A sorpesa mio zio Gennaro, preannunciatomi da una voce precedente che non pubblico per motivi di privacy. Porta anche sua moglie, ed è in vena di ironia per donarci un sorriso e farci riflettere sul modo che abbiamo di "onorare" i cosiddetti "morti" - 22/03/2011

Scherza come era suo costume anche in vita, mio zio Gennaro. E scherzando tocca un tema che riguarda tanti di noi: quello della maniera più consona di "onorare" i nostri "morti". Dovete sapere che proprio accanto alla postazione del mio computer, dove sono solita registrare, sul lato destro, ho una piccola mensolina sollevata dalla scrivania sulla quale tengo le foto di Piero, di mio padre e di questo mio zio Gennaro, foto fra le quali ho messo un bel fiore in vetro di Murano, uno solo per tutti loro (vi metto una foto in fondo alla pagina). Mio zio ne è al corrente, evidentemente, perchè, in una maniera molto scherzosa, mi chiede di buttare in aria quelle foto di "morti". Lo fa per darmi un messaggio, evidentemente, per dirmi che loro non sono affatto morti e il fatto di vedersi come in un altarino ammuffito non gli sta affatto bene. Essendo vivi, potendo anche comunicare con noi, non amano affatto vedersi imprigionati in quelle immagini votive che li mettono automaticamente nella categoria "defunti" e mettono un pò di tristezza, e mio zio lo dice in una maniera che, lo constaterete anche voi, mi ha fatto ridere di gusto fino alle lacrime, continuando, come amava fare in vita, a prendere bonariamente in giro anche mio padre. Per poi poter meglio comprendere un'altro fatto a cui fa riferimento nel suo messaggio, devo farvi un piccolo antefatto. Mio zio morì a 67 anni (portati benissimo, tra l'altro, lo vedete nella foto, è il primo a destra, per qul che si vede, com'era poco prima di morire), lasciando la moglie e due figlie. Sua moglie, mia zia Adriana, dopo la morte del marito si era trasferita in una casa più piccola e ci ha vissuto da sola (per meno di due anni, purtroppo, perchè poi lo ha raggiunto lassù per un infarto improvviso). Un giorno, alcuni mesi dopo la scomparsa di mio zio, lei chiamò mia madre (sua cognata) ed era davvero molto agitata per un fatto che le era capitato quella notte. Mia zia portava il busto e qual busto era di quelli con tantissime asole da allacciare davanti; era piena estate e quella sera, dopo averlo tolto e averlo lavato, mia zia lo stese ad asciugare ben aperto, ossia completamente slacciato, perchè sarebbe stata fatica inutile allacciarlo per poi doverlo di nuovo slacciare per indossarlo il giorno dopo. Ma con sua somma meraviglia, la mattina seguente lo aveva trovato ben disteso sui fili dell'asciugatoio, completamente e perfettamente allacciato in ogni sua asola. Preciso che in quella casa mia zia viveva sola in quanto le figlie sono sposate e vivono per conto loro. Non sapendo cosa pensare, piena di grande stupore, aveva chiamato mia madre per raccontarle il fatto dicendosi sicura che quello era stato un segno che mio zio aveva voluto darle, per quanto incredibile esso possa essere stato. Questa storia è rimasta sempre un pò misteriosa per tutti noi che ne eravamo a conoscenza, con un pò di malignità qualcuno in famiglia aveva scherzato dicendo che forse la zia aveva le traveggole o aveva bevuto un bicchierino di troppo, ma lei, poverina, giurava con tutta se stessa che le cose erano andate proprio come ce le aveva raccontate, e in casa con lei non c'era proprio nessuno quella notte. Adesso mio zio ci scherza su quel fatto e, indirettamente confermando che era stato proprio un segno consentito dal Cielo, dice con grande ironia che erano stati dei ladri entrati in casa di sua moglie solo per il gusto di allacciarle il busto.....ovviamente i ladri non c'entrano affatto, lo avete capito!

Ah, fede ciò che è pane a noi già qui!....

GENNARO

Ah, fede ciò che è pane a noi già qui!
Dove hai Piero, sai, alzatina?
Pare che Enzo e i bischeri lì hai messo
che ti fissi sai lì:
e noi butta “en aire”!
Ccà ho sale e mescer(e):
nipotini no comodità!
Osanna mannai lì!
Eh no il caffè!
A rompe i lacci di moglie era stato i ladri…
e ride bionda!
Moglie dņ


ADRIANA

In Aldilà, Francè, torniamo di giù:
e i matti digli di qui!
C’è mammà?
E devi dir di là:

sempre sta di laggiù sorella!
E’ vero che giù c’era torme:
registi dà là disco!

 

 

 

 


 

mensola studio

SPIEGAZIONE DEL TESTO

E' la fede che per loro lassù è come il pane quotidiano, ci ricorda mio zio. Poi mi chiede: sai l'alzatina (la mensolina rialzata) dove hai la foto di Piero? Ecco pare che lì hai messo noi, i tre "bischeri" (usa un termine toscano che significa "fessacchiotti", grosso modo), Enzo, tuo padre, me, Gennaro, e Piero. Li hai messi lì, come tre bischeri, a fissarti mentre lavori al computer, ma, dice zio, deciditi a buttarci in aria! In poche parole vorrebbe che li levassi di lì (butta "en aire", lo dice in spagnolo), visto che, secondo lui, fanno la figura, appunto, di tre "bischeri". Non vi nascondo che ho riso come una matta da sola pensando alle prese in giro bonarie che lui amava fare a mio padre quando erano quaggiù, ho pensato che continuano ancora lassù a prendersi in giro. Poi, mi dice, che "ccà", ossia "qua" (in napoletano) ha "sale", ossia cose sagge da mescere per noi e mi dice con preoccupazione, come spesso ha fatto in passato, che i suoi piccolissimi nipotini fanno una vita non comoda a causa del fatto che le loro mamme (le sue figlie) devono lavorare e nessuno può aiutarle con questi bimbi che sono costretti ad uscire molto presto di casa al mattino per recarsi all'asilo nido e starci fino a tardi la sera. Lui prega per loro ("osanna mannai là" ). Ancora con tono scherzoso mi dice che non vuole che io gli offra il caffè (al contrario di Sant'Erasmo che nella registrazione precedente mi chiedeva scherzosamente se era uscito il caffè per lui). Ecco che tocca l'argomento dei lacci del busto che sua moglie aveva trovato allacciati: dice scherzando che erano stati dei ladri a "rompere" l'ordine dei lacci che sua moglie aveva aperto, ladri che però erano entrati in casa solo per quello scopo, ladri "celesti"....e la bionda, sua moglie che è lì vicina a lui, ride alla sua battuta. Dà poi la parola proprio a sua moglie.
Mia zia mi dice che poi, da qui, tutti noi ritorniamo nell'Aldilà e dovrei ricordarlo, secondo lei, ai tanti matti che vivono su questa terra come se dopo la morte non ci fosse più nulla e non ci credono. Mi chiede se c'è mia mamma qui con me (lei sa bene che in questo periodo non c'è, ma sa anche che ci sentiamo quotidianamente al telefono e che quindi le darò il suo messaggio). Mi chiede di dirle che lei la considera come una vera sorella restata quaggiù, che è sicura di poter contare su di lei se le sue figlie avessero bisogno e per le tante preghiere che mamma fa anche per lei. Mi saluta dicendomi che è vero, ci sono "torme", ossia folle, di anime che vorrebbero comunicare perchè i "registi", ossia le guide incaricate da Dio lassù, danno davvero le registrazioni (i dischi) per noialtri quaggiù.

COMMENTO

Le emozioni che ci arrivano da lassù ricoprono tutta la gamma dei sentimenti che conosciamo: la nostalgia, la tristezza, ma anche l'allegria. Tutte le volte che ho potuto avere la grazia di sentire mio zio lui ha sempre scherzato proprio come faceva quando era quaggiù, e sempre mi ha donato una risata, proprio come ha fatto in questo caso, quando addirittura mi ha detto che ho messo i tre "bischeri" sull'altarino a fissarmi. Per me è davvero incredibile: tutti noi, quando pensiamo all'Aldilà, spesso siamo portati a pensarlo come un luogo misterioso, dove regna anche una certa nostalgia per le persone rimaste sulla terra o, nel migliore dei casi, dove c'è una certa rassegnazione. Come potete constatare non è affatto così, e chi in vita era un tipo gioioso e scherzoso, come mio zio, lassù continuerà ad esserlo ancor di più. C'è gioia e amore, e probabilmente lassù la gioia ha un'intensità che noi non riusciamo nemmeno ad immaginare! Penso che i nostri cari che hanno vissuto una vita onesta e rispettosa del prossimo, sebbene con le loro mancanze, lassù, anche se devono ancora pagare qualche conticino, tutto sommato non se la passino poi malissimo!

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