Sant'Erasmo non si stanca di parlarci dell'importanza di questi messaggi che ci giungono da lassù: ci aiutano a prendere coscienza dell'Aldilà e della continuazione della vita dopo la morte e a capire meglio lo scopo della nostra esistenza - 29/04/2010

Sant'Erasmo è davvero infaticabile nel sottolinearci il senso e l'importanza assoluta di questi messaggi che ci vengono donati, a piene mani, da lassù, come segno concreto della infinita misericordia divina che non si stanca mai di richiamarci verso valori più alti, nonchè verso gli scopi trascendenti delle nostre vite vissute, per un breve battito d'eternità, in un corpo fisico. Le immagini che arricchiscono questa registrazione per rendercela più comprensibile, sono belle e poetiche ed il paragone che il santo fa, assimilando la metafonia ad un taxi che ci permette di farci, da vivi, un giro lassù per abbellirci, è davvero sorprendente e delicato. Il Cielo non ci obbliga mai, ma i suoi richiami, quando si presentano con questa delicatezza e questa forza capace di coinvolgerci nel profondo, sono davvero irresistibili, così come lo è una sorgente d'acqua fresca per coloro che vagano assetati di acqua, si, ma anche di Verità e di Infinito. Però questa è un'acqua che si può gustare solo col cuore puro e semplice come quello di un bimbo, è un'acqua che disseta in misura di quanto siamo disposti ad abbandonare le nostre resistenze razionali, i nostri precocetti, le nostre paure, il nostro arido scetticismo, e di quanto siamo disposti ad aprirci senza riserve a questo Amore che nulla chiede in cambio dei tesori immensi che ci offre sulle ali di questi messaggi. Tesori che, portati nel nostro vivere quotidiano, ci donano la cura più efficace e miracolosa contro il male di vivere, l'angoscia, il dolore e la paura. E ci mostrano la via della pace del cuore e dell'equilibrio dell'anima.

si vive, ma saldo è lì, ora giù ripeti di più!....
SANT'ERASMO

Prete là può venire:
si vive, ma saldo è lì,
ora giù ripeti di più!

Eppure in alto può venire tassì:
vedi Regina e, sai, (ab)bellisci!
Passaggi di più agognare,
trovare poi biglietto e curarci e…
ah, senza là è durissima!
Dio qui ha fatture!
Là scrivi e qui linfa ti entra:
Fra, tu registra!
Entra!
Non vi chiede di morire: chi vò entra?
Credesti giù, fatti furba,
e tra i messaggi, figlia,
potrò e t’ arrivera, si, insegnare
e poi di là si rientra
.
Disturbi, però, corna fa:
disturba si entra,

compagno entra, giunge e lì mangiucchia.
Oh, neh, si mira i misteri l’unghia!
Oh giù dà qui e hai l’Oltre!
Andrà i preti,
da là avè targa da vestì,
una roba qui da là vedi su!






 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Il Santo ama presentarsi sempre come "prete", semplicemente, anche se egli fu Vescovo di Capua durante la sua terrena esistenza. E come prete ci ricorda che si vive qui sulla terra ma il "saldo" della nostra esistenza lo pagheremo (o lo riscuoteremo) lassù, e questo concetto, mi invita il Santo, va ripetuto ancora, anche se già espresso in altre registrazioni. Poi egli fa un paragone molto bello definendo la metafonia come un taxi col quale si può andare direttamente in alto, magari anche intravedere (in qualche registrazione è accaduto) la Regina Maria e così abbellire la propria anima con queste celestiali visioni. Egli ci dice che dovremmo desiderare sempre più passaggi su questo taxi, che dovremmo trovare il biglietto per poterci viaggiare sopra perchè senza questi passaggi che ci portano a contatto con il Cielo quaggiù, per noi, è molto dura. Ossia, senza la grande speranza che ci danno queste visioni e questo contatto così diretto con il Trascendente, la vita è senza senso, incomprensibile e perfino angosciante. Ribadisce che Dio lassù ha le fatture che dovremo saldare: ci verrà presentato il modo col quale dovremo riequilibrare i nostri errori terreni.Mi invita, come spesso fa, a continuare a scrivere perchè attraverso le comunicazioni è come se entrasse linfa vitale per tutti noi, a registrare ogni volta che posso e ad entrare (metaforicamente) lassù col registratore. In fondo, dice Sant'Erasmo, Dio con la metafonia ci permette di fare un giro lassù senza dover prima morire, per cui chiede chi vuole entrare, perchè l'entrata è semplice attraverso queste registrazioni. Poi mi ricorda che io ho creduto nell'Aldilà ed in Dio grazie a queste registrazioni, per cui mi consiglia di farmi furba e continuare senza stancarmi, anche perchè con questi messaggi, se tante volte dovessero tornare dei dubbi ed oscurarsi i nostri occhi per la benda che i nostri sensi fisici costituiscono, arriveranno sempre insegnamenti che ci riporteranno verso la verità. Certo ci sono i rischi: i disturbi che i demoni ("le corna) possono apportare: essi entrano magari come compagni, con benevolenza, e poi ci mangiano l'anima (ciò accade anche nelle nostre vite, ricordiamolo). Certo bisogna ricordarsi che, attraverso la metafonia, possiamo ammirare solo un'unghia (una piccola parte) dei misteri di Dio, ma già ne dovremmo essere contenti. Mi incoraggia a dare ancora di più con l'impegno e la costanza, e così potrò avere l'Oltre più a portata di mano (anzi, di registratore!). L'ultima frase, un pò sibillina, l'ho così interpretata: contro i rischi di cui mi ha parlato, verrà lui (il prete) e mi porterà una "targa", un segno concreto che mi aiuterà a proteggermi. Devo però dire che il significato esatto mi sfugge.

COMMENTO

In questa registrazione colpisce la semplicità e la delicatezza con la quale la proposta di Sant'Erasmo ci viene presentata: la proposta è quella di approfittare di un passaggio sul taxi della metafonia per salire in alto ed immergersi un solo attimo nelle celestiali visioni che, sole, possono avere il potere di cambiare la nostra vita e farci decidere per una nuova visione della vita, piena di meraviglia e ricca di speranza. E la visione che egli per un attimo evoca, quella della Regina del Cielo, si mostra così a noi come la visione più alta, ovvero quella di un'umana creatura che, avendo compiuto in pieno il cammino della perfezione nell'amore, ha assunto le più eccelse qualità del Divino. E' Maria, dunque, il nostro modello di uomini in cammino, è Lei cui dobbiamo mirare per attingere il nostro vero scopo ed i termini della nostra realizzazione su questa terra. Maria ci "abbellisce" con la Sua luce e la sua presenza materna e amorosa, è come se, guardandola anche solo per un attimo, con gli occhi della mente, noi potessimo sapere in un solo istante cos'è giusto, cos'è che ci avvicina a Dio, alla nostra Fonte. Però bisogna pur sempre dirlo anche noi quel "si" che Maria disse all'Angelo, bisogna pur sempre aprire le porte con la nostra volontà, e poi lasciare che tutto fluisca semplicemente dentro di noi, abbassando le barricate che costruiamo ogni volta che cadiamo nelle trappole illusorie della vita, nei nostri pregiudizi, nella superbia del nostro vuoto sapere, anch'esso sottoposto al vaglio del tempo, delle opinioni, dell'ignoranza abissale che ancora ci separa dalla Verità, del passaggio fugace di qualche scienziato scettico fondamentalista il cui nome, fra un pò di tempo, passerà inavvertito fra le maglie del tempo e quelle, implacabili, di qualche nuova teoria che sopravanzerà la sua come il nuovo giro di massi che innalzava pericolosamente la torre di Babele.

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