E' il turno di Marco, giovane figlio di Meri, e subito dopo quello di Gilda, simpatica nonnina di Cesare che me l'ha richiesta - Sant'Erasmo mi assicura sempre la sua protezione contro gli spiriti malvagi - 05/09/2012

Tenere fede ad un impegno così forte in onore di S.Erasmo e dei suoi messaggi non è sempre cosa facile per me. Stanchezza, voglia di evasione e riposo, desiderio di dedicarsi di più alla famiglia e così via, sono tentazioni sempre presenti, anche nella mia giornata e nel mio servizio. E a volte queste "tentazioni" che distraggono si fanno sentire più forti suscitando in me continue domande e dubbi, tipo: "servirà davvero alle mamme che mi chiedono dei loro figli morti sentirli in registrazione? Crederanno poi davvero che i loro figli sono davvero ancora vivi o penseranno che è tutta un'illusione?", "quanta gente mi chiede contatti solo perchè è curiosa e non per vera fede?", "quanti metteranno in un cassetto il messaggio che è loro arrivato senza più pensarci? Senza meditarlo davvero come un dono grande?". Tentazioni, appunto, umane tentazioni che, senza l'aiuto del cielo mi avrebbero già portato a smettere da un bel pò. E per me questa è la prova più grande che davvero il cielo desidera parlarci, consolarci, portarci fede e speranza, che davvero mi sostiene, e il santo me lo conferma ancora una volta nel suo meraviglioso messaggio finale in questa registrazione nella quale è preceduto da un giovanissimo ragazzo, Marco, e da una simpatica nonnina, Gilda, chiesti dai loro cari.

Tu serena lì giù che Amor c’è!......

MARCO

Oh, tocca dì mò strofa!
E c’è salir, osannà ero mai,
eh già, che senti…..
E qui ero,
e devi dà, dar quaggiù!
Può là, vi da , e giovar,
bisogna qua far,
lì fa, cara, Gesù manda!
Tu serena lì giù che Amor c’è!
Oh, mò era di smettere lì,
dille: vostro è là!
Segno che scava a esser felice osta!
E occhiale, ah, qui le porto:
barate? V’aggiunser: Papà dal blu c’è!
E in Alti è pane, laggiù n’offre, entra!
Va radio: feci “hurra!” su all’idee!

 


GILDA

Ave! E dì: mò scenne giù!
Se lotta v’è, eh: leali!
E lì forzò che mi diede su…
Ed amare già noi qua stile,
chi mò fa uscì provvede!
E’ “Rai” giusta lì,
mò che leggi da là fai, metti!
Dirò qua: è vero, c’è l’Aldilà
che raro va, chi mi nasconde c'è su lì!
Sa udì lì, dì Fra:
fiducia, me fa tornare lì!
E là cercava nonna se orrenda lì?
Uè, ccà porti, i dati c’hanno là.
A retro, cretina giù,
qua era a immaginà, no?
Ce ne sta roba, lo cala il Signor!

 


SANT'ERASMO

Qua il diavolo ti vessa,
coda ti fa lì intorno per distrarti,
gridan li giù: salga lady!
L’ostia redime, ma ti vince Frà, cedi!
Ah, già siam qui, leggi, su,
i mostri mò qui vengo a schiaccià,
però hai dirlo!

A terra farai lì note,
chiedi che già Rai manda,
vieni ad aprire!

Cari di già ronzare a dire quaggiù
civiltà regredì!

E agite, c’è sotto i feriti!
Ingegnà vi fa i raggi,
sanno connettere, ne ho qui!

Qua scese e gli dà lì note: ceri mò!

 

 

 

 

 

 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Marco pare stesse aspettando con ansia di poter parlare e dice che finalmente gli tocca dire la sua "strofa". Informa subito che egli deve ancora salire e ciò perchè in vita "osannava" poco o nulla, pregava poco o nulla, eh si, dice a sua mamma, guarda cosa ti tocca sentire. E' qui, mentre registra, e dice a sua mamma che bisogna dare mentre siamo quaggiù, bisogna essere al servizio degli altri, il Signore può darci queste comunicazioni e tramite esse giovare chi soffre per la perdita di un proprio caro, bisogna darsi da fare, dice alla mamma chiamandola "cara" e le dice che è Gesù che manda queste registrazioni. Una frase bellissima dedicata alla sua mamma per rassicurarla: le dice di stare serena che l'Amore divino c'è e tutto coordina e compone. Poi pare "sgridarla" un pò bonariamente dicendole che è ora di smettere di piangere e disperarsi, e mi dice di dire a sua mamma che il "vostro" figlio è lassù, è vivo, c'è, comunque. Un segno, un dolore che si lascia scavare troppo profondamente dentro di noi, poi impedisce di essere ancora felici, è un ostacolo troppo grande alla serenità, e bisogna dunque saperlo curare. Porta un "occhiale" a sua mamma, per dire che le porta il modo di vedere con chiarezza un concetto importante: se si "bara" quaggiù, se si agisce male, beh, lassù aggiungono una verità a tutto ciò che Marco ha detto fino ad ora: il "Papà dal blu", ossia il Padre celeste, Dio, c'è e a Lui poi dovremo rendere conto. Tra gli "alti", ossia nella Santa Trinità c'è il Pane della vita eterna (l'Eucaristia), e ce lo offrono quaggiù sulla terra, siamo invitati tutti ad entrare al banchetto. Il finale è molto simpatico: Marco dice che questa "radio" dell'oltretomba va, funziona alla grande, e lui quando ha capito che ciò era davvero possibile ha gridato un "hurrà" di gioia a queste idee celesti che gli hanno permesso di poter portare ancora una volta le sue parole a sua mamma, ai suoi cari.
Con un bel saluto, un'ave chiaro e forte, Gilda dà il suo benvenuto e mi chiede di dire che ora scende per parlare. Tra me e il nipote, Cesare, ci sono state delle incomprensioni ora passate e chiarite, ma Gilda ci richiama e dice che, se vi devono essere delle "lotte", ebbene, devono essere leali. S.Erasmo forzò il nipote a comprendere meglio come stanno le cose, lui che le diede su il permesso di registrare. Loro, che ci parlano da lassù con la guida del santo, hanno solo lo "stile" di amare, e lei ama questo suo nipote, provvederà Dio, che permette loro di "uscire" per registrare, a lui e alla sua vita. E' questa la "Rai" giusta del cielo, quella che porta la verità, e Gilda dice a suo nipote di mettere in pratica tutto ciò che legge attraverso questi messaggi. Dice che è vero, esiste l'Aldilà, ed è raro che venga a comunicare con noi, chi la "nasconde" agli occhi materiali facendola vivere nel mondo spirituale, ovvero Dio, c'è davvero lassù.. Mi chiede di dire a Cesare che so udire quello che loro dicono, che abbia fiducia, le permetto di "tornare" qui per parlare. Con ironia si chiede: se lei fosse stata una nonna orrenda, ora suo nipote la cercherebbe? Certo che no, immaginiamo, Dice al nipote di portare altre persone a questo sito dove ci sono i "dati" veri. Gilda mostra un'autoironia fuori del comune: dice che, ripensando al passato, è stata "cretina", e forse si riferisce al fatto che non ha mai davvero creduto all'aldilà (è una mia supposizione), ma era da immaginarselo già qui sulla terra che invece l'Aldilà c'è. Ce n'è di roba, chiude Gilda, roba bella, e ce lo cala il Signore dal Cielo!
Sant'Erasmo mi sta alle costole, conosce ogni moto del mio animo, anche quello più nascosto, ed ecco che viene a darmi forza e coraggio: è il diavolo che mi "vessa", cerca di disturbarmi in questa missione, di distrarmi dal continuare, ed è per questo che da lassù mi gridano di "salire", di continuare a registrare. L'ostia redime, ci aiuta in queste battaglie spirituali, l'ostia vince qualunque mia resistenza o dubbio, per questo sono invitata a cedere alla sua dolce forza. Sono già tutti vicino a me quelli del cielo, e il santo viene a schiacciare i "mostri" che disturbano e non si arrendono, però, mi chiede la mia guida, devo dirlo, devo condividere con voi lettori questa verità. Qui sulla terra io farò le "note" per loro, scriverò quello che hanno da dirci, devo solo chiedere le persone da contattare che la "Rai" celeste li manda tutti, devo solo aprire loro le porte. Tanti cari da lsssù già ronzano intorno al mio registratore per venirci a dire che quaggiù, purtroppo, la civiltà è regredita nei suoi valori. Bisogna agire che qui sulla terra ci sono tante anime ferite dall'incredulità, dal nichilismo imperante, dal relativismo. I raggi che ci mandano da lassù, ci ispirano ad ingegnarci per trovare sempre nuovi metodi di comunicazione con loro, i raggi ci permettono di connetterci con loro e il santo ne ha lassù di questi santi raggi. Chiude dicendo che il Signore scese attraverso di lui a darci queste "note" e che dunque per questa grazia bisogna accendere tanti ceri in chiesa in ringraziamento!

COMMENTO

La gioia di Marco, che pareva attendere ansioso di poter dare la sua "strofa" a sua mamma, e la simpatia di Gilda, mi fanno riflettere su quanto siano ancora "umani" certi atteggiamenti dei nostri cari lassù. Pur evolvendo verso i loro traguardi, essi conservano attese, curiosità, desideri e carattere, e queste cose, in fondo, sono le "impronte digitali" della nostra anima, ne costituiscono l'essenza anche quando l'anima non è più unita al corpo nel mondo della materia, ed è possibile che, nell'Aldilà, esse condizionino l'ambiente in cui ci si trova ad esistere. Dunque, essere positivi, fiduciosi, allegri e generosi, ci potrà rendere più semplice adattarsi alla nostra nuova condizione lassù, potrà illuminarci meglio il sentiero che dovremo seguire proiettando all'esterno la luce che già abbiamo in noi. E Dio collabora con noi stessi, nella nostra libertà, a donarci un ambiente che possiamo riconoscere nostro, nel bene e nel male. Ecco perchè tutti i nostri cari da lassù ci dicono che bisogna darsi da fare qui, sulla terra, a creare la nostra pace interiore, lassù questo sarà un compito più lungo e difficile perchè dovremo comunque regolare i conti con quanto abbiamo vissuto, con le esperienze fatte nel corpo, e con quanto abbiamo preso e dato al prossimo.

image