immagine!).
Arriva, ora, Katia, e mostra subito un pensiero entusiasta per il fatto che ora ella è zia (Nando, suo fratello, ha due bambini piccoli), e dice che, appunto ora ella, che è zia, uscirà fra i vivi a parlare. La sua felicità continua nel dirmi che, finalmente, è venuta "ai dischi", ovvero a registrare, anche perchè lì dove ella si trova ora, nessuno ebbe mai, prima di lei, la gioia di poter avere "dei nastri", ovvero delle registrazioni. Chiamando suo fratello "cuore", con molto affetto, gli dice che ella corre per registrare perchè è felice per questo, e gli fa presente che egli ha avuto una grande grazia con questa registrazione, e se lui resta ad ascoltarla è come se potesse passare le barriere insormontabili che dividono i nostri due mondi. Gli fa notare che Iddio lo fa andare lì da lei, gli dà vista sull'aldilà (con la registrazione), perchè ora la porta dell'altro mondo è socchiusa permettendo queste registrazioni, è come se lassù avessero perso la chiave per chiudere e così noi possiamo "entrare" per sbirciare un pochino (sono immagini bellissime che Katia ci dona); ed è bello entrare lassù perchè si trova pace interiore a farlo. In fondo la vita terrena, dice, dovrà pur finire (tutti dovremo "ridare le ceneri" un giorno), ma lassù delle lapidi hanno solo cocci. Questa frase, dice, la saprò spiegare io, e la spiego così: lassù, comunicandoci che la morte non esiste, che la vita continua in eterno nel Regno di Dio, è come se mandassero in frantumi la nostre tombe e ci facessero vedere di esse solo i cocci, perchè, appunto, vincendo la morte, Dio immediatamente ci "resuscita" ad un'altra vita tirando via il nostro spirito da quelle vuote sepolture. Il dare, l'essere altruisti, dice Katia, è capace, lassù, di spezzare la roccia, e bisogna ricordarsene sempre. Le frasi che seguono sono davvero meravigliose e, dette da chi era solo una bimba quando è morta, ci appaiono ancor più preziose: ella dice che dietro queste comunicazioni c'è chiaramente la regia di Dio e che poi dei santi (Sant'Erasmo) arrivano ad operare fattivamente per renderle possibili, avendone ricevuto l'incarico divino: Dio, con queste registrazioni, per Suo infinito amore, ci dà un'ulteriore possibilità di scegliere tra il bene ed il male nella nostra vita, tra l'incredulità e la fede e bisogna cogliere al volo questa occasione convertendo il proprio cuore. Saluta dicendo che, con quanto sta per dire, spera di dare un aiuto a Nando, suo fratello: gli augura che il suo "disegno" (progetto) di vita sia, per stare un giorno al cospetto di Dio, di tenersi vicini i suoi cari, la sua famiglia, curandola, e di credere in Dio e nella vita dopo la morte. Una formula semplice per rendere fruttuosa la sua vita, ed ispirata dal progetto divino.

COMMENTO

Bella, indubbiamente una delle registrazioni più intense e commoventi, ed è significativo che sia stata una bambina a donarci consigli ed insegnamenti così profondi e chiari. Contagiosa la sua felicità ed il suo entusiasmo per il fatto che le sia concesso di poter aiutare il fratello coi suoi consigli, e ci lascia commossi quella sua sollecitudine di sorella che, conoscendo ora la verità, desidera con tutta se stessa donarla al fratello perchè ne faccia frutto. Mi lascia sempre senza parole il desiderio che da lassù hanno di ringraziarmi per il fatto di "accoglierli", così come fa Francesco, ma se sapessero quanta gioia riescono a dare loro a me, chiederebbero a me di ringraziarli sempre, per ogni parola, per ogni insegnamento, per ogni spiraglio di luce e speranza che vengono a portarci. Vi invito a riflettere anche su quelle poche, ma importantissime frasi che Piero dedica a mia figlia sul tema del male. Bisogna saper accettare anche che il male, spessissimo, sia un mezzo del quale Dio si serve per attirarci a Sè, e che le "pene" che ci vengono date lassù per gli errori commessi quaggiù sono solo il modo amorevole che un Padre ha trovato per darci la capacità e la possibilità di godere appieno del Suo incommensurabile splendore: se abbiamo gli occhi offuscati dai nostri errori, come potremo mai vederlo e godere della Sua inesplicabile meraviglia? Come potremo percepire la Luce perfetta se siamo miopi? In fondo io credo che quelle pene siano pene d'amore, di attesa incolmabile dell'incontro di Dio, e che la sofferenza stia proprio in quest'attesa di ricongiungimento alla nostra Fonte, quella stessa da cui veniamo e alla quale eternamente aspiriamo.

image