Si presenta Sant'Erasmo, chiamato anche "il martire"

Il dottor Desideri mi aveva detto che spesso, nell'aldilà, parlando di Sant'Erasmo, lo chiamano "il martire". E infatti col termine "martire" me lo introduce la voce di una misteriosa entità che viene a presentarmelo, entità che non sono riuscita ad individuare con certezza, anche se pare di capire che sia un'entità che è vissuta in un paese di lingua spagnola visto che usa alcuni termini in spagnolo, che ha scritto qualcosa su un'arena (presumibilmente sull'argomento delle corride), e che, come scrittore, ha sofferto quello che egli stesso chiama "male del foglio", forse una caduta dell'ispirazione che deve avergli creato seri problemi la cui natura non ci è dato conoscere con certezza. In questa registrazione del 27 giugno 2008, il Santo viene per rendermi concreta la sua presenza che, comunque, io avevo già intuito spesso dietro agli altri personaggi che sono venuti a parlare tramite il registratore. Infatti egli è la Guida per eccellenza, colui che ha ricevuto il compito dall'Altissimo di condurre le persone a contattare la Terra per favorire la propria evoluzione spirituale, è il tramite superiore che mette a disposizione delle anime l'energia sufficiente ad oltrepassare il velo che divide i due mondi. Fu per me molto emozionante capire che proprio Sant'Erasmo veniva a parlarmi con severità, se vogliamo, ma facendomi avvertire la sua protezione, la sua vicinanza ed il suo carattere che tanto somiglia a quello di un padre molto severo ma anche affettuoso. Come potrete sentire, egli canta spesso e volentieri, e in questa registrazione mi regala un piccolo brano e mi esorta anche con severità affinchè io sia uno strumento nelle loro mani, e per svolgere bene questo delicato compito, mi si chiede impegno, dedizione, amore e passione. Quale onore, e quanto me ne sono sentita indegna! Nel tempo queste le caratteristiche precipue del carattere di Sant'Erasmo diventeranno così familiari da farmelo riconoscere subito: i suoi messaggi ci richiamano ai valori cristiani, ci esortano a comportamenti e pensieri corretti, ad imitare la sua stessa fede che egli tanto duramente pagò. Egli mi richiama alla correttezza e all'abnegazione assoluta nel dedicarmi alle registrazioni, il prezzo che va pagato per aver ricevuto questo dono e che in realtà, per me, non è affatto un sacrificio, bensì una gioia pura ed impensabile, e mi lega al mio impegno promettendomi aiuti e protezione. Come avrei potuto dire di no a tale invito? Ancora chino il mio capo per il dono immenso che la Provvidenza ha voluto elargirmi e l'unica cosa che posso fare per ripagare tanta grazia è quella di dedicare tutto il tempo che posso a diffondere gratuitamente ciò di cui ora sono a conoscenza affinchè tutti possano goderne per portare la Speranza, quella vera e atemporale, nella propria vita. Sono molto importanti anche le informazioni che potremmo definire di "carattere tecnico" che il Santo mi dà, informandomi che coloro che vorranno tornare a confessare le loro colpe, pagano la loro pena col fatto che noi, "mirando" a ciò che essi hanno fatto, possiamo riflettere e cercare di metterci sulla giusta strada: quella dell'amore e della compassione verso il prossimo, che ci porta a superare ogni forma di egoismo per mettere la nostra stessa esistenza nella prospettiva di una semplice ed effimera prova che dobbiamo superare per avvicinarci di più a Dio ed alla sua perfezione, per onorare quella scintilla divina che Egli, nella sua misericordia, pose fra le pieghe della nostra mortalità.

Il martire parli già.....

1° Entità

E allora sta lui lì
e far costruir farò a lui
segno di lasciarti,

no a strappo vox sarà iù (lui) con,
fastidi Deus spiana, vira,
serpi fa nere,
e fra stelle ballam!
C’è chi ne ha scritto su un’arena
muy ralo, basco ho di lì.

2° Entità

Metti lì male del foglio,
per dirvi llego,
per ambir cere.

Allora se venni
stella ha destinato
costì hai busta, vida esper!
Vengo, Egli dà ciò che vale
e l’amo e dò forte dentro at noi
a stelle bene ebbe,
a stelle ballerine,ah, fallo Re salir
e noi segnali dè(mmo),
ti auguro fra noi
passi e fai!
Il martire parli già!


Sant’Erasmo

Timor se chiedi in Terra,
seee che ti strapperò,

costa pena salvà se ho qua,
e qui cintura ho:
può aver mai rapace rivelà altra mente?
E paga ira se vorranno loro tornar,
poi in loro mira:
sensi potenti in te sempre puoi!

In riparo senti, qua vuol far piste,
telefonate su.
E reparo colì,
e chi ci puo dir?
Cristo tu lo stai lì
a vestire Venezia!

Da noi registra, amor e amor
che lo fa e là fa usà, a lei bruna salderò.
Sciatta lì credi, disco abitua.

E dirà a noi, non rischierò,
a proposito, mica niente?
Ringrazi,
gli misi gli occhi diversi:
e stiam vivi qui.

Svè, si po’ fa sorda, conclude,
ma nuò polveri farò fa lì, 
proteggerà!e n’è garanzie o no?

Ti danno omaggio.
Ho un vecchio che chiede
se in amore già l’ho restaurata
gliel’ammisi, e lodò,
poi rose, le belle, presi e gliel’ho dà.

Verrà il possibile lì,
chi inizierà offre lu
parò gli esprime, dì, da fare ho,
poi epistrofe le fa lui poi.
Odi sboccia, a rate udirei amore:
chi lo prende?
Io mi zittirei, l’è dura qui escluder te,
e prospetto letture
ne ha proposto di lunghe,
io poi là, se i numeri l’ha più
diversi l’esaminata, le messaggerò, dico permetti?,

a re segno la pista e raccogli:
chi mi vedrà qui vi si consacra, hai le stelle tra cime e smetti!
Cu mè,  basta telefonare là
o che con le fece maestra
e rifà occhi et non le fo fa cose per sprufundir,
e conosciuto avrò profondità respondesti,
nascere poeti e strofe mi dà.

Voci là, come sono mostrate al prete,
te me lo dici, se gli dessi rabbia è ossessi.




 





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Precedentemente mi ero lamentata che era difficile capire quando le voci si alternavano perchè a volte conservano lo stesso tono, e allora questa entità mi informa che insegnerà a Piero come fare un segno sonoro che mi indichi il cambio di personaggio, in modo che le voci non si presentino "a strappo", ossia improvvisamente, mi rassicura che Dio può spianare queste difficoltà, elimina i fastidi ed i pericoli ("serpi fa nere") e così è come se ballassimo fra le stelle. Poi introduce la seconda entità dicendomi che costui ha scritto qualcosa sulle arene (forse sulle corride) e, se ho ben inteso, è basco. Questa entità mi informa subito di aver sofferto ciò che chiama "male del foglio", ossia una perdita di ispirazione che deve averlo tormentato molto in vita e per questo deve aver commesso qualcosa per cui viene (llego in spagnolo significa arrivo) a richiedere preghiere (ambir cere). E se venne, ci dice, è perchè è stato destinato, ha la busta che presumibilmente gli ha dato, metaforicamente, Sant'Erasmo che è il giudice che decide chi viene a parlare. Per cui egli viene sulla Terra per dire che Dio solo dà ciò che veramente vale e che lui ora lo ama e vorrebbe mettere in ognuno di noi questo stesso amore (dò forte dentro at noi). Si ritiene fortunato (a stelle bene ebbe), e invita a far salire il Re (così chiamano spessissimo Gesù Cristo) alle "stelle ballerine", ossia ad onorarlo grandemente. Mi invita a stare fra di loro che posso passare e fare ciò che sto facendo. Poi introduce Sant'Erasmo chiamandolo, come spesso fanno nell'aldilà, "il martire".
Mi dice subito che se gli chiedo la fede, egli me la strapperà di sicuro. Poi informa che coloro che sono lì, vicini a lui, sono coloro che per salvarsi devono pagare una pena (si sente qui un verso come un grugnito) per la quale egli dice metaforicamente che "ha cintura", cioè un'energia che li frena dall'avvicinarsi a Dio perchè del resto un rapace (per metafora un uomo con una mentalità aggressiva verso il prossimo) non può improvvisamente rivelare una mente diversa. Poi mi spiega che coloro che vorranno tornare (pare che conservino dunque una volontà) a raccontarsi "pagano ira", ossia scontano un pò di pena, e io, devo guardare dentro di loro: posso sempre contare sui "sensi potenti", ossia la capacità di comunicare con loro che loro stessi mi hanno dato. Mi rassicura che lui mi proteggerà mentre registro, e mi spinge a farlo ("telefonate su"). Per convincermi ulteriormente mi chiede se io posso dire che Cristo non desideri proprio che io qui, a Venezia, svolga questo compito; è l'amore divino, egli dice, che permette questo e che fa si che si possa usare questo mezzo e che lo possa usare anche io (mi chiama "bruna" perchè ho i capelli scuri). Mi chiede di abituarmi al fatto che spesso mi richiamerà ad avere una fede meno sciatta, più profonda e vera, come del resto gli chiedo da tanto. Mi rassicura: non rischio nulla e anzi, che ringrazi, visto che "mi hanno messo gli occhi diversi", ossia sono riusciti a cambiare la mia visione materialistica della vita dandomi le prove che noi si resta vivi dopo la morte fisica. Qui Sant'Erasmo fa un piccolo dono al mio dubbio circa le mie facoltà uditive: credetemi, ore e ore passate con le orecchie incollate alle casse, mi avevano messo il piccolo timore di poter perdere il mio udito col tempo, ma egli mi rassicura, anche scherzando, e dice che le polverine che egli ha preparato mi proteggeranno, dandomi la garanzia che non perderò l'udito. Pare, nei versi successivi, che un vecchi mi abbia raccomandata a Sant'Erasmo: sinceramente oltre ai miei nonni o a mio padre non saprei a chi pensare: questo vecchio raccomanda al santoi di restaurarmi nell'amore, ossia di rimettermi sulla retta via, e il santo lo rassicura, gli dice che mi ammise per questo compito e che ha regalato a questo simpatica figura delle rose, le più belle. Mi dice che farà in modo che tutto ciò che il Signore rende possibile tramite il registratore, accada, e mi spiega tecnicamente come avviene che queste anime si predispongano a comunicare: il Signore offre la persona che verrà a comunicare, il santo gli esprime quali parole egli deve dire(e ciò gli dà da fare, dice) e poi l'epistrofe, ossia il brano poetico, la fa il diretto interessato. Così sbocciano queste meravigliose odi che ci regalano, piene di amore che ci viene concesso a rate, un pò alla volta, e quindi siamo tenuti solo a riceverlo degnamente. Nella parte seguente, facendo seguito ai miei rovelli interiori circa la mia effettiva capacità a svolgere tale compito, le difficoltà che sicuramente incontrerò nei confronti della società, il coraggio che dovrò avere, egli mi invita senza giri di parole a zittirmi, visto che, se dimostrerò di avere i numeri giusti, sarà egli stesso a comunicare con me: e hai detto niente, no? Il messaggio finale è davvero strabiliante e meraviglioso: Sant'Erasmo dice che viene a registrare per segnare la strada a Cristo e che chi capirà che lui è davverò nei nastri sicuramente si convertirà ("vi si consacra"), per cui devo smettere con tante storie, posso vedere le stelle tra le cime! Basta che io registri e insegni agli altri a farlo, dice, che egli mi aiuterà a non peccare gravemente. Le frasi successive paiono evocare un momento nel quale io stessa ho chiesto di nascere poeta per conoscere le profondità, per cui, egli dice, ora devo dare strofe anche a loro (quando ho detto questo a Loro? Contnuo a chiedermelo, ma la risposta sarebbe così difficile da comprendere!). La registrazione si conclude con una raccomandazione: se ho dubbi circa la genuinità delle voci, basta mostrarle alla sua immagine, al prete dice lui (lui è stato vescovo), se esse saranno rabbiose, allora appartengono ad ossessi e vanno eliminate.

COMMENTO

Straordinaria registrazione! Potete immaginare l'emozione e la commozione? Ho impiegato molto tempo a decifrarla perchè ero come bloccata dalla meraviglia di questo miracolo che, incredibilmente, è accaduto con tanta naturalezza e semplicità. Come spiegarci tutto ciò con la ragione? Come cercare tra i concetti umani il significato di questo miracolo? Credo sinceramente che non sia possibile, che dobbiamo accettarlo come un evento soprannaturale, quale è in effetti. E questo evento non si realizza certo solo per me, perchè io possa soddisfare il mio desiderio di cercare di capire cosa accade alla nostra coscienza dopo la morte fisica, no davvero, accade perchè tutti noi possiamo usufruire di tale verità, perchè quante più persone possibile si avvicinino ad una concezione più ampia della nostra esistenza, io sono solo lo strumento, le orecchie e la penna a disposizione di Sant'Erasmo e dell'Altissimo affinchè tutti coloro he lo desiderano, possano accostarsi alla realtà viva e tangibile dell'Aldilà. Ed è questo un Aldilà che, pur conservando gran parte dei suoi misteri, si mostra pieno di giustizia ed amore, fondamento di quel mistero ancor più insondabile che è la Volontà divina. Queste entità ci parlano tramite l'amore che qui si materializza in una potente energia capace di tenerci uniti oltre la soglia imperscrutabile della morte e della dimenticanza, di rivelarci che la vita è un concetto ben più profondo di un semplice respiro, di un battito cardiaco o di un'onda cerebrale attiva. La vita è il "miracolo" in cui si realizza l'essenza del Tutto ed è nell'intimo della nostra stessa materia che passa la strada dell'eterno e dell'infinito. Sant'Erasmo si avvicina a tutti noi come un padre premuroso ma molto severo, dolce ma pronto al richiamo verso la giusta direzione, verso quel Cristo cui, dopo aver donato la vita, oggi dona il suo amore per noi, confermando di essere l'infaticabile pastore di anime capace di dare la vita per riafferrare anche una sola delle sue pecore smarrite. Cercate di mantenere un atteggiamento di apertura, scevro da ogni preconcetto e pregiudizio, un cuore sincero e stupefatto come quello di un bambino quando vi accostate a questa realtà: potreste scoprire una delle più grandi verità che vi siano mai state rivelate e lo sapreste nel profondo di voi stessi.

 

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