Il mio compito

Nella registrazione effettuata il 25 giugno, dapprima si presenta Piero e, subito dopo, una misteriosa guida che poi, nel tempo, capirò essere proprio Sant'Erasmo che si presenta sempre con una voce riconoscibile e, soprattutto, con uno stile che potrei definire, a volte, perfino ironico nello stigmatizzare i vizi umani. Certo il 25 giugno non avevo compreso che quella misteriosa voce che mi consiglia di tenere certi comportamenti e che, con fare paterno e severo, mi spinge a fare sempre di più, appartenesse proprio a Sant'Erasmo il quale poi, col tempo, si presenterà sempre più spesso in veste di guida. Guida della cui presenza, ovviamente, sono estremamente onorata e mai abbastanza riconoscente. Anche lo stile di questa comunicazione è davvero sorprendente: vi si ritrovano immagini bellissime e commoventi la cui poesia non smette di sorprendermi ed emozionarmi. Del resto le comunicazioni si svolgono sempre in un linguaggio poetico, aulico, che è quello più vicino (dal punto di vista umano, ovviamente, a quello sovrannaturale). La poesia possiede una forza capace di avvolgerci nell'incanto, di mettere a tacere l'emisfero razionale del nostro cervello, di elevarci verso il piano dal quale "loro" ci parlano donandoci perle di saggezza, amore e conoscenza. La poesia ci consente di rapportarci al divino percorrendo le misteriose strade che attraversano i nostri sentimenti più intimi, le speranze che ci tengono vivi, il mistero stesso della nostra esistenza, ponendoci verso tutto ciò con atteggiamento di stupore e gratitudine per la gioia che ne riceviamo, gioia che affonda le sue radici nell'impagabile sensazione di essere liberati dalla paura della morte e dell'annientamento.
Sant'Erasmo mi parla di grazie e doni che, ancora oggi, faccio fatica a credere di aver ricevuto perchè, in tutta onestà, me ne ritengo totalmente indegna e dico ciò senza ombra di falsa modestia e di finta verecondia.

Avete il sole mò con arte e sonetti....

PIERO

A dir, eroina,
saprai leggere i suoi permessi,

e fili scopriranno reggi a noi
e in mano ebbe i passi dei terrestri.
Piero hai e fai il libro,
scrì(tti) di morte offriremo e finisci
se ci puoi far dirì.
Però, si esce da ruoli, da dove sto
trovai un prezzo di più.

Faccelo vedere ciò da lì:
dei riccioli han messi i fioli.
Avete il sole mò con arte e sonetti,
darti mi appresto, c’è da esser matti,

fu moneta alle bimbe di divenir, alcune, poeti.
E quasi mostrai di vincere e tu sognavi,
ne ha di nomi là, giura mi puoi stà tu,
e se allieti lì, e Fra, sai io ero triste
e rimango qui coi ragazzi.

Ti vorrei salire.


GUIDA SUPERIORE

Oh nì, se ci ascolti
spieghi là,
e solo per voi due smetterà
e certo che si sa,
vale tutto e più di là fà.
Eroi che parano ho tutti
fa nostra tradurre,

ci importa l' individuato lì,
due strofe già ho di nota,
e perchè sò creativo a restare qui.
E contattare è un rischio poi discuto
e Fra, servi n’ammazzerai e più sarai pulita.

Ascolti? Dormire denigra.
E strappa un po’ trousse, sarebbe un’ora tra i tuoi.
Ai sortiti dirò: sommari dire di voi
li ho annotati su di una nota.

Manna io, avendo strofa, si n'ha uditi in mille, non barerò.
Hai udito, allenati,
qui li vedi, stanno ai bordi i suoi veti rigidi,
sarò, chiaro, così vicino, a guerre preparati, e
chiara ti dico: tu fa ch'entri tutti i momenti qui.
e coperta mi sarò: porti ndò sei,
aspetta vo annà a buttare musica
a chi studente:
e vi pappano coi “casa vende”.
E pare ho suggerito che tu mesta
pregheresti che na vol fa vizi... ho il bus dopo.
Ho un nucleo, fatti distingue
e vedrà anche la tosse, entrà farò meno furbi lì.

Caro è là:
fate di più
, procurate e fatichi,
in chi informate fiducia trovate:
sorridon tutti, già sapere dà il tuo libro!.

 

 






SPIEGAZIONE DEL TESTO

Piero si rivolge a me chiamandomi, non so perchè, eroina (forse perchè ho insistito molto nel cercare di ottenere un contatto) e mi preannuncia che capirò in che modo usare i permessi avuti da Dio, e che alla fine gli altri capiranno che davvero comunico con l'aldilà (e fili..reggi a noi), potendo, in tal modo, condizionare i comportamenti umani (i passi dei terrestri) verso il bene. Mi fa sapere che loro mi offriranno scritti che avranno per tema l'aldilà, la morte, e così potrò terminare il libro che contiene le comunicazioni metafoniche (e questo sito), se solo farò dirigere loro il lavoro: infatti sono loro, dall'aldilà che decidono tutto, dagli argomenti alle persone che vengono a comunicare. Interessante è che egli sottolinei il fatto che questa comunicazione così diretta con l'aldiqua sia un fatto eccezionale, che esce dai ruoli stabiliti da Dio per i morti ed i viventi che prevede una totale separazione fra i due mondi e che, per questo fatto, egli dovrà pagare un prezzo più alto in termini di purificazione; spero vivamente che questo prezzo non sia troppo severo e che egli abbia ritenuto conveniente, per lui, accettare tale fatto. Mi regala poi un'immagine dall'aldilà: ci sono dei "figlioli" non meglio identificati che hanno messo dei riccioli, un'immagine che ci richiama senz'altro alla classica iconografia angelica. Esprime una gioia incontenibile nell'affermare che egli si appresta a svelarmi alcuni dei misteri dell'aldilà "con arte e sonetti", in forma poetica cioè, cosicchè io possa a mia volta svelarli e dice che c'è da diventar matti a pensare che, per me, fu una nota di merito essere stata poetessa (evidentemente di ciò è stato tenuto conto dalle guide superiori nel momento di decidere se ero degna di ricevere questo dono); quando egli parla delle "bimbe" si riferisce a me e alle sue figlie. La frase successiva (e quasi mostrai di vincere...) si riferisce ad un episodio ben definito: alcuni anni fa Piero mi iscrisse, senza che io lo sapessi, al concorso nazionale di poesia "Fonopoli" al quale mi classificai seconda, per cui egli dice che mi dimostrò che quasi potevo vincere, cosa che io solo sognavo, senza osare mettermi alla prova. Di là ne hanno molti di nomi di persone capaci di tenere i contatti con l'aldilà, per cui egli mi spinge a giurare che io posso dedicarmici con tutta me stessa e così potrò un pò consolarlo perchè lui, di là, era triste per aver lasciato prematuramente la sua famiglia e potrà gioire restando, col contatto, più vicino ai ragazzi (ai figli). Entra in scena la seconda entità che, per me, è sicuramente Sant'Erasmo. Esordisce rivolgendosi a me, e sottolineando che il contatto è fatto affinchè io spieghi qui a tutti quanto vado comprendendo e ciò finirà solo se sarò io a smettere, loro mi garantiranno i contatti anche perchè tutto ciò che faccio qui può essere utile. Poi mi dà qualche informazione su come si svolgono le registrazioni e sul suo ruolo: i prescelti a parlare vengono dotati delle note da comunicare e queste note è lo stesso Santo che, essendo creativo, come lui stesso si definisce forse un pò scherzosamente, ha avuto questo compito. Mi rassicura circa le mie paure di fare il contatto: all'inizio temevo molto le entità negative che potrebbero presentarsi, ma Sant'Erasmo mi rassicura dicendomi che riuscirò a proteggermi. Mi invita dedicare meno tempo a "dormire", cioè a non far nulla (non succede mai...) e al mio maquillage quotidiano ("strappa un pò trousse"): infatti, mi dice, in tal modo guadagnerei un'ora in più per stare tra i miei cari. Torna sul discorso dei prescelti a comunicare ai quali dice che il riassunto di ciò che devono dire lui lo ha già annotato. Mi dice che ho un buon orecchio per sentire le comunicazioni metafoniche, però devo allenarmi di più, e mi informa che i veti rigidi che dividono i due mondi in questo caso sono solo marginali, a patto che io mi dedichi, con grandissimo impegno di tempo e di energia, al contatto. In tal modo, il caro Santo mi assicura la sua protezione. La frase successiva è rivolta a coloro che, con le agenzie immobiliari, sfruttano il bisogno di case degli studenti fuori sede. Passa con molta leggerezza ad altro dicendomi che pare abbia avuto successo il suo suggerimento di pregare per tenermi lontana dai comportamenti viziati che ho tenuto finora, poi mi dice che ha il "bus dopo" per farmi comprendere che si passa ad altro, non ci pensa più, quasi a sfumare questa sua ultima ammissione, fatta, in fondo in fondo, con un pò di compiacimento. La comunicazione si chiude con una forte raccomandazione a fare più che posso, con la speranza che troverò fiducia nelle persone che saranno informate di tutto ciò. Poi mi lascia dicendomi che di là sorridono tutti, perchè già il libro che ho scritto ("La scienza che ha dimostrato l'aldilà") dà una piccola base di conoscenza sull'aldilà.

COMMENTO

Ho trovato molto "umani" i sentimenti che Piero ancora mi esprime: certe sue tristezze, ma anche le sue piccole soddisfazioni, e ciò è, per me, molto emozionante. Il fatto che abbia accettato di pagare (e non so in che modo) una pena maggiore pur di comunicarci il fatto che egli continua a vivere e pur di avere una parvenza di contatto coi figli, è davvero molto toccante. E', comunque, anche perfettamente in linea col carattere che egli aveva in vita. Mi chiede di giurargli che porterò avanti il compito affidatomi ed è certo che può ben starne sicuro: dopo aver tanto implorato di comprendere almeno in parte cosa c'è dopo la morte, non mi sogno nemmeno di abbandonare i contatti con l'aldilà, e col solo scopo che possano essere utili agli altri, a coloro che soffrono molto per la perdita di una persona cara e non sanno darsi pace. La comunicazione di Sant'Erasmo è davvero un'investitura: dopo aver sentito le sue care parole, mi sento ancora più incoraggiata a continuare su questa strada così difficile ed impervia, trovando anche la forza per affrontare l'ironia e la derisione di quanti, poveri, non sanno nulla di questo fenomeno così impressionante e, direi, fondamentale per dare qualche risposta alle eterne domande che tutti noi ci poniamo: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo? Queste entità meravigliose stanno lì, col loro amore, a risponderci disinteressatamente: noi abbiamo il dovere di ascoltarli e raccogliere il loro messaggio di speranza, alla faccia di coloro che sono scettici per il semplice fatto di non essere sufficientemente informati su questa splendida realtà della comunicazione metafonica e strumentale.

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