Piero mi parla del sale benedetto che Sant’Erasmo mi "invia" per proteggermi dai disturbi che ho subito in questi ultimi giorni – Un entità di nome Diana ci parla delle comunicazioni e di se stessa – 14/04/2010

I lettori fedeli del mio sito ben sanno che il 10 e l'11 aprile scorso ho partecipato come relatrice al convegno "La vita oltre la vita" organizzato dal Lions Club di Reggio Calabria. La mia cara guida mi incoraggia a partecipare a questi eventi per due motivi principali: il primo è che sono efficaci mezzi di diffusione di questa realtà ed il secondo è che, nei convegni, spesso si incontrano persone provate da gravi lutti alle quali possiamo sempre dare un forte segnale di speranza e di fiducia anche solo colloquiando con loro individualmente. Però, evidentemente, la cosa non è gradita a qualche altro tipo di entità, ed infatti, il giorno prima della mia partenza da Venezia per Reggio Calabria me ne sono successe di tutti colori: il mio computer portatile, un ottimo computer con poco più di un anno di vita, si è improvvisamente fulminato (per fortuna avevo salvato presentazione e relazione su una chiavetta usb così ho potuto usare il computer dell'amico Luigi Cama anch'egli presente a Reggio), per il giorno 9 aprile, giorno della mia partenza, è stato proclamato uno sciopero improvviso del personale di terra dell'aeroporto Marco Polo di Tessera (Venezia), per cui il volo prenotato rischiava di saltare e ho dovuto farmi il viaggio fino a Roma in treno, ed infine il mio televisore di casa (un nuovo LCD 46 pollici) si è oscurato senza alcun motivo apparente e ancora non riusciamo a farlo funzionare. In più, giunta a Reggio Calabria per partecipare ad una trasmissione a tema presso gli studi televisivi di una tv locale importante (RTV), avendo anche pochissimo tempo a disposizione perchè la trasmissione era in diretta, sono stata lasciata lì da chi aveva il compito di venire a prendere i partecipanti al convegno e che se n'è andato prima del previsto, pensando di aver prelevato tutti i partecipanti al convegno. Sono riuscita ad arrivare trafelata agli studi proprio pochi minuti prima dell'inizio del programma. Al mio ritorno a Venezia (un viaggio allucinante, con forti turbolenze e malori tra i passeggeri) la mia valigia è andata persa e sono rimasta tre giorni in attesa che la ritrovassero. E mi fermo qui. Una serie inaudita di contrattempi che non si erano verificati in anni interi. Il perchè me lo dice Piero in questa registrazione: un entità non benevola, un "osservatore" ma dotato di "aghi" per pungermi, mi tiene sotto tiro per impedirmi di fare ciò che faccio. Ci sarebbe da preoccuparsi se non mi giungesse il "sale benedetto" che Sant'Erasmo mi manda per protezione. Evidentemente il sale è un simbolo concreto per indicare un gesto esorcizzante (durante gli esorcismi viene usato anche un sale esorcizzato). Tempo fa, durante una registrazione, Sant'Erasmo mi disse "costi ha tutto", cioè ogni cosa ha un prezzo, e così anche il nostro desiderio di andare oltre, di avventurarci nei territori che solitamente sono preclusi agli uomini, ha un prezzo da pagare. Ma finchè avrò Sant'Erasmo con me io non temo nulla. Bellissimo anche quanto ci dice, illuminandoci, la seconda entità, Diana, che ancora una volta ci fa intuire gli sforzi che anche loro fanno per poter comunicare con noi.

Enorme lusso dà qua, vero...

PIERO

V’è un osservatore, però ha qui l’aghi.
Enorme lusso dà qua, vero,
fa un giro, qui dirò, là Piero:
male qui sta!

Inutile io, sai, ero:
dirò disturbi l’hai e rischi là hai.
Fosse serrature da là
io giù, qui dichiara, l’aprirà.
E lima che c’ha domandare lì,
pagherà volè la risposta,
ti giunga il sale, gli dà prete già qui,
e lì uscirà.
Qui c’è spie: va a morire il verme,
và, da questi piedi, là, leva.
Si, me scappa: la moglie era là nostra:
giù lì manda a remà.


DIANA

Ma il Signore, se sta lì, qua veglia,
ah, già sta là!
Ne fa, si, legger, pare!
Se lascia solo fari nei rami,
trovar c’ha l’echi de lì dire, là, noi.
Hai lì trovabile noi,
salma che me bruciai!

E su viaggiai,
era nero, mò coi rai (raggi)se scenne!
Ero lì Diana, fa di lì virtù!
Ah, stretti a voi Re ci entri!






 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Piero (mi dirà più avanti di essere lui) mi avverte che c'è un osservatore invisibile e non benevolo che esamina il mio operato, un osservatore che, però, ha "l'aghi", cioè, metaforicamente, gli strumenti per pungermi, provocarmi fastidi. Pensando all'Altissimo dice che Egli gli concede un lusso enorme facendogli fare, in maniera figurata, un giro qui sulla terra grazie alla metafonia, poi fa un'affermazione che credo si riferisca al fatto che vede che il male, quindi, sta qui, attorno a me, spiando ciò che faccio e dunque egli si preoccupa perchè, mi dice, si sente inutile in quanto non riesce ad aiutarmi ad allontanare questa presenza che mi dà disturbi e mi ribadisce che corro sempre dei rischi facendo metafonia. Poi, proprio fedele al suo carattere terreno, ostinato e deciso, dice che se si trattasse di aprire delle serrature per tornare qui e difendermi, sicuramente lui le aprirebbe in ogni modo. Poi mi chiede di domandare protezione (metaforicamente egli parla della lima che il Signore ha per spuntare quegli aghi appuntiti), certo pagherò il prezzo per aver voluto la risposta al mistero della morte, però poi mi dice che mi giungerà il sale esorcizzato di Sant'Erasmo (il prete) e questo farà uscire l'entità negativa dal mio ambiente. Dice che lassù hanno spie che avvertono che quel verme morirà (ossia finirà di darmi fastidio, notate che lo chiama dispegiativamente "verme"), e pare intimargli di andarsene dai piedi. Chiude con una nota tenera, di cui pare quasi scusarsi per il fatto che queste sue parole paiono legarlo ancora troppo al piano terrestre, dice che gli scappa una cosa da dire: mi ricorda che io ero sua moglie (parla al plurale come spesso fanno quando non trovano le sillabe adatte per esprimersi al singolare), in un gesto di dolcezza e nostalgia che mi ha commossa. E come sentendosi ancora parte di una coppia, dice che il Signore manda lui da una parte e me dall'altra, a remare per portare questa verità a tutti.
La seconda entità, che si presenterà come Diana, ricorda che, comunque, queste registrazioni sono sotto la protezione del Signore che veglia su quanto faccio (mi rassicura quindi dopo quanto mi ha detto Piero). Ci ricorda che il Signore ce ne fa leggere di cose meravigliose tramite queste registrazioni! Poi, con un'immagine poetica, mi fa capire il loro compito lassù: è come se ci lasciassero, grazie a questi messaggi, delle luci fra i rami di un albero frondoso e fruttuoso (lo interpreto come la vita nel suo complesso, prima e dopo la morte) e loro devono sforzarsi di ritrovare gli echi del nostro modo di esprimerci terreno per farsi capire (capite la bellezza di questa rivelazione?: loro che non hanno più voce, apparato fonetico, laringe per parlare, devono agire sul registratore per poter farsi comprendere da noi, per poter riacquistare un sistema di fonazione col quale poterci parlare. Vi ricordo che loro lassù comunicano telepaticamente, quindi immaginate lo sforzo che fanno, sempre sotto il controllo di Spiriti Superiori). Poi ella, quasi con sorpresa, mi invita a riflettere sul fatto che qui, nel registratore posso trovare vivi e coscienti anche coloro che, come lei, si sono fatti cremare, ridurre in cenere, dopo morti: cioè l'entità cosciente non si serve del corpo al di fuori del quale essa può ancora vivere e comunicare. Poi, rammentando il momento della sua morte, ella ci dice che "viaggiò" verso l'alto, verso l'altra dimensione, dove però si ritrovò in un luogo nero, scuro (dal quale forse è uscita ora), però ora, grazie ai raggi di energia messi a disposizione da entità angeliche, ella può ancora scendere sulla terra. Poi dice che qui sulla terra si chiamò Diana, e mi invita a far virtù di quanto lei ha detto. Saluta con un augurio: che il Re entri fra tutti noi, vivi e "defunti".

COMMENTO

Ho già dichiarato, in altre occasioni, che da lassù i nostri cari sorvegliano costantemente su di noi: in questa registrazione ne abbiano l'ennesima conferma. Piero viene a mettermi in guardia invitandomi a pregare e chiedere protezione, ma mi rassicura anche, facendomi capire che il "sale" che Sant'Erasmo mi invia da lassù (il sale esorcizzato viene usato negli esorcismi) mi protegge. Ho trovato bellissime le immagini con le quali Diana si esprime per farci capire anche il loro sforzo principale durante le comunicazioni: quello di riadattarsi al nostro modo di comunicare che avviene attraverso parole, attraverso l'articolazione della parola che veicola il pensiero e che spesso sono inadeguate. Sforzo che compiono con l'aiuto dei maestri spirituali e delle entità angeliche che forniscono loro l'energia ed il "modus operandi" per riuscire ad incidere il nastro grazie all'azione sulla testina magnetica del registratore. Vi faccio notare l'augurio che ci lascia Diana, quello che il Re sia stretto a tutti noi viventi, quelli che stanno da questa parte e qualli che stanno dall'altra parte.

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