Sant'Erasmo ci dà ancora prova della sua inarrivabile ironia - Lo seguono Luigi, il marito di Teresa, e Bartolomeo, suocero di Antonella - 08/03/2013

In questa registrazione Sant'Erasmo viene a darmi un avvertimento molto particolare: mi dice che qualcuno avvierà degli studi su queste comunicazioni, cosa che io, tra l'altro, mi sono sempre augurata che accadesse. Il problema è però, sempre lo stesso, ovvero che questi studi saranno fatti (non so da chi) partendo col preciso intento di dimostrare che queste registrazioni non esistono "oggettivamente" e che esse non hanno alcun valore scientifico. Un puro pregiudizio, quindi. Pregiudizio che la scienza non dovrebbe mai considerare, essendo essa, per sua definizione, oggettiva e non dipendente da alcuna corrente di pensiero. Evidentemente non è così, e oggi ben sappiamo che la scienza, quando si tratta di difendere interessi sia economici che culturali, è come tutte le opere umane: fallace e difettosa, inutile quindi per contribuire all'evoluzione della conoscenza dell'intera umanità. Mi auguro che da qualche parte nel mondo possano nascere ricercatori coraggiosi, indipendenti ed autonomi per continuare la seria ricerca in questo campo che, secondo me, è una delle ricerche fondamentali per la vera evoluzione umana, soprattutto per la presa di coscienza, finalmente, che non siamo fatti solo di un corpo materiale. Seguono Sant'Erasmo Luigi, marito di Teresa, un uomo passato oltre ancora abbastanza giovane, e Bartolomeo, suocero di Antonella.

Oh, vò qua sole? Ci sta tenda e non ripara....

SANT'ERASMO

Poi lì già me ne dasti di su,
viè su il sofà.

E su, eh, so belli, fosse mai scala!
In noi state che no, mai tasse
che sopra, deh, lotte noi!

Studi faranno per svalutare…
E laggiù, qua Madre assiste!

Ah, là passa, ohi nì, là mieti,
uh, lì dirò: farò si getti chell’ansia!
E l’apre, non qua addormentare, ir farà novelli!


LUIGI

Sfatar lì vermi,
e qui, monaci, liberi!
Ah giù piangi, è lacrima?
E’ di studiar lì!
A Dio pe’ una scommessa lì, salì no errà!
So, mille cose lei non disfar,
hai ardere ciò vai dì: là oltre!
Con ansia ccà aprire sentivo!
Bello Re si scriverà,
qua in terra manda fiori,
di là do a te!
Ho scheda: asino entrò, ma di tiro,
dà quote, c’ho qua d’ambra.
Vien, dà là stanza, di lì apra, di lì fai salto,
oh si, vispa, taglia anelli,
scemi dettagli, lo so qui dentro,
per qua è idoli, è vera, fa dì lì il nocchiere.
Oh, ti è luce di lì,
che fa, levare? Lì s’effonde!
Oro vedevi noi scriver,
se reggeva, recupero, dai,
ma ccà, eh, ho il corpo!

Su un altro fine de fa, dire prendano occhi su qua.

 


BARTOLOMEO

E di già le danno zucchero.
Oh si, va distinguere
che eran di diversa fede, non strani già!
Hai: di morte lei interpreta,
va a dire merita ambra
si, là dici, vedova.
Là vedeva il sacro,
capisce, il cuore ha, oh lei!
Già là, si, ha cara, con me eroi,
ciò fai andare!
Oh, vò qua sole? Ci sta tenda e non ripara,
lì dai, via!

Lì mettersi a prova,
già, che si, n’ha a dare chi c’era, deh!
Si, terno di sapienza
disse: core, ah, n’hai a portà là!
Madò, lì si, da sceglie c’è, ah,
qua stan regole, chiaro a dire,
là sto passare, ma dite già!
Dirò: fa, deh, stella!
Verrò a dì: lì te ricca
de come qua archivi note.

 

 

 

 

 

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sant'Erasmo ci mostra sempre la sua grande ironia, ed è proprio con questa sua particolare caratteristica che apre questa registrazione. Pensando che io possa essere un pochino stanca, perché ultimamente ho lavorato a tante registrazioni, mi invita a sedermi un pò sul suo "sofà", e poi commenta che vorrebbe una scala per salire lassù così che tutti noi potremmo vedere quanto sono belli questi famosi "sofà" che stanno in Paradiso. Continua a scherzare invitandoci a rimanere con lui, ad ascoltare i suoi messaggi, perché tanto, dice, non bisogna pagare le tasse; loro, nell'Aldilà, non pagano le tasse, anche perché fanno lotte per non doverle pagare... Ma dallo scherzo il santo passa poi all'avvertimento serio: predice che persone non meglio identificate faranno degli studi su queste sue comunicazioni, però li faranno per svalutarle, per denigrarle e non riconoscere loro alcun valore scientifico. Però ci invita a stare tranquilli quaggiù perché la Madonna assisterà anche in quel momento, quando queste persone proveranno a denigrare la metafonia e questi messaggi. Mi invita a continuare a mietere i frutti che naascono da tutto quello che viene seminato con questi messaggi, e mi rassicura dicendomi che mi darà il suo aiuto a patto che io butti via la mia ansia (è un'ansia che nasce dalla preoccupazione di non riuscire a portare a termine degnamente questa missione che mi è stata affidata). E continueranno ad aprirci queste porte, non bisogna "addromentarsi", faranno andare avanti anche i "novelli", ossia queste persone nuove che, facendo metafonia anch'essi sotto la guida del santo, mi aiutano a portare avanti questo impegno.
Luigi dice subito che bisogna sfatare l'idea che finiremo in pasto ai vermi, non è affatto così, e vuole anche dire a quei monaci (i trappisti) che un tempo andavano in giro ricordando continuamente alle persone che dovevano morire, che quegli stessi monaci, adesso lassù sono liberi dalla morte. Il loro monito era dunque falso, nel senso che la morte riguarda solo il nostro involucro materiale. Chiede a sua moglie se ancora piange per la sua perdita e, se è così, le consiglia di studiare questi messaggi nei quali potrà trovare piena consolazione. Luigi consiglia tutti quelli che leggono le sue parole, di stare attenti a non fallire l'obiettivo di salire a Dio dopo la morte solo per aver accettato in terra una semplice scommessa, ovvero quella che Dio non esiste, perché di questo si tratta, di una semplice scommessa, un ateo, infatti, non può avere alcuna certezza che Dio non esista. Luigi dice che sua moglie non si è ancora disfatta di tante cose che lui ha lasciato sulla terra, e la invita dunque a disfarsene, ad "arderle", la invita ad andare avanti, oltre queste cose materiali di nessun valore. Lui sa che sua moglie vive ancora con ansia, e che quest'ansia la prova anche adesso, mentre sta attendendo di ricevere il suo messaggio. Vuole che si scriva e si dica che Gesù è bello lassù, che Egli ci manda con amore, qui in terra, i suoi "fiori" attraverso questi messaggi, fiori che Luigi vuole dare a sua moglie. Con molta modestia e molta umiltà, Luigi dice che ha avuto l'occasione preziosa di poter dare questa sua scheda, questa sua registrazione, e si definisce un "asino di tiro" ed in questo esprime proprio la sua grande modestia; ma ha avuto, da trasportare, quote di ambra, qualcosa di prezioso cioè, che egli racchiude proprio nel suo messaggio. Invita poi sua moglie a registrare anche lei, dice che daranno loro una "stanza", un piccolo spazio dove poter comunicare metafonicamente, la invita ad aprire questa porta, a fare il "salto", e poi la invita anche a tagliare gli "anelli". Voi sapete che l'anello è il simbolo del matrimonio, e per questo Luigi invita Teresa a fare questo gesto, questi sono dettagli umani, superficiali, lui adesso che è lassù lo ha capito bene, insomma è il sentimento che conta, non l'anello che lo simboleggia, a quello non bisogna restare attaccati, questo concetto glielo ha suggerito proprio il "nocchiere", colui che guida la "nave" che dall'Oltre viene a portarci i messaggi, Sant'Erasmo. Dice a Teresa che, attraverso questi messaggi, questo sito, arriva la luce celeste sul mistero che ci circonda, e che questa luce non bisogna oscurarla mai nel mondo, anzi bisogna diffonderla. Oro vero hanno scritto da lassù attraverso questi messaggi; poi informa la moglie che lui lassù sta andando avanti, sta recuperando la pienezza della sua condizione spirituale, perché lassù, in effetti, c'è ancora un corpo, ovvero il corpo astrale che ci accompagna nelle prime fasi che attraversiamo nell'Aldilà. Chiude il suo bellissimo messaggio raccomandando a sua moglie di dire a tutte le persone care che abbiano un altro fine quaggiù sulla terra, e che mettano i loro occhi lassù, ovvero che mirino al raggiungimento della salvezza eterna.
Bartolomeo inizia dicendo che da lassù mi danno lo zucchero di questi messaggi, quello capace di addolcire l'amarezza del mistero della morte. Da lassù vengono anche ad insegnarci a distinguere: quando veniamo a contatto con persone di diversa fede, non dobbiamo giudicarle "strane", ma dobbiamo solo considerare che appartengono ad un'altra religione, dunque niente "razzismo". Dice che io, la "vedova", riesco ad interpretare i messaggi dei morti, e per questo, bontà sua, dice che merito la loro "ambra", un loro prezioso dono. Rivolto ad Antonella, sua nuora, dice che ella è in grado di vedere il "sacro" nella nostra vita terrena, infatti Antonella ha molta fede, e che ella riesce a captare quello che sta sotto l'apparenza delle cose, e ciò perché ha molto cuore questa sua nuora. Afferma che ella gli è molto cara, gli sta a cuore, a lui e agli spiriti degli eroi che lo accompagnano, che venga detto questo messaggio a sua nuora, e quindi mi raccomanda di farglielo avere. Afferma che se sua nuora desidera il sole, la luce della conoscenza, ebbene in questo sito ce n'è talmente tanto che una tenda da sole non riuscirebbe a ripararci dal suo fulgore. Invita Antonella a mettersi anche lei alla prova con la metafonia, perché lui, che c'era davvero lassù, avrebbe ancora tante cose ancora da dirle. E stata la Santissima Trinità, definita terno di sapienza da Bartolomeo, a decidere che gli spiriti santi da lassù portassero il "cuore" di Dio, la sua misericordia qua sulla terra tramite queste registrazioni, per aiutarci nelle nostre paure e nelle nostre difficoltà. Con un invocazione "alla barese" alla Madonna, dice che quaggiù dobbiamo scegliere cosa seguire, perché ci sono delle regole morali a cui obbedire, regole dettate dalla Legge di Dio; lui sta per salutarci, ma vuole che si ricordi questo a tutti: bisogna seguire la legge di Dio, è importante per la nostra salvezza nell'Aldilà. Dirà ancora, chiamandola stella, a sua nuora, di darsi da fare. Ci saluta con un messaggio molto importante per tutti noi: diventeremo tutti più ricchi spiritualmente se riusciremo ad "archiviare" questi messaggi nella maniera più opportuna nella nostra anima, ossia facendone tesoro e vivendoli quotidianamente.

COMMENTO

E' importante capire l'essenza di questi messaggi e viverla, è importante metterli da parte nel modo migliore nella nostra anima cosìcché essi possano essere una fonte di consolazione, di miglioramento spirituale, di aiuto vero nella nostra vita. Cogliere appieno il senso di questi messaggi è importante anche per avvicinarsi alla fede o, se già la si possiede, per viverla con più consapevolezza. Non si resta mai indifferenti quando ci si ritrova leggere questi messaggi, probabilmente perchè essi rispondono alla domanda più profonda e più vera che giace nel nostro intimo: quella che riguarda il senso e lo scopo della nostra esistenza terrena. Quando il "sole" di questa conoscenza illumina il mistero che ci circonda, allora tutto diventa logico, comprensibile, oserei dire addirittura ovvio, al punto che possiamo esclamare "come ho fatto a non pensarci prima?". Infatti io ho sempre creduto che la verità, in fondo, è semplice, logica, lineare, evidente di per sé; ad essa non servono troppa filosofia né troppi giri di parole che hanno il pessimo risultato di confonderci le idee e allontanarci sempre più da essa.

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