Chiara è una giovanissima ragazza morta in un tragico incidente stradale, figlia di Rosanna, mia lettrice - Laura è la nonna di Annalaura - Antonio, anche lui giovane uomo morto in un incidente all'uscita da una discoteca - 02/09/2011

Un terribile incidente stradale, che ha fatto diversi morti e molto scalpore, si è portato via anche la giovane vita di Chiara, poco più di vent'anni, figlia di Rosanna, comprensibilmente provata (e profondamente) da questo tragico avvenimento anche perchè ne è stata impotente testimone. La mamma mi ha chiesto un contatto con la ragazza che è venuta a dare a sua mamma poche ma significative parole. Laura è invece la nonna di Annalaura, mentre Antonio è il giovane fratello di Marianna, anche lui scomparso in un incidente stradale all'uscita da una discoteca. Parole sempre nuove e sempre emozionanti, che dovrebbero portare al cuore di questi genitori sollievo e speranza, e la possibilità di comprendere un pò di più lo scopo della tragedia che li ha colpiti.

Svegliare ti cambia da lì!....

CHIARA

Passava, tocca a me:
ha lei di cuore e va!

Allegra e credere che là v’è core,
e dì ho il raggio qua e giovi!
Spronar lì hai, un cuore giusto tenevi!
Svegliare ti cambia da lì!
Chiede che fa forte lì,
c’era qua (afferri?) dispiacere dimorando qui.
C’è Duce e sii forte,
c’è pietà, è sorti!

Si, suocero ho qui per te.

Hai là mille pagine,
qua gli entra noi,

e so che là c'è brutto,
e accenna mai giocà.

 


LAURA

Qui digli: regali noi!
Premià sua fede c’è là!
E’ bella, è vero?
Qui, se non sbaglio, era vivi,
si può, si entra giù da nave
crede(re) c’è lì,
vengo già, si, là e m ’apre se verrà!
Non è troppo invidiar lì:
giù le dè mai una carezza di una messa lì?
Giù metti, è pane,
darti mò rose, andiamo, ha gli spiriti,
c’è lì siti pronti.
C’è modi là di far, vi lascia ire,
uscire in giro, va di là a veder!
Ti voglio avvertì mò:
fede è lume che trovi là!
Disse lì dati, mò già festa
v’era, sotto n’avete!
Qui il binario, dire, dimensione Re dà!
Sai è vero, vecchietti guarirà!

 



ANTONIO

A te là lodi,
venni, ragà, col disco,
qua poco vissi, e ride!
Ah, gli errori ho visto aldilà,
e da lì la ragazza la perdona qui.
E’ da nun fa, via,
piglià, sa, l’erba!
Su c’è Dio Mastro,
fogli di morti studia!

Ah, qua badi: salvi a chiesa!
Se nervi dà andrò giù,
qui dirò, oui!

Tra computer parla d’oro un figlio,
ogni giorno allà mira,
oh stai, che si parla, te darà mò strofa,
e qua avè piste, sai che rima
prendi per gli idioti!
Entra che ti salvo, è dura e pigiavo!
Qua dir: violenza no!
Tenda già là cadde,
vera legge era Aldilà,
già il sole è di lì!

Fa lì duro e peggiorà gli fa!


 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Chiara dice che ho passato a lei il turno di una persona che non mi ha più risposto dopo mesi dalla sua richiesta e dunque ora tocca a lei (mi fa un complimento dicendo che ho cuore e vado avanti con lei). Esorta subito sua mamma ad essere allegra e a credere che il suo cuore è con tutti loro; si augura che il raggio che le permette di comunicare con la sua mamma (l'energia angelica che permette queste comunicazioni) possa giovare ai suoi cari portando loro il conforto di saperla viva lassù. Chiede a sua mamma di spronare il resto della famiglia, nel senso di far loro coraggio, ha il cuore giusto per farlo, anche perchè "svegliarsi" a questa nuova realtà (cioè quella di sapere che la vita non finisce con la morte del corpo fisico) cambia davvero le persone, le cambia dentro, nel profondo. Le chiede di essere forte perchè (e si augura che sua mamma afferri il vero senso di ciò che sta per dirle), pur dimorando lei in cielo, prova dispiacere per il dolore di sua mamma. C'è Dio, dice Chiara, e per questo ripete ancora a sua mamma di essere forte, le conferma che c'è la pietà divina per tutti e che la sua morte è stata per "sorte", ovvero era un destino inevitabile. Poi Chiara dice a sua mamma che c'è lì con lei suo suocero (il papà di suo padre, che lei, non avendolo conosciuto, non chiama nonno), forse quest'uomo mai conosciuto da Rosanna vuole in qualche maniera "riparare" con queste poche parole di esortazione. Egli, utilizzando la voce su cui ha "parlato" Chiara, dice che ormai nel sito ho già tantissime pagine dettate da loro lassù, sa che nella famiglia di Rosanna stanno passando un brutto momento e che non si accenna mai a giocare, a rilassarsi, a cercare, insomma di distrarsi un pò (forse si riferisce anche al fratellino di Chiara?). E' un tentativo di spingere al superamento del dolore più acuto con l'aiuto di uno svago.
Laura mi chiede subito di dire a sua nipote che loro le fanno un regalo con questa comunicazione, un regalo per premiare la sua fede in queste registrazioni. Con grande orgoglio di nonna mi fa notare che sua nipote è bella. Scherzando dice che viene qui dove ci sono i "vivi" (in realtà i veri vivi sono loro), che loro possono venire quaggiù grazie alla "nave" di Sant'Erasmo (ormai sapete tutti cosa significhi), e bisogna credere che tutto ciò è vero, è possibile. Anzi, se sua nipote vorrà anche lei tentare a fare metafonia lei stessa le "aprirà" la porta. Un dolce richiamo: non è troppo, per loro, "invidiare" coloro a cui vengono dedicate messe e quindi chiede a sua nipote di donarle, appunto, la carezza di una messa in suffragio. Dice a sua nipote di conservare giù queste verità che sono come vero pane spirituale, gli spiriti lassù hanno da donarle rose, attraverso i siti come questo, già pronti a diffondere la verità. Ci sono modi per comunicare con l'Oltre, dice Laura, il Signore lascia andare (ire è andare)lì, girare lassù, andare lì a vedere (con la metafonia e la metavisione). Vuole avvertire sua nipote: la fede è il vero lume che possiamo trovare quaggiù, il lume capace di illuminarci con la verità di Cristo. Già Sant'Erasmo ce ne ha donati di "dati" sull'Aldilà, e per questo lassù fanno festa, qui sulla terra ne abbiamo di doni! Il "binario" che percorre questo sito porta alla dimensione dell'Aldilà che è la dimensione di Cristo Signore. Poi Laura saluta dicendo che è vero che i vecchietti poi lassù guariscono dalle loro malattie e dalla vecchiaia, che, dunque, tornano giovani.
Antonio mi omaggia facendomi le lodi, poi dice che viene, finalmente, con la registrazione (con un gergo tipicamente giovanile dice "ragà" rivolgendosi alla sua famiglia in maniera un pò scherzosa). Anche se visse poco sulla terra, però ora ride, è felice (si vede che è in un luogo di luce). Quando è giunto nell'Aldilà ha visto i suoi errori e ora perdona la sua ragazza (non so a cosa si riferisca, magari i suoi cari lo capiranno meglio). Dice ai giovani che è una cosa da non fare quella di prendere "l'erba", forse si riferisce proprio agli ambienti delle discoteche dove gira ben altro che l'erba. Dice a Marianna che su c'è Dio Maestro e che deve studiare le comunicazioni date dai cosiddetti morti da lassù. Avverte che in chiesa ci si salva l'anima e se questa verità dà i nervi a qualcuno, ebbene lui è disposto a tornare in terra per dirgliene quattro (è una maniera un pò scherzosa e spavalda di dire che la verità di Cristo è l'unica e sola verità capace di salvarci l'anima). Grazie al computer i suoi genitori possono sentire il parlare d'oro del loro figlio che ogni giorno è con loro, li guarda; chiede a Marianna di provare anche lei a fare metafonia che così potranno parlare, lassù doneranno anche a lei le "strofe" delle loro comunicazioni, avrà le "piste", ovvero le registrazioni e splendide rime per gli idioti che ancora non vogliono credere a questa realtà, al fatto che loro lassù sono vivi. "Entra" dice a Marianna, che ti salvo, sa che lei è un pò dura e così insiste (pigiavo). Bisogna dire no alla violenza quaggiù, l'Aldilà era reale e vero (vera legge), e con queste comunicazioni è come se il sole fosse qui, fra di noi, il sole della verità divina. Saluta con una frase che credo sia rivolta a suo padre: dice che egli fa il duro per non soffrire, ma che così facendo peggiora il suo stato d'animo, meglio sarebbe che si lasciasse un pò andare al suo dolore, ogni tanto.

COMMENTO

Ho contattato tanti giovani passati oltre per colpa di incidenti, e mi chiedo come sia ancora possibile che certe cose continuino ad accadere senza che noi possiamo fare qualcosa, senza cambiare il nostro modo di pensare le automobili, le regole stradali, l'educazione dei nostri figli ad un rispetto più profondo di se stessi e degli altri, della vita propria e di quella degli altri. Chi veramente vuole che le cose continuino ad andare così senza che cambi nulla, a chi conviene davvero? In questi giorni in cui possiamo toccare con mano gli effetti di una crisi profonda, nei quali assistiamo all'incredibile incapacità dei nostri politici di "immaginare" un Paese davvero diverso, fondato su nuove regole di convivenza sociale, riflettevo con amarezza che ormai il vero dio di questo mondo non è il denaro, bensì il "mercato". Tutto purchè il mercato sia soddisfatto nelle proprie esigenze, purchè "tiri", purchè produca ricchezza, denaro, benessere all'infinito. Allora, in nome di questa "entità" padrona, è consentito abiurare ai diritti di chi lavora, delle famiglie che arrancano, alla sicurezza sul posto di lavoro, al diritto ad una pensione dignitosa per chi ha lavorato onestamente, all'istruzione per le generazioni future, al diritto alla nostra salute. Capite ora perchè ancora oggi le parole di Cristo sono per tanti così tanto irritanti? Perchè Lui di certo non ci ha insegnato ad adorare il "mercato", a pregare con le litanie degli "spread" e dei "bond", a santificare il profitto a tutti i costi. Capite perchè tanti sono infastiditi al punto da rendere politicamente scorretto che si nomini il Suo Santo Nome? Perchè Lui è l'antitesi esatta a questo modello malato di società, malato a tal punto che è già imploso su se stesso e i nostri governanti non se ne sono nemmeno accorti. Il modello sicuro del fallimento umano, oltre che morale, si sta dileguando ineluttabilmente sotto i colpi famelici di questo mercato mai sazio, mai pago, mai in quiescenza, ma sempre alla ricerca di uomini e vite da divorare in nome del denaro, del successo, del progresso di pochi. Troppo costosa questa macchina per potercela permettere ancora a lungo, essa si nutre di vite, non di soldi o lavoro, no, non di produzione e vendite, ma di vite tutte intere, e, senza che ce ne accorgessimo, questa macchina infernale ha iniziato a divorare i sogni e le speranze dei nostri giovani, poi non gli è bastato più ed ha chiesto il carburante prezioso delle loro vite da offendere liberamente con prospettive vuote, futili, effimere, e insieme ha divorato la pace di tante famiglie, il sonno sereno di tanti di noi, il futuro e la voglia di vivere e andare avanti di molti. Certo, quella di Cristo resta la via stretta, oggi più che mai, ma io credo sinceramente che essa sia davvero la sola percorribile se vogliamo ancora chiamarci "uomini" senza dare a questa parola una valenza di disillusione, se vogliamo ancora dare spazio, speranza e futuro ai nostri figli. Ma non tutte le crisi vengono per nuocere, e penso che poter vedere coi proprio occhi gli sfregi che questo tipo di società ha apportato nelle nostre vite possa farci, almeno un pò, aprire gli occhi. Almeno ci spero, resto comunque una sognatrice.

image