Sant’Erasmo ed Elana, un'entità sconosciuta che si presenta con grande umiltà per darci il suo dolce messaggio - 29/09/10

Una piccola gemma da lassù, una registrazione breve, che ci porta, da una parte, la raccomandazione che Sant'Erasmo fa a tutti noi di buona volontà di pregare per Giuseppe, l'entità suicida che si è presentata nella registrazione precedente, per aiutarlo nel suo cammino verso la Luce e, dall'altra, il monito di questa sconosciuta entità di nome Elana. Monito che è rivolto soprattutto a me affinchè io tenga sempre ben presente il valore immenso di queste registrazioni, mi ricordi che sono soprattutto una enorme ed immeritata grazia divina e, di conseguenza, porti il dovuto rispetto e stupore verso ogni nuova registrazione. Forse lassù temono che la consuetudine che oramai ho con questi straordinari contatti possa sminuire il loro valore ai miei occhi, come se potessero mai diventare un'abitudine: che non temano, per me la meraviglia che mi scuote ad ogni parola è sempre immensa e l'emozione sempre viva e forte, ed il senso di devozione che provo per il divino che informa tutto questo ancora mi inginocchia, commossa, ogni volta. E' piuttosto, a volte, il senso di inadeguatezza che provo di fronte a tanto mistero, continuo a chiedermi, anche dopo tanto tempo, perchè proprio io, perchè proprio a me è stato concesso tanto e credetemi, non è affatto espressione di falsa modestia, stento a darmi una risposta. Semplicemente mi lascio condurre nella speranza di diventarlo pian piano un pò più degna di questo dono che, grazie anche alla guida terrena dei coniugi Desideri, ha cambiato non solo la mia vita ma anche quella di tanti altri che hanno deciso, seguendo me ed altri che sono in comunicazione con il santo, di inoltrarsi per questi magnifici sentieri guidati dalla mano amorevole di Sant'Erasmo.

Dall’Oltre c’era un salottino privato....

SANT'ERASMO

Dall’Oltre c’era un salottino privato,
bussa e tomalo lì!

A dire: salvate qui Giuseppe,
risparmio qua ottenga, smussà lì!
Io che ho mira: lo acceleri di più,
vai latte e miele!

Mò lì su è la tesi, mi credi?:
Caramella? Poi rischio pelle!


ELANA

Ah, sa fa il Re! Se ti dà lì
c’è finestra e van già lì!

Costà giù al Lido si venne da lì,
però può screditarci l’avere qua ultima!
Che sia l’inno “forza!”
e “è fibra qui, nel sito”,
Ah, ma è suo? Qui va chinarsi,
lei l’ebbe finestra, fino a morte l’Oltre allevi!
E c’era lì messaggi sempre,
fili nel nulla,
c’è qui nascere pista,
ci vonn’ canali de Dio!

Alleghi lì mente:
dà là o paghi lì!

Elana: mi tuffo e taccio lì e…
Porta a agì nel bene lì!







SPIEGAZIONE DEL TESTO

Il santo ci delizia spesso, come oramai i lettori del sito già sanno, con la sua ironia e stavolta, con una finezza deliziosa, paragona questo spazio che da lassù mi concedono per le registrazioni con l'aldilà, ad un "salottino privato" dove loro mi "ricevono" per consegnarmi queste registrazioni. Mi chiede di bussare e poi ospitarlo (il santo mi dice "tomalo", in spagnolo, per dire "ospitalo", sapendo che lo avrei compreso. Il verbo "tomar" in spagnolo, tra i vari significati, ha quello, oltre che "prendere", anche di "ospitare"). Torna poi a parlarmi di Giuseppe detto Peppe, l'entità suicida che si è presentata nella precedente registrazione: egli ci chiede di "salvare" Giuseppe con le nostre preghiere, di fargli ottenere un risparmio sul tempo che gli occorre per purificarsi e di smussare i difetti che ancora ha. Il Santo, che ha buona "mira" in queste cose, cioè che sa come vanno, dice che con le preghiere si può accelerare il suo cammino e dunque, ci incita, vai col "latte e miele", ovvero la metafora del conforto che deve essere quello della preghiera per le anime di loro lassù. Dice che lassù hanno una tesi (che è poi la stessa che tanti di noi hanno quaggiù): sulla terra, se si accettano caramelle, si può anche rischiare la pelle. Possiamo interpretare in mille modi questa affermazione del santo: in senso letterale, quando diciamo ai nostri bambini di non accettare caramelle dagli sconosciuti perchè potrebbero essere un'esca per attirarli in situazioni pericolose, in senso lato, quando tendiamo a non fidarci di promesse suadenti che possono nascondere minacce, in senso più generico quando pensiamo che dietro ogni cosa appetibile ed attraente può celarsi un pericolo anche mortale. Certo il Santo ce lo dice con dispiacere, per farci riflettere quanto sia diventato difficile per noi, uomini moderni, districarsi nei mille pericoli della nostra vita, pericoli che oramai sono nascosti ovunque, come le mine mascherate da giocattoli che nei paesi in guerra rendono invalidi migliaia di bambini ogni anno.
La seconda entità dirà solo alla fine il suo nome che è un pò inusuale. Elana non è una parente richiestami da qualcuno e nemmeno io ho mai conosciuto una persona con questo nome, credo che questa entità, umile e dolce, sia venuta solo per ricordarmi il giusto valore di queste comunicazioni. Lei inizia dicendomi che il Re, il Signore, sa fare bene le cose, e se decide di dartene la possibilità, allora ti dona una "finestra" attraverso la quale chi è nell'aldilà può comunicare con chi è sulla terra. Già sono venuti in tanti al Lido, dove abito, da lassù; poi, in un impeto di modestia, Elana ci dice che, essendo lei l'ultima, la più umile, ciò che dice potrebbe screditare il valore del sito (ovvio che non è vero). Si augura che ci sia un solo inno rivolto a ciò che faccio io e quelli che raccolgono le comunicazioni di Sant'Erasmo, un inno che dica "forza!" e che c'è sostanza nel sito. Poi, quasi sorpresa, come se non lo sapesse, si chiede se è mio questo sito e poi ci invita ad inchiarci di fronte al contenuto delle comunicazioni in esso riportate. Rammenta che io ebbi in dono la possibilità di sbirciare attraverso questa finestra e mi invita ad "allevare" (a dedicarmi alle registrazioni) l'Oltre fino alla mia morte. C'erano sempre messaggi quando li ho chiesti, messaggi che arrivano attraverso i fili immateriali dell'energia spirituale che li permette. Qui nascono le "piste", ovvero le registrazioni, però ci vogliono i "canali di Dio" per permettere a loro di poter giungere fino a noi ("ci vonn'", significa "ci vogliono" in dialetto napoletano), ossia è sempre Dio che rende possibile il contatto, anche materialmente. L'invito finale è ad "allegare" la mente a questa verità: bisogna dare agli altri, in qualunque senso, mentre siamo qui, altrimenti lassù pagheremo per il nostro egoismo (mi meraviglia sempre la loro estrema brevità per esprimere un concetto anche complesso). Ecco che Elana ci dice il suo nome e ci saluta con un tuffo (si sente in sottofondo il rumore dell'acqua) e con l'invito fatto a me, ma anche a tutti noi, di condurre chi ci sta vicino ad agire sempre nel bene.

COMMENTO

Mi ha sorpesa il fatto insolito che Sant'Erasmo ritorni, in una registrazione successiva, a trattare il caso di un'entità che ha già parlato con noi. La sua sollecitudine nel raccomandarci preghiere per quell'anima ci mostra quanto egli sia preoccupato per l'evoluzione spirituale di questo giovane uomo che si era suicidato. Le preghiere che possono aiutare Giuseppe vengono chieste a me, ma anche a tutti noi e alla sua famiglia e così, per l'ennesima volta, ci viene confermato il fatto che noi possiamo aiutare i nostri cari lassù con la nostra preghiera e le buone azioni in loro favore. E' bella, questa anima dolce ed umile che mi parla dopo il Santo, bella perchè ci appare limpida e serena. Rimarcando la preziosità di quanto mi è stato concesso, altro non fa che ricordarmi che non devo "adagiarmi" nella consuetudine di queste registrazioni, che devo tenere sempre presente che esse sono rare e preziose, espressioni di un dono divino, per quanto io ne sia indegna. Anche l'invito a continuare fino alla mia morte queste registrazioni, denota quanto anche loro dall'altra parte ci tengano a che questo contatto venga coltivato il più possibile, e ciò conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che i cosiddetti "morti" non si sentono affatto disturbati da tutti noi che ci dedichiamo alla metafonia.

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