Margherita è la mamma, morta a soli 29 anni, di C, una mia lettrice. Lasciò quattro figli piccoli - Michelangelo è il fratello di Cinzia, morto per droga - il breve saluto finale del Santo - 23/02/2012

C. è da tempo in attesa di ricevere un messaggio dalla sua mamma Margherita che morì a soli 29 anni quando lei e i suoi tre fratelli erano ancora piccoli. L'ha dunque conosciuta poco, questa mamma che si trova nel mondo spirituale da molto tempo, ormai, ma che non ha perso certo l'amore per i suoi cari sulla terra, e porta a loro un messaggio che è il riflesso della letizia in cui dice di vivere. Diversa la storia di Michelangelo, giovane uomo che la droga ha strappato all'amore della sua famiglia e distrutto nello spirito, chiede messe e preghiere per uscire dal suo isolamento spirituale e potersi incamminare finalmente verso la Luce. Chiude un breve saluto di Sant'Erasmo che ci porta la spinta ad essere fiduciosi.

Santi aiutare già lì. Scrivo: fa amare lì!

MARGHERITA

Cari, neh, lì vista aprì!
Scorda mai il dottore fallir!
Nastro gira alle due coppie:
v’è giù un’arte là!
Ah, giù lei debbo dire: a tutti là chiami,
a te lì già gioia c’è,
ed oggi torna Mà!
Figlia, noi doni c’ha lì,
onde, c’è amici lì, deh ascoltà giù lì!
Ah mi scorna, de là non fu mai ira, dì!
E c’è a dare vestiti giù,
a me giù adocchi, lì letizia ha noi!
E’ rinata là!
Hobby vuò? Se merli è lì noi
s’aggiunga la caccia,

e buoni rimaner qui!
Qui radio: de là ci va Re sgamai!


MICHELANGELO

E sto a entrà:
lucine e, dai, messa chiedi,

lì vetta elevi di più cuori,
gli hobby nella tv, chiedi, negà!
Avrete, care, voce là.
E urli: solo sta là!
Qui Re d’immenso ponti è a fa!
E stai vicina, ‘un si incontra?
Ah, sopra urlare, era venir giù.
Lì giù tre mi svenò,
sa il Re, ingordi c’è,
non è piranha….
Là era meglio cifre….
Accetta…e odi o no?
Dire lì si!

 


SANT'ERASMO

Sanno? Dico a bomba: c’è Roccia lì, dì!
Qua, dì, s’abbonda,
e vero, aprire là soddisfa,

la crisi l’oberava?
Santi aiutare già lì.
Scrivo: fa amare lì!

 

 

 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Margherita si rivolge a tutti i suoi cari e li invita ad aprire la loro vista su questa realtà, sulla vita che ci aspetta dopo la soglia della morte. Sant'Erasmo, spesso chiamato "dottore", non dimentica mai le richieste che sono in attesa e non fallisce mai nel portare una persona cara. Chiede a C. di far conoscere questo nastro, questa registrazione, alle due coppie (penso voglia riferirsi agli altri figli, lei ne ha avuti 4, quindi due coppie, potrebbe essere), vuole che sappiano che c'è quest'arte quaggiù che è la metafonia e che permette questi miracolosi contatti. Deve dire a C. che chiami tutti i suoi cari per dire di questo suo messaggio, ora c'è gioia per C, ed oggi, con questo messaggio, è ritornata lei, la mamma ("mà"). Dice a sua figlia che il Signore ci ha fatto un dono con queste onde che mettono in comunicazione i due mondi, e attraverso queste onde parlano entità amiche, e lei dice che vanno ascoltati. Da quanto capisco dalla frase successiva, qualcuno narra di lei che in vita fu un tipo irascibile o che ebbe ira per qualcosa in particolare (forse per la malattia che la colpì?), ma lei si sente "scornata" da questa diceria perchè non è vera. Dice che deve dare "vestiti" quaggiù, è un modo simbolico di dire che deve dare ai suoi cari delle informazioni sul mondo in cui elle ora vive, e chiede a sua figlia di tenere lei d'occhio come esempio, lei che ora vive lassù in una letizia tale che sulla terra non esiste. Dice di essere rinata lassù. Poi Margherita ci dona una di quelle frasi che, ad un primo approccio, potrebbero sembrare incomprensibili, ma che poi si rivelano essere dei veri gioiellini di simbolismo. Rivolgendosi a sua figlia le chiede se tante volte desidera avere un hobby, ebbene, se così fosse e se loro fossero dei merli, la invita a mettere la "caccia" fra i suoi hobby. In poche parole vuole dirle che deve fare metafonia per dar la "caccia" a loro che svolazzano intorno come fossero merli e che vogliono farsi sentire. Raccomanda di restare buoni sulla terra, di comportarsi bene. Saluta in maniera ironica dicendo che lei ha "sgamato" (ha scoperto) che il Signore a volte si manifesta attraverso questa "radio" che collega i due mondi, che tutto ciò, in definitiva, è opera Sua.
Michelangelo, con stupore, dice di "star entrando" nel registratore, e subito mi chiede di dire a sua sorella di accendergli candele (lucine) e fargli dire più Messe, mi chiede anche di elevare di più i cuori con queste registrazioni verso le vette del Cielo. Ancora mi dice di chiedere a sua sorella di negare l'hobby sterile di guardare la tv, magari, per dedicarsi a quello della metafonia (lo sottintende). Rivolgendosi a me e a sua sorella con un affettuoso "care", dice che avremo proprio la sua voce nel registratore. Mi chiede ancora di urlare che lui lassù è solo (è la sua solitudine spirituale che per ora gli impedisce di percepire gli spiriti benevoli che pur gli stanno vicini). Il "Re d'immenso" (un modo splendido di indicare il Signore) sta facendo ponti fra i due mondi anche grazie alla metafonia, c'è Lui a dirigere tutto questo. Chiede a sua sorella di starmi vicina e chiede se non ci incontriamo (chissà, in futuro....). Dai piani superiori a quello ove lui si trova gli urlavano che doveva venire giù a registrare (spesso l'atto di scuoterli per farli registrare segna in queste anime ancora lontane dalla luce l'inizio del risveglio verso la consapevolezza di dover iniziare un cammino di purificazione). Rammenta che quando era sulla terra furono in tre a svenarlo chiedendogli soldi per la droga, ci sono persone ingorde, dice, e il Signore lo sa, ingordi come piranha pur non essendolo. Ha dato loro le "meglio cifre" a costoro, dice. Prega sua sorella di accettare il suo destino e poi, chiedendole se ode o no quanto sta per dirle, la esorta a dire si a Dio già qui, in questa vita.
Sant'Erasmo inizia la sua breve comunicazione chiedendo se ormai lo sanno quello che sta per dirci "a bomba", così a freddo:  che c'è davvero la Roccia lassù (Gesù Cristo, Roccia su cui possiamo fondarci. Abbondano in grazie da lassù con queste comunicazioni e aprire loro il registratore mi dà grandi soddisfazioni e gioie. Se ci pesa la crisi spirituale, ecco che con queste comunicazioni i santi da lassù ci aiutano a trovare la Verità. Saluta scrivendomi (in modo che mi resti ben impresso, meglio delle parole) che devo far amare il Signore quaggiù.

COMMENTO

A volte mi è capitato di trovare anime come quella di Michelangelo, anime che sono ancora lontane dalla luce e che, a causa dei propri errori e delle proprie errate convinzioni spirituali, si trovano sole, nella tenebra. E' una solitudine, la loro, che fa da contrappasso alla solitudine spirituale in cui hanno vissuto sulla terra, sotto la spinta compulsiva che li ha portati all'autodistruzione e messi su un cammino nel quale essi non riescono più a "vedere" gli altri, i propri cari, gli amici, coloro che vorrebbero e potrebbero aiutarli. La droga prende il posto di tutto il resto, di tutto ciò che dovrebbe essere più importante nella vita, dei sentimenti e dell'amarsi per come si è. Una solitudine che deve insegnare il valore dell'altro che sulla terra si era smarrito, la tenebra che ci rende preziosa la luce. Michelangelo parla ancora delle sue traversie terrene con astio, ricorda i soldi che ha dovuto sborsare ancora con rammarico e questo è segno che non si è ancora lasciato alle spalle la vita terrena in maniera da poter iniziare a procedere verso un nuovo stato dell'essere. Forse se ne rende conto e per questo chiede l'aiuto delle Messe che, sia chiaro, non sostituiscono il lavoro che deve fare lui stesso, ma lo facilitano apportandogli l'energia della preghiera. Vorrei che tanti ragazzi che intraprendono questi cammini dolorosi sapessero che il prezzo della droga non si finisce di pagarlo sulla terra e che lassù ci sarà da pagare la parte più penosa del debito contratto per non essersi amati abbastanza, per non aver avuto abbastanza speranza e fiducia in coloro che ci amano, per non aver preteso di vivere una vita libera da qualsiasi schiavitù, una vita piena, nel bene e anche nel male. La droga spegne la luce dell'anima e separa l'io da tutto ciò lo ci circonda, altera il senso della realtà e dei rapporti umani, e così l'anima di chi si droga si ritrova lassù in quella stessa solitudine in cui già si era immersa volontariamente mentre era ancora sulla terra. Quella solitudine la si è scelta consapevolmente, essa non è certo la punizione di Dio. Egli aspetta che l'anima rifiuti definitivamente gli atteggiamenti che l'hanno messa in quella condizione, aspetta per distendere la Sua luce anche su questi fratelli confusi.

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