Vincenzo, il nonno di Roberta, una mia lettrice, vuole "addestrarci" per poter un giorno entrare anche noi nel suo meraviglioso posto di Luce - 14/02/2011

Vincenzo è il nonno di una mia giovane lettrice che da tanto tempo attendeva un suo messaggio. E, puntuale alla mia richiesta, Sant'Erasmo l'ha condotto a darci il suo bellissimo messaggio. Vincenzo è in un posto chiaro, di Luce, e vorrebbe che anche noi comprendessimo come dobbiamo comportarci qui sulla terra per poter, un giorno, anche noi collocarci ad un livello di luce, per poter sfuggire alle terribili "grotte" di cui spesso ci ha parlato Sant'Erasmo per darci l'idea dell'oscurità e della sofferenza che regna nei bassi livelli dell'Aldilà, livelli ove si collocano coloro che sulla terra hanno operato contro l'insegnamento divino dell'Amore, dell'onestà e della retta condotta di vita. I "satiri", dice Vincenzo, ovvero coloro che, per esempio, negli ultimi tempi stanno riempiendo le cronache per la loro condotta di vita dissoluta, libertina e lussuriosa, dopo la loro dipartita terrena, non sono mai andati così in alto come lui, il loro errore e la loro incapacità di correggersi e pentirsi per poi "rimettersi in carreggiata" non permetterà a loro di elevarsi così tanto. Già sapevamo questo, ma Vincenzo viene a confermarcelo con le sue belle parole ed il contenuto della sua comunicazione che è profondo e significativo, segno della sua buona evoluzione spirituale.

.....Non su l’ebbe i satiri

VINCENZO

Qui snello e lì sa fa!
Ma snello, ma sa fa, sai!
Ah non star nebbia qua fuori,
lei le scenda e auguri!
E n’era e entrava onda:
lanciavo, si, core, dille!
Eh si, luci io giuro che è assai qui,
e non sole d’ammazzà lì!
Non su l’ebbe i satiri
e frase là in cura gli butterà:
è vero, qui è l’altra pace,
è meglio là unirvi pure!
Va, tirare che s’ha i sordi:
si strappi tirava, qui strappò!
E spugne là sciacqua
che noi s’addestra qui a entrà,

di degnà là mani,
faro qui ha eterni!
Coi raggi fai giù,
che Oltre sale ha sempre,

ohi, scotti inizia avè,
passa, ma è Gesù!
Vero, amà c’è, costà già!

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

L'aggettivo "snello", qui può indicare che ora Vincenzo si sente agile e scattante ed è entusiasta perchè, dice, ci sa fare col registratore, riesce a comunicare. Già ci dà un'indicazione sul posto dove si trova: dice che non c'è nebbia (in genere nei livelli più bassi dell'Aldilà dicono di essere nella nebbia, simbolo della confusione e dell'incapacità di "vedere" la realtà del mondo spirituale), e poi manda gli auguri a sua nipote che lo ha richiesto. Mi chiede inoltre di dirle che lì dove si trova entrano le onde radio che possono tenerci in contatto e che le lancia il suo cuore in segno di amore. Ci dà indicazioni preziose sul posto ove vive ora: giura (per dare maggior forza alla sua affermazione) che lì ci sono molte luci, luci però diverse dal sole terrestre che spesso può anche "ammazzarci" (e chi si è preso brutte scottature ne sa qualcosa). Luci quindi che non feriscono, che hanno una "qualità" diversa. Mai i "satiri", ovvero i lussuriosi, salirono "lassù" ci dice Vincenzo e proprio nel tentativo di "curare" queste persone smodate nei loro vizi egli ci "butta" una frase che deve far riflettere: l'altra pace, ovvero quella spirituale, più importante perchè riguarda l'anima immortale, contrapposta a quella fisica momentanea che deriva dalla soddisfazione dei propri desideri, si può trovare nella sua sfera spirituale ed è conveniente, dice Vincenzo, unirsi a quel tipo di pace già da ora, sulla terra, cercando di regolare i propri desideri smodati. Ci chiede di tirare per il bavero i cosiddetti "sordi", coloro che non vogliono saperne della realtà del mondo spirituale e che continuano a vivere come se non dovessero mai dar conto delle proprie azioni terrene e di far comprendere a costoro che, avendo già tanti strappi, ovvero tanti errori, se si continua a tirare la propria anima mettendola sotto il maglio dei propri errori morali, alla fine essa si strapperà del tutto e saranno problemi seri. Ci consiglia di sciacquare già qui sulla terra le nostre "spugne", ovvero le nostre anime (notate la similitudine della spugna quasi che le nostre anime assorbissero quanto di buono o cattivo facciamo), ripulendole col pentimento e il ravvedimento; loro ci docono questo perchè vorrebbero addestrarci ad entrare dopo la morte nei luoghi di luce e dunque ci invita, Vincenzo; a tendere le mani verso di loro che, dal mondo eterno, ci illuminano col faro della vera sapienza e della vera ricchezza che è quella spirituale. Mi invita a continuare a operare sempre con questi raggi che ci portano le comunicazioni perchè l'Oltre ha semnpre "sale", ovvero sapienza da darci. Riflette però che comincio ad avere qualche "scotto" da pagare per l'impegno che metto nelle registrazioni. Poi, ci dona ciò che lui sta vedendo mentre ci saluta: vede passare Gesù nella Sua maestà e ci ricorda che è proprio vero quanto Lui ci ha insegnato: dobbiamo amare quaggiù, e tanto!

COMMENTO

Tante volte chi chiede un contatto si aspetta comunicazioni personali, che riguardano la propria sfera privata e invece, tranne che in rari casi in cui ciò accade, i messaggi che arrivano dal Cielo hanno sempre un respiro molto più ampio e coinvolgono sempre l'aspetto che, da loro che già sono lassù, è ritenuto più importante: quello spirituale. In fondo loro sanno che noi viviamo in un mondo che non ci appartiene: non ci appartengono quegli eventi che ora ci sembrano fondamentali nella nostra vita e nella nostra società, non ci appartengono le cose che abbiamo conquistato anche con sudore, non ci appartiene il nostro corpo corruttibile e mortale, per quante cure possiamo riservargli considerandolo fondamentale, e, spiace ma è così, non ci appartengono nemmeno i rapporti che intessiamo durante gli anni che ci è dato vivere su questo pianeta. Loro lassù lo sanno bene e vengono a rammentarcelo gridandoci di non far prevalere l'aspetto materiale su quello spirituale, di guardare sempre al faro della verità di Cristo che ci guiderà poi anche nei perigliosi luoghi dell'Aldilà per portarci alla Luce, quella vera. Per loro non ha alcuna importanza dirci se scegliere un fidanzato anzichè un altro, se andare a destra o a sinistra, loro sanno che il vero mondo, quello che ci appartiene, è l'eternità, e lì queste faccende terrene non avranno più alcuna importanza, lì conterà soltanto quanto abbiamo amato, ed è bene ogni tanto ricordarcelo. E non si stancano di ripetercelo perchè sanno che siamo duri a comprenderlo e corti di memoria.

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