Fulvia è l'unica figlia di due genitori addolorati per la sua perdita avvenuta a causa di una malattia a soli trent'anni - Federico è il figlio quindicenne di Loredana, morto in un incidente stradale - 14/10/2011

So molto poco di Fulvia, se non che era figlia unica e che è morta per un male incurabile a soli trent'anni d'età. Mi ha scritto Luciana, amica dei suoi addolorati genitori, per chiedere che Fulvia dicesse loro qualcosa, per cercare di dare al loro inconsolabile dolore un pò di conforto che li scuotesse dal loro stato di obnubilamento di fronte alla tragedia che li ha colpiti. E Fulvia viene a scuoterli con parole di esortazione alla fede, facendo loro comprendere che devono ritrovare la loro forza nel pensiero di saperla viva, che la ritroveranno bella e sana un giorno, lassù. Federico è invece un ragazzino quindicenne, figlio di una mia lettrice, Loredana, vittima di un brutto incidente stradale: lo hanno investito mentre era in motorino. La sua preoccupazione è per il pensiero che agita il cuore di sua mamma, cioè che Dio l'abbia "imbrogliata" portandole via il figlio: no, urla Federico, non è così che bisogna considerare le nostre vicende, il nostro destino va oltre le nostre povere umane considerazioni sull'intervento divino, e non è stato Dio a portarlo via a sua mamma, ma quell'auto assassina e la persona che la conduceva e che ha di sicuro sbagliato nell'utilizzo del proprio libero arbitrio.

E vive là Re: digli questo a quei due!.....

FULVIA

Messa amare! Spariti lì già?
Guardate là d’onorà!
Presi salute,
so’ andata giù che ero lì, a vetro!
Tu amavi di già Cristo pure giù!
Qua vedo, si: stanza prego più uscire!
Vi vedo fotografati.
A vetro c’è Francy,
aspetta, qui senti là già,
qua cade i muri!

Tengo, ah, chiave e crederai di lì!
E vive là Re: digli questo a quei due!
Amori! C’è un cuore!
Pace v’è su!
Baci un’altra volta: qui chiudere fa!
Ah, conosci: questi regali li fa Amore!
Le stelle dava qui per i vetri,
alzà là cuore!
V’era scopo e vengo,
vi ero già lì sotto!

 


FEDERICO

Al sicuro qua!
Ah, i figli c’era, allegri e puri c'era qui!
Ehilà, di lì: favor, eh via!
Iniziai: va pure!
Sta qui un vecchio di mare,
I dischi fo al mare, pur gelati poi c’è lì!
Ah, de fa lì! Svelar vi faccia lì!
Gira per il cuore, punge là,
c’ha un’idea triste: “c’ha imbroglià”.

Qui figlio era e “No!” dire già lì!
Darà lì, chiedo, l’energia,
po’ entrà lì: è giù là vetro!
Aiuti dà, le spalle giù,
presto, sali! Giuro, lì io guidare!
Non abbia serratura!
In gruppo leggerà!
Ora dimostra: svolti là, prometti!
Ora altre prove: c’eri qui?
Cuore sintonizza: è regali di là!

 








 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Subito un grido, una raccomandazione: Fulvia dice che i suoi genitori sono "spariti" dalla messa e chiede loro, invece, di tornare ad amarla, a frequentarla, raccomanda loro di onorare il Signore. Lassù Fulvia è tornata in salute ed ora è scesa quaggiù, sulla terra, per poter registrare, è venuta al "vetro" (sapete che loro lassù spesso dicono che io ho un "vetro", una "finestra" attraverso la quale posso comunicare con loro, un piccolo spazio che il Cielo ha aperto). Probabilmente si rivolge alla mamma e le dice che lei amava già Cristo, e sottintende la volontà che torni ad amarlo. Da lassù lei li vede, i suoi genitori, sa che sono sempre chiusi in casa e li prega di uscire un pò di più. E' come se li vedesse "fotografati", ossia immobili, incapaci di scuotersi un pò dalla loro situazione. Accanto al "vetro" ci sono io (mi chiama "Francy") e chiede loro di aspettare, di ascoltare bene che già si sente l'Aldilà quaggiù attraverso queste registrazioni, qui cadono i "muri" che hanno sempre diviso i due mondi. Fulvia dice di aver avuto la "chiave" per poter venire quaggiù e farà in modo che crederanno che è proprio lei. Mi chiede di dire a "quei due", ovvero ai suoi genitori, che Gesù è vivo lassù. Li chiama "amori" e dice a loro che c'è il Suo cuore, quello di Gesù, che permette questo per donare loro un pò di sollievo, una grande speranza. Lassù c'è pace, e con questo fulvia ci dice di trovarsi nel luogo della pace, sta bene. Manda ancora baci ai suoi genitori perchè le dicono di chiudere la conversazione. Ma prima ci tiene a dire che sappiano bene una cosa: questi doni, le registrazioni e i messaggi che ci arrivano dai nostri cari, sono regali che solo l'Amore di Dio permette. Attraverso quel vetro manda "stelle" per i suoi genitori, e chiede loro di sollevare in alto il loro cuore. C'era uno scopo in questa sua "venuta" nel registratore, e lei era proprio qui sotto, sulla terra, mentre parlava con noi.
Federico rassicura subito: lassù ora è al sicuro. Tanti giovani figli passati oltre, sono con lui ora, allegri e puri, un'allegra brigata. Poi si rivolge a me con un "ehilà" e mi chiede di fargli il favore di ascoltarlo e decifrarlo per sua mamma, lui ha già iniziato e quindi mi dice: "vai pure" (che caratterino, eh?). Con lui c'è un "vecchio di mare": è Sant'Erasmo che "naviga", esperto, nel "mare" delle onde radio ed è inoltre patrono dei marinai, e vicino al mare, dice, fa la sua registrazione (i dischi) e dopo, dice, ci saranno anche i gelati per lui e tutti quei "figli allegri e puri" che sono con lui. Bisogna darsi da fare quaggiù e sperare che Iddio ci faccia "svelare" l'altro mondo sempre di più. Lui sa che nel cuore di sua mamma "gira" un'idea triste, che "punge": ossia che Dio l'abbia "imbrogliata" portandole via il figlio. "No", grida con forza Federico, io, il figlio, sono qui e grido che non è così, non bisogna pensare così. Lui prega Dio che dia l'energia a sua mamma per andare avanti ed anche per "entrare" anche lei lassù, ossia per provare a registrare, ha un "vetro", una finestra anche lei. Il Signore darà gli aiuti e le darà le "spalle" forti se lei vorrà provare, e le giura che sarà lui, Federico, la sua guida. Si raccomanda di una cosa: non metta la serratura a questa verità che ora lei conosce, non metta chiuso il suo messaggio senza parlarne con nessuno, deve leggerlo in gruppo, diffonderlo fra le persone che le stanno intorno. Chiede con grande decisione a sua mamma di dimostrargli che ora cambierà, che svolterà nei suoi atteggiamenti di sfiducia, le chiede di prometterglielo. Ci sono altre prove per lei se lei è disposta a stare qui, a registrare, a imparare. Chiude con una bella frase: le chiede di "sintonizzare" il cuore (serve soprattutto quello, più che mente!") che già ci sono pronti altri regali per lei.

COMMENTO

Fulvia e Federico si preoccupano più che altro di spronare i propri cari a cambiare il proprio atteggiamento interiore nei confronti di ciò che è loro capitato e di farlo soprattutto con l'aiuto della fede. Il Re vivo lassù, la Sua promessa di vita eterna nel Suo Regno, è l'unica via d'uscita da questo cerchio chiuso dove solo il dolore e l'assenza di qualsiasi speranza regnano sovrani, togliendo qualunque prospettiva di evoluzione e superamento di quel "blocco" che pesa come un macigno sui propri giorni. Tutto è fermo in queste vite colpite da tragedie incomprensibili al cuore umano, tutto ha perso significato, si è come "fissato" in una fotografia (quello di cui parla Fulvia quando dice di vedere i suoi genitori "fotografati") che vive nel solo attimo che ha ritratto. Bisogna rimettersi in moto, riprendere in mano la propria vita pur se alla luce di questo dolore che può, affidandolo a Gesù Cristo, trasformarsi in un seme di vita nuova. Non è semplice, e sarei pazza a non comprenderlo, però è davvero l'unica strada se si vuol continuare a vivere portando ancora qualche frutto per gli altri e per la propria anima. Alzare i propri cuori, come Fulvia chiede di fare ai suoi, alzarli oltre la propria razionalità e il proprio dolore, farli "guardare" oltre il confine della morte con la certezza che loro sono vivi e ci sono vicini: il resto verrà da sè.

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