Piero ritorna per raccomandarmi di inserire la registrazione in cui sua madre mi confessa i suoi "delitti di magia".

In questa registrazione ricevuta il 23 settembre 2008, è notevole il fatto che viene rivelata, senza ombra di dubbio, la profonda conoscenza che lassù hanno di quanto accade nel nostro mondo: e infatti Piero, in apertura, fa subito riferimento a un evento di cronaca che proprio in quei giorni riempiva le pagine dei giornali, ossia la strage di sei extracomunitari di colore compiuta a Castelvolturno il 18 settembre 2008 dalla camorra. Egli ci rammenta della triste sorte che attende gli assassini e davvero non vorremmo essere nei loro panni. Dopo molti insegnamenti morali, egli mi raccomanda di inserire la registrazione di sua madre nel sito e nel libro collegato al sito, mi chiede di non temere l'asprezza di sua madre, perché questa è stata una caratteristica terrena che ora ella ha perso. Ciò ci spinge a fare una considerazione molto semplice: si continua ad evolvere e ad affinarsi anche dopo la nostra morte, anzi pare proprio che questo processo sia molto accelerato nell'aldilà. Mi piace notare come, accanto ad insegnamenti molto elevati, Piero voglia richiamare di tanto in tanto aspetti quotidiani della mia esistenza, dandomi consigli sui miei comportamenti. E' una comunicazione ricca di spunti, sulla quale sarebbe possibile fare innumerevoli riflessioni.

Piero è lì, il Signore ti migliori ...

PIERO

Fretta avevi: più rami fa,
più credici lì.
E carne hanno i negri qua
biechi ne ha ammazzati lì
numerosi, bruti:

si metteran nelle tigri qua,
si renderan suini: sopra si annunciava.
I morti lavi: si ricavò pozzi lì,
certo aspri errori tu ha.

Piero hai lì: vedrai, ti elevi,
Piero è lì, il Signore ti migliori,
vedrai dov’è scritto e ti resti di là,
poi, issar voi, sollevi la finestra
e spalle si raddrizza.

E non ne è scogli che ti vieni qui.
Permetti, c’entro: si recrimina ai veneziani,
e noi saremo il giudice a noi,
se a Re neghi, chiudi.

E noi i tuoi vizi sa:
se dimostri che più ne hai tratti in voli,
servo vile scaccia e hai ospiti inerti.
Cieca eri lì: tornare mai ci vedi,
in noi c’hai remedi.
Se ho libertà, fiero a pugnare ebbi.
Abbraccia lì chi allevi,
tratti lì linea
sennò andrai a digiunà.

Finestre pè rovistà de là c’ha Lui,
Devi venire lì finchè può.
I nostri figli, modelli ti do.
Però ha ingiustizia anche i tribunali,
ma lì no, lì mai!

Ma se tu mi ami, di mì mà,
sai di Bruna poi maledì,
soffrirei, di mamma paure non dovevi,
dell’aspro è durato in vì(ta)
s’ha liberì, però, e grazie,
nel libro, eh!

Fa di monito i sacchetti: tirali,
qua, lui, se le troverà!
Gli dirò: sai, brutto eri,
e più ne ha sterminà cuori
e a ciechi bendar stetti lì.
Siamo in ombre, venni in visita,
gettar vele, chi si unisce ai nostri?
Rimorchio a noi venivi, dubiti?
Fai giri: c’hanno i vetri pieni di piogge,
ci vedi? Capufficio ha iniziato!
C’hai Gino, te lo ricercai,
poi deroga ha.







SPIEGAZIONE DEL TESTO

La frase iniziale, pur essendo un po' sibillina, pare far riferimento alla mia fretta di vedere i risultati concreti delle registrazioni, e dunque vengo invitata ad avere più fede perché da tutto questo, sicuramente, nasceranno molti altri rami. Qui si inserisce il riferimento alla strage di Castelvolturno in cui furono ammazzati sei extracomunitari di colore ed 'un italiano: la guida sottolinea la brutalità di questo evento che sarà punito molto duramente nell'aldilà. Egli dice infatti che i colpevoli saranno come maiali affidati ad un branco di tigri, costretti a subire la stessa ferocia che hanno utilizzato per compiere il loro gesto. Mi dice che quanto vado facendo col sito e le registrazioni serve a "lavare" le anime dei morti nonostante il fatto che io stessa abbia commesso, durante la mia esistenza, "aspri errori". Piero si presenta poi pronunciando per ben due volte il proprio nome, per non lasciare alcun dubbio sulla sua identità e mi dice che mi aiuterà ad elevarmi coi suoi messaggi e mi augura anche che il Signore possa migliorarmi (ovviamente me lo auguro anch'io). Pare quasi far riferimento che tutto questo sia già stato scritto di là, quasi fosse il mio destino: se riesco a "sollevare la finestra", ossia a spostare lo sguardo di noi tutti verso mete più elevate, allora anche le nostre spalle, il nostro comportamento si raddrizzerà perché potremo avere accesso ad insegnamenti più elevati. Mi rammenta che non ho ostacoli ad entrare di là, che me lo hanno reso facile, poi fa riferimento al comportamento di un mio amico veneziano che, nonostante abbia ascoltato le registrazioni, continua a rimanere estremamente scettico su questo fenomeno, e ci ricorda che, subito dopo la morte, saremo noi stessi a giudicare il nostro operato ed i nostri pensieri in quanto avremo accesso ad una conoscenza superiore e allora questo scetticismo ci apparirà estremamente sbagliato, perché se ne diamo l'esistenza del Re e il valore della sua parola, abbiamo chiuso con lui e quanto egli ci può offrire. mi ricorda che nell'aldilà conoscono bene i miei vizi, i miei errori, ma mi consola dicendomi che se aiuterò molte anime ad avvicinarsi a questa realtà, nessuna entità negativa entrerà più nel mio registratore. Poiché non mi accorgo mai della loro presenza, egli dice che sono cieca, incapace di cogliere questa dimensione più sottile, perché impedita dai miei sensi fisici. Mi avverte che questa sua libertà di contattarmi gli è costata una dura lotta, mi dice di abbracciare i nostri figli di occuparmi della mia linea che ultimamente si è un po' appesantita. Il Signore ci mette a disposizione delle finestre per poter spiare l'aldilà e devo approfittare della possibilità di potermi affacciare ad una di queste finestre finché posso: in fondo da lì posso ricevere dei modelli di comportamento e educativi per i miei figli, la vera giustizia e lì, nel mondo dove egli ora vive e nemmeno i nostri tribunali sono capaci di avvicinarsi a quel livello di giustizia perfetta. Mi raccomanda poi di non soffrire per la confessione che sua madre mi ha fatto, in fondo quel sentimento aspro che lei provava per me in vita è adesso svanito, era retaggio dell'umana esistenza, e non devo affatto eliminare la registrazione dal sito e dal libro perché essa può essere molto utile a coloro che leggono. Ci regala poi un'osservazione molto acuta: ci invita a considerare le azioni che compiamo su questa terra come dei sacchetti pieni di spazzatura, sacchetti che tiriamo via e che ci ritroveremo a dover pulire quando saremo nell'aldilà; lui stesso ha dovuto giudicarsi per alcuni comportamenti nei confronti di persone che provavano sentimenti per lui e che di lui si fidavano ciecamente, anche di fronte a certe sue mancanze. Spesso le entità che si presentano si definiscono come "ombre", e proprio come ombra lui è venuto in visita quasi per iniziare un viaggio insieme a me (usa la metafora di una barca a vela che sta per salpare), e invita tanti ad unirsi a noi in questo viaggio metafisico, dove noi qui sulla terra andiamo a rimorchio di loro che ci guidano. Di là io potrò fare dei giri esplorativi, quasi a voler vedere loro che mi vengono presentati come impiegati al lavoro in un ufficio, impegnati per noi. Mi saluta dicendomi che ha approvato un altro mio zio deceduto pochi mesi prima di lui, marito di una sorella di mia madre, zio Gino, e che se lo desidero, avendo lui una deroga, potrà venire a parlare con me.

COMMENTO

Mi ha molto emozionata il riferimento che viene fatto alla strage di Castelvolturno: il fatto che Piero abbia deciso di sottolineare proprio questo evento particolare, ci pone lo stesso sotto una luce diversa, invitandoci a considerare, quasi ce ne fosse ancora bisogno, che quelle persone hanno carne come la nostra, che sono figli di Dio cari al suo cuore come ogni creatura che sia nata dal suo amore. Mi sono chiesta se ci fosse ancora bisogno di dire queste cose, di sottolineare questi concetti, e evidentemente nell'aldilà sanno che si, ce n'è ancora bisogno in un mondo così cieco e stupido. Il fatto che poi Piero sia venuto a raccomandarmi di inserire la registrazione di sua madre nel sito, dimostra ancora una volta che il loro conoscono ogni nostro dubbio, ogni nostro pensiero: avevo infatti considerato, in cuore mio, l'ipotesi di non pubblicare quella registrazione per rispetto della privacy di certe persone. Ma il mio pensiero,che io credevo segreto, per lui era come una voce che cantava, che dichiarava apertamente il suo intento e così ha deciso di intervenire chiedendomi, invece, di inserirla perché essa potrebbe essere utile a tanti di coloro che sono dediti a certe pratiche. L'intento educativo di ogni registrazione è preponderante su qualunque altro intento, su qualunque altro interesse: quello che conta è che noi possiamo ricavare, da tutti i messaggi che ci vengono dati, benefici per la nostra evoluzione spirituale. La profondità degli insegnamenti viene alleggerita da osservazioni che potrebbero sembrare più superficiali, come quello sulla mia linea, ma mi sono resa conto che questo stile è spesso utilizzato per alleggerirci la lettura. Ho trovato veramente molto bella la metafora che equiparare le nostre azioni e dei sacchetti che noi tiriamo continuamente nell'aldilà e dove li ritroveremo intatti col loro contenuto di bene o di male, libretti di risparmio o di debito. Non risparmia critiche nemmeno a se stesso, che si autodefinisce brutto per il comportamento poco corretto avuto nei confronti di persone che lo hanno amato e che sono state tradite nella loro fiducia per alcune sue leggerezze. L'invito a compiere questo viaggio nell'aldilà è un invito che viene esteso a tutti, perché l'aldilà non è una questione che ci riguarderà in futuro, no, è una questione di vitale importanza che investe ogni giorno della nostra esistenza, che può illuminarci, darci speranza e condurci ora, subito, sulla retta direzione.

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