CATERINA
Assistere fu già lì nevrosi, eh su!
C’è lì uscite,
lady più là vie ebbe, e radio ho, figlia!
Ci attirate voi lì, c’è appello giù!
Ah, siete su merda lì,
e c’affannate.
Già il Signore Gesù è in terra,
animo, perché ci lava lì!
Io fonai: c’è pien di mali!
E il Signore là, si, dà!
Su, n’hai Re garanzie là,
e via giusta era Papa.
Ciò è vero figlia: catene hai lì!
E’ così!
SANT'ERASMO
A vivi là
mondo qui va, s’uscirà, si!
E’ uscito il caffè?
Oh, zuppa farò, farà freddo e
ancora v’è nebbia giù lì!
C’era a hobby dei due stima,
mò c’è stima a Gheddafi?
Tenda ho già giù nel terrazzo:
e mi metti lì tv?
Calma, eccita la sfida!
Fronte diviso sta lì.
Ah, figlia, rileggi!
E…e lì giù dire ….i morti!
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Caterina dice subito a Viola che la nevrosi che l'aveva colpita fu dovuta al fatto che l'aveva dovuta assistere durante la malattia e questo era di sicuro un impegno davvero molto pesante per Viola, quindi la mamma ha compreso le motivazioni che stavano dietro il comportamento della figlia. Ci sono "uscite" per venire nel nostro mondo da lassù e io (la lady, come a volte mi chiamano) ho avuto molte vie per farli venire a comunicare con noi attraverso la metafonia. Caterina dice che sono i propri cari, col loro amore ad attirarli quaggiù, che a loro è data la possibilità di un "appello", ossia di poter di nuovo parlare con loro. Poi ci dice con un termine duro (che spesso loro lassù, però, usano) che noi su questo mondo siamo in brutte acque e per questo motivo loro lassù sono in affanno per noi, si preoccupano. Però, ci ricorda Caterina, il Signore Gesù è già qui fra noi, sulla terra e dobbiamo farci animo perchè lui può "lavare" le nostre anime dal peccato e dal male (è un invito all'Eucaristia).
Lei "fona", ossia "telefona" di lassù anche per dirci che qui è pieno di mali (e purtroppo mai come in questo periodo ne stiamo facendo esperienza). Il Signore però ci dà ancora speranza e sua figlia può contare sulle garanzie che ci ha dato con la Sua Parola, e, dice Caterina, la via giusta per arrivare prima al Signore, è quella che ci viene indicata dal Papa (la Chiesa di Pietro). Poi, con un pò di amarezza, dice a Viola che è vero, che ella ha delle catene (di tipo fisico) che le impediscono di vivere come vorrebbe, è così, dice con un pò di amarezza ma anche invitandola ad avere più fiducia e forza.
Sant'Erasmo ci dice che uscirà nel mondo dei "vivi" per venire qui da me e, scherzosamente, come fa spesso, mi chiede se per caso è già uscito il caffè (secondo lui glielo dovrei offrire, visto che stanno proprio qui in casa mia quando registro, anche se io non li posso vedere...), vi immaginate? A dirlo non ci si crede, ma lassù hanno un grandissimo senso dell'umorismo, ve lo assicuro. E con lo stesso senso dell'umorismo Sant'Erasmo continua il tono del suo messaggio: siccome farà freddo, lui si preparerà una bella zuppa calda (è una metafora, parla del freddo che pare essersi impadronito del nostro pianeta che ne sta vedendo tante ultimamente). E, dice, per di più c'è ancora nebbia nelle menti degli uomini offuscate dalla guerra, in questa situazione in genere. Poi ci dona uno dei capolavori del suo sagace umorismo: i due, Berlusconi e Gheddafi, erano uniti fino a pochissimo tempo fa dalla stima reciproca e poi dalla stima verso lo stesso hobby, che condividevano con passione (bunga bunga, devo proprio spiegarvelo?), e adesso, si chiede il Santo, non c'è più questa stima? Dov'è finita? Continuando sullo stesso tono dice che anche lui, Sant'Erasmo, ha messo una tenda sul mio terrazzo (come Gheddafi fece a Roma qualche mese fa), e mi chiede scherzosamente di mettergli la tv nella tenda. Poi, cambiando tono, invita tutti alla calma perchè la sfida eccita sempre gli animi che poi diventano incapaci di ragionamento. Ci ricorda che il fronte degli alleati contro Gheddafi è diviso da troppi interessi diversi, bisogna fare attenzione. Mi invita a rileggere questa comunicazione con più attenzione, e poi ci saluta ricordando per l'ennesima volta, per chi ancora non lo avesse capito o non lo credesse, che sono proprio i "morti" che ci parlano quaggiù. |