Si presentano: Edin, un’entità senza nome ed un’anima dal Purgatorio, Emilia: grandi insegnamenti e la visione della Regina Maria che visita le anime purganti – 31/01/10

Una registrazione in cui Sant'Erasmo rimane sullo sfondo, non si palesa, ed è con dolce ironia che la prima entità che ci parla, Edin, ci avverte che è a causa di un "disguido" che il Santo non può essere presente: e qual'è questo disguido? Edin dice che egli "stà a sognà". Vi immaginate un disguido più poetico? E cosa mai starà sognando Sant'Erasmo? Ognuno di noi può dare la sua risposta: personalmente credo che il suo sogno riguardi questa umanità ed il rapporto che essa ha con Cristo, credo che il suo sia ancora il vecchio ed immortale sogno che ha guidato tutta la sua vita terrena conclusasi col martirio, ossia quello di vedere Gesù abitare in ogni cuore col Suo amore e la Sua verità, ogni uomo salvato dal Suo Sacrificio, ogni essere umano che lo ha accettato fino in fondo al suo essere. Il sogno che sempre più persone comprendano e si aprano alla verità che Egli non è un Dio lontano, ma è una Persona vivente e divina che ancora oggi bussa porta per porta per chiamarci per nome: dobbiamo solo stare in ascolto e rispondere alla chiamata. Lasciamolo dunque sognare, stavolta, Sant'Erasmo e auguriamoci che il suo bel sogno, specialmente in questo tempo travagliato, si realizzi per donare a chiunque quella pace invincibile che solo Cristo ci può donare insieme alla cosa più importante per ognuno di noi: la salvezza. Quanto varranno lassù ville, aziende, canali televisivi, potere e soldi? Tanto quanto la polvere ammuffita del passato. Una polvere mortale ed insidiosa, però, che appesantisce lo spirito e gli impedisce di elevarsi. Bisogna pensarci ora, liberarsi del peso del superfluo per rendere il cammino più agile, buttare gli orpelli e l'attaccamento alle cose, liberarsi dai desideri che ci imprigionano e dalle inquietudini che ci attanagliano e alle quali non troviamo una soluzione definitiva. Non la troviamo perchè, al di fuori di Gesù Cristo, semplicemente non c'è soluzione. Guardatevi intorno e verificate voi stessi: guardate e riflettete sulle vite di coloro che si appoggiano vanagloriosamente solo su se stessi e su valori illusori, che appartengono a questa dimensione terrestre e che perciò sono destinati a mutare e finire: potere, fama, avere, ricchezza. Fino a quando la salute ed il consenso di chi hanno vicino li accompagna sembrano simili agli dei, ma sono solo dei-giganti dai piedi d'argilla: quante volte li abbiamo visti cadere? Quanti ne ha contati la storia finora? Innumerevoli. Li abbiamo sempre visti cadere, irrimediabilmente cadere. Nella depressione, perchè il successo non c'è più, gli amici si sono allontanati, e nulla più pare capace di dare lo stesso senso inebriante di onnipotenza, o nella cupa disperazione interiore che rode ogni gioia ed oscura il sole, o nella morsa dell'inutilità della propria vita destinata comunque alla dimenticanza (se proprio va bene, alle pagine di qualche libro di storia che finirà pure lui in una polverosa libreria). Nella morte cui nulla possono opporre. E' dunque solo questa la loro ambizione? Allora prendiamo atto che si accontentano di ben poca cosa, di quisquilie, di una falsa moneta, perchè domandatevi (come ci ha suggerito Gesù stesso) a quanto servono la fama e gli onori che tributano gli uomini se poi non abbiamo salva la nostra anima nell'eternità? Lassù saremo soli con noi stessi, non ci saranno le folle adoranti intorno. A costoro l'offerta di Cristo pare troppo ambiziosa, troppo assurda, o forse troppo lontana? Bisognerebbe saper leggere nei loro cuori per darci una risposta, ma di uomini così è purtroppo ancora stracolmo il mondo in cui viviamo.
Questa registrazione, iniziata con un sogno, si conclude con un sogno altrettanto grande: la visione che Emilia, un'anima purgante, ci offre di una visita inattesa che la Madre di Dio fa al luogo di pena dove ella si trova. Maria, madre dei viventi e delle anime del Purgatorio, madre sollecita nata solo per l'Amore, dona sollievo e speranza non solo a noi che ancora combattiamo la nostra battaglia qui, ma anche a coloro che purificano le loro colpe nella speranza di godere presto della visione beatifica di Dio. Lei, come una madre dolente e innamorata, li consola e dona a loro speranza, e questa è un'immagine davvero straordinaria. Ripaghiamo per questo dono pregando anche noi per le anime di chi soffre nel Purgatorio, non dimentichiamoli.

Suo Regno, là vi sfida il Re!....

EDIN

E sta, c’è di lui disguidi:
sta a sognà! E….entra!

Avrai là mance p’ogni sera,
sbaglia l’arabi: c’è Dieu!

C’è lì dubbi? Piombano in Russia,
teatro ardeva; cè Edin!

Santo quadra: i’ spero dà a parecchi in Russia po’
e sua anche Roma assenna mente

e non sia pè soldi e...
che risparmia più!
Più vista qui svelo vivi, dirò fratelli,
Piero dice chi esce ed entra.


ENTITA' FEMMINILE

Avè già folle e camminà,
e sale Rai: gli infila e po’ l’esce er nettare!

Se là, ah neh, s’è spostato nucleo
salva, sta più qui!

I dogi bei rai, in breve or,
dei mezzi ha!


EMILIA

Emilia e rendi,
sono dentro a questo nero,

brutta so vi è video!
Qua t’affitto e queste è le medaglie:
entro nove giorni fo un gregge:

d’oltre si gira lì tua figlia affari,
ah, qui vi prega: col Re ce n’hai!
Passà devi, ve scappa:
Suo Regno, là, vi sfida Re!

Pè Rai vi accusa sospettando il veleno:
qui dentro al foglio , qui dà Santo
più voce e lingua!

Sono senza Messa!
Danno oro più entri!
Arriva là Signori, eh, ce n’ha!
Eh, ce n’ha: di più  sgamare, si, te!
Neh, sei brava via!
Do calore: vi urge folle!
E vedo Mea Regina!     (sottofondo voce femminile dice : Grazie!)


REGINA

E motivare quando registri te!






 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Questa anima che poi si presenterà col nome "Edin" (non ne conosco l'origine) mi invita a restare anche se non c'è Sant'Erasmo che è momentaneamente fermo per un "disguido": sta sognando e quindi non può venire a registrare. Ovviamente la frase è dolcemente ironica ed ho già commentato ampiamente la cosa nel prologo di questa registrazione. Credo che le "mance" si riferiscano al fatto che tutte le sere dedico preghiere alle anime del Purgatorio, cosa per la quale riceverò delle mance spirituali (come le riceveranno tutti coloro che pregano per le anime del Purgatorio, sia chiaro). Edin, poi, sente il bisogno di dirci che gli arabi si sbagliano nella loro fede, perchè il vero Dio è quello cristiano (lo dice in francese: Dieu). Domanda se abbiamo ancora dubbi su questo, visto che per la loro fede si trasformano spesso in terroristi come quando piombarono in Russia con l'intenzione di far bruciare un teatro (credo che si riferisca all'assalto dei terroristi ceceni al teatro Dubrovka avvenuto nell'ottobre del 2002). Qui ci dice poi il suo nome, Edin, e io sospetto che possa essere russo visto che si augura che, nella sua azione tesa a mettere ogni cosa al suo giusto posto ("Santo quadra"), Sant'Erasmo possa dare tanti insegnamenti anche ai russi oltre che a coloro che reggono la cattedra di Pietro a Roma, che vorrebbe vedere più assennati, meno attenti ai soldi e con l'idea di risparmiare di più per le loro spese. Edin si avvia a salutarci dicendoci che con questa registrazione egli riesce a togliere un pò di più i veli che offuscano la visione dell'oltre a noi vivi e che c'è lì Piero che decide chi entra ed esce dalla registrazione e dunque introduce un'altra entità che non ci dirà il suo nome. Questa entità mi dice che c'è già un bel pò di gente che si interessa al sito e alle comunicazioni che ricevo e per questo devo darmi da fare ("camminà"), poi predice (come già stanno facendo da un bel pò di tempo anche altre entità in registrazioni precedenti) che verrà la Rai, che dovrò far uscire, tramite quel mezzo, il nettare (le verità che mi vengono donate) che mi viene "infilato" da lassù. La frase seguente credo vada interpretata in maniera metaforica e non letterale: il nucleo cui ella si riferisce potrebbe essere il nucleo del cristianesimo su cui un tempo era fondata ogni società occidentale, ebbene, se questo nucleo ora si è spostato su altre false verità, su un'ottica atea e materialistica, allora con le registrazioni si può dare un salvagente alle persone, si può salvarle da questa deriva e per questo mi invita a registrare di più (lo faccio utilizzando ogni attimo libero). Mi saluta dicendomi che a Venezia (lei la indica per estensione citando i "dogi" che hanno governato la Serenissima per secoli), dove io vivo, ci sono dei bei raggi (il raggio di energia che permette la comunicazione tra i due mondi), raggi che in breve si possono definire "oro" per la loro importanza, e chiude dicendo che a Venezia c'è un mezzo per comunicare (il mio registratore).
Emilia, l'entità seguente, parla con voce maschile in quanto è quella che io ho inciso nella base e voi sapete bene ormai che di là utilizzano le basi energetiche che noi mettiamo loro a disposizione. Mi chiede di renderle un pò del bene che io ricevo da loro lassù (mi chiederà una Messa), e ci informa subito sul suo stato di pena: ci dice infatti che si trova in un luogo oscuro, senza luce (contrappasso della lontananza che si è avuta in vita dalla Luce di Dio) perchè è stata "brutta" in vita e a provarlo, dice, c'è il "video" con la revisione della sua vita che le è stato mostrato dopo la morte: evidentemente il suo comportamento terreno, rivisto con gli occhi della conoscenza divina, ha disgustato anche lei che così accetta la sua pena prima di rendersi degna di elevarsi a Dio. Mi dice, ironicamente, che "mi affitta" per un pò per chiedere preghiere e suffragi e promette che, se glieli concederò, anche lei mi aiuterà creando un "gregge" di altre anime entro nove giorni, anime che pregheranno per mia figlia, affinchè i suoi progetti si realizzino (sta studiando medicina). Mi prega di aiutarla, in nome di quanto il Re mi concede concedendomi di ricevere queste comunicazioni, e mi chiede di passare a tutti qui sulla terra una verità che a noi ci scappa spesso e che ella mi rivela: il Re, dice, ci sfida a guadagnare il suo Regno con i nostri comportamenti. Anche lei mi predice accuse da parte di qualche programma Rai in cui vengono chiamati i soliti sapientoni a salmodiare le loro verità preconfezionate e che sospetteranno "veleno", credo imbrogli o altre amenità, tipo la solita intromissione di radioamatori e guardiani del faro con la passione per il trascendente e la poesia. Non li temo e se lo facessi non renderei onore a quanto ho ricevuto. Emilia stessa risponde a costoro dicendo che le cose scritte nei fogli su cui riporto le comunicazioni sono date sotto la guida di Sant'Erasmo che provvede a dare le voci e i contenuti di quanto viene comunicato. Poi, all'improvviso lo dice chiaro: ella non ha mai avuto una Messa in suffragio e me lo ricorda con la richiesta sottintesa (che gliela faccia dire, cosa già fatta). Poi mi dice che sta arrivando qualcuno, mi invita a continuare a registrare perchè c'è oro da prendere da quanto ci dicono, oro vero, e mi fa un complimento accennato dicendomi che sono brava a registrare. Poi pare quasi farci sentire il calore che le si sprigiona intorno all'improvviso perchè folle di anime stanno pressando nello stesso punto: il motivo apparirà presto chiaro, perchè Emilia stessa ci dice di vedere la Madonna (la chiama "Mea Regina"), giunta a portare sollievo alle anime del Purgatorio. Mentre lei dice "Mea Regina", si sente la voce di Maria in sottofondo che dice "Grazie" (se ascoltate più volte la sentirete chiaramente), riferendosi alle grazie divine che ella è venuta a portare a chi soffre. La stessa Madonna mi fa il dono straordinario di chiudere questa registrazione con un'esortazione: quella di motivare le persone a credere in Dio ed in Suo Figlio Gesù con queste registrazioni, chiarendoci così anche lo scopo di queste registrazioni che è solo, lo ripeto, uno scopo di tipo spirituale, quello di aiutare le persone ad avvicinarsi alla fede.

COMMENTO

"Suo Regno, là vi sfida Re": ce lo dice quest'anima purgante, Emilia, e con questa frase essa coglie tutto il senso di questa registrazione. Non siamo nati per la terra e per la polvere, per la malattia ed il nulla, la sfida cui Cristo ci chiama è quella di vivere la nostra vita terrena in vista del Suo Regno che, certo, non è di questo mondo in nessun senso. La nostra vita è dunque una sfida, per quanto breve, complicata e difficile possa essere; essa è sempre la lezione più giusta per ognuno di noi, per ogni nostra qualità o difetto, per ogni nostro bisogno spirituale di cui, spesso, non siamo nemmeno consapevoli. Dipenderà da come ci adatteremo ad essa e alle sue complicazioni se riusciremo a crescere tanto da meritare l'ingresso in quel Regno che è la sola nostra vera casa. E se il lavoro non riusciremo a completarlo qui sulla terra, i maestri spirituali faranno in modo che possiamo completarlo lassù, ma con quanta fatica e pena in più!. Quando prendiamo atto che la nostra vita va posta in questa prospettiva escatologica, allora essa prende senso e significato, diviene strumento divino della nostra educazione come anime, prova della nostra fedeltà a Dio e all'amore con cui ci ha plasmati, esercizio di pazienza e disponibilità verso gli altri. Vorrei farvi poi notare come quest'anima mi conferma che mentre noi possiamo pregare con frutto per le anime purganti, così loro possono farlo per noi qui sulla terra, realizzando così, in pieno e concretamente, quel rapporto biunivoco che unisce l'umano al divino indissolubilmente. So bene che queste questioni paiono troppo grandi a tanti di noi, e lontane, e che spesso oggi, presi dalla meschinità della vita quotidiana, ci appaiono addirittura fastidiose, come qualcosa da cui rifuggire, addirittura, a volte, come ridicole deviazioni dalla via della realizzazione personale e professionale, ma dietro il velo sberluccicante delle luci da brutto varietà della nostra realtà sempre più materialista e a sola misura d'uomo, ci sono le questioni eterne da cui non possiamo fuggire con l'indifferenza, le questioni focali del senso del nostro vivere, e forse è proprio quando ci troviamo dinanzi alla sofferenza che riusciamo a sentire quelle domande fino in fondo. In quel momento siamo chiamati a dare la nostra risposta, quando ci troviamo con la nostra anima al limite fra il sonno della ragione e la carezza del trascendente.

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