Vanessa è la splendida figlia di Anna Maria, mia lettrice, morta a soli 34 anni - Elena è la nonna di Paola, affettuosa ma severa, che ancora parla ai suoi nipoti nel suo ruolo di educatrice - 24/05/2011

Devo dilungarmi in una premessa, necessaria per farvi meglio comprendere il senso del messaggio di Sant'Erasmo in questa comunicazione: un paio di giorni fa ho ricevuto una sgradevole mail da una persona anonima (chissà perchè quando avanzano certe assurdità per smentire ciò che faccio si nascondono tutti nell'anonimato, come se avessero da vergognarsi di ciò che pensano ed esprimono). In questa mail, accanto a varie amenità e nevrotiche elucubrazioni sulle mie capacità letterarie e su come utilizzo gli accenti (mah), si avanzava l'ipotesi, nemmeno tanto nuova nè originale, che le voci metafoniche sarebbero frutto di "pareidolia" (illusione), parola, in questo caso, usata a casaccio, perchè essa si riferisce al travisamento di immagini e non certo di suoni. A parte lo svarione linguistico, in questa mail si sostiene che tutte le voci che anche voi potete ascoltare, tutte, ma proprio tutte le frasi contenute in ben 147 (fino ad oggi) comunicazioni, sarebbero frutto solo di mie pie illusioni uditive. Non fosse che sono una persona ben educata, ci sarebbe stato da farsi una sonora risata in faccia a questo, purtroppo, anonimo interlocutore e poi, con profonda compassione, chiudere lì la faccenda cestinando quella mail e non degnandola nemmeno della perdita di tempo che mi è costata la risposta. Si voleva soltanto provocare, senza nemmeno avanzare uno straccio di prova scientifica a sostegno di una simile affermazione, esprimendo, come è legittimo fare, semplicemente una propria opinione (formatasi, tra l'altro, senza essersi presi la briga di procurarsi le necessarie informazioni di base sul fenomeno). Dunque un'opinione depotenziata dal fatto che questa persona non hai mai esaminato con spirito scientifico e critico le prove a sostegno della realtà delle voci metafoniche, prove raccolte, per esempio, anche da tecnici del calibro di Daniele Gullà e dal dott. Paolo Presi presso il Laboratorio di Bologna in anni di serie ricerche. Questa persona di sicuro non conosce le possibilità degli ultimi sofisticati software utilizzati per l'analisi delle voci, i quali confermano l'origine paranormale delle stesse. A conferma di quanto dico riporto la relazione tecnica, già da me citata nel mio libro "La scienza che ha dimostrato l'Aldilà", effettuata dal dott. Paolo Presi dopo aver analizzato alcune voci metafoniche ricevute da Marcello Bacci: “Dall'esame delle strutture elettroacustiche delle voci esaminate e delle loro accertate anomalie oggi siamo in grado di affermare, con il supporto di evidenze documentali, che tali eventi acustici presentano caratteristiche fonetiche associabili a voci. Tali voci si presentano con evidenti caratteristiche di assoluta originalità, essendo strutturate e caratterizzate da parametri che divergono in modo significativo da quelli tipici applicabili alle voci umane. La presenza di zone formantiche costituite da rafforzamenti localizzati di rumore tali da conferire alla voce una struttura acustica prossima, ma non uguale, a quella umana nonché le anomalie riscontrate nei luoghi di articolazione ci induce ad affermare l’esistenza di un processo di formazione atipico, la cui matrice ci è tuttora scientificamente ignota, ma oggettivamente operante”.
Ecco, per me questa è un'evidenza scientifica, questi sono fatti, cosa che non ho ancora visto concretizzarsi nelle banali accuse senza fondamento di chi sostiene, invece, che le voci siano solo illusioni di chi le ascolta. Illusioni su cui avrei costruito 146 comunicazioni, tutte coerenti e logiche, come tutti voi ben sapete. Da qui la rabbia di Sant'Erasmo (che ha captato il mio disappunto), il quale mi dice di rispondere a costoro di provare in proprio per capire, se ne hanno capacità e voglia. Ma, e questo è un fatto concreto, finora nessuno dei sedicenti scettici pronti a sbeffeggiare e poi a nascondersi dietro nomi fantasiosi, mi ha dato alcuna evidenza scientifica a sostegno delle loro fantasiose tesi. Nemmeno uno straccio di appiglio scientifico se non i frutti avvelenati di un pregiudizio ideologico figlio del peggiore razionalismo positivista. Ma tant'è, questo è il livello dei miei interlocutori dalla mentalità chiusa. Un fatto, per loro, non può essere vero e reale "a priori", e non si danno cura, dunque, nemmeno di verificarlo, se poi il fatto c'è ed è reale, tanto peggio per il fatto, lo si cancella con un infantile sberleffo e si torna nella propria, beata, fede nel primato della materia, comportamento, questo, da veri....."primati" (scusate il gioco di parole).
Seguono Sant'Erasmo Vanessa, giovane e bella figlia di Anna Maria, mia cara lettrice, morta a soli 34 anni, dopo aver raggiunto il sogno di diventare avvocato penalista, e Elena, la cara nonna di Paola, affettuosa ma...con qualche tiratina d'orecchi per un suo nipote.

già Padre sta nei paraggi!....

SANT'ERASMO

Se hai intoppi, volo, andavo lì,
sai è farmaco Ida!
E ordinà qui gli faccio,
vero, ci fa andar di laggiù,
giù bussi che hai calma, qui vendo!
Viè (ni), constata da là:
già Padre sta nei paraggi!
Io ho lì rabbia:
digli di registrà,
al massimo, vorrà dì, già credi!
Se hai giù vere domande
già ti vengo a aprì!


VANESSA

Io giuro davvero:
chiede e trova vita là!

Qua mai indossare le gonne!
Mi aprono, però ti vengo a aprì!
Sperare, vi do lì fede, si può, oh te!
Scrivete c'ho qui nonni,
Croce sia,
Re ci salva lì!
Chi dà morti, qua si, da lunedì!
Gira ospite, credi,
gestire va!

Ci darà lui schede, ohi!
Qui sembra ch'è favola lì!
E aver lì mò, è scopo laggiù!
E mà dì: sei bella,
ama giù!



ELENA

Lacrima me fa Regina lì!
Denaro mette in agi,
a me sta un cruccio,
dolore sta di lì.

Martiri ci nutre, c'è fila lì.
Si, è radio,
e reggi, me tira laggiù,
giù in Veneto gira là noi!
Ah, beh, giù qua l'ebbe piume,
pare i numeri bruna c'aveva.
C'è abbracci, dì: studiare lì!
Ha gli studi nei cassetti,
vò addirizzà?
E i numeri qua si dà a un altro!
Qui utilizzate prima i frutti:
lì fò sunar disco!
Cuori, c'è la vita svegliar!

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

La prima frase è un messaggio personale, rivolto a me. Lo condivido con voi per farvi comprendere l'importanza della preghiera quando siamo in difficoltà. Se ci sono intoppi nella tua vita, mi dice il Santo, io corro in volo portando l'aiuto che mi è concesso dare grazie alle tantissime preghiere che mi rivolge tua mamma Ida, e che la rendono un vero farmaco per te, una cura per i problemi della vita (e ultimamente ne ho avuti parecchi da risolvere). Sant'Erasmo dice che permette a mia mamma di "ordinare", ossia di chiedere ciò di cui ha bisogno, ed è vero che con le sue preghiere li chiama quaggiù ad operare; mi invita a "bussare" alla sua porta per acquisire più calma, lui, dice, ne ha da vendermene! Si può constatare già, nelle nostre vite, che Dio sta vicino a noi. Dice di essere "arrabbiato" per questa mail di cui ho parlato nel prologo, ma mi dice di dare una sola risposta: quella di provare in proprio, personalmente, a fare metafonia, al massimo può succedere che uno arrivi già a credere sulla terra nell'esistenza dell'Aldilà (quando ci saremo dovremo poi crederci per forza). Dice il Santo a questi scettici: se avete domande vere, ossia serie e di natura spirituale, allora vi vengo ad aprire, vi rispondo tramite la metafonia.
Vanessa entra subito nel tema che le sta a cuore: dice a sua mamma di chiedere direttamente un contatto metafonico con lei e si renderà conto di trovare la vera vita, quella dell'Aldilà. Scherza dicendo che lassù lei non indossa mai le gonne (fa comprendere che certo la forma e la consistenza del nostro corpo è ben diversa lassù). Dice che io le ho aperto il mio registratore, ma che poi sarà lei che andrà ad aprire le porte dell'altra dimensione a sua mamma. Bisogna sperare, dice Vanessa, lei con questo messaggio ci porta la fede in una vita dopo la morte. Mi chiede di scrivere che ha i nonni lì con lei e si raccomanda di rivolgersi sempre alla Croce di Cristo che, sola, può salvarci quaggiù. Poi dà una bella notizia a sua mamma: colui che porta i morti a registrare, ossia
Sant'Erasmo, potrà essere anche accanto a lei come guida da lunedì prossimo, se lei si dedicherà a questa attività. Lui girerà come ospite nelle sue registrazioni e le gestirà dall'altra parte. Sarà lui a dare loro le "schede", ossia i messaggi anche per altre persone, e quell'"ohi" è un invito a rendersi conto della grande grazia che viene concessa. A Vanessa sembra quasi una favola poter comunicare con sua mamma, e c'è uno scopo celeste nel fatto che Anna Maria potrà averla ancora nel suo registratore. Saluta dicendo che "mà", la sua mamma, dice che lei è bella (ha ragione, credetemi), e le raccomanda di amare quaggiù.
Nonna Elena si presenta condividendo le lacrime della Madonna per lo stile di vita di noi umani: i soldi, dice, fanno "appiattire" le persone, non le stimolano alla ricerca spirituale, e questo è un cruccio, un dolore che lei sente e condivide con la Madre celeste. Sant'Erasmo li "nutre" (spiritualmente) e accanto a lui c'è una fila di anime in attesa di comunicare. Si, dice Elena, loro da lassù parlano attraverso le onde radio, e queste onde ora la stanno "tirando" quaggiù, per cui lei scherzosamente chiede alla nipote di "reggerla", di prenderla al volo. Per venire da me devono venire in Veneto, e dice che io nel mio registratore ho già avuto anche degli angeli (delle piume) perchè pare (bontà loro), che io, la "bruna", abbia i numeri per svolgere questa attività di connessione fra i due mondi. Manda abbracci ai suoi e poi si raccomanda per un suo nipote, fratello di Paola, che sta ancora studiando. Lo esorta a studiare, a cercare di portare a termine gli studi. Sa che ha un pò accantonato gli studi, che li ha messi nel cassetto, e gli chiede se vuole raddrizzare questa situazione rimettendosi in carreggiata. Se spera che gli arrivino i numeri vincenti da giocare al lotto dall'Aldilà per risolvere la sua vita, si sbaglia, lei scherzando dice che li darà a qualcun'altro. Tiratina d'orecchi: dice che stanno consumando tutti i "frutti" senza averli prima coltivati (una metafora per dire che non si devono spendere i soldi senza anche poi guadagnarli col lavoro e l'impegno), e di ciò fa "suonare quaggiù il disco", la registrazione, cioè fa un avvertimento. Saluta Paola e anche suo fratello chiamandoli affettuosamente "cuori" e ricordando loro che devono dare una svegliata alla loro vita.

COMMENTO

Poche parole ma ben chiare: nulla sostituisce l'esperienza diretta, per cui il Cielo raccomanda a tutti quelli che non credono alla metafonia di provare in proprio, di mettersi in gioco, è l'unica prova che davvero convince, che davvero apre una strada nuova. Mi pare onesto che il Santo ci dica questo. Si può interrogare il Cielo in prima persona tramite la metafonia, dunque, ma a condizione che non ci si muova solo per mera curiosità, ovvio, ma che si abbiano delle "vere" domande, quelle fondamentali che riguardano la nostra essenza spirituale, il nostro destino come anime. Molte volte ci hanno detto questo. poi saranno loro lassù a decidere a chi donare la gioia di questa esperienza impagabile.

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