Diana è la sorella di Orietta - Adolfo è il nonno di F. e, a sorpresa, due battute scherzose di Totò, il noto comico - 16/03/2012

Diana è la sorella che Orietta perse diversi anni fa, le porta un messaggio con forti richiami alla fede in Cristo e inviti a seguire senza tentennamenti la sua verità. Adolfo è il nonno di F., mi ha colpita il suo entusiasmo e la sua gioia di poter comunicare con la nipote. Ma la particolarità di questa registrazione è la sorpresa finale, che davvero non mi aspettavo. Si presenta con battute scherzose il grande Totò, il principe della risata, il comico napoletano di cui io, devo dire, sono sempre stata grande fan fin da piccola. Sant'Erasmo, sapendo che ancora guardo e riguardo i suoi film, quando posso,  perchè mi divertono sempre, ha voluto fare questo piccolo dono a tutti noi.

Ti salva Re di vivi.....

DIANA

Onde vive son là!
Ho messo capelli, amici.
Qua vi irride?
Credi me: preparà lì l’esame giù!
Ad ombra giù messi ve cambiano lì giù…
Si, ma certi libri:
a metà, si svegli, di qua c’è!
E noi ce ride che si dà!
Fai là dire Gesù: monito hai là!
Ti salva Re di vivi.
Di là si urga: i giornali ci danneggia più.
Dai invio ci s’ha un mezzo lì,
è immagine nave, la classe non ha mire.
Di più chiamate, permette,
ama lì i morti.

Sani, più belle qua!
Ti manno lì benessere, ne vuoi?


NONNO ADOLFO

Oh Lord! Ma qua mi si vuole!
Lì avvia, ma qua “di pressa”, dormir giù?
So dov’è, oh, sposti invitato?
Io passo a te seguire,
tengo a dà rosa che giù c’è marzo,
che giovani lì già a Napoli!
C’ho rami lì, grande, lievitai!
“Di là” c’era, digli là
che ci bagna nettare di vita lì!
Ponti e l’Aldilà entra.
Cari, da voi luce a me!
Il Re taglia, ride:
di Gesù ha gli aiuti? Dovrà vincere!
Si, so dire i messaggi
e mi chiedevo se mi scrittura!

Cara, lì compito è rosa, ah lì!


TOTO'

Di Lazzari ne vanno via!
Di là demo spettacoli, entrare in porta!
Di lì in branchi, neh, tornate,
cucinà…qui si ride!

C’è un’energia che vi difende e che vi ama,
può lì satira, è qua Totò!

 







 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Diana dice che queste onde che permettono a loro di comunicare con noi sono addirittura "vive", intendendo che esse sono generate (non dimentichiamolo mai) dall'energia degli angeli che permettono ai due mondi di comunicare. Non so bene perchè, ma Diana dice che ha messo i i capelli lassù. Se qualcuno ci irride per il fatto che sosteniamo certe verità come quella che avremo un giudizio subito dopo la morte (che sarà un autogiudizio), ebbene, dice Diana a sua sorella, come risposta, preparati giù per l'esame che dovrai sostenere quassù, con una vita vissuta nella rettitudine e nell'amore per gli altri. A più riprese i nostri cari di lassù ci confermano che dopo la morte avremo un giudizio per la nostra vita, è importante capire questo mentre siamo ancora quaggiù. Ci sono persone che sembrano messe qui sulla terra soolo per fare ombra alla verità, per turbare chi vive in essa col dubbio e far cambiare la giusta strada. Poi avverte sua sorella che in certi libri che trattano dell'Aldilà c'è appena solo la metà della verità e forse nemmeno, ma tanti, condizionati da quelle letture fasulle, irridono questo sito in cui, invece, loro danno tutta la verità. Bisogna lasciar dire a Gesù, è Lui che ha la verità e ce l'ha detta, questo è il monito che Diana fa a noi e a sua sorella. Chi ci salva è Lui, che Diana, con una magnifica espressione, chiama il Re dei vivi, infatti Egli ha sconfitto la morte per tutti gli uomini e chi professa verità diverse dalla sua conduce all'errore. E' urgente proclamare che i giornali, i media in generale, danneggiano la diffusione di questa verità (quella della vita dopo la morte) col loro silenzio e con la loro scelta di trattare sempre e solo gli stessi temi, tralasciando questo, che sarebbe di gran lunga il più importante per ogni essere umano. Il loro danno si genera anche nella diffusione dell'idea che su questi argomenti non ci sono prove concrete, ignorando di fatto la transcomunicazione strumentale che porta invece prove e fatti, come in questo sito. Diana mi chiede di "inviare" questo suo messaggio che giunge attraverso il mezzo che loro usano (il mio registratore); la "nave" è solo un'immagine che loro tante volte usano per indicare il mezzo col quale scendono a comunicare, e bisogna ricordare che la loro "classe" non ha alcuna mira se non quella di istruirci sulla verità della nostra vita futura. Chiede di "chiamare" di più lassù, il Signore lo permette, e loro, i "morti", ci amano e vogliono venire ad illuminarci con la loro verità. Lassù si diventa tutti sani e si diventa più belle, dice Diana, che saluta Orietta dicendole che le invia un pò del suo benessere, se lei ne vuole.
Questo nonno, Adolfo, inizia in maniera molto scherzosa ed entusiasta: oh Lord!, dice, ossia oh Dio, qui mi vogliono, qualcuno mi desidera, ed è felice per questo e, siccome era napoletano, mi chiede di fare "di pressa", cioè di sbrigarmi, e di non dormire, lui ha fretta di parlare. Al suo posto doveva esserci un'altra persona nella lista, però il parente che mi aveva chiesto il contatto a suo tempo è svanito nel nulla e così ho dato la precedenza a questo nonno che nella lista veniva dopo, e lui sa questa cosa, ne è consapevole, infatti mi dice che ho spostato l'altro invitato che lui sa anche chi è e dov'è (costui sarà stato dispiaciuto del fatto che il suo parente non abbia risposto alla mia domanda di riconfermare la richiesta). Rivolgendosi alla nipote, le dice che lui passa a seguirla, quando può, nella sua vita quotidiana, deve darle una rosa ora che qui sulla terra è già marzo, dice, ed è felice di notare che bei giovani son diventati i suoi nipoti a Napoli, nipoti che lui paragona ai rami dell'albero di cui lui si ritiene il tronco, e, orgoglioso, dice che è stato grande a far lievitare così la sua famiglia. Mi chiede di dire ai suoi che il "di là" c'è davvero e poi, con una frase davvero straordinaria, dice che lassù ci bagna il nettare della vera vita. Se ci sono "ponti" giusti, allora l'Aldilà può "entrare" e comunicare. Rivolgendosi ai suoi cari dice loro che da loro giunge luce a lui (per le preghiere che gli fanno). Interviene anche lui sulla polemica dei messaggi fasulli che giungono a volte dall'Aldilà da spiriti truffaldini ed entità che mirano a sviare i fedeli dalla verità di Cristo e dice che il Signore taglia corto su queste faccende e, ridendo, dice che se costoro hanno davvero l'aiuto di Gesù nei loro messaggi, allora alla fine essi dovranno "vincere", ossia dovranno rivelarsi nei fatti, non solo nelle parole. Adolfo scherza nel finale: dice che si è scoperto bravo a dare i messaggi metafonici e spera che Sant'Erasmo lo scritturi, poi rivolgendosi alla nipote le dice che il compito che ella ha nella sua vita è "rosa", è un compito felice.
Ed ecco Totò (dice lui stesso, alla fine, il suo nome, altrimenti non lo avrei potuto certo capire). Tutti coloro che sono il lista per venire a registrare, lui li chiama "Lazzari", con tono scherzoso, ossia resuscitati dalla morte tramite il registratore, e commenta che man mano che faccio registrazioni ne vanno via tanti dalla lista. Dà ancora spettacoli lassù e chiede di entrare attraverso la "porta" aperta fra i due mondi per "vederli". Commenta con grande ironia che spesso dalla terra torniamo lassù in "branchi", in numero esagerato, e così loro non riescono a "cucinare" a per tutti, gli "ospiti" così diventano troppi, e allora si ride a cercare di sfamarli tutti. In maniera più seria ci dice che lassù c'è un'energia, Dio, che ci ama e ci difende, e che gli è stato permesso di fare satira lassù, lui è Totò.

COMMENTO

Per me è stata una vera sorpresa la presenza graditissima di Totò, questo grande comico che io ho sempre ammirato. Di lui ho sempre apprezzato anche le grandi doti umane che aveva e noto con gioia che non ha perso per niente la sua verve comica. Lui che aveva connotato la morte di tragicità e pathos nella sua poesia più famosa, "'A livella", ora pare volerci mostrare il volto gioioso ed ironico della signora con la falce, la sua satira ci pare quasi incredibile se ci fermiamo a pensare da dove ci arriva, ma evidentemente di motivi per ridere e scherzare ce ne saranno ancor di più lassù, e questo ci conforta.

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