Un'entità molto elevata (è sempre troppo per me dire il Suo nome) parla a noi, i Suoi "figlioli" e alla fine lo onora Sant'Erasmo - 11/04/2010

Poche parole per introdurvi questa registrazione. Intendevo registrare per chiedere di altre due persone che sono lassù, richieste dai loro parenti sulla terra e, come faccio di solito, prima di accingermi a registrare ho pregato chiedendo la grazia di poter avere quelle due persone con la guida di Sant'Erasmo. Ma appena sono passata al riascolto del registrato rovesciato, ho capito immediatamente la prima frase che è chiarissima e non ho avuto nemmeno bisogno di riascoltarla più volte come faccio normalmente. Non erano affatto i parenti che cercavo, ed è stato subito evidente: questo Sommo Spirito si è presentato subito in maniera che non potessi equivocare sulla sua identità. Ed è poi anche nel tono e nella qualità dell'intero messaggio che si è palesato il suo ruolo e la sua identità. Lo capirete anche voi, senza problemi, di chi si tratta, ma, nonostante sia già accaduto che io abbia ricevuto questa grazia enorme, è per me sempre difficile ammettere che ciò sia davvero accaduto nel mio registratore. Si, no? A voi il giudizio, a me il senso di smarrimento che sempre mi prende di fronte a questi miracoli di cui possiamo essere tutti testimoni ed il senso di inadeguatezza che, davvero, mi costringe a domandarmi se ne sono degna, se sono in grado di comunicarvi con la giusta carica questa enorme meraviglia che prorompe dai miei nastri, e questo spesso non mi lascia dormire la notte. Dubbi, paure, titubanze, sono umani sentimenti, ma sono tenuta a non tenere nulla per me, non mi è consentito, qui il mio ego deve scomparire e con esso tutte le mie interferenze razionali, altrimenti davvero sarei indegna di questo dono.

A figlioli Re dei Re parlava.....

UN'ENTITA' MOLTO ELEVATA

A figlioli Re dei Re parlava:
e in mare-vita lasciare vite?
A essere, si, è là ombre,
si vetro c’è là!

Palestra, si, aver basi c’entra,
vi è norma: voi dimagrà lì!
C’ha ospiti…
Te ne accorgi, vi smettono,
Forte qui noi ha!

Sole, dissero, è terapia,
un albero è già in terra Croce!
Piglia buste qui:
che c’era faccende tristi!

Qua ci era un progetto che,
si, d’oro accettar ti era:

cosa c’è qua dì arabi!
Deh! Paradiso ha fretta,
e instrada il povero che sotto c’è!

 


SANT'ERASMO

E’ lì pien gli stati
del truce falso!

E ha fili di scena lì
Chi era qui!

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Subito, questa somma entità, si presenta come Re dei Re e dichiara di voiler parlare ai suoi "figlioli", cioè tutti noi, chiedendoci a bruciapelo se è giusto lasciare che delle persone perdano la vita nel mare che è "vita" per definizione (si riferisce alle stragi di migranti annegati). Conferma che sono proprio le anime ("ombre") che vengono ad "essere" di nuovo sulla terra grazie alle registrazioni, e ciò perchè c'è un vetro che ci è stato concesso e attraverso il quale possiamo ottenere questi messaggi dall' l'Aldilà. Però, per poter accedere a questo "vetro", a questa "finestra", bisogna allenare il proprio orecchio ed avere delle buone basi, delle conoscenze linguistiche, e vi è una norma per chi vuole fare metafonia: bisogna "dimagrare", nel senso che bisogna rinunciare a tante esigenze materiali che la vita di oggi ci impone a modello. Poi, in un sussurro, mi avverte che continuo ad "avere ospiti", ospiti sgraditi, spirit bassi, che tentano sempre di "infiltrarsi" nelle registrazioni o di danneggiarmi in qualche modo. Però arriva subito la rassicurazione: mi accorgerò che smetteranno perchè lì hanno Dio ad aiutarli ("Forte" è un appellativo di Dio). Qualcuno ha detto che il sole (in questo caso simboleggia Dio stesso il sole) è terapia, è cura, e così anche la Croce è, sulla terra, un albero che produce frutti e cresce (è un'immagine bellissima). Mi invita a continuare a prendere le loro "buste", i loro messaggi, e ciò perchè attualmente sulla terra ci sono faccende tristi, (notate come sulla parola "tristi" la voce pare farsi più accorata) e questi messaggi possono aiutarci a comprendere la via giusta da intraprendere che è quella di privilegiare la nostra parte immortale, ossia lo spirito. Lassù, dice, c'era un progetto da portare avanti con queste comunicazioni ed è oro per me. accettare di collaborare a questo stesso progetto. Mi chiede di diffondere tra gli arabi cosa c'è in questi messaggi, la verità che essi portano. In realtà è una richiesta che, è ovvio, viene fatta a tutti coloro che sanno di questi messaggi. Il Paradiso ha fretta, dice il Re, bisogna fare presto, ed instradare sulla giusta via il vero povero che c'è sulla terra, ossia colui che non lo conosce, che non conosce Cristo.
Sant'erasmo, con rispetto, interviene a chiudere questo meraviglioso messaggio con due frasi semplici ma molto forti. Gli stati che ci governano sono pieni del "truce falso", dice. Ed usa l'aggettivo "truce", che significa feroce, non a caso. E' proprio questo falso, sono proprio le menzogne di chi governa il mondo a creare la guerra che è l'atto più feroce che l'uomo possa compiere. Ma i fili della scena del mondo, ci ricorda Sant'Erasmo, di tutto ciò che vi accade, li ha in mano proprio Colui che ha parlato prima di lui.

COMMENTO

Un solo spunto di riflessione, perchè credo che poi tutti voi possiate fare agevolmente le vostre: il vero povero, dunque, non è solo il povero indigente, ma è colui che vive tutta la sua vita all'oscuro del fatto che nel mondo c'è una luce potente che è Cristo, figlio di Dio e portatore della vita eterna per tutti gli uomini, vita eterna che è salvezza e verità. La preoccupazione per i Suoi figli arabi ci chiarisce meglio questo concetto di povertà, che è una povertà incolpevole, certo, ma non per questo meno amara, senza la certezza della vita eterna, della vicinanza di Dio ad ogni uomo, e del perdono di Dio.

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