Marco è un giovane uomo, figlio di Carmen, passato nell'Oltre per un incidente stradale - 23/12/2012

Molto semplicemente chiudo questo anno di grazia 2012 con una registrazione effettuata per una mamma che vive nel dolore per la morte del figlio Marco, scomparso (da questo mondo qua) per un incidente stradale con la moto. Ringraziando Dio per queste meravigliose comunicazioni che ci concede, mi auguro di continuare a riceverle anche nel prossimo anno, con la stessa intensità e meraviglia, e mi auguro che sempre più persone possano nutrirsi di questo pane celeste che, solo, può soddisfare la nostra fame e la nostra sete di verità, speranza e vita eterna. Grazie a voi tutti per aver trascorso con me questo anno, a volte difficile ma più spesso meraviglioso, anche per queste grazie che ci giungono gratuitamente dal nostro Padre celeste. Vi auguro un felice anno nuovo e spero vogliate trascorrerlo continuando a nutrire la vostra anima degli splendidi messaggi futuri che Sant'Erasmo, a cui va tutto il mio affetto e la mia gratitudine, vorrà donare a tutti noi, instancabile messaggero fra la terra ed il cielo, per onore di Cristo Nostro Signore.

Ci vuole qua, deh, e prega!....

MARIO

E, ah, là si dà qui statura,
da là noi chiama,
non c’era prima, eh!
E va a dì sotto e va!
Vi dora, là non c’è palle, eh beh,
da noi ce sta menti!
Mà, salvo lì e già meno arde….
Ci vuole qua, deh, e prega!
De fuoco, certo, può uscir,
qua ho piccine fiamme.
Ah lì il cinque apre,
cerca laggiù, ci conta,
ciao di lì dirò.
E mà, qua spalle, se là mi dà mi giova,
però senza baci sta?
Sto facendo un’arte, ehhhhh!
Entrà qui sta bene
ed ora anche c’è mà!

Ma a patì quassù nun ce sto,
non è bello!

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Dal cielo ci danno "statura", ossia ci aiutano a crescere spiritualmente, loro chiamano davvero dall'Aldilà, e questa possibilità che ora c'è, ossia di sentirli attraverso un registratore, prima non c'era, non esisteva. Vuole che sua mamma vada a dirlo a tutti qui sulla terra che l'Aldilà esiste e ci parla. Da lassù ci "dorano", ossia ci rivestono di una patina nobile coi loro insegnamenti, non ci sono "palle", bugie, in questo sito, e da loro lassù ci sono menti capaci di dirigere e rendere possibili queste comunicazioni. "Mà", Marco chiama sua mamma, e le dice che lui è salvo (è però in Purgatorio) e già ora "arde" di meno, ossia soffre di meno la lontananza da Dio, sta elevandosi e purificandosi pian piano. Però lassù ci vogliono le preghiere nostre per andare verso Dio più velocemente e così Marco chiede a sua mamma di pregare per lui. Certo lui potrà uscire dal "fuoco" (è un fuoco simbolico, sia chiaro, sono le sofferenze che l'anima purgante prova per la sua lontananza da Dio), in fondo, dice, le "fiamme" in cui è immerso sono "piccine" (ossia la sua sofferenza non è forte). Lassù mi danno idealmente il "cinque" per questi contatti che tengo, loro ci contano perchè li aiuta. Marco dice "ciao" a sua madre, ciao e non addio perchè un giorno, quando Dio vorrà, si ritroveranno dall'altra parte. Ancora la chiama "mà" sua mamma, e le dice che ha bisogno delle sue "spalle", ossia del suo aiuto (le preghiere) che gli danno giovamento lassù. Però, chiede scherzoso, sua mamma non gli manda dei baci per l'opera d'arte che sta facendo parlando così bene nel registratore? Marco sa che serve energia e bravura per poter parlare tramite questo mezzo e lui è riuscito molto bene a farsi capire, ora vuole dei baci da sua mamma per questo. Ci chiede di "entrare" col registratore nel suo mondo e dice che sta bene specie ora che sa che c'è sua mamma ad ascoltarlo. Chiude rassicurando sua mamma che non ci sta a soffrire lassù, vuole presto andare nella luce perchè, dice, non è bello patire la mancanza di Dio lassù.

COMMENTO

Una bellissima registrazione per chiudere idealmente questo anno di comunicazioni sempre più belle e ricche di insegnamenti. Il messaggio fondamentale che possiamo trarne è che la nostra preghiera è una vera e propria chiave capace di aprire alle anime del Purgatorio le porte del Paradiso o, perlomeno, di avvicinarle nel loro cammino di purificazione. Marco mostra ancora tutto il suo affetto a sua mamma, e lo fa con grande naturalezza, come se l'avesse lasciata appena ieri, e questo deve farci comprendere ancora una volta come il tempo lassù non esiste, esso è una feroce illusione che, purtroppo, colpisce solo la nostra mente. I nostri cari lassù hanno bisogno delle "spalle" (così le chiama Marco) della preghiera per essere sorretti ed accompagnati dal nostro amore che, in questo modo, si fa concreto e vivo.

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