Federico e Gianni sono il fratello ed il padre di Arianna che li attende da un tempo - Mario è, invece, l'amico scomparso prematuramente per tumore di Francesco - 06/07/2013

Arianna mi ha chiesto un contatto per suo fratello Federico e per suo padre Gianni (essendo in due il loro singolo messaggio è per forza di cose più breve). Sono venuti entrambi portando, il primo, simpatia, una punta di ironia ed avvertimenti sul comportamento stupido ed autodistruttivo di questa umanità, e il secondo la sua saggezza di padre. Mario è invece un amico molto caro di Francesco, scomparso prematuramente qualche anno fa per un male incurabile; anche in lui possiamo scorgere il tono amichevole e perfino, a tratti, un pò scherzoso che sollecita l'amico a credere che lui c'è ancora e a non essere triste proprio facendosi forza in questa certezza. la vita è davvero eterna in Gesù Cristo.

E stiate lā! Ah lė c’č nido di cielo!....

FEDERICO

E stiate là! Ah lì c’è nido di cielo!
Ma i baci li vò qua la dea? Povera….
Idiozie è lì giù a fa terra,
c’è là fa, ehi, già scemi!
Ah, qua guerra vo sfida,
c’ha aldilà te qua!
E todo cagna, qua salvezza: le voi dì?

 


GIANNI

Passa, è ccà Re, scialo hai!
Oh, mai entra qua sosia,
butta il Re, forza!
Ti do mai l’accusa oggi là,
asso lì: c’ha roba trovare su!
Ccà noi sta a vivere, a dì là note!
A nuje hai mò cuore lì,
ah più papà giù n’ha mire,
e va a sanà mente, sa, note……perdo il taxi!

 


MARIO

Ehi! Voi dite: Re v’è lì!
Ha tv, che Rai Re gli dà stile che ora hanno,
Carrà è collega, ah!
Uh si, l’adocchio, avvistai lì Martire!
Né amaro qui sta se là mi hai!
Oh, dunque c’è Rai
per unì là.
Oh deh, mira, è filo laggiù,
visto n’era, filo butta, qua sentirà!
Oh lì darà udire….
E vi è lussi!
E noi: su, ti innamorassi di là!
Oh sta, dì miei venire giù.
Arò va là? Re manca….leggi e gir(a) qua,
Ostie dà i polli?

 

 


 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Federico esorta i suoi a stare su questo sito, a seguirlo e leggerlo e dice loro che c'è davvero un nido del cielo, un piccolo spazio celeste, in questo sito. Definisce "dea" sua sorella facendole un complimento pieno di affetto e le manda i suoi baci compatendola probabilmente per il dolore che ancora prova per lui e suo padre che sono lassù. Qui sulla terra l'umanità si comporta in maniera davvero idiota e per questo c'è tanto da fare per cercare di cambiare le cose. La guerra ha bisogno della sfida dell'amore per essere sconfitta; c'è davvero l'aldilà qui che parla. Con una strana mescolanza di linguaggi, utilizzando termini spagnoli e perfino un termine in dialetto napoletano (lui era sardo, ma sa che il napoletano è il mio dialetto natìo), Federico saluta affermando che tutto cambia e che qui, nella Verità di Cristo c'è la salvezza e mi chiede di dirlo a sua sorella in chiusura di questo messaggio.
Gianni dice a sua figlia che, con questi messaggi, è come se passasse Gesù e lei ha avuto a "scialo", in abbondanza, perchè le è stato concesso di poter sentire le parole sia di suo fratello che di suo padre. Non è mai accaduto che qui entrassero "sosia", ovvero anime che non siano proprio quelle richieste dai loro cari e ciò perchè S.Erasmo garantisce che venga a registrare proprio l'anima che si è richiesta, dunque non abbia alcun dubbio, sua figlia, è proprio lui, suo padre. E' il Signore che butta questa "manna" spirituale e ci dona questa possibilità di conoscere e avere la certezza che l'anima sopravvive alla morte. Lui non accusa di nulla sua figlia, ora le dona un "asso" da giocare consigliandole di trovare "roba" preziosa guardando "lassù", al cielo. Loro stanno lassù e vivono, anzi, ora vivono la vera vita e vengono anche a dire queste "note" per noi. Loro le donano il loro cuore, il loro amore, e certo ora lui, il papà, ha obiettivi più alti verso cui vorrebbe condurla (obiettivi spirituali, di fede). Saluta dicendo che questi messaggi giungono anche per sanare la nostra mente dal dolore del lutto e della disperazione, poi, con una battuta scherzosa saluta quasi scappando perchè, dice, altrimenti perde il taxi che lo deve riportare lassù!
Mario si rivolge a tutti noi invitandoci a dire a tutti che dietro queste comunicazioni c'è la volontà di Gesù Cristo. Dice che qui ho una "tv", una stazione di comunicazioni col cielo (fanno spesso questo ironico accostamento con la nostra Rai) e che lo "stile" editoriale a questo canale tv lo detta proprio il Signore. Scherza dicendo che ora lui, venendo in questa "tv" a parlare, ha la Carrà come collega! Poi dice di vedere lì vicino a lui il Martire, ovvero S.Erasmo che è andato a cercarlo. Si rivolge a Francesco e lo invita a lasciare andare la sua amarezza per la sua morte terrena, visto che ora lo ha ritrovato grazie a questa registrazione e quindi sa che lui c'è ancora. Dunque, gli ricorda, c'è davvero questa "Rai" celeste per unire i due mondi. Invita Francesco a "mirare", a guardare e a rendersi conto che questo sito testimonia il fatto che c'è davvero un filo che lega i due mondi, un filo che permette ai due mondi di comunicare, lui ha avuto anche il "visto", il permesso per poter registrare, e il cielo poi ha "buttato" giù questo filo per far si che Francesco sentisse....e gli daranno da "udire" se lui si dedicherà (o già si dedica) alla metafonia. Questi sono lussi che il Signore concede a chi si pone con cuore sincero e senza altri scopi che non siano di tipo spirituale ed arricchimento nella fede. Sospira augurandogli di innamorarsi (della metafonia, di Dio, di Cristo). Gli chiede di dire ai suoi parenti di questa realtà e di questo sito, della sua registrazione. In dialetto napoletano (ripeto, lui usa quel termine solo perchè sa che io sono in grado di comprenderlo) chiede dove va mai se manca Dio nel suo cuore.....e per questo lo invita a girare in questo sito e a leggere i tantissimi messaggi che vi sono raccolti: in fondo, conclude, le Ostie, ovvero il corpo ed il sangue di Gesù, mica le danno i polli.....bensì i sacerdoti consacrati a Cristo, nei quali bisogna pur riporre un pò più di fiducia e di fede.

COMMENTO

La domanda che Mario rivolge a Francesco è la domanda delle domande, quella essenziale, che dovrebbe informare di sè la vita di ognuno di noi: dove si va senza Dio dentro e fuori di noi? La signora Hack, il signor Oddifreddi e chi condivide le loro stesse convinzioni hanno avuto ed hanno una risposta semplice, immediata, senza complicazioni, seppure sconsolante e deprimente: alla fin fine, secondo il loro parere, si va nel nulla, che pure è una dimensione (se non altro mentale), si va nel secchio del composto organico per rinnovare la capacità generatrice della terra, si torna ad essere minerali disciolti in qualche mezzo fisico e morta là, senza troppe chimere ed orchestrazioni di menti illuse dalla paura della morte che immaginano di poter, (hai visto mai?), avere in noi un principio immortale. Loro hanno dato e danno, dal chiuso asfissiante del loro labirinto mentale strettamente connesso ai loro cinque sensi e su essi saldamente fondato, questa risposta. E ci sono tanti a cui tutto questo pare logico, in fondo i loro cinque sensi sono tutto ciò che conoscono e che permette loro di conoscere questa realtà, a cui questa risposta desolante basta, anzi, pare perfino bella perchè ci esula dalla responsabilità di dover un giorno rendere conto per ciò che abbiamo combinato vivendo come ospiti di questo pianeta. Ma per tantissimi altri è lapalissiano che in questa risposta manchi il vero nocciolo, che in essa manchino i "conti" che vanno fatti soprattutto con la parte preponderante della nostra realtà, che è quella "invisibile" e non percepibile dai cinque sensi. Oggi sappiamo che, oltre le soglie di percezione dei nostri occhi e delle nostre orecchie, esiste un universo inudibile ed invisibile fatto di radiazioni ed onde a cui non possiamo accedere coi nostri semplici occhi e con le nostre orecchie, questo non suggerisce forse che la realtà non può essere conosciuta nelle sue profondità coi nostri sensi limitati? Non suggerisce forse che nell'invisibile ed inudibile ci possano essere addirittura dimensioni a cui il nostro corpo ci impedisce di accedere? E se il "mezzo" per accedere a queste dimensioni "altre" fosse racchiuso in questo corpo di carne ed ossa in attesa di liberarsi un giorno per poter sperimentare mondi nuovi? Se questo impedimento facesse parte del gioco per insegnarci il senso del limite, della finitezza, della fragilità, che altrimenti non potremmo conoscere? Dove vai senza Dio finchè, rinchiuso nella prigione del tuo corpo, sei smarrito e senza il ricordo del tuo vero essere? Solo l'idea di Lui può ricordatelo, solo Lui può suggerirtelo, con la Sua Parola, per aiutarti e sostenere il peso di questi limiti che l'anima ha liberamente accettato per la propria crescita, come un padre amorevole che, mentre il figlio vuole imparare ad andare in bici, di nascosto gli sostiene il sellino per non farlo cadere.

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