Giuseppe è un giovane uomo, morto inspiegabilmente suicida; in modo del tutto straordinario lo accompagna S.Erasmo che interviene durante il suo messaggio - segue Luciano, caro amico di Riccardo morto in un incidente stradale - 22/04/2014

Non è capitato molto spesso che il santo intervenga con un suo messaggio nella comunicazione metafonica di un'anima. In questo caso è invece accaduto: S.Erasmo, infatti, accompagna anche verbalmente Giuseppe, un giovane uomo suicida che ha lasciato nell'incredulità e nel dolore la sua famiglia per il suo gesto inspiegabile. Credo che il perchè stia nel fatto che Giuseppe appare ancora confuso e che quindi abbia bisogno di un aiuto fattivo anche nell'esprimere la propria condizione. Segue a concludere la registrazione Luciano, un caro amico di Riccardo, morto in un incidente.

che Lui albero in fiore, sant’è!.....

GIUSEPPE


Rimosso perchè il messaggio è stato ignorato dal richiedente

 


LUCIANO

Eh! Ma ha miliardi….
Reggi neh, c’hai lì sfide.

Serio: fai atti passà!
E si, fede! Invece resti negà….
Pur chiedesti, ccà restà!
Se vorrà, ah!
E si, vive anche Re,
senti là, van giù, senti ah!
Se pensi dei cinesi…qui giù c’è il prete a insegnar!
Sole è, credi, il Signor!
Ma ha, lì corrente vi dà!
E devi lì crede:
ci rende voce il Signor!
Fior si bel là do,
più decide ccà: oh, cedi Re,
che Lui albero in fiore, sant’è!
Festeggia, sto già avanti,
Ostia dette de salì!
Oh vie qui ci dà, neh, dì,
dischi, eh, che giù dà,
piglia, sta, lì c’è cara….
Oh, dà marmo là? I’ ccà entro già!
Già avanti hai da andà,
e c’hai lì dì: ponti c’è!

 

 

 

 

 

 





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Rivolgendosi a chi legge Giuseppe dice che coloro che consideriamo "morti" ci sono ancora, che c'è davvero l'Oltre, che si resta vivi. Vuole che avverta il caro che lo ha richiesto, se vuole davvero "guardare" in che stato lui si trova, che si prepari, lui non sta bene....Staccò la spina alla sua vita ma ora sa che la mira va a quell'entrata nell'altro mondo, sa che bisogna entrarci nel modo giusto, seguendo la volontà di Dio, sa che la persona che lo ha cercato è molto triste per ciò che egli ha fatto, e prende atto che il cielo li manda a parlare qui sulla terra. Lui vaga nella nebbia, simbolo della confusione in cui si trova ora il suo spirito, e dice delle parole che fanno pensare che non trovi la strada....è ancora confuso dal suo errore e non vede luce nè il giusto percorso da iniziare. Si rende conto, quasi con sorpresa, di essere un suicida. Con sant'Erasmo, nume tutelare nostro mandato dal Signore, abbiamo la verità. Dice alla persona che lo ha cercato che è un uomo di valore e dunque si dia da fare per svegliare (sceta, è un termine in dialetto napoletano, il mio dialetto, che ormai usano spesso, e sta per "sveglia") le persone spiritualmente morte alla verità. Si augura che fa questo momento Dio lo metta nel Suo cuore per aiutarlo, e dice che il Signore li fa comunicare in base ad una Sua santa Legge. Qui entra il santo che parla in terza persona descrivendo la situazione di Giuseppe, e dice che nella pagella della sua vita Giuseppe ne ha di "zeri", ma che ora lui si è impegnato a sistemare questi brutti "voti" perchè da lassù vede molto più chiaramente i suoi limiti e i suoi difetti. Ha certo anche dei pregi, e mi dice che purtroppo nella vita si cade, come è accaduto a questo ragazzo. Conferma di essere proprio S. Erasmo perchè dice che sentiamo parlare il santo con la barba, colui che viene sempre ad aiutarci. Giuseppe ebbe la mente "corta", incapace di guardare lontano davanti a sé e di avere fiducia, ma un giorno o l'altro anche lui vedrà la luce. Bisogna amare, anche se stessi, il cielo in questo dice sempre il vero. Purtroppo Giuseppe indugia ancora su certi suoi vizi e questo lo rallenterà nel suo cammino verso la luce. Il santo chiude con una domanda retorica: c'è un senso nelle nostre esistenze terrene? Mi chiede di rispondere: si! Giuseppe riprende brevemente la parola e dice che gli fanno chiudere la "comunicazione", manda un bacio e si ricorda di sua madre, dice di stare saldi, di farsi forza e poi, rivolto a chi lo ha richiesto, gli dice che lo vedrebbe bene a fare metafonia, gli danno un diritto per "entrare", per registrare. Deve elogiare questo suo parente, gli chiede di dare sollievo a tutti i suoi cari facendo loro conoscere questo messaggio. Poi si rivolge non so bene se a questo suo parente o a sua mamma e dice di non "emigrare" dalla fede in Cristo per sfiducia in Lui dopo il suo suicidio, raccomanda di restare nelle fede verso il Re, verso Cristo.
Luciano inizia dicendo che, grazie a questi messaggi, il suo amico ha "miliardi", intendendo dire che il vero valore per tutti noi sta nella verità, non certo nelle cose materiali. Consiglia Riccardo di reggere, farsi forza, sa che si trova ad affrontare delle sfide nella sua vita e poi gli dice serio di far "passare" questi "atti", ovvero di far circolare fra conoscenti e parenti questo suo messaggio. Lo esorta ad avere fede invece di restare nella negazione e, visto che ha chiesto questo messaggio, ora che lo ha avuto, se vorrà, che resti qui, qui c'è il vero e la realtà delle cose. Si, anche Cristo vive, lo invita a sentire queste voci metafoniche che vengono giù a comunicare con noi, che le stia a sentire. Poi fa una battuta scherzosa: se Riccardo pensasse ad una truffa, che ci sono dei "cinesi" nascosti nella radio a "fare" le voci dell'Aldilà, che si ricreda pure e sappia che c'è davvero il prete, S. Erasmo, ad insegnare tramite queste registrazioni. Creda pure che il Signore è il vero sole che illumina e vivifica l'Universo, Colui che ci dà energia, "corrente" per vivere, e che creda (lo ripete ancora questo verbo....), è il Signore a donare loro la voce per parlare con noi. Manda un bel fiore al suo amico suggerendogli di decidersi, di cedere a Cristo che è come un grande albero in fiore, il Santo. Gli chiede di festeggiare perchè la sua anima è già avanti verso la meta più alta, ed è stato Gesù (Ostia) che lo aiutato a salire. Il cielo dona vie giuste da percorrere, manda questi "dischi", queste registrazioni. Chiede a Riccardo di ricevere questo suo messaggio e pare di intendere (se capisco bene) che c'è una donna (cara) a cui vuole farlo arrivare. Non è certo il freddo marmo che custodisce un corpo putrefatto o delle ceneri a donare questi messaggi, ma l'anima immortale che è sopravvissuta alla morte fisica, e con l'anima lui, la sua essenza, entra qui a parlare. Dice a Riccardo che deve ancora andare avanti nel suo cammino spirituale, e gli chiede di dire a tutti che la metafonia è un ponte radio con l'Aldilà.

COMMENTO

Comprendo sempre più come le condizioni "ambientali" in cui un'anima si viene a trovare altro non siano che la proiezione dei propri stati psicologici e mentali. Così Giuseppe si trova avvolto nella nebbia che la sua stessa confusione gli proietta intorno, lo smarrimento della strada su cui si trova a vagare è segno dello smarrimento che ha avuto prima in se stesso, nella nebbia di quei pensieri che lo hanno offuscato nella ragione e negli occhi dello spirito. I "vezzi" di cui ancora soffre Giuseppe ci insegnano che i difetti caratteriali che abbiamo qui in terra ce li porteremo dietro lassù per molto tempo, per cui sarebbe auspicabile cercare di lavorare un pò di più su noi stessi qui, perchè questo ci renderà di sicuro la via nell'Oltre più agevole e facile. Si impara anche dai nostri stessi difetti; il percorso per capirli, attenuarli, trasformarli, è una grande scuola, utile qui e ancor più quando saremo dall'altra parte. Vi invito poi a riflettere sull'enfasi che Luciano ha messo sui concetti di "fede" e "credere". La fede è uno stato dell'anima imprescindibile per un rapido cammino verso la conoscenza e la realizzazione di quella grande sintesi fra materia e spirito che è poi uno degli scopi principali per cui viviamo la nostra esistenza nella carne.

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