Otello è il marito di E., la loro è stata una storia complicata, fra alti e bassi - Giovanni è il giovane papà di Ana, una ragazza italo-argentina. Li accompagna Sant'Erasmo - 02/01/2012

A detta della mia stessa lettrice, è stata una storia un pò complicata, quella del lungo matrimonio fra lei ed Otello. Una storia di amore, separazione e ripensamenti per l'inquetudine che ha accompagnato E. la quale solo nel momento in cui lo ha definitivamente "perso" ha compreso il valore della mitezza e della bontà di quest'uomo attaccato a lei e ai figli, tranquillo, senza tanti grilli per la testa, come si suol dire. Succede, più spesso di quanto non si creda, succede che una donna dia per scontato ciò che ha e smetta di desiderare e lottare sentendosi appiattita, senza stimoli, fino al momento in cui è costretta ad aprire dolorosamente gli occhi di fronte a ciò che ha perso. E' perfettamente umano e di storie simili ne sento sempre più spesso. Dopo la morte di Otello, E. ha affrontato prima di tutto se stessa per capire bene cosa c'era nel suo cuore e la perdita del marito glielo ha dolorosamente rivelato, facendola sentire come "incompiuta", con tante cose non dette e non fatte al momento giusto. Otello anche lassù è un uomo pacifico, semplice, e cerca di trasmetterle il senso della sua nuova serenità. Sant'Erasmo ritorna portando di nuovo con sè una mia zia che non so chi sia nello specifico (ne ho diverse lassù). Mi incoraggia nei miei momenti di stanchezza, mi incita ad andare avanti, e non si stanca di farlo, mostra con me una pazienza che davvero solo un santo può avere. Sorprendente, invece, la comunicazione di questo giovane padre, morto in un incidente stradale: io non conosco Ana (la ragazza è italo-argentina), ma questo papà ha dei rimproveri da farle (credo che si tratti di indirizzi religiosi o spirituali alternativi che al papà non vanno giù). Lei potrà capire molto meglio di me cosa le dice davvero il suo papà, e decidere se dargli o meno ascolto per quanto le consiglia con tanto fervore.

Mò n’hai, borse lì ridai,Vangelo luce!...

OTELLO

Sta qui, e mò sto dir: più da unir,
ballare qui!

Su l’anima ha i piedi: urla là!
Fa là corde, lei guida.
Sò nato, ti dico, su e agì là su “www” lì!
In Lui sto, mò credo Re.
Di qua via, ti va l’idea?
Filo qui ce sta, si,
arti, c’è il direttore!
Amare si direbbe dolce…
c’è scoppole dire.

Al Creato di salvezza salgo ccà.
E c’era moglie prima,
da lì getta strofa:

là sa truppa?
Prese st’acqua ccà?
Qui mi collegai
e ‘o core è libero e forte,

là sa? Qui vive sempre…
la via è disponibile lì,
e ai nati di degnar le lenti, grido!
Agite, ce sta, ballerà, mò parte,
che no euro solo ha: biondo che è Re, vedere!…
pensà lì, oh mai, di dormire e abortire,
là sai ora è saldi: birra!

 


SANT'ERASMO

Santo arriva: credere quassù laggiù l’addito!
Qui giù fai, può uscì miracolo….
E la stima lì giù hai, la tela,
visti opera mente.
Ho più le difese là.
Dormivan tutti quando vita stappa al Lido,
se rimani a bere lì do oliva ai banchi,
e aprite al Duce, sa, vol dà acqua mente.

E zia: più lì venga a aprire, giù crisi scioglierà!
Chiudi mai, là c’è figli.
Ma ai nati:  più grati della vita, parla lì!

Oro salir da fiamma qui sembra, e ride:
farmacia è lì chiusa, nessuno apre!

 


GIOVANNI

C’è male? E’ santo qua,
firmà, giù aprì, t’aiuterà,

via vi dà,
amico può uscire, se coi baci venite.
E mò doni aspetterà…do mirra e rimbrotti,
l’identità te la dice il modo:
oh ninfe, ho fascino
e in terra va e non so arrossire.
Chi è venale, quando è rozzo,
tu solleva e chiedi giù:

farà noi esseri, ho nota: ha baci, aldilà,
c’è queste onde, Luce le permette,
qui medita, ammetti, là c’è puzza,
capirai chi fa “pronta moda”,
cè di demone lì nell’obbrobrio,
con le “sedute” cerca di prende(re), si, del popolo!
E quindi più là quello smetterà giù.
Qua dà mir(a): qua l’ha da cresce(re)!
Se vai ancora si che m’arrabbio….
Frà, finiamo sta puntata ccà,
risale, ma Dio s’annunciasse, però, giù!
E ha miele, fa giù versare giù a te,
ma zoppo può dà merda giù….
Addò è dare preti spazio,
mò cadde le ginocchia: terno c’è là!
Mò n’hai, borse lì ridai,
Vangelo e lì luce!

Aiutare fa noi d’azzurro,
qua amici, nun tremmà, qua sta fiducia,
a salti si può laggiù andare,
qua vicino, ah, babbo c’è,
non c’è affitto qua, dì!
E laggiù neanche l’asma.
E’ dura, si di legno esser degno!
Metta per i mercati una quota, deh!
No Anna, oh mai era fine
(si vede, ah?), funerale lì!

 

 

 

 

 


 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Otello constata che sto lì col mio registratore, che può dunque registrare, e dice che ciò aiuta ad unire i vivi e i morti, e per la gioia che gli dà avere questa possibilità, addirittura egli balla, e balla perchè l'anima lassù ha i piedi, come mi chiede di urlare a tutti (sappiamo che il corpo astrale o doppio è un perfetto duplicato del corpo fisico e Otello lo conferma). Col mio registratore è come se io facessi loro le corde per questa "scalata", corde che li guidano fino alla terra. Otello dice alla moglie che lui lassù è nato di nuovo e che ora può dunque agire nel mio sito (lui dice "www") dandoci la sua comunicazione. Egli è col Signore al quale ora crede compiutamente. La metafonia è una via per mettere in comunicazione i due mondi e Otello chiede a E. se le va l'idea di provare anche lei a registrare: c'è un filo che rende possibile parlarsi e c'è un direttore (Sant'Erasmo) che fornisce le sue arti per aiutare questa comunicazione. Si pensa che amare sia solo dolcezza, dice Otello, e invece l'amore riserva anche delle "scoppole" (si riferisce ai momenti difficili del suo matrimonio). Ma ora egli è occupato ad avanzare spiritualmente in quel "Creato di salvezza", ossia quel mondo spirituale in cui si riequilibrano i propri errori per avvicinarsi sempre più a Dio. Sa che la comunicazione è chiesta da colei che prima era sua moglie e le chiede se il resto della famiglia (che egli chiama "truppa") sa di questo suo messaggio dall'Aldilà, chiede se anche loro hanno attinto a quest'acqua viva che sgorga da questi messaggi e da questa meravigliosa realtà della sopravvivenza dell'anima. Si è collegato qui per dare il suo messaggio e dire che il suo cuore ora è libero e forte e che vive sempre. La via per questa conoscenza è disponibile quaggiù, a patto che ci si metta alla ricerca onestamente e senza pregiudizi, e lui grida di dare le "lenti" per vedere questa realtà a tutti coloro che sono nati su questa terra. Chiede di agire, di diffondere questa verità, lui c'è ancora e ballerà per la felicità di aver potuto dare il suo messaggio, e di dire che non esistono solo i soldi, che bisogna innanzitutto volgere il proprio sguardo al Signore che è circonfuso della magnifica luce dorata del Suo splendore (biondo). Otello ci lascia con un insegnamento generale: non bisogna mai pensare di "dormire" spiritualmente quaggiù e non bisogna mai abortire. Saluta spiritosamente: siccome è tempo di saldi, offre birra a tutti per festeggiare.
Arriva il santo, dice gioioso Erasmo, e arriva per additarci la strada giusta quaggiù, che è quella di credere che esista un "lassù". Mi chiede di continuare a fare per loro ciò che faccio che alla fine potrebbe anche accadere un miracolo (magari che sempre più gente si avvicini a questa realtà). Bontà sua, dice di avere stima per me, ho la tela per potervi dipingere questo meraviglioso quadro che ci donano da lassù, i visti che mi concedono da lassù operano sulla mia mente e la mia cara guida mi rassicura sul fatto che ha sempre più difese spirituali per proteggermi. Io e la mia famiglia eravamo spiritualmente addormentati fino a quando la vita non è venuta a "stappare" la sua bottiglia festosa (con la metafonia) per donarci la verità. Se rimango con lui a "bere" questa acqua spirituale che ci disseta senza fine, egli, scherza, darà a tutti coloro che partecipano a questa festa l'oliva per accompagnare questo "aperitivo" che ci è offerto dal cielo. Ci chiede di aprire le porte a Cristo (la parola duce qui è da intendersi nel senso latino di "colui che conduce", sia chiaro) che vuole donarci la sua acqua per placare i dubbi e le paure della nostra mente. Si introduce ancora, sulla voce del santo, questa mia zia, come nella registrazione precedente. Mi chiede di registrare ancora di più che alla fine la mia crisi (di stanchezza) sarà sciolta e di non chiudere mai questi contatti che un giorno potrei lasciar gestire ai miei figli. Mi chiede di parlare di più alle persone affinchè siano più grate del grande dono della vita che hanno ricevuto. Sant'Erasmo commenta che la luce di questa mia zia sembra oro che sale da una fiamma (evidentemente essa è evoluta spiritualmente, visto i colori che emana) e vede che ella sta ridendo mentre egli fa la sua battuta finale: le farmacie cui ci rivolgiamo per curare le nostre ansie e paure sono chiuse e nessuno ci aprirà (cioè esse sono inutili allo scopo), meglio rivolgersi alla medicina consolatoria e vivificante che ci portano i nostri cari da lassù con queste registrazioni.
Se c'è male dentro di noi, sofferenza, Sant'Erasmo viene in aiuto, ci dice Giovanni, si firmi pure un patto con lui, egli ci aiuterà, ci indicherà una via per raggiungere la serenità e la pace, egli è un amico che può uscire col suo potere benefico fin qui sulla terra se ci rivolgiamo a lui con affetto (coi baci). Giovanni sa che sua figlia sta aspettando da lui questo dono di un suo messaggio, ma egli dice che le darà sia mirra (cose belle) che rimbrotti, rimproveri. Che sia proprio lui a parlare, la sua identità, glielo deve svelare il modo in cui egli si sta mostrando, il suo carattere, infatti dice che egli ha fascino e che questo fascino arriva fin sulla terra e che egli non arrossisce nel dire questo, non ha alcuna forma di falsa modestia, è sicuro di sè.. Se Ana ha accanto persone venali, suo dovere è far notare loro questo difetto e sollevarli spiritualmente mostrando loro un comportamento più altruistico, e in ciò può chiedere a loro lassù un aiuto. Giovanni manda dei baci da lassù a sua figlia e lo fa attraverso queste onde che sono permesse da Dio; chiede a Ana di meditare su alcuni fatti e scelte della sua vita e le dice che c'è "puzza", c'è qualcosa di non buono, e poi le chiede di capire chi svende lo spirito e la verità per filosofie alla moda che poi non hanno alcun valore. C'è lo zampino dei demoni in certe filosofie o religioni non vere, e con le "sedute" che qualche malintenzionato fa magari con la scusa di aiutare psicologicamente chi è nel dubbio e nella difficoltà, si cerca solo di sviare chi appartiene al popolo del vero Dio. Evidentemente Giovanni parla di qualcuno in maniera specifica, e dice che questo tizio non smetterà nella sua opera indegna di fare proselitismo (spero che Ana comprenda meglio di me a chi si riferisce Giovanni, nel presente o nel futuro). Dice che sua figlia deve crescere e che se va ancora dietro agli insegnamenti di queste persone lui lassù si arrabbierà. Mi dice che ora si avvia a chiudere questa registrazione, ma vuole che si annunci Dio quaggiù. Dio ha del miele che mi fa versare qui sulla terra con queste registrazioni, ma chi è zoppo, chi è nell'errore e sulla strada sbagliata, porta solo escrementi sulla terra. Ana, dice Giovanni, deve ridare spazio ai preti, tornare in Chiesa, e lui cade in ginocchio per la gratitudine verso Dio che gli ha concesso di poter dire queste cose a sua figlia, per lui è come se avesse vinto un terno. Mi dice che ho borse piene di cose belle e che devo ridare a sua figlia questa verità: il Vangelo è la vera luce spirituale. Dio permette a loro, che sono nell'azzurro del cielo, di poter aiutare, sono amici, chiede a sua figlia di non aver paura, di avere fiducia, loro possono a volte venirci accanto e vicino a lei c'è lui, il suo babbo, e certo non paga l'affitto, dice scherzando, per stare dove sta anche lei. Non ha nemmeno l'asma a venire quaggiù, per lui è semplice, cioè. Essere degno, dice con uno scioglilingua, è dura, dura come il legno, e chiede a Ana di aiutarlo anche lei con una quota (vuole preghiere e messe). Chiude dicendo a Ana che il funerale non è mai la fine, e si vede anche dalla vitalità che egli ha mostrato in questa registrazione.

COMMENTO

Questa registrazione ci spinge a due constatazioni: i rapporti fra le persone lassù cambiano prospettive e valori e si rimettono in nuova luce (e la calma e la serenità di Otello ce lo dimostrano), e l'aspetto genitoriale che implica preoccupazione e sollecitudine, di fronte al pericolo spirituale che corre un proprio figlio, resta immutato, anzi, pare anche più vigoroso. Certo, colpisce l'insistenza con cui Giovanni fa certe raccomandazioni a sua figlia. Io non so nulla di questa ragazza, per cui posso solo immaginare il problema a cui si riferisce Giovanni, spero che lei possa capire meglio e far tesoro delle raccomandazioni così calorose di suo padre di star lontana da certe mode religiose o filosofiche che hanno valore nullo e di ritornare alla vera luce, che è quella del Vangelo. Persone senza scrupoli, fascinose, capaci di attirare col loro carisma giovani e meno giovani offrendo loro il "pronto moda" della religione fai da te anzichè l'alta moda della Verità, ce ne sono a bizzeffe, mentre una sola è la verità e quella deve essere il faro per non deviare su strade false e piene di pericoli fisici, ma soprattutto spirituali. Da tenere presente che a volte certe raccomandazioni che ci vengono da lassù si riferiscono anche al futuro, e magari Ana le capirà meglio col tempo.

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