SANT'ERASMO
Ne entra viva luce,
Iesu, ma Lui sta rosso,
là, si, esce, oh shalom, mare di rombo!
'Un dorma là, là godi, o vir ch’è a gioì lì.
Oh, no so a j’ rose,
ce sta cime salire,
si, nuje e si va a dà noi già qui,
oh segni là ti do, là aprì, su!.
Segni…ma dire Franci, da solo chattando che fare?.....
Mò per dà luce Franci sta l’etere….
Esco lì, dì, primo arrivo, uscì…sera!
E strappai lì d’oro e laggiù prendete!
Ma baule beccai e va corriere di gioie.
Ire, io ci vado con il visto Re.
Beh, così ha scuse: non si vede….
Davan su là e distrarti, non guardi, si.
CESARE
Ah si love me là un poco, lì, timida?
Bene resta, si sa là, via!
A strofa là gioire,
mi, ah, su bollì, ragazze!
Oh dai, osserva: dà voce lì.
Onde dà “mir”,
pistole qui dramma, fa gelare l’orchi!
Ah, raggio più offre,
oh, si, neh, va allarmi,
e l’avere terreni dire di no.
Ah, dà: cadranno a mucchi,
ti dà membra, apri.
E no più saggio è chi nascere dopo,
e sta a fa rabbia e soffrire,
oh mille de noi ospiterà laggiù,
me chinai, là pigliare stella.
Ah n’hai giù, su la baciava, davvero, può!
Prora fu, vidi addosso,
Checca è là a dì, lady,
giù note fu!
E nastro, è vero, sulla base là usa quassù, dire muti!
Ehi, là pista, e santo sta e eroi,
lo spezzi velo che classe l’ho già là.
Oh lì usciran di più l’entità, e ha Re, si!
Neh villani qua non ha,
si, ti basti: ero mi!
Ho Cristo e ho mi Fonte, mò gridarlo qui!
PIERO
Ci sta dischi, piste cercà là,
stai lì che più porta qui,
noi darà all’assalto,
a volo scenda lì,
ma lì hanno a credere, si ripeta lì,
pronti era a entrà, dire.
Con Sire anche su un mare vita l’è!
Ci va là membra, già, si, è pista lì.
E han destare, aiuta pure, là sbroglia noi.
Se vermi là farà, lì dimme,
de là hai na radio,
patto così: spostai immondizia de su!
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Viva luce entra attraverso queste comunicazioni, e Gesù (Iesu è il Suo nome in latino) è "rosso" di rabbia lassù al punto che, se uscisse fino alla terra questa rabbia, sarebbe simile al rombo del mare in tempesta (shalom è una parola ebraica che significa pace, ciao, arrivederci o stare bene). Mi chiede di non dormire quaggiù ma di godere di questi messaggi, lo vedi che c'è da gioire lì", mi dice in dialetto napoletano. Non mandano solo rose, ma anche ci indicano cime da scalare (in senso morale e spirituale), e loro vengono da lassù e ci danno anche tanti segni. Già, segni che io tante volte azzardo a chiedere per convincere ancora più persone (il Santo riporta la frase che gli ho detto in preghiera: ma se ci è concesso solo "chattare" tramite queste voci, cos'altro si può fare di più per convincere le persone?") e lui risponde che l'etere attraverso cui viaggiano queste voci serve a portare la luce della Verità, lui con questo metodo arriva "primo", veloce, e poi subito può uscire dall'ambiente terrestre che per loro è molto oppressivo e pesante. In fondo Sant'Erasmo è riuscito a strappare oro a Gesù per donarcelo con la grazia di queste registrazioni, ha "beccato" un baule di gioie che poi ci spedisce col corriere (notate che belle espressioni?). Ire qui significa "andare" e lui viene con il permesso di Gesù, il visto. Comunque, dice con grande ironia il santo, potendo solo ascoltare le loro voci senza vederli, abbiamo ancora la scusa di non credere alla loro esistenza dicendo che se una cosa non si vede non esiste (che finezza, eh!). Ma, mi dice il santo, i segni me li davano, sono io che sono distratta e tante volte non li colgo, non "guardo".
Cesare si rivolge a Gigliola e le chiede, mescolando un pò di inglese e di italiano, se lei, che è timida, lo ama ancora un pò (domanda superflua, lo sa bene). Il bene resta anche dopo la morte del corpo, questo si sa ormai, dice Cesare. Cesare dice che questa strofa, questo messaggio, dovrebbe far gioire quaggiù Gigliola, e che anche lui lassù, "bolliva" nell'attesa di poterlo dare. Invita Gigliola a considerare che lassù danno la possibilità a loro di avere una voce, grazie al sistema che uso io per fare metafonia. Queste onde danno pace e utilizza anche lui la parola croata "mir" che significa, appunto, "pace". Le pistole, le armi che sono così diffuse sulla Terra, per loro lassù rappresentano un dramma così grave da far venire la pelle d'oca perfino agli orchi, ovvero a coloro che sono abituati a cattiverie e scelleratezze, figuratevi quindi quanta cattiveria vedono da lassù in questa umanità armata fino ai denti. Questo raggio di energia angelica che permette queste comunicazioni, ci offre sempre di più, e ci allarma, invitandoci a non guardare agli averi terreni come un fine, ma di guardare ai beni spirituali che si possono acquisire su questa terra. Mi chiede di dare questa notizia, di dire che poi lassù tante anime, a mucchi, cadranno nei luoghi più bui ed infimi dove resteranno per molto tempo, e siccome il Signore mi dà le mani e la testa per poterlo fare, mi chiede di aprire sempre più la strada a queste comunicazioni, affinché questi seri avvertimenti ci possano giungere. E non sempre è più saggio chi "nasce dopo", nel senso che il progresso non è sempre davvero tale e che, a volte, non esso significa anche regresso morale ed etico, perdita dei valori, e questo provoca il loro rabbia e li fa soffrire. Sa che con le mie registrazioni ospiterò mille di loro, e lui per ringraziarmi di averlo ospitato si china e mi offre idealmente una stella per ringraziarmi. Ricorda a Gigliola che con questo messaggio lei ha ottenuto tanto, da lassù le manda un bacio vero, perchè può farlo veramente, non è solo un modo di dire. Quando sono andati a chiamarlo perchè venisse a registrare, ha visto la prora di questa nave simbolica usata dagli spiriti per venire sulla terra andargli quasi addosso. Mi chiama col diminutivo "Checca" e dice che siccome c'ero io, chiamata da loro affettuosamente "lady", ecco che la nota per la sua Gigliola è arrivata. Cesare ci dà una nota tecnica e dice che è vero che sulla base dei nastri che io registro, loro creano le loro voci, danno agli spiriti, che sono muti, la possibilità di parlare. E la possibilità di creare queste piste registrate la danno Sant'Erasmo e gli "eroi", ovvero gli spiriti elevati che lo aiutano. Cesare ci dice che, grazie a queste comunicazioni, è possibile spezzare il velo che divide i due mondi, ed anche che stato bravo, che avuto una certa classe nel comunicare il suo messaggio. Adesso usciranno ancora più entità da lassù, ci informa Cesare, il Re ne ha ancora tante da mandare qui sulla terra a portare i propri insegnamenti. E con Sant'Erasmo non ci sono spiriti villani, spiriti bassi e bugiardi, e basti e Gigliola la sua testimonianza: è davvero lui, "ero mi" dice Cesare. Chiude con una frase bellissima: adesso ho Cristo, ho scoperto Cristo, e dunque ho trovato la mia Fonte, la mia vera origine, bisogna gridarlo a tutti con forza.
Piero mi ricorda che ci sono tante registrazioni ormai (i dischi) e che bisogna cercare sempre queste piste, mi chiede di stare qui, al mio posto di registrazione, che loro porteranno ancora di più, addirittura daranno un pacifico assalto al mio mezzo, verranno in volo, scenderanno a frotte, però, dice, qui dovranno credere che è tutto vero, bisogna ripeterlo, loro sono pronti a dare ancora di più da lassù. Dove c'è il Signore c'è anche un mare di vita, e quindi la vita è anche nell'Aldilà; bisogna metterci le membra, cioè bisogna darsi da fare, e così potremo avere queste comunicazioni, queste piste. Il nostro compito quaggiù è quello di destare le coscienze addormentate alla fede, loro ci aiutano, ci sbrogliano i problemi dandoci una mano in questo compito. Ma se si intrufolano dei "vermi", degli spiriti bassi per darmi fastidio, mi chiede di dirglielo, in fondo, dice, questa è una radio che può comunicare in entrambe le direzioni, e così, secondo il patto che abbiamo (ha avuto anche questo compito da Sant'Erasmo), lui porterà via questa "immondizia" che cerca di sporcare queste registrazioni, assicurandomi che non avrò disturbi. Insomma, per dirla in breve, fa il servizio di vigilanza e buttafuori! |