A sorpresa mia nonna paterna con le sue rassicurazioni ed informazioni- il nonno mai conosciuto di una mia lettrice e infine Sant'Erasmo con le sue deliziose parole - 05/08/2011

Ogni tanto Sant'Erasmo decide di ritornare al suo ruolo di guida spirituale e così mi fa il dono di portarmi qualche mio parente lassù affidandogli messaggi di insegnamento e rassicurazione per l'attività di metafonia che svolgo. E così, stavolta, mi ha fatto il bel regalo di portarmi la mia cara nonna paterna (della quale, tra l'altro, porto il nome) che si presenta per consigliarmi e svelarmi anche un concetto davvero molto importante per noi tutti: ella ci dice che i misteri di Dio non si fermano solo all'esistenza e alla struttura dell'Aldilà, ma che questi misteri sono ben più vasti e numerosi, e li comprenderemo, anche quando saremo lassù, solo "a rate", e queste "rate" saranno tantissime, "mille" dice mia nonna. E ciò per darci una pallida idea dell'enormità dei misteri che ancora Dio cela a noi uomini che, invece, tanto spesso, ci sentiamo depositari di tutto il sapere dell'Universo (basta ascoltare qualche personaggio, anche del mondo scientifico, che si è autoproclamato in televisione e sui media detentore della verità assoluta, quella della scienza materialista, limitata e inadeguata ad indagare simili misteri che oggi conosciamo). Pare che questi misteri si generino uno dall'altro: appena iniziamo a conoscere qualcosina, ecco che già le domande si fanno più numerose delle risposte e dietro quel mistero ne percepiamo altri più grandi e così via, fino a non sapere più nemmeno che domande porre. Umiltà, dunque, discernimento, attenzione a quali maestri si scelgono quando si vuole cercare di affrontare il mistero della vita e della morte, rifuggire dalle formule preconfezionate e dottrinarie, non dare mai nulla per scontato, ma ragionare col cuore e la fede e, soprattutto, con l'umiltà di chi sa che ciò che ci è rivelato è solo un "unghia" dell'intero mistero, come una volta mi ha detto Sant'Erasmo. E cercare di non applicare ai voleri divini le nostre limitate vedute umane. C'è da sentirsi sopraffatti dalle vertigini a pensare questo, ma io credo che il destino di ognuno di noi sia quello, alla fine di questo cammino, di avere piena cognizione di Dio e dei suoi misteri, anche se il cammino è impervio e, forse, senza fine.
Dopo mia nonna è il turno di questo nonno che la mia lettrice, di nome Ida, non ha mai conosciuto. Egli, infatti, morì a soli 33 anni per una malattia, lasciando sua moglie sola e con tre bimbi piccoli da crescere in un'epoca difficile che vide le due guerre mondiali segnarla di miseria, lutti e desolazione. Chiude la registrazione Sant'Erasmo, che, vedrete, mi ha donato una deliziosa comunicazione, in cui anche mi richiama, si, ma sempre col suo amore e la sua dolcezza paterna. Ci dona due immagini davvero magistrali per comunicarci sempre e comunque la sua vicinanza e sollecitudine.

E n’ha segreto: c’è mille rate, non si ferma qui!

NONNA FRANCESCA

A tutti disco, qui disco prendi:
do qui una tisana!

E n’ha segreto: c’è mille rate,
non si ferma qui!
Ha giù mamma papà.
I ladri nei raggi? Lì nonni giù!
Il lume a tutti fu inserito,
c’è Erasmo, qui dà luce
e né giù scocciar lì!


FRANCESCO

Sò in onda!
Vuò luce? Lì vai avanti, lì giù entra!
Friggeva Ida? Dire mò va!
Ha giù l’oro, qua è denaro,
dice la guida:
oh, cielo lì rubate!
E m’avvio, stai, e verrà moglie,
ve n’è una, v ’era ospite lì!
E la vuol giù ammirà!
Hai l’Aldilà: qua fa l’occhi!
Dà l’occhiate lì!


ERASMO

Avi gli è usciti,
credi, Dio qua dire “stai”,
qui diritta Legge!
Più saggio avessi tradito il Santo,
ospedale è lì!

Sei qua, t’apri, hai la chiave,
giù mamma d’avere più caro!
Qui, si credi, luce dà più, ti vende rima,
chi è solo cancella ferite!
Fa Legge: là, saprete, ossa finiscono in terra,
dare i nastri lì serve a aggiustare.
Hai prete tra i pali,
eh si, eh già, se allà gioca la nera,
si tira morbosi, sei là dietro a me!
Né “è gol”, ah, dirà!

 

 

 




 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

La registrazione che mia nonna mi dà non è solo per me, ma per tutti, e lei stessa la definisce una "tisana", intendendo forse che ci offre qualcosa di benefico, di calmante. Il Signore, dice mia nonna, conserva il grande segreto dei suoi misteri, e questo segreto è suddiviso in " mille rate", nel senso che abbiamo ancora moltissimo da conoscere; per ora il mistero che ci è stato rivelato con queste registrazioni è ancora la parte più piccola del tutto più grande che non conosciamo affatto (in questi giorni mi interrogavo sulla reincarnazione e ho chiesto di nuovo una risposta che, come vedete, è arrivata a dirci che le faccende non sono così semplici come spesso tanti credono, il mistero è grande e bisogna averne rispetto, ecco perchè io continuo a non credere alla reincarnazione così come tanti la intendono, cioè per tutti, continua e quasi "automatica"). Si presenta, mia nonna, dicendomi che è la mamma di papà, ossia mia nonna. Mi chiede se ho paura che nei raggi che permettono le comunicazioni possano infiltrarsi dei "ladri", ossia degli spiriti negativi e opportunisti, ma mi tranquillizza dicendomi che anche i nonni sono quaggiù per evitare che ciò succeda. Mia nonna ricorda che in ognuno di noi fu inserita una luce divina; luce che Sant'Erasmo cerca di tirarci fuori con quello che fa, donandoci ancora più luce sul mistero che ci attende e non scocciandosi mai di assisterci in queste comunicazioni.
Francesco annuncia di essere in onda con noi. Se voglio luce (ossia conoscenza sul nostro destino ultimo), devo andare avanti su questa strada e continuare ad "entrare" col registratore. Sa che la sua nipote, Ida, "friggeva" nell'attesa che lui venisse a registrare e mi chiede di dirle che ora, appunto, lui è venuto per lei. Con queste comunicazioni, quaggiù abbiamo "oro", il vero denaro, dice saggiamente Francesco, sta nel valore di queste verità, e la stessa guida, Sant'Erasmo, ci spinge a "rubare" il Cielo ed i suoi segreti grazie a questi messaggi che ci giungono dall'alto. Nell'avviarsi al saluto, Francesco dice che è arrivata anche sua moglie, la nonna di Ida, che è ospite con lui, e vuole "ammirare" per un pò quaggiù, sulla terra. Francesco lascia sua nipote ricordandole che in queste comunicazione si presenta davvero l'Aldilà e spingendola ad adattare già ora i suoi occhi a questa verità, le consiglia di dare già ora delle "occhiate" all'Aldilà tramite queste registrazioni.
Sono dunque usciti degli avi, ossia dei nonni, dice il santo e mi chiede di credergli quando mi dice che anche Dio vuole che io continui su questa strada perchè, dice Sant'Erasmo, la legge giusta, la verità, è qui. Per comprendere il significato di questa frase seguente, devo spiegarvi che quel giorno avevo deciso di recarmi in ospedale per andare a trovare la mamma di una persona a me cara che è anziana e ricoverata in ospedale per gravi problemi. Poi, all'ultimo momento, ho deciso di rimandare la visita al giorno dopo per terminare questa registrazione, e così Sant'Erasmo mi tira un pò le orecchie, dicendomi che sarebbe stato più saggio se lo avessi "tradito" non registrando e fossi, invece, andata all'ospedale a trovare questa mamma. Le mamme, ricorda il santo, quaggiù sono fra le cose più care. Se si crede a quello che da lassù ci dicono con queste comunicazioni, dice il santo, allora ci arriva più luce, ci "vendono" in grande quantità le rime dei loro messaggi poetici e così anche chi è rimasto solo per la perdita di un proprio caro può cancellare le proprie ferite con la speranza. La particolarità della prossima frase sta nel suo duplice significato, un piccolo gioiello di similitudine: scherzando un pò il santo ci dice che di certo noi già sappiamo che, per una legge divina, le nostre ossa finiranno nella terra, dunque questi nastri che ci vengono donati dal Cielo servono a "riaggiustarle" quelle ossa che si credevano perdute per sempre nella terra, a farci capire che noi non siamo quelle ossa. Nel senso letterale, egli ha voluto richiamarci l'immagine di ossa che, sbattendo per terra, si sono rotte, e col nastro che lui ci dà (in questo caso nastro adesivo, e qui inserisce il gioco di parole) possiamo riaggiustarle. La parte finale di questa registrazione è volta a rassicurami sul fatto che egli sempre mi protegge dai tiri mancini che tanti, sia qui sulla terra, che dall'altra parte, vorrebbero tirarmi. Egli mi rassicura: "hai il prete tra i pali", mi dice con una metafora calcistica, e lui è di certo un bravo portiere che, quando gioca la squadra nera, quella di "cattivi", e quando i "morbosi" cercano di tirarmi un brutto tiro, è in grado di parare qualunque tiro e di far si che costoro mai possano gridare "è gol!". Non è un'immagine fantastica e molto moderna che il santo mi ha voluto dare per farmi comprendere la sua vicinanza?.

COMMENTO

Il mistero, anche dopo esserci spinti nei tanti spiragli che ci hanno aperto sul mistero della vita dopo la morte, resterà ancora gigantesco per tutti noi. E ritengo che questa affermazione basti, da sola, a farci comprendere quanta umiltà ci occorra ancora prima di affermarci sicuri di una delle tante verità che oggi ci vengono propinate ovunque giriamo lo sguardo. Attenzione ai falsi maestri, ai falsi profeti, ai detentori di ogni verità. La verità, oltre Gesù Cristo, è solo un oceano di mistero che potremo solo, se siamo nel giusto cammino, minimamente afferrare col cuore, con l'amore per Colui che ci ha creati a Sua immagine, e già questa piccola "unghia" che riusciremo a percepire basta a sopraffarci, a sgomentarci per l'enormità che ci separa dalla perfezione della nostra Fonte. Eppure siamo chiamati al cammino, ad avviarci tenedoci alla fune salda dell'amore che Dio ci dona, a non dubitare del Suo desiderio di vederci piano piano avvicinare al Suo cuore. E' una questione di cuore, non di cervello, di anima e non di pensiero. Dubitate, dunque, delle certezze che tanti, e con tanta facilità, oggi spacciano sull'Aldilà: tutti sanno tutto, conoscono come ci si reincarna, perchè, e ogni quanti anni, sanno che l'inferno non esiste (l'inferno, come il Regno dei Cieli, è dentro ognuno di noi, ed è il frutto delle nostre azioni e dei nostri atteggiamenti mentali), conoscono i progetti che Dio ha sull'Universo e i suoi abitanti. Diffidate! Di là ci sono spiriti truffaldini, così come sulla terra ci sono uomini truffaldini, la morte non fa diventare automaticamente santo e sapiente chiunque abbia lasciato questo piano terrestre. Giudicate l'albero dai frutti. Una volta lessi le parole che uno spirito molto evoluto aveva detto al suo medium e quelle parole tornano spesso alla mia mente: egli aveva detto che il Regno di Dio è ancora incommensurabilmente lontano dai livelli ove la maggior parte degli spiriti che comunicano con noi si trovano e che essi, dunque, poco o nulla sanno del Regno, a amano spesso prendersi beffa di noi giocando sul fatto che essere morti dà a loro una certa "autorità" (che noi stessi diamo loro). E' per questo che Sant'Erasmo, provenendo dal Regno, ha detto tante volte che egli deve scendere, col permesso di Dio, e spostarsi per cercare le anime che gli chiedo in ogni dove, e di certo l'Aldilà dev'essere, almeno concettualmente, un "luogo" infinito. Capite ora il sacrificio che il Santo fa lasciando il suo Paradiso per ritornare in luoghi così sideralmente lontani e inferiori e per stare qui, sul piano terrestre, per aiutarci? Solo l'amore di uno spirito puro come il suo può rendergli il compito gioioso, solo il forte desiderio di riportare "a casa" ogni anima creata da Dio, e che un giorno esse possano condividere la stessa beatitudine inconcepibile che lui prova, può rendergli accettabile una simile missione. E per questo io lo ringrazio ad ogni mio respiro e prego che mi stia sempre accanto: io gli ho donato gran parte della mia vita, ormai.

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