Sant'Erasmo mi conduce due anime, Nicola e Ciro. Il primo è lo zio di un ragazzo che ne ha chiesto il contatto e che gli era molto affezionato. Il secondo è l'amato marito prematuramente scomparso di una mia amica e lettrice - 29/07/2010

Le porte del Cielo sembrano aprirsi, poco a poco, con sempre maggiore generosità. Dopo le insistenti preghiere che gli ho innalzato (insieme alle due persone che speravano tanto in un loro contatto), Sant'Erasmo stavolta ha fatto un vero e proprio miracolo, accontentando entrambe queste persone, legate da un amore profondo ai loro parenti lassù. Messaggi commoventi e pieni di speranza per tutti noi, parole che sembrano uscire da un colloquio intimo e familiare, come se non ci fosse di mezzo la morte a separare questo nipote dall'amato zio e questo marito dall'amata moglie. Infatti la meraviglia che trovo sempre, in questi contatti, per così dire, "personali", è proprio questa sorta di "facilità", di "confidenza" che pare abbattere in un sol colpo l'inconcepibile distanza che separa i morti dai vivi. Ed è così che riusciamo a percepirli vicini, vivi, ancora presenti nelle nostre vite: stanno solo aspettandoci lassù, dall'altro lato della nostra vita, sull'altra sponda del nostro cammino. La loro voce conforta, solleva il velo del mistero per lasciar passare un attimo di eternità, per far filtrare la luce magnifica dell'Oltre dove tutto vive in un flusso continuo ed eterno. Ci gridano a gran voce che la morte non esiste, che dobbiamo cambiare il rapporto che abbiamo con questa grande sconosciuta che tanta paura ci incuote, che dobbiamo ribaltare la visione della nostra vita, del mondo, dei rapporti che abbiamo coi nostri cari defunti, che dobbiamo imparare a vedere la morte come un "cambiamento di residenza", un cambiamento per andare, però, nella nostra vera casa. Amore e morte, nell'arte, sono sempre stati due concetti anitetici: qui appaiono come le due facce della stessa moneta: senza l'amore, infatti, non si sconfigge il velo della morte; solo l'amore ancora richiama a noi chi non è più su questa terra, solo l'amore è il filo di questo telegrafo che ancora trasmette sentimenti ed emozioni a chi li sa ascoltare.

Ti veste Chiesa, bambina, là hai un’impresa.....
SANT'ERASMO

Ah, strillare lì, fare festa,
se c’è già qua file!
Trova una lettera qua “Cri Cri”.
Ti veste Chiesa, bambina,
là hai un’impresa.

Quelle frasi, l’amore ha da reggere
chi entra, ma là avvertivi lì per disco.
Apro, sicuro, più pannelli sposto qua,
suoneria dai, entri e lì entri!
Prendete là, onde v’attende, do zio!


ZIO NICOLA’

Credi tutto! Mandasti ora qui per incidere,
oh Neruda! Sono venuto!
D’onda e io di là so già insieme!
Di ogni tenerezza pigliatevi di là!
Lasciai di là, e ridere lì fa le madri là!
Pace fingevi tu là, si!
Ti vole gran maestri!
E si, andavi nella stanzetta
ndò sto malato di là,

Da mali di là ebbi cura doppia,
si, brinda,
io là ti manno a sonà: restituite il lutto!


SANT'ERASMO

Chi è? Sonano ai vetri…
L’ha chiesto di là, prendi, diedi lì!


CIRO

A Lilla le dà taxi,
su una stella l’hai visto pure
de lì, eh, giro laggiù!

Tu vuoi devo uscì là,
e si può giu, strana idea!
Ella là disse:
che coloro si atteggiava!
Può fa lei passi dove sto!
Difficile esser chiesti, d’aprì due:
fui forte!

Donne, sulla pista sta guida!
E là ne acquisti de scienza!
Folle arriva cieche:
Frà, deh, chiacchiera!

Ideali che vuò troppo pieno:
lei sa cresce, palestra figlio bene sta!
Più a memoria, se hai bisogno, si studia.
A baciarti so occupato qua!
Un’opera spezzai,
ineguagliabile insieme,
La consegna: fida a riuscire Gesù!
Son già graziati senza chiacchiera,
Su le mogli attirare!
Se ti si dà, si, a vita lavai tenebra.
Tu dì là, se tù suocera parlava a te!





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sant'Erasmo non si stanca di ripetermi che devo mettermi ad urlare per la gioia: infatti, dice, lassù ci sono file di anime pronte a venire a parlarci. Poi mi preannucia che "Cri Cri" (forse un nomignolo affettuoso che ha voluto dare alla signora che mi ha richiesto il contatto col marito), troverà la sua letterina, ovvero lo scritto con le parole di suo marito. Poi si rivolge a me chiamandomi affettuosamente "bambina" ricordandomi che è la Chiesa di lassù che "mi veste", ossia che mi dà questa possibilità, e che in questi contatti ho una vera e propria "impresa" oramai. Ricorda che per avere queste frasi da lassù, colui che le chiede deve essere sorretto solo da amore, e devo avvertire di ciò, non sono ammessi altri motivi. Il Santo dice che apre di sicuro le porte lassù, che sposta più pannelli per farci "entrare", devo solo suonare (azionare il registratore) per passare. Mi lascia poi invitandoci a prendere questo dono: sulle onde c'è infatti lo zio Nicola che è stato richiesto dal suo giovane ed affezionato nipote.
Lo zio Nicola si rivolge al nipote raccomandandolo subito di credere a tutto ciò, di non dubitare affatto; gli ricorda che lui mandò a chiedere il contatto affinchè egli venisse ad incidere la sua voce sul nastro (lo chiama con uno strano nomignolo, Neruda, forse, non so, perchè questo nipote ama la poesia? O ama quel poeta?) ed egli è effettivamente venuto. Con queste onde sonore egli, dice, può essere ancora qui, insieme a lui su questa terra. Gli dice di prendere tutta la tenerezza che egli ha per lui ed i suoi cari quaggiù (parla infatti al plurale), ossia dice che ha tanta tenerezza per loro: lui lasciò la sua vita qui, però chiede al nipote di far conoscere questa registrazione anche alle "madri", alle donne, della sua famiglia per farle felici, per sollevarle dal lutto. Afferma che questo nipote fingeva una pace che in realtà non ha in sè e gli rivela che i grandi maestri lassù vorrebbero che lui collaborasse con loro (credo si riferisca all'intenzione di cimentarsi con la metafonia che questo ragazzo mi ha espresso, quindi lo invoglia). Ricorda che suo nipote andava spesso nella stanzetta dove poi lui ha passato il tempo della sua malattia (a giocare da piccolo?). Dice che dei suoi mali lassù fu doppiamente curato, ossia che ora sta bene, è sano, e che per questo suo nipote dovrebbe brindare. Saluta poi dicendo che lo manda a suonare ai suoi parenti per dire loro di abbandonare il lutto, lui ora è felice.
Sant'Erasmo interviene per dirmi che ode bussare ai vetri della sua cabina di regia: è proprio colui che la mia amica ha richiesto di qua, ossia suo marito Ciro.
Lui le si rivolge chiamandola affettuosamente Lilla e dice che il Santo le ha dato un taxi per avere un "passaggio" lassù (lo dice chiaramente scherzando), e poi dice che lei lo ha anche visto "su una stella" (non conosco questo particolare), e che da lassù gira anche quaggiù (lei dice di sentirlo vicino). Lei desidera che lui esca da lassù per venire a registrare, e lui dice che ciò è possibile anche se appare a tanti una strana idea, e infatti anche lei stessa , sua moglie, aveva detto una volta che "coloro", ossia io e quanti facciamo metafonia, si "atteggiano", ossia fingono, che non è un fenomeno vero (lei forse non credeva molto all'inizio): allora lui le chiarisce senza dubbio che invece io posso davvero fare dei passi lassù dove sta lui, nell'aldilà, tramite il registratore, che è tutto vero. Dice che una cosa rara essere richiesti e venire a parlare e addirittura oggi son venuti in due (lui e lo zio Nicola), e per questo lui scherza un pò dicendo "sono forte", ovvero sono stato bravo a venire e a riuscire a parlare (con la guida del Santo, non dimentichiamolo). Si rivolge a noi chiamandoci "donne" e ricordandoci che sulle piste dei nastri, nei contenuti delle registrazioni, c'è una vera e propria guida spirituale, e così se ne acquista di conoscenza! Ricorda che lassù arrivano folle di anime cieche, ignare di questa realtà, e ciò e grave, per cui chiede a me (mi chiama Frà) di continuare a "chiacchierare", ossia a parlare di questa realtà della vita dopo la morte. Poi si rivolge a sua moglie e le dice che lei ha l'idea di pretendere troppo dai figli, di essere una perfezionista, ma che però sa crescerli bene, e che mandare il figlio in palestra sarebbe bene (o è già un bene se il ragazzo già ci va). Ricorda ai ragazzi che, se serve, bisogna anche studiare di più a memoria. E' occupato, mentre dice queste cose, a baciare sua moglie, ossia le fa capire che da lassù lui le sta mandando dei baci (lo indica come se fosse un vero e proprio impegno, perchè dice "sono occupato"). Poi esprime, con tristezza, una riflessione: dice che con la sua morte ha spezzato un'opera, quella di condurre la sua famiglia che definisce poeticamente un "ineguagliabile insieme". La sua consegna per sua moglie, il messaggio più importante è che ella, per riuscire nel compito di crescere i figli, si affidi a Gesù con fede: dice infatti che essi, i ragazzi son già graziati dal Signore e senza chiacchire, ma coi fatti. Invita sua moglie ad attirare verso questi messaggi anche altre mogli che sono nella sua stessa condizione e le ricorda che, dandole il dono di questa comunicazione, egli ha lavato via la parte tenebrosa, oscura della vita, ossia il mistero di cosa c'è dopo la morte, infatti ora sua moglie lo sa che si continua a vivere. La saluta chiedendole di parlare di questa registrazione se sua suocera le parlerà.

COMMENTO

La gioia che portano queste due voci è davvero tanta! Credo che bisogni ringraziare il Signore che ci dona con tanta generosità tali gioielli costruiti sulla trama dell'amore che vince la morte e consola. Luci di speranza filtrano da quei pannelli che Sant'Erasmo con tanto amore ci sposta per permetterci di sbirciare un pochino quel luogo che piano piano diventa sempre più vicino e familiare. E la Luce inonda di gioia i cuori di questo nipote e di questa moglie che hanno ricevuto davvero una bellissima comunicazione, semplice eppure straordinaria. Spero che serva a donare loro un pò di serenità e soprattutto la certezza che i loro cari sono sempre con loro, anche se sotto un'altra veste e che, soprattutto, continuano ad amarli come e più di prima.

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