Luigi è il papà suicida di Elena, mia affezionata lettrice - Tommasina è la dolce zia di un'altra Elena che l'aspetta da tempo - Sant'Erasmo spiega perchè è utile che anche altri ricevano comunicazioni da lui - 26/02/2012

Oggi, per una pura coincidenza, tocca a due signore di nome "Elena" poter ascoltare i messaggi dei rispettivi cari. Il primo a presentarsi è Luigi, il papà della prima Elena, un papà che si suicidò e che oggi pare star compiendo un cammino di redenzione che lo ha trasformato, a suo stesso dire. La seconda Elena mi ha chiesto di poter sentire la sua prozia Tommasina, con la quale aveva un rapporto davvero speciale e ciò viene confermato dal fatto che Tommasina si definisce "nonna" quasi a voler mettere l'accento sul particolare rapporto d'amore che la legò in vita a questa sua nipote. Mi scrivono, di tanto in tanto, persone che, provando a fare metafonia, ricevono fin da subito messaggi stupefacenti anche sotto la guida di Sant'Erasmo. Spesso sono letteralmente sconvolti da tutto ciò, magari perchè non credevano possibile che potesse capitare a loro un simile miracolo. So bene che ricevere messaggi dall'Aldilà attraverso il registratore sconvolge all'inizio, questo fenomeno, infatti, può capovolgere tutti i parametri secondo i quali abbiamo vissuto la nostra vita fino a quel momento, ma Sant'Erasmo, interrogato da me in merito, ci dice semplicemente che l'amore di Dio è grande per noi, così com'è grande il suo desiderio di aiutarci anche attraverso questo mezzo ed è per questo che, quando da lassù trovano persone capaci di aprire il canale, essi ne approfittano. Il Santo invita coloro che hanno cuore e capacità, sia tecnica che interpretativa, ad aiutarlo nella sua missione di diffondere la fede e di far conoscere la realtà dell'Aldilà e della presenza viva di Gesù Cristo. Specie in questi tempi così difficili.

Ma Re ccą mette, di luce e amor ne tiene!...

LUIGI

Sotto si giuoca!
Ha giù essa mir(a): balle esplodi.
Qua c’è in onda la testa a fungo….
E sempre ha più di fibra, permetti?
C’è il Re, c’è il monte,
e i mezzi piglia noi là con la scienza,
oh, mai raccontà? Qui l’ha riva,
e gente va!
S’ha a dà giù il corpo, ma l’ingresso è là.
Per sé poco si preferisse!
E lì chiave tengo, qui darebbe un aiuto per di là!
Ah, qui volta i matti,
tengo rose assai, le vuò?
Lo riscaldi qui a guidare,
lei giù se parla sa dire,
l’amare: porta lì!

 


TOMMASINA

Ma le ali voglio, però, qui!
Allora festa! C’è lì dare!
Qui nonna ce n’è pace e pietà,
per me darete bocca!
Oggi nasce parlare là!
Atlante, già n’avete l’audio.
Fretta lì, il Signore ha di lì scopo,
grigio è là, già darà grazie!
Fa entrà lì che hai dare,
e la maglia giù lì rosa, mò sto lì!
E so, da te è nervi, dannate fino a quassù!
Ma tu cercà di mirà lì vuò?
Cosa sai già là, deh!

 


SANT'ERASMO

Ma Re ccà mette,
di luce e amor ne tiene!

Poscia alluma me qui,
viene a corre giù,
quando s’apre il canale lì, do ben più!
La luce c’è, chiude vetro là?
Niente sai, più è dura….
Me venga cuori ad aiutare!

 

 

 

 

 


 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Luigi chiarisce subito il suo stato d'animo allegro, dice infatti che "giuoca", scherza un pò su se stesso. L'obiettivo che ho io, dice Luigi, è quello di far scoppiare tutte le balle che si raccontano sull'Aldilà grazie a queste comunicazioni. Ed ecco la battuta che fa su se stesso: dice che ora in onda c'è lui e si definisce "testa a fungo" (immagino che si sia così definito per non dire una battuta più volgare....). Lassù, però, "permetti" dice Luigi con orgoglio, ha acquisito più "fibra", più forza, il cammino di purificazione lo ha insomma rafforzato nel carattere e nella volontà. C'è davvero il Signore lassù e c'è anche il "monte", ovvero il Purgatorio (vi ricordo che anche Dante aveva rappresentato il Purgatorio come una montagna, e Luigi usa questa immagine per farci capire di cosa sta parlando). Loro riescono a venire da noi anche grazie ai mezzi che la scienza mette loro a disposizione, come il registratore, e poi8, con ironia, chiede se ce l'hanno mai raccontato che fra i due mondi ci sono due rive che possono essere attraversate col permesso di Dio ed è così che la gente viene a parlarci. Il corpo andrà lasciato sulla terra, ma proprio in quel momento (al momento della morte) troveremo l'ingresso per l'altro mondo. Un consiglio da Luigi: bisogna preferire poco per se stessi su questa terra, accontentarsi. Poi rivela a Elena che gli hanno dato la chiave per venire a registrare e così, se lei si dedicasse a registrare, anche lui potrebbe venire ad aiutare quaggiù. Lì dove lui si trova trasformano anche i matti (volta è nel senso di voltare, rigirare), ora ha tante rose per Elena e le chiede se le vuole. Se lui potesse farle da guida con la metafonia ne riceverebbe calore, gioia, in fondo, dice, Elena, se volesse, sa anche ben parlare. E' l'amare che apre loro la porta quaggiù.
Tommasina chiede a sua nipote di mettere le ali al sentire questo messaggio, ossia di elevarsi, spiritualmente, su un piano superiore e considerarlo da quella prospettiva. Per lei, felice, è festa, perchè ora può ancora dare qualcosa a sua nipote, qualcosa di importante come la prova della sopravvivenza. Poi, nonostante ella sia stata la zia di Elena, si definisce "nonna" e credo sia per sottolineare il tipo di sentimento che la legava e la lega a Elena, e dice che lì dove ella si trova è un mondo dove regna la pace e la pietà. Chiede di darle la nostra bocca per diffondere quanto dice. Oggi, per lei, è iniziata la possibilità di parlare a livello terrestre. Vorrebbe darci l'atlante dell'Aldilà, la carta geografica per così dire, visto che l'audio ce l'abbiamo già. C'è fretta dal cielo di diffondere queste verità e ciò perchè il Signore ha degli scopi ben precisi permettendo queste comunicazioni, qui sulla terra è "grigio", ovvero il periodo è davvero brutto e per questo il cielo ci dona queste grazie speciali. Tommasina mi invita a farli entrare nel mio registratore che poi avrò da dare a tutti quanto ci comunicano; ironizza dicendo che lei è arrivata in maglia rosa, ovvero ha vinto la corsa perchè si è affrettata a scendere a registrare, non vedeva l'ora di farlo. Rivolgendosi a Elena le dice che sa che è nervosa, sa che quaggiù ci danniamo inutilmente per i problemi quoidiani fino a quando non arriveremo lassù. Però Elena dovrebbe mirare a lassù e con questo pensiero affrontare con più leggerezza ogni problema quotidiano, in fondo, le dice Tommasina, Elena la sa già questa verità, deve solo imparare a vivere secondo essa.
Sant'Erasmo ci dice che è il Signore a mettere in queste comunicazioni la Sua luce ed il Suo amore, visto che ne ha tanto. Il Santo ci "alluma", ossia ci illumina sull'argomento che gli ho sottoposto (come mai anche altri ricevono comunicazioni da lui): loro dal cielo vengono a "correre" quaggiù quando si apre un possibile canale di contatto, e lui allora può dare molto di più in termini di insegnamenti. E se c'è la luce pronta ad illuminarci, che dovrebbero fare queste persone fortunate a riceverla? Chiudere la finestra per restare nel buio? Certo che no, devono accettare il dono e mettersi al suo servizio. Se non si sa niente del mistero della vita e della morte diventa più dura vivere ed evolvere, ecco perchè lui ci "alluma". Chiude con un'esortazione che rende questo miracolo della metafonia quasi "normale": che i cuori ben disposti lo aiutino nella sua missione!

COMMENTO

Così come io ho iniziato a registrare perchè a casa dei signori Desideri di Sinalunga ho ricevuto un invito in tal senso dalle entità che si erano presentate nella registrazione che Virgilio e Danila Desideri avevano gentilmente fatto per me, così anche ad altri continua a succedere la stessa cosa. Sant'Erasmo mi disse in una delle prime registrazioni, con la sua inarrivabile ironia, che voleva mettere su un "network" che diffondesse dappertutto le sue comunicazioni che, come spesso ci assicura, giungono dai piani più elevati dell'Aldilà, quello stesso che qualcuno, come Padre Brune, famoso indagatore della transcomunicazione strumentale, chiama "Aldilà cristico". Se dunque a tanti succede di avere la stessa grazia che anche io ho avuto, non bisogna aver timore, io capisco lo sconcerto iniziale, ma occorre accettare questo dono per farsi strumento gratuito di aiuto ai fratelli che sono nel lutto e nel buio spirituale, che hanno bisogno di qualche segno in più per avere fede. In fondo, quando si è compreso come funzionano queste comunicazioni, alla fine esse ci appariranno "normali", anche se, ovvio, normali non sono affatto. Personalmente mi sono messa su questa strada senza star troppo a pensare nè al significato di questo fenomeno nè alla metodica di come si possano formare le voci sul reverse di un nastro magnetico, prendo tutto ciò come un dono gratuito di Dio e della Sua misericordia, lo prendo col cuore e non con la ragione e basta, e questo mi permette di continuare senza impazzire di fronte alla grandezza di questo mistero.

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