Sant'Erasmo ci introduce la nonna molto amata di Valentina, Emiliana, e Odilla, mamma di Annamaria - 27/03/2013

Poiché mi sono dimenticata di recitare la mia abituale preghiera prima di chiedere la registrazione, sentirete, questa volta, il rimprovero che mi fa Sant'Erasmo per aver tralasciato questa buona usanza, che è necessaria per tenere lontani gli spiriti bassi che potrebbero infiltrarsi nel mio registratore. Purtroppo mi è successo che, per le mille cose da fare e i mille problemi da risolvere, mi è passata di mente una cosa così importante, anche per la fretta di portare a termine l'impegno preso per la promessa fatta a chi aspetta questi messaggi. Però Sant'Erasmo scusanti non me ne lascia affatto, e procede ad un vero e proprio rimprovero per questa mia dimenticanza. E molto particolare è anche il messaggio che Odilla consegna a sua figlia la quale vive ancora con tanti rimorsi nei confronti di questa mamma perchè pensa di non aver fatto abbastanza per salvaguardarla nell'ultima parte della sua vita e per salvarla dalla morte, avvenuta dopo un una caduta. I medici rassicurarono Annamaria e constatarono che la mamma non aveva subito fratture, ma Odilla continuava a stare male; la figlia la spingeva ad uscire, a reagire, rassicurata dall'opinione dei medici, nonostante le lamentele di questa donna che comunque non si sentiva bene. Dopo qualche giorno le condizioni di Odilla si sono aggravate, e, con ulteriori e più approfondite analisi, i medici hanno scoperto che quella caduta aveva provocato lesioni interne per le quali poi ella è morta. Annamaria vive ancora con un grande senso di colpa verso questa mamma, ed è dunque molto interessante sentire il messaggio che invece lei le porta da lassù per aiutarla a superare il senso di colpa e a ricominciare a vivere nel segno dell'amore e del perdono.

ero ombra, Messia già liberar,lodi e lassù apri!....

SANT'ERASMO

Ah si? Qua, belli, si ride di Re?
Erà qua diffonde ma con Dio,
qua c’era, bussi, vuò cd? Ve unirà.
Ed apprezziamo il Re!
Ah se c’hanno dà lode mò vado,
i rischi ridere? Dì, non direbbe.
A Dio è di qua gioire, con i modi là!
Suonarmi, un ponte è già d'avè, Egli ve lo dà!
Quaggiù ma ce so onde di già,
ami là presi, i remi, e ha là baci, merita,
già me va a dì,
solo di restare ccà, Frà, fa salire.
E hai stare, aveva dubbi?
Uscita lì, ma là chiaro!
Qua è dì: apra, si arriva
a dì là “hai fede”, posala qui pietra.

 


EMILIANA

Mi rizzo, chiede S.Erasmo:
c’è già una porta e va!
E tornerò, si tu mi hai lì vicino, mò non so,
e timbrò e là dirò qui poi.
E no là già sogni:
la nonna hai giù.
A te turbo ora là reperì,
lì birba, nonna, c’è prove.
Di là giù ‘un è liscia, gli risposi,
fuochi vi sarà che richiede lei marci!
E n’ora s’ha lì debito: chiama!
E andrò per dir tomba? Eh no!
E l’urna è sgombra di lì,
mò avvicinare un mistero…
ero ombra, Messia già liberar,
lodi e lassù apri!
C’è là Re, più tremo, di ir vecchia abusò!
E si, love you, forza là!
Muy da là ha e qua bussa e là apre….
muertos? Oh si!

 


ODILLA

C’è, ah, dischi, si!
Fa, eh, attore, dì n’ha, e ti esce qui in scena,
voci ha assai!
Cara, ma si, ruga ti strappa là amore,
nero già m’uccide….
che Re giù qua chiama amore!
Vuol pace, si, impara, vero,
visti da là, sono polemici là!
Mò si accenna qua:
da là orrendi, ci dà merda tigre…
oh chi mi ama rovino:
guarisci dai, gira là,
c’ho amaro ccà!
Ma lei restare può?
Oh, lei smetta, lady va, aveva il sale qui!
Canale apierto lì,
c’andate, tornava oro,
“mir” custodisci, là venga pace!
Neh, gioia, mò ascir giù era!

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Il rimprovero di Sant'Erasmo è davvero serio: infatti mi chiede se qui si ride del Signore, ignorando l'obbligo di pregare prima di registrare (ovvio che non era neanche lontanamente nei miei pensieri un simile atteggiamento). Sant'Erasmo diffonde queste verità sempre in nome di Dio, qui ce ne sono di registrazioni, e mi chiede di bussare sempre alla sua porta che lui ne avrà sempre di questi "cd" che provvederanno ad unirci tutti spiritualmente sotto il segno della verità. Però, ci dice, bisogna apprezzare il Signore, c'è da dare a Lui lode per quello che ci concede. Se innalziamo la giusta preghiera, allora Sant'Erasmo viene a proteggere queste registrazioni, e non bisogna mai ridere dei gravi rischi che si corrono quando non c'è una protezione adeguata dall'altra parte: i demoni sono sempre in agguato. Bisogna gioire di quello che Dio ci concede con queste registrazioni, e farlo con i dovuti modi quaggiù, ossia con la preghiera. Suonando alla porta di S.Erasmo, dovremo ancora avere un ponte di collegamento più solido, e il Signore ce lo darà. Con una bellissima metafora, Sant'Erasmo dice che ha a disposizione tante onde grazie alle quali può inviarci i suoi messaggi, e allora ha deciso di prendere i suoi ami da pesca, i suoi remi, e di mettersi in navigazione per venire a pescare tanti "pesci" in questo mare, ossia tante anime da portare a Dio. Mi manda anche dei baci (come fa di solito: dopo un rimprovero c'è sempre la carezza da parte sua), e mi chiede di andare a dire a tutti che, per il solo fatto di leggere questi messaggi e restare su questo sito per capire l'essenza di queste comunicazioni, la nostra anima "sale", si evolve. Devo continuare a stare qui, a lavorare con lui, non devo avere dubbi, qui da me c'è un uscita, ormai questo è abbastanza chiaro, e mio compito è anche quello di invitare tutti ad aprirsi sempre di più a questa realtà; loro arrivano a dirci di avere fede e di posare nella loro verità la pietra della propria vita.
Emiliana fa l'atto di alzarsi nel momento in cui Sant'Erasmo la chiama e le dice che c'è una porta per venire qui, sulla terra, a dare il proprio messaggio. Emiliana dice a sua nipote Valentina che lei tornerà, che è vero che le sta vicino, non sa dire come ciò sia possibile, però ha avuto il permesso, il timbro per venire a dare questo suo messaggio. Assicura Valentina che tutto questo non è un sogno, c'è davvero la nonna quaggiù a parlare. La nonna pare ricordare a sua nipote che è stata una piccola birba, vivace, che aveva il "turbo" da bambina, e ne ha le prove. Risponde a Valentina (che forse vuole saperlo da sua nonna) che non sempre le cose andranno lisce nella sua vita, che ci saranno anche momenti di "fuoco", per cui bisogna che lei marci, si dia da fare. Le dice che ha un debito di un ora con la nonna, per cui la invita a chiamare, a fare anche lei un po di metafonia; lei non verrà certo per dire che si trova segregata in una tomba, eh no, lei verrà a dire che l'urna in cui è stata posta è sgombra dalla sua anima, e che pensare alla vita dopo la morte è come avvicinarsi ad un grande mistero. Emiliana racconta di essere stata solo un'ombra insignificante quando è arrivata lassù, ma poi Gesù, il Messia, con il suo sacrificio, che lei ha accettato, l'ha liberata, le ha dato una nuova dignità e le ha aperto le porte del cielo, per cui Egli merita tutte le nostre lodi. Il Re c'è da qualche parte intorno a lei che trema al solo immaginarlo nella Sua maestà, anche perchè, confessa, ella ha abusato della pazienza del Re durante la sua vita terrena. Emiliana chiude il suo bel messaggio dicendo, in inglese, a sua nipote, che la ama e stimolandola da andare avanti con forza. E con qualche parolina in spagnolo, le ricorda che avuto molto attraverso questo messaggio, la invita ancora ad aprire la porta ( a registrare), facendole presente che chi apre dall'altra parte sono proprio....i morti, oh si!
Ci sono davvero le registrazioni, ci conferma Odilla, e paragona Sant'Erasmo ad un attore che entra qui, nella nostra scena terrena, e che ha tante voci da farci ascoltare. Si rivolge affettuosamente a sua figlia chiamandola cara, e osserva che l'amore che ha avuto per lei le fa venire le rughe sulla fronte, le provoca ancora dei pensieri tristi; però questo nero, questa malinconia che lei legge nell'anima di sua figlia, la fa stare male lassù, la uccide ancora una volta, e ciò perché il Signore vuole solo amore quaggiù, e l'amore non può provocare certo questo dolore nelle persone. Chiede a sua figlia di imparare una lezione molto vera, Dio vuole solo pace, mentre lei vede che fra i cari che ha lasciato in terra ci sono ancora tante polemiche. Le ricorda, con un breve accenno, che la tigre, ovvero il demonio, manda i demoni orrendi della divisione e della discordia qui sulla terra, dunque non bisogna cedere alle loro lusinghe. Con un tono molto sconsolato, Odilla fa un'amara considerazione dicendo che lei ha rovinato le persone che l'hanno amata, ed è per questo che chiede alla figlia di guarire da questo pensiero, da questo rimorso che si porta dentro, di girare pagina, perchè lei ha tanta amarezza a causa di tutto questo, lassù. Chiede a sua figlia se può continuare a restare su questo sito per capire meglio l'essenza del messaggio che loro ci portano da lassù, le chiede di smettere con questo tormento che si porta dietro, che io (lady) porto questi messaggi che contengono la sapienza che loro ci donano e che è da diffondere a tutti coloro che ne hanno bisogno. Ormai il canale del cielo è aperto con queste comunicazioni, Odilla invita a "percorrerlo" ed andare verso di loro perché ci portano l'oro della verità; chiede ad Annamaria di custodire la pace in famiglia, lei lo desidera tanto, e chiude dicendo che solo con la pace può entrare la gioia nella vita di tutti.

COMMENTO

Dopo la ramanzina di Sant'Erasmo, è ovvio che cercherò con tutta me stessa di non dimenticare mai più la preghiera iniziale prima di fare qualunque registrazione. Il Santo ha pienamente ragione: non bisogna mai allentare i freni sentendosi troppo sicuri, perchè i rischi potrebbero essere davvero troppo grandi. Vorrei fare una breve riflessione sul messaggio che Emiliana ha portato a sua figlia. Quando un nostro caro muore, bisogna chiudere i conti con questa persona nel nostro animo, e se ci sono delle cose che restano in sospeso, bisogna, per il loro bene, cercare con tutte le forze di metterle a posto, perchè, come ci insegna la testimonianza di Emiliana, loro soffrono moltissimo per questioni affettive che restano sospese, per le divisioni che restano tra i familiari o per i sentimenti di rimorso che noi possiamo avere nei loro confronti. Tutto questo li fa soffrire ancora lassù, la mancanza di pace, sia interiore che nei confronti di altri cari rimasti sulla terra, causa in loro tanta amarezza, e questo, di certo, turba il loro processo di purificazione richiamando troppo spesso la loro attenzione alla terra, cosa che è di sicuro ostacolo all'elevazione dell'anima verso Dio. Bisogna fare una seria riflessione su tutto questo, iniziare un processo di revisione dei propri problemi psicologici, elaborare il lutto nel giusto modo, lasciando andare in pace chi parte accompagnandolo con la nostra pace, vero dono che possiamo offrire a chi amiamo lassù.

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