SANT’ERASMO
Periglio, ma sta suora mira a Gesù
e qui m’inquina classe!
Qua le do mira, è urgente,
ah, Piero ha qui!
PIERO
Mò, amati, dei mostri io spazzo lì,
udite: si dica lode!
Tirava, poi di lì, braccia pure a te!
Volò marito pè ruggiti bilanciere.
Non lascià di lì segreti,
valli a dire a Dio qua, figli!
In qua si risponde,
là lavora, vò su Regina sai, Frà, te!
E lì venerà, racconta.
Ha lume: c’è cura,
allegri, son lì, si, eh! Udire!
Qua do lì luce, si va!
UN’ENTITA’ SENZA NOME
E di lì collega!
S’ entrò, si, è qui modelli!
In amore difende più donna:
ti rigira di lì!
GIANNI
Permetti mò rima?
Si, de noi stare buste,
bussi e vai, ce l’ho buste!
E ridiglielo che io me n’innamorai!
Lì prova c’è!
Qui Gian ti è! Ti do cuore tre!
Gesti che fai là è piacere,
dille che c’è qui lui
e che, sai, gli vuole dà un pò di fede!
Ah e sfori fumar? Via, e lascia fa!
Ha riscontro è inutile!
Più vota, disco le ballai,
da Cielo là c’è gli arnesi!
Le va i Santi e chiari,
novo è giù core pè te cca!
Fa nuvole vernà lì grande?
Tu hai noi giù lì, eh!
Era in note, vero, dolce stile?
EMMA
Cielo qua:
dì giù “t’amo” in stile,
e vi è una forza lì e qua!
Cara la zia è a me,
sordi irradia noi!
Ci dà il Re qui tane
e girà ci dà piede,
va, più tenue su è nipote!
E sembro, qui in nave,
dei più è nipote.
I denari rendere zeri,
da lì le fonai:
desiderasse la meta lì!
Dicci “t’amo” in stile,
de là, senti, ho corpo,
po’ cimeli pian giù là, eh!
E noi, Signor fa là, e dice il Re: “Issar!”
Oh, mai trucchi do qua,
parti di vita….riè in vita!
Qua ver v’è dato:
là ce l’ha un sole chiaro,
giù, Frà, ammonire!
E andrò, farei,
fammi uscì, le regalo un nove qua,
ora è, vò!
Vivrà, e i rosi lì giù glieli offro!
Lì oggi neve, lì ndò vai, dissero qua?
Annà lì sui computer…ori c’è!
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Sant'Erasmo ci dona una delle sue ironiche "chicche", sbeffeggiando così quell'epidemia di laicismo che pare andare tanto di moda ultimamente anche nelle istituzioni che, in nome del "politically correct" si stanno snaturando, recidendo tristemente le proprie radici in un "nulla" privo di significato. Mi ricordo di un episodio accaduto qualche anno fa proprio nel nostro bel paese, precisamente presso la scuola statale "Jean Piaget" di Roma: una suora, Annalisa Falasco, chiamata ad insegnare in una scuola pubblica, fu attaccata dai genitori dei bambini col pretesto che, essendo lei una cristiana, cioè seguace di Cristo, poteva influenzarli in qualche modo. Tralascio le motivazioni di entrambe le parti, se vi interessa potete leggere qui il fatto, ma Sant'Erasmo pare riferirsi ad atteggiamenti similari che serpeggiano nella nostra società, una specie di "razzismo laico" perlomeno esagitato ed esagerato. Allora il Santo, facendosi portavoce di uno di questi paladini del laicismo ad oltranza, costi quel che costi, commenta che se quella suora "mira" a Gesù, al Suo pensiero e al Suo insegnamento, allora è pericolosa perchè potrebbe "inquinare" le giovani menti della classe con le sue idee, ponendo in esse il pericolosissimo (nonchè fuori moda) seme della filosofia del "porgi l'altra guancia" e dell'antiviolenza, peggio ancora, potrebbe insegnare loro qualcosa di perdente come la compassione e l'amore universale. Addirittura egli scherza dicendo che la suora è un "periglio", ossia un pericolo. Ma mi dà la giusta "mira" il Santo, perchè la porti a tutti voi, è urgente, dice, uscire da questo pensiero che pone l'uomo al centro dell'universo, un uomo che non può bastare a se stesso ed è sempre più perso, in balìa di un relativismo etico che è pieno di frutti avvelenati e foriero di sventure personali e sociali e disperata solitudine. Lascia poi il posto a Piero, e comprendo che è lui perchè il Santo stesso me lo dice, visto che poi Piero parla sulla stessa voce della mia cara guida. Piero ricorda a noi, la sua famiglia che chiama "amati", che lui cerca di tenerci lontane entità negative, e ci invita a pregare. Mi fa capire che lui, da lassù, "tira le braccia" anche a me, spingendomi a fare sempre di più e meglio con le registrazioni. Dice che è "volato" da me per bilanciare i "ruggiti" di rabbia che in questi giorni ho "emesso" spesso contro le cose che vedo andare storte in questa nostra società. Lui vorrebbe, certo, che ruggissi di meno, ma la mia umana indole a volte sfugge al controllo, purtroppo. Ci ricorda che non dobbiamo lasciare segreti su questa terra, che dobbiamo confessare le nostre colpe qui. Dal Cielo ci rispondono, e mi invita a "lavorare" sempre alle registrazioni e al sito perchè questo è anche il volere della Madre di Dio verso la quale, dice Piero, bisogna avere una vera e propria venerazione. Abbiamo luce e cura con queste registrazioni, e lui, in particolare, è sempre vicino a noi che, per questo motivo, dobbiamo esserne contenti. Con le sue parole ci dona luce, dice infine, e se ne va.
Segue uno strano intervento da parte di un'entità senza nome, probabilmente un uomo che è stato deluso in amore: egli dice, innanzitutto, che devo continuare a collegare i due mondi e che lì ci sono "modelli", probabilmente intendendo dire che ci sono personaggi che incarnano varie umane situazioni. Ci saluta esprimendo una sua personale convinzione: in amore le donne, dice, si difendono meglio degli uomini perchè esse sarebbero, secondo lui, più capaci di rigirare un uomo, di "imbrogliarlo". Io non sono affatto d'accordo con questo misterioso amico, sia chiaro, e mi pare strana questa sua "sortita".
Gianni entra chiedendo il permesso di parlare in "rima", ossia con questo linguaggio così particolare che ormai conosciamo bene. Dice che ci sono buste con messaggi da lassù e mi invita a "bussare" alla persona che me lo aveva richiesto per informarla (la sua compagna). Mi chiede subito, con una frase bellissima e chiarissima, di dire alla sua donna (anzi, di "ridirglielo" perchè lui chissà quante volte glielo avrà già detto) che lui se ne innamorò davvero e che questa registrazione ne è un'ulteriore prova. Poi le dice che c'è "Gian" che le da il suo cuore moltiplicato per tre. Rivolgendosi a me, mi dice che l'attività che svolgo è un piacere che faccio a loro lassù e a chi è qua giù, e mi chiede di chiarire alla sua donna che è proprio lui a parlare tramite il registratore, senza che lei abbia dubbi..e che vuole darle un pò di fede nell'aldilà (forse lei non è proprio tanto convinta?) Poi, rivolgendosi a lei che comunque ha già smesso di fumare, Gianni le dice che ora lei ne ha la prova: è inutile fumare, non serve a risolvere i problemi; ora che ha smesso lei lo sa molto bene. Quasi stesse facendo una gara tipo "X factor" del Cielo, e lo dice scherzando, la invita a votarlo di più, visto che lui sta anche ballando lassù dalla gioia e grazie al fatto che il Cielo ci ha donato i mezzi per poterci parlare fra i due mondi (in questo caso il registratore). Ricorda che da me vengono i santi a parlare (si riferisce a Sant'Erasmo) e che ciò è chiaro; le dice poi che, per lei, ora lui lassù ha un cuore tutto nuovo. Con una frase molto "aulica" lui le dice, metaforicamente, che se le nuvole (le preoccupazioni) fanno scendere "l'inverno" nella sua vita, lei deve sempre ricordarsi che ha accanto anche loro da lassù ad aiutarla. Poi, compiaciuto per lo stile così poetico e romantico che ha espresso, chiude facendole notare che, nella sua nota c'è un "dolce stile".
Anche Emma, dopo aver detto che chi parla si trova in cielo, parla di "stile". Infatti mi invita a dire alla sua zia che lei la ama e di dirlo "in stile", ovvero con queste parole poetiche. Vi è una forza, sia qui in terra che lassù, che permette la comunicazione, e penso che lei si riferisca proprio all'amore che lega le persone. Dice che la zia, che ne ha richiesto il contatto, le è cara e le ricorda che loro lassù, con queste comunicazioni, vogliono "irradiare" i "sordi", coloro che non vogliono sentirne di questa realtà altra e della sopravvivenza dell'anima per convincerli. E' Dio, il Re, che dà loro rifugi nell'aldilà e piedi per poter girare e venire fino a noi (che permette loro anche di parlare con noi); ora, avverte la zia, lei, sua nipote, lassù è più "tenue", più sottile rispetto alla materia del corpo terreno, ha infatti quello che si chiama "corpo sottile o eterico". Nella "nave" su cui si trova, che sempre compare come mezzo di trasporto delle anime dell'aldilà verso la terra, lei, dice, sembra la nipote di tutti quelli che si trovano lì, i "più" (noi indichiamo l'aldilà anche come il "mondo dei più"), ossia tutti la trattano con affetto, come se fosse davvero la loro nipote. I soldi, quaggiù, rendono zero lassù; al solito, ci dicono che non dobbiamo mai farne un valore assoluto, e Emma dice che ha "fonato" (ossia "telefonato") per ricordarle di mirare sempre e solo alla vera meta: quella del Cielo. Ridice di nuovo che devo dire alla zia che l'ama e la informa che lei lassù ha un corpo e dunque raccomanda che quaggiù non facciano troppi cimeli delle sue cose nel tentativo di trattenerla in un vuoto ricordo. E' il Signore che agisce in queste comunicazioni e, dice Emma, dietro di esse c'è un intento chiaro, quello di spingerci a dire agli altri di "issarsi", elevarsi, sollevare lo sguardo oltre ciò che appare ed è sensibile. Lei non fa trucchi e ce lo assicura: è partita dalla vita di prima ma ora è di nuovo in vita, la morte non l'ha sfiorata nel suo vero essere. Con queste comunicazioni ci viene data la verità, in esse c'è un sole chiaro di conoscenza e di questo mi invita ad ammonire tutti, a ricordarlo a tutti. Preparandosi a lasciarci mi dà anche il voto: un bel nove! Offre dei rosi (delle piante intere quindi) a sua zia e mi saluta con un particolare che ci fa comprendere che loro lassù sanno sempre quello che accade sulla terra: era il 17 dicembre quando ho effettuato questa registrazione, il giorno critico in cui l'Italia si bloccò per la neve. E allora Emma, ironicamente, ci chiede dove mai potremmo andare con tutta quella neve, e ci invita a stare al computer, magari su questo sito dove si possono davvero scovare dei preziosi ori di conoscenza. |