In una sorprendente ed inattesa registrazione un'entità sconosciuta introduce, non richiesta,"Sara", la presunta vittima dell'omicidio di Avetrana - Sant'Erasmo introduce, infine, un'anima che si trova nel luogo di pena per farci comprendere che tale "luogo" è realtà - 30/10/2010

In questi ultimi giorni, dopo aver ricevuto questa registrazione in data 30 ottobre 2010, sono stata molto incerta se pubblicarla o meno. La vicenda di Sara è ben nota a tutti voi, anche troppo nota verrebbe da dire: tutti ne hanno parlato, troppo e spesso a sproposito, e devo confessare che io ho seguito con un pò di fastidio questa vicenda, un pò perchè pensavo ai tanti altri casi simili dei quali, purtroppo, non ci si occupa con lo stesso accanimento e zelo, un pò perchè ritengo che i media, in questi casi, abbiano comportamenti che possono sollecitare morbosità e insana curiosità invece che pertinenti riflessioni. Diciamo che questo avvenimento l'ho seguito quasi per inerzia, visto che dovunque ci si girasse se ne parlava (e se ne parla ancora). Il mio pensiero, certo, era rivolto all'anima di questa povera ragazzina, alla disumana violenza he l'ha recisa nel fiore dei suoi anni, ma poco mi sono interessata di tutto quel chiacchiericcio inutile su questo o quel personaggio della vicenda, ritenendo che questo interesse spetti di diritto e dovere a chi è incaricato di indagare sui fatti. Pertanto, lungi da me anni luce l'idea di chiedere un contatto con questa ragazzina sfortunata; sapete bene che non chiedo mai nulla e che tutto ciò che mi viene concesso è deciso lassù, spesso, certo, tenendo presente la mia preghiera in favore di parenti che desiderano un contatto coi propri cari. Stavolta avevo dunque pregato per avere due parenti della mia lunghissima lista di richieste, ma, con mia somma sorpresa, ho ricevuto questa comunicazione in cui mi viene "presentata" Sara che ci parla delle circostanze della sua morte (la sua voce è maschile perchè ha utilizzato la voce maschile incisa nella base, non mi stancherò di ripeterlo). Capite bene il mio dubbio circa l'opportunità di pubblicare questa registrazione, ma alla fine, visto che non deve toccare a me il giudizio su tale questione (visto che da lassù hanno ritenuto giusto che Sara ci parlasse), ecco che la pubblico. Mi asterrò, stavolta, dal commento, lasciando ad ognuno di voi la propria opinione su quanto ella ci dice (senza peraltro mai nominare il nome di chi l'ha assassinata). Vi invito solo a dedicare una riflessione più approfondita su quanto l'ultima entità, che si trova in un luogo di pena (non è dato sapere se sia quello che noi chiamiamo inferno o il purgatorio), ci dice. Non è casuale che Sant'Erasmo abbia accostato alle parole di Sara il tema della pena da affrontare dopo la morte per coloro che hanno offeso la legge divina e la vita: egli intende, ancora una volta, ricordare anche a chi si è reso colpevole di questo delitto che non dovrà affrontare solo la giustizia degli uomini ma, soprattutto, quella ben più severa ed ineludibile, di Dio.

dire là regalini nervi fiacca là,....

ENTITA'

Da lì vestire lì Frà,
a’ biscia fa a tre,
aiuto lì,
deh mò grati l’aspettava lei
gli astrali là!

Ah Cieli ce dà qua:
quella ha stoffa,

di là s’entra lei venga a aprire!
Sara ti dà giochi estivi !



SARA

Amavo, ha ferocia lì, ha ira!
Apri l’Oltre che i lettori vede dall’esterno,
calle da cielo
coglie ali e
a cenno va giù il piede.
Annamo a dì ricamano, è rivista qui,
dire là regalini nervi fiacca là,
e là aveste portà lettera:
d’erba voglia smette(re), terapie!
“Entra coniglia”, lo disse qua,
troppi fiori, fo il dado!
Poi rapita è dei Cieli qua.
Ce n’è lì corde stasera c’è lì di Oltre!
E lì m’ha buttata, restai,
“è lì il suo corpo”
che folla, era, si, notte.
C’era giochi, si tenne un vestitino,
là vi è a dire: stà carie!
Dire lì dei registi lì reggeva,
era giusti, in amore qua!


SANT'ERASMO

Già arrivo a impostare lì, si, si, gli ordini lì!
G’ho il primo, andò in reati
e manna grida a fuochi,

da lì n’hai vera vista che vista ea c’ha!
Il tema, cassati qui va libri,
e rinuncia a bestemmiare, bussa qui!


UN'ANIMA IN "PENA"

Prende, c’è molto, dì speramo lì
che passi e metti giù, sai?

S’entrò ma all’Elba là con zio dirai
che si po’ entrà, se dai i suoni, si dà l’idea.
Impara, spero che sian lì più,
ottiene, aiuta la palla, eh, fiera a girare!
Deo c’entrava, ma l’Ostia,
se non hai credenza,
pinna regala di più!
Mò, se giù sapete,
dire di pareggià,

e dire “fare bua” rosso è p’Oltre!
Che esista norma, lì, si, grida,
si, mò Chiesa tu lì segui!
Hai un’onda e allora è che il mare ha capriccetto,
si è riso lì dov’è pena.
Arriva, ancora c’è di qui!

 





 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Questa entità mi chiede di "vestire", termine che spesso viene usato come sinonimo di "informare", quindi rivestire nella nostra ignoranza: afferma che la "biscia", ovvero il demonio si sta dando da fare per tre qui sulla terra in questo periodo.C'è aiuto per noi da lassù e gli "astrali", ovvero coloro che vivono nel loro corpo astrale, i "disincarnati", mi aspettano grati per il fatto che dò loro voce e che diffondo quanto ci dicono. Con gentilezza, poi, dice che il Cielo li informa che io ho "stoffa" (bontà loro!) nel comprendere ciò che dicono e che dal mio registratore si può entrare sulla terra, dunque mi invita ad aprire. Poi mi dice, con mia enorme sorpresa, che c'è "Sara" ed ironicamente aggiunge che ella ci dirà degli strani giochi estivi che l'hanno portata alla morte (Sara è infatti stata uccisa in agosto e mi chiedo se col termine "giochi" ella non intenda farci comprendere che tutto è iniziato come una specie di macabro gioco).
Sara esordisce subito dicendo che ella amava la persona che l'ha uccisa, le voleva bene, eppure questa persona ha mostrato, nei suoi confronti, ferocia e ira. Mi invita ad aprire le porte dell'Oltre tramite il registratore, di modo che i lettori possano un pò scrutarlo dall'esterno, stando cioè ancora sulla terra; gli angeli (le "ali"), colgono delle calle e, ad un cenno dell'Entità Superiore, coi loro piedi vengono a portarle sulla terra (è un'immagine poetica che vuole paragonare queste comunicazioni a delle splendide calle, doni di purezza e bellezza). Sara sa che tutti ci ricamano sulla sua vicenda, che ci fanno una "rivista" di pettegolezzi, ma la verità, la motivazione profonda e nascosta che ha mosso la mano di chi l'ha assassinata, è la rabbia e la gelosia per quei "regalini" che ella riceveva (non specifica da chi, a noi farci un'opinione). Mi dice che ebbi il compito di portare un messaggio alla persona che l'ha uccisa: che smetta di desiderare di fumare "erba", deve curarsi. Poi, improvvisamente, con le sue parole ella pare portarci al momento del suo omicidio: la persona che stava per ucciderla, al suo arrivo, le disse "entra, coniglia", facendole presagire che era dunque arrabbiata con lei; ci sono troppi fiori sul luogo dove è morta, sono inutili, infatti Sara dice "ci fo il dado", come a voler dire "ci fo il brodo", un modo di dire per intendere che non le servono a niente. Si trovò quasi subito, dopo quell' "entra, coniglia", nei Cieli lassù, ossia la sua morte è stata rapida, e la frase successiva pare essere intesa in due modi: o che nel momento che registravo, di sera, ce n'erano di "corde" che legavano l'aldilà alla terra, corde che vibrano alla stessa frequenza, oppure quelle "corde" presagivano il gran numero di cinture che gli inquirenti hanno poi sequestrato in casa Misseri come probabili armi del delitto. Poi, Sara tristemente ricorda che è stata buttata nel pozzo, e che lo zio ha indicato il luogo in cui ella si trovava quando era notte, e c'era tanta folla in quel momento, quando è stata ritrovata. Per chi ha ucciso ed per chi ha occultato era tutto come un gioco, pareva che non si rendessero conto della gravità della cosa, e qualcuno di loro si è anche tenuto un suo vestitino (come trofeo? Come macabro ricordo?), e allora Sara mi invita a dire che in quelle menti c'è come una "carie", una specie di malattia. Saluta ricordando che queste comunicazioni sono rette da "registi" lassù che sono giusti e che agiscono in amore e per amore nostro.
Sant'Erasmo mi dice che arriva a impostare lui gli ordini stasera, ossia non terrà conto delle mie richieste perchè ha altre priorità: mi porta dunque un'anima che, a causa dei suoi gravi reati, ora si trova a dover gridare tra i "fuochi" della sua pena, e di ciò, ossia del fatto che esistano tali luoghi in cui si espia, io ne posso avere "vera vista" tramite le registrazioni. Questo tema, dice il Santo, ossia quello dell'esistenza del Purgatorio e dell'Inferno è da tanti libri negato in maniera erronea ed ingannevole e dunque essi andrebbero "cassati", ossia cancellati, perchè portano fuori strada le persone. Per evitare di affermare bestemmie dicendo che tali luoghi non esistono solo perchè così ci piace pensare, basta leggere quello che, su questo argomento, è stato già scritto anche in questo sito.
Quest'anima, di cui non ci viene detto il nome, commenta che io devo prendere tutto ciò che da lassù mi viene dato: loro aspettano e sperano che io accenda il registratore e riporti qui sulla terra quello che dicono. Pare di capire che questo uomo era dell'isola d'Elba e che lì egli ha ancora dei parenti (uno zio), a cui posso dire che è possibile entrare col registratore nell'aldilà, e che tramite le voci si può avere un'idea di com'è fatto quel mondo (forse fra di loro, quando egli era in vita, c'erano state discussioni in tal senso). Bisogna capire, dice, che apprendendo quanto essi ci dicono (ed egli spera che siano sempre di più quelli che si avvicinano a queste verità), si aiuta il mondo a girare in maniera più "fiera", più giusta. Dio permette queste comunicazioni e Gesù (l'Ostia), con queste registrazioni è come se donasse una pinna in più per nuotare meglio nel mare della vita a coloro che non hanno fede. Il messaggio fondamentale che egli ci dà è questo: ora che giù sapete che esiste la vita dopo la morte e che qui si paga per i propri errori ed il proprio egoismo, allora dite a tutti di "pareggiare" in terra quanto di male hanno fatto con buone azioni, e dite che il fare del male agli altri (notate che usa il termine infantile "fare bua" in modo ironico) è un segnale "rosso" quando si passerà nell'aldilà, rosso che ci proibirà di accedere al Regno di Dio. Mi invita a gridare che esiste una norma, una legge divina che bisogna osservare, e che bisogna seguire il messaggio fondamentale della Chiesa. Quest'anima chiude con una nota ironica, forse per alleggerire la pesantezza di questa comunicazione: dice che io ho un'onda radio per ricevere le comunicazioni, e visto che c'è un'onda (fa una similitudine con le onde marine), allora, dice, forse il tempo è capriccioso! Con questa battuta, dice, si è riso là dove invece, di solito, c'è solo pena e dolore. Mi saluta invitandomi ad arrivare più spesso lassù che c'è ancora tanto che potrò ricevere.

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