Edna e Padre Pio: vi assicuro che questa enorme grazia è stata una prova ulteriore per saggiare il mio coraggio e la mia affidabilità - 15/02/09

E' difficile perfino da dire, una cosa simile. Se voi sapeste quanti giorni di dubbi e travagli: in bilico tra il desiderio di pubblicare immediatamente una cosa così meravigliosa e la paura di sciupare tutto quanto fatto finora con una cosa troppo più grande di me, la paura di essere messa sotto il fuoco di fila di quanti potrebbero usare tutto questo per demolire la mia credibilità ed invalidare tutto il lavoro finora svolto. Mi capite? Ho dovuto scegliere tra il timore dell'umano giudizio che è sempre inficiato dai propri personali punti di vista, dalle proprie credenze, dall'ignoranza pura e semplice di certi fenomeni, e la possibilità di condividere con voi un dono così meraviglioso, un balsamo per tutti coloro che mi hanno scritto chiedendomi come mai Sant'Erasmo ci mostra spesso anime infelici, peccatori, conducendoci nei luoghi infestati dai miasmi dei peccati più orrendi. Ho dovuto scegliere fra il timore di entrare in qualcosa che potrebbe anche sfuggirmi di mano oltrepassando le mie intenzioni iniziali e l'impegno di diffondere tutto ciò che loro mi porgono in dono (cosa che mi spingono continuamente a fare). Avrei dovuto rispondere alla mia guida se avessi scelto di tenermi per me questa registrazione: non mi è permesso, a meno che le registrazioni non contengano cose strettamente private. Il dono che ho ricevuto è grande, si, ma è anche tempestato di potenziali spine e, nonostante ciò, sono costretta a maneggiarlo così come mi è stato consegnato se non voglio perderlo. Io vi pongo questa favolosa registrazione così come l'ho ricevuta e lo faccio perchè ho il dovere morale di farlo, prendetela come una gemma preziosa, restate aperti alla grazia che il Signore continuamente ci porge, al miracolo di una simile concessione. Gesù disse:"Non giurate: dite si se è si, no se è no, tutto quello che dite in più, viene dal maligno", ed ecco che io con questo spirito vi porgo questa registrazione, essa è avvenuta, io dico si, è vera, essa è cosa reale. Giudicate voi stessi. Ci viene presentata l'immagine del paradiso da questo santo così amato e ancora così vicino a noi, ed egli lo fa portandoci il dono degli occhi ridenti di un bimbo che è lì con lui: e voi non lo vedete a suo agio Padre Pio accanto ad un bimbo? Padre Pio si è preoccupato di rassicurare tutte quelle mamme che soffrono nel dolore disumano della perdita di un figlio, ha voluto porgere soprattutto a loro il suo divino messaggio, donare a loro l'unica grande speranza che, sola, può asciugare le lacrime e placare il dolore. Dimostra di essere ancora un santo in mezzo agli uomini di oggi, di essere vicino a loro l'interlocutore privilegiato che non si stanca di strappare grazie per tutti quelli che a lui si rivolgono.
Devo solo fare una piccola precisazione per farvi capire come mai proprio Padre Pio si presenti in questa registrazione: da circa una decina di giorni stavo guardando e riguardando su you tube la fiction "Padre Pio" interpretata da Sergio Castellitto (molti di voi la ricorderanno, fu mandata in onda su Canale 5 nel 2000). All'epoca non l'avevo vista perchè non mi interessavo a questi argomenti. Durante la visione dei vari spezzoni di filmato mi sono spesso rivolta mentalmente a Padre Pio chiedendo a Sant'Erasmo che permettesse anche la sua presenza in questa mia "impresa", forse perchè Padre Pio è un santo che, temporalmente, ci è vicino, molti di noi lo hanno conosciuto (io no). Che dire? Egli non si è fatto attendere, pare proprio che abbia risposto a tutti noi col suo fare scherzoso, la sua gioia e quel sorriso di bimbo che si apre nello stupore senza fine dell'ineffabile Luce Infinita.

E più qui Dio ci salirà a udire......

EDNA

Sai dò lì, mi aiuti?
Fo sete pass(à).
Le tasse chiede noi,
si merda è lì,

fitte ombre postaccio.
Ha stima ella lì
de chi ne ha scrì(tto)
Pochi n'ha giù invito:
se ho due, tre,

e Dio te ne pose!
Sonetti d’oro, li vedo lì,
vuoi stare? Ve creerà.

C’è di là e può agir Pio,
Vò, però, qua i muri
pè fa ciò ce sta Edna e attenderà
quando ostie e di là
i pesci deride lì.

Costì Pio lo (co)nosci:
lui ne dà la tv:

ven a su lì, e veder
potrebbe una pagina:
avvertine lì!

Ma fare i fatti giù
scuote, è vero,
ogni sorcio andò!


PADRE PIO

Il bene può ccà dire
se dovete imparare
per il grande avvenire, già!

Chi di noi giunti in testa qui sta!
Poveri, su è palchi, i vestiti,
tu entra e ti rendi.
Giorgia c’è qui di Sirone propria.
Mai che Giorgia castigò c’è qui un bimbo,
ahiahea, scriverai c’è storie!,
mò da occhi lui ride,
se non smette, ah, uno gli dirà:
“Che, i soldi già fai?”

Si ride e si abbellisce qui!
Con animali i piccoli parla, si,
E più qui Dio ci salirà a udire,
si, tron'è!

Dio c'ha lì di più di parte.
Sudore, se ti fa entrà, su, dare!






 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Questa gentile entità, che dopo si paleserà col nome di Edna e che, mi pare di capire, è una guida, chiede il mio aiuto nel diffondere ciò che lei ci dirà e che contribuirà a far metaforicamente "passare la sete" di sapere certe cose che tutti noi abbiamo. Con una colorita immagine ella ci ribadisce che se sulla terra abbiamo peccato (il peccato è associato all'immagine degli escrementi), poi di là ci ritroveremo a pagare il tributo che ci verrà richiesto dalla giustizia divina e a vivere nel "postaccio" dove regnano le "ombre fitte", lontani dalla Luce Infinita di Dio della quale avremo sempre sete. Mi lusinga un pò dicendomi che coloro dei quali ho già scritto nelle precedenti registrazioni hanno stima di me (son contenta, vuol dire che ho svolto il lavoro come loro si apettavano che facessi). Mi avverte che sono pochi (due o tre, dice) coloro che hanno gli inviti ad entrare come quello che è stato concesso a me dal Signore, che dunque tanto mi ha concesso! Dice poi di vedere che i "sonetti", ovvero le registrazioni in forma poetica che mi vengono donate dall'aldilà, diventeranno come oro per tutti coloro che vi si accosteranno e quasi scommette su questo. Poi mi annuncia che "di là" c'è Pio, lasciandoci intendere che lui si trova in un luogo diverso da quello dove ella si trova per svolgere il suo ruolo di guida, mi dice che egli può agire con noi tramite il registratore, però egli desidera che ci sia come un muro tra il luogo dove egli si trova e quello da dove ci parla Edna, e lei stessa lo rassicura: baderà che alle orecchie di Pio non giungano gli sberleffi che anime peccatrici fanno alle ostie e ai pesci (In greco pesce si dice ichtus.  Questa parola spesso è incisa nelle ostie con solo tre delle cinque lettere:  e cioè: IHS.  La parola pesce, in greco ichthùs, ha queste lettere: i: jesous, ch: christòs, th: theòu -di Dio-, u: uiòs -figlio-, sotèr: -salvatore-.  Il pesce è da sempre un simbolo di Cristo e quella piccola e povera ostia è proprio quel Gesù che è Figlio di Dio, fatto uomo). Poi Edna, per farmi capire che quel Pio è proprio san Padre Pio, mi dice che io lo conosco perchè l'ho visto in questi giorni proprio alla tv, e mi informa che egli verrà fin qui per regalarmi una paginetta da pubblicare, mi incita ad avvertire dunque tutti voi che è proprio lui che verrà. Ci lascia con una considerazione che tanto spesso viene fatta anche in seno alla Chiesa: ella dice che "fare i fatti" quaggiu, ovvero miracoli e prove straordinarie, è qualcosa che scuote più di ogni altra cosa le coscienze, tant'è vero che da Padre Pio, quando era in vita, "ogni sorcio andò", ossia ci andò ogni sorta di persona, anche spregevoli. Ed è per questo che Dio ha donato a questo umile frate tanti carismi: egli doveva ricondurre, come ha fatto, quante più anime possibile all'ovile divino.
Padre Pio si presenta con una voce piena di allegria dicendo che, se dobbiamo imparare per il "grande avvenire" che ci attende nell'aldilà, posso far conoscere anche il bene che ci può attendere dopo che avremo terminato la nostra esistenza su questa terra (se il nostro comportamento sarà stato improntato all'amore per il prossimo e al rispetto per il Creatore). Notate come egli pronunci un termine dialettale dicendo "ccà" per dire qua ed io, che ho origini partenopee, posso comprenderlo e lui lo sa bene (considero questi piccoli particolari prove ulteriori della loro vicinanza). E così egli si incarica di aprirci un piccolo spiraglio su quel paradiso ove vive, immagino dicendoci solo quel poco che possiamo comprenderne. Mi avverte che egli è là dove si trovano coloro che "sono giunti in testa" nel cammino dell'evoluzione spirituale, ovvero in paradiso. In seguito, per farvi capire, devo farvi una piccolissima premessa: non ho ancora regalato i vestiti di Piero dopo la sua scomparsa, non ne ho ancora avuto nè voglia nè coraggio, allora il Padre mi invita a salire su nei "palchi" (così chiamano in Toscana la soffitta) e a rendere ai poveri quei vestiti. Mea culpa, lo farò con sollecitudine, appena mi recherò là. Mi presenta poi una certa Giorgia, di Sirone (ho controllato, è un piccolo paese in provincia di Lecco), che si trova là con un bimbo che ella, dice, non ha mai castigato, dandogli dunque solo amore e dolcezza. Quindi il Padre dice che ne scriverò di storie, che ce ne saranno tante! Poi ci dona il sorriso del bimbo al quale, dice il santo di Pietrelcina, ridono gli occhi e lui ci scherza su questo, dicendo che il piccolo ride talmente tanto che qualcuno potrebbe dirgli "Che hai tanto da ridere? Stai facendo soldi?" (Tengo a precisare che questo modo di dire è in uso in molte parti d'Italia e specie in Toscana dove l'ho sentito spessissimo rivolto a qualcuno che appare particolarmente felice: gli si dice allora a mò di battuta scherzosa: "Che hai da ridere? Hai fatto soldi?"). Capite? Il Santo scherza come tante volte aveva fatto in vita e utilizza una battuta che io conosco bene per rendere l'intensità della gioia di questo piccolo che si trova con lui in paradiso. E infatti, ci informa il frate di Pietrelcina, lì si ride e si abbellisce, dentro e fuori, perchè è lì la vera fonte della gioia. Ci dà una piccola perla: ci dice che lì i piccoli possono parlare con gli animali, e noi possiamo solo immaginare quali animali popolino il paradiso! Padre Pio ci dice che lì spesso è Dio in persona che sale a udire quanto i fortunati che sono là hanno da declamargli e ci dice che si, è lì che si trova il trono supremo dell'Altissimo. Ci avverte, in un certo qual modo, che oltre a quello che lui ci ha fatto intravedere, Dio ha ben altro da parte di meraviglie per i suoi figli migliori e che qui non viene svelato. Poi mi lascia dicendomi che, se il Signore mi ha concesso l'immenso privilegio di "entrare" tramite le onde radio lassù, allora devo impegnarmi sempre di più, dare "più sudore". L'ultima frase, estremamente personale, ho preferito non riportarla: dico solo che tutta la gratitudine di cui sono capace non basta a ringraziare per tanta grazia ricevuta e che farò sempre e solo quello che loro vogliono che io faccia per onorarli compiendo, quanto più possibile, le opere che a loro stanno a cuore.

COMMENTO

Voci dal paradiso ci erano già pervenute come, ad esempio, nel caso della registrazione del canto di sant'Erasmo. Ed ogni volta pare che svelino un pò di più per soddisfare la nostra naturale curiosità, seguendo l'impulso generoso della divina misericordia che desidera dissetarci nel nostro desiderio di "intravedere" sempre qualcosa di più. Certo il grande mistero resta intatto e, anzi, pare ogni volta ingigantirsi sempre di più nella sua straordinarietà, lasciandoci però un velato senso di nostalgia per quell'ambiente che pareva esistere solo nella fantasia più sfrenata. Ed oggi credo che nemmeno quella fantasia più sfrenata potrebbe immaginare cosa c'è davvero in quel paradiso di cui, in questa registrazione straordinaria, ci viene offerto un piccolo quadretto, un tenero cameo. Un piccolo quadretto, però, nel quale riusciamo a cogliere sensazioni di beatitudine, pace e luce impareggiabili. Il dono dei nostri preziosissimi santi, Sant'Erasmo e Padre Pio, è quello di farci affacciare un attimo appena, di lasciarci "respirare" quell'aria tersa e piena di pace ultraterrena, dove immaginiamo i bambini parlare con meravigliosi animali docili e amorevoli compagni di gioco e di lode al Signore e a ciò che Egli ha creato. Lì, come ci viene insegnato, "si ride e si abbellisce": ce n'è, insomma, di doni per lo spirito e per la forma che si ha in questa dimensione, che è la forma della bellezza perfetta, che non ha bisogno di essere rincorsa o migliorata, è la bellezza che nasce da quella potente legge dell'armonia che regge il destino delle dimensioni del Creato che, nel loro perfetto equilibrio e nella loro melodia, innalzano al loro Creatore la lode più potente ed alta. Come vedete, se è vero, da una parte, che spesso veniamo "condotti" in luoghi oscuri ed angoscianti, al cospetto di anime depravate che sono lontanissime dalla munificenza della loro stessa fonte, è anche vero che, dall'altra parte, ci viene aperto con amore il sipario su mondi elevati, dove gli spiriti più puri vivono nella Luce e nella piena realizzazione della propria evoluzione, in pieno accordo con la legge di quell'Amore che è Dio stesso. Spero che tutto ciò emozioni anche voi come ha emozionato me nel profondo della mia anima: è questo il dono di Padre Pio ci ha fatto.

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