SANT'ERASMO
Il vescovo entra,
va lì girare e trema rettili.
Pensai in cerchio entram,
cadi in nave, chissà,
verrò a costruirti immagini,
le paur(e) perdi:
tu mi apri e lì prepara
che è un passo innanzi tra usci,
e ne vedrò di trombe, ahi ahi,
carte ho grosse.
In Napoli di San Gennà c’è chi mi apre
si tu no, apri, c’hai garanzie,
fa sognare, studia,
di là farò magie,
fugge, poi capirà tutti
quest’altro avrai e ti rendi le urne agli astri! Mò tu entri, cerco padri, in video qua intra.
Come già fan le feste vengo attivà TV con luce.
De Roma alle sue scarpe urgersi gli esuli.
Francesca fa luce, strappi foglio e firmi,
hai busta da Napoli ……
poi di lì se uno fa gregge ha posti per entrà,
fà dunque esser qui, laggiù vai nei regni,
se prendi disco l'utile paghi lì, dietro trame è lì scuro!
(fine musica)
Se c’entra di giù a rischio
sedù, si messa prendi
le prede ha il riccio,
e in estrema cedi, gridi e zia sale.
E se lì starà degli idioti:
che c’è là, alle chiatte, vele?
Il sole: Dio ha le radio, lì
E rido, qui vizi è:
c’è ribelli e tigri ed esce coi demoni,
li porta, ferita si vede e soffieremo:
violenza fagli fa all'armi.
Senti si fa qui quadri richiesta,
faro è ormai del grande Piero salire.
PIERO
S’agita, ti dirò, zio se ti unire,
oggi ha tre buon padri lei
Enzo, ci vengo credi
MIO PADRE ENZO
E sa Piero se io avere piacere e Raffaele do
ZIO RAFFAELE
Sveglio lì: invito a voi di vedere,
chi riuscì sta sole!
|
SPIEGAZIONE DEL TESTO
Sant'Erasmo, non dimentichiamolo, era vescovo quando era su questa terra ed è così che mi informa che è lui che "entra" nella registrazione, lui che, girando nelle mie vicinanze, fa si che i "rettili" (entità negative) tremino alla sua presenza. L'immagine della nave è usata metaforicamente per indicare il "mezzo" col quale le entità scendono sul nostro livello e lui mi dice che se io "cado" nella nave con loro lui potrà poi "costruirmi immagini". E' un chiaro invito a sperimentare anche la tecnica della psicovisione che, attraverso l'utilizzo di un circuito chiuso televisivo, permetterebbe di ricevere immagini da altre dimensioni. Mi dice che, in tal modo, perderò le paure che comunque a volte restano nel fare metafonia, e mi invita ad "aprirgli" anche questo canale perchè questo è un passo avanti fra gli usci che separano i due mondi. L'immagine delle trombe che il santo mi prefigura mi richiama alla mente gli angeli, e forse è a loro che si riferisce quando mi dice di avere "carte grosse" in mano per portare ancora più avanti il dialogo fra i due mondi.
Poi mi mette in guardia e mi dice che a Napoli c'è già qualcuno in grado di prendere il mio posto se io mi rifiutassi di provare a mettere in contatto i due mondi anche attraverso la videocamera, ma poi mi consiglia con amore di aprirgli questo canale poichè avrò tutte le garanzie, mi consiglia di far sognare, di studiare la tecnica che darà risultati tali davanti ai quali tutti resteranno scettici (fuggono, dice) pensando chissà a quali adulterzioni possibili, ma poi, alla fine, egli prevede, capiranno che il fatto è reale. E sarà come "rendere le urne agli astri", ovvero aiutare tutti a collocare spiritualmente la morte in una dimensione celeste anzichè in una orrida tomba, pensando che tutti noi, sopravvivendo alla morte fisica, continueremo a vivere lassù. Mi prevede che farà venire mio padre in video se entrerò con quest'altro mezzo e poi mi lascia intendere che lassù fanno già festa per questo nuovo avvenimento e che lui verrà ad attivarmi la TV con la "luce" (una forma di energia presumo). La frase successiva non mi è, per la verità, ben chiara, io l'ho interpretata come riferita alle chiese protestanti e ortodosse, un augurio che il santo si fa: che gli esuli della chiesa di Roma tornino a "stringersi" alle sue scarpe (immagine metaforica per indicare che la chiesa è pellegrina sulla terra). Chiamandomi per nome (è sempre un'emozione per me), il santo mi esorta a "far luce" sui misteri dell'oltre, e, come gesto simbolico, mi invita a strappare un foglio e firmare un contratto che mi leghi a questo compito. Le frasi seguenti sono state di difficile comprensione, però mi pare plausibile che Sant'Erasmo mi abbia voluto avvertire che più "gregge" riesco a fare, ovvero più persone riesco ad avvicinare a questa realtà, e più avrò possibilità di entrare con sempre più facilità in contatto con l'aldila. Dunque devo darmi da fare per far si che sempre più gente si avvicini perchè da quaggiù si può già andare "nei regni" dell'oltre con questi mezzi. Mi diffida, come sempre, dal prendere qualunque utile (soldi) per le registrazioni, altrimenti pagherò un prezzo salato, perchè, dice, dietro le trame per fare il proprio interesse c'è il buio, un territorio oscuro che è meglio lasciar perdere. Poi, rammentando sempre i possibili rischi, mi ricorda che se vado in chiesa, è come se io, la "preda" per queste entità negative, avessi un riccio che mi difende, una difesa ulteriore, poi, dice, in estrema razio, posso sempre gridare e chiedere l'aiuto di una mia zia disposta a salire in mio aiuto. E se ci saranno (eccome se ci saranno!) degli idioti che derideranno tutto questo, è normale, egli dice, che forse, mi chiede, là le chiatte hanno le vele? (Ovvero gli idioti non hanno le capacità per correre veloci sulle acque della conoscenza, sono immobili e goffi come le chiatte che non possono certo gareggiare con le agili barche a vela: che magnifica immagine!). Con una bella immagine ci dice che Dio ha le radio addirittura sul sole, credo sia un'immagine per farci capire quanto sia importante questo contatto fra i due mondi nel disegno divino. Ci parla poi di coloro che sulla terra hanno avuto "vizi", il santo ci dice che là essi vengono portati in giro coi demoni e le tigri (spesso il santo mi ha comunicato l'esistenza di queste tigri nei luoghi ove si trovano anime non proprio linde, evocandole come una punizione cui sono sottoposti). Sono ben consapevoli delle ferite che questa umanità porta e la guida dice che di là "soffieranno" per dare sollievo alle ferite, ovviamente è un'immagine per farci comprendere come, questi contatti, possono contribuire ad alleviare il dolore di queste ferite che l'uomo, sia ben chiaro, si autoimpone coi suoi folli comportamenti. Mi saluta ricordandomi che allora lì si potranno poi richiedere immagini (quadri) e informandomi che sta salendo Piero per parlare. Poche parole per dirmi che ha permesso ad un mio zio di unirsi alla registrazione perchè si agitava, lo chiedeva con insistenza, e poi per dirmi che andrà da Enzo (mio padre Vincenzo era detto anche Enzo), e papà dice una breve ma affettuosa frase in cui mi dice che ha davvero tanto piacere di poter comunicare, poi, però lascia la parola a suo fratello Raffaele, un mio zio morto una decina di anni fa, il quale viene per invitarmi a "vedere" l'aldilà attraverso le immagini che vorranno darmi, perchè, dice, chi riesce in questo contatto anche visivo, è come se vedesse il sole in tutto il suo splendore. |