Consigli, incoraggiamenti, previsioni, raccomandazioni: un'entità sconosciuta non mi lesina nulla!

In questa brevissima registrazione ricevuta il 24 novembre 2008, si presenta un'entità sconosciuta che, però, dal tono che usa, sembra avere una certa autorità. Al solito, vi faccio notare il carattere sempre in perfetto equilibrio di tutte le comunicazioni: da una parte la lusinga, il complimento, poi, subito dopo, temendo che mi lasci compiacere troppo, ecco l'avvertimento, la raccomandazione severa, il richiamo a fare ancora di più. Ci viene ribadito seriamente che coloro che piangono i propri morti e sono addolorati per il lutto, tramite le registrazioni possono "riprenderli" per un attimo, e ciò se io gli presto il mio corpo, la mia materia per permettere loro di poter interagire col nostro mondo di materia (ovviamente il prestito si intende nel senso dell'udito, della possibilità di comprendere quanto essi dicono per poterlo riferire). Ma leggetela, è molto comprensibile e, tra l'altro, viene ribadita l'importanza della comunicazione da loro tanto desiderata e cercata: un tema a cui vi sarete oramai abituati, perchè davvero ricorrente (e pensare che ancora tanta gente dubita della liceità di tali contatti...)

Piangeva i suoi morti: ci ripiglia se avrà qui...

ENTITA'

Fortuna c’è chi riccioli ha,
però quando vai via
può lì più arenà
se là entrà lì vuoi.

E sta a fà de più, si, rose ha.
Parli a numerosi gruppi,
ferie le danno a quelli ricchi.

Piangeva i suoi morti:
ci ripiglia se avrà qui,
e si rende, corpi tu imprestagli,
qua metti e nasconditi dietro.

Se ti offre mestieri digli che tu l’hai,
più rami, se ti metto, prepara lì,
cuore…voglion de là.
Clonà ti vò : qui accedi vecchia e sola,
poesie preparo e poeti permettimi dare un po’.
Fortuna c’è chi riccioli e cuori lì..
Se hai denà(ro), ce n’hai ira.








SPIEGAZIONE DEL TESTO

L'entità mi si rivolge subito con una piccola lusinga: dice che sia una fortuna che ci sia lì ad ascoltare chi "riccioli ha", cioè io che ho i capelli mossi, e mi rammenta che, se per caso rallento il ritmo delle comunicazioni, potrei poi avere dei problemi, arenarmi un pò nella comprensione dei messaggi. Segue poi il consueto invito a fare ancora di più per la diffusione di questa realtà, e mi viene predetto il fatto che parlerò davanti a gruppi numerosi di questo fenomeno (pochi giorni dopo, infatti, mi sono accordata per partecipare ad un congresso nel maggio 2009). Le ferie, mi dice scherzosamente l'entità, le danno ai ricchi e siccome io non lo sono....devo darmi da fare! Qui segue il concetto centrale dell'intera registrazione: questa possibilità di contatto offre sollievo a tutti coloro che sono addolorati per la perdita di una persona cara, tramite il registratore è possibile "riprendere" per un pò il contatto con coloro che crediamo persi, basta che io presti loro il mio corpo, o meglio il mio udito, nascondendo la mia personalità dietro quanto essi vogliono dire e trasmettere, io devo solo riportare con la voce o la penna. Se per caso qualcuno volesse offrirmi un lavoro o darmi un incarico, devo rifiutarlo dicendo che il lavoro già ce l'ho ("lavoro" ormai per Sant'Erasmo), devo arricchire quello che già faccio, mettere più cuore perchè è quello che vogliono di là. Poi mi fanno una previsione che mi ha lasciata triste e un pò amareggiata: non mi piace affatto l'idea di morire vecchia e sola, spero che la solitudine sia alleviata dal mio servizio agli altri, anche da vecchia. Di là, dice, preparano ancora più poesie da far conoscere, e per questo è una fortuna che io ci sia (sono sempre io che ho i riccioli e spero anche...i cuori). L'avvertimento finale, già altrove più volte ripetuto, mi mette in guardia dal ricavare soldi da questa attività: stiano tranquilli lassù, non ci penso nemmeno, queste cose non si possono fare per soldi, non sarebbe una spinta sufficiente, almeno per come sono fatta io!

COMMENTO

Ho trovato, in fondo, tenera e affettuosa questa registrazione e un pò mi dispiace non sapere chi sia l'entità che mi ha parlato.Questa comunicazione mi dà l'occasione per ribadire ancora una volta il fatto che io sono un semplice mezzo per il grandioso progetto che essi hanno approntato come regalo per tutti noi, sono due orecchie da prestare a loro, una penna (o meglio...un computer) per scrivere e diffondere quanto ci dicono, un filtro "materiale" per ciò che materiale non è più e che, quindi, per esprimersi ancora fra noi, ha bisogno proprio di questi mezzi. E in fondo il Signore tante volte si è servito degli uomini per diffondere il Suo messaggio e quando Egli trova chi ha voglia di collaborare diventa molto generoso, proprio come sta mostrando a tutti noi, anche attraverso questa strada. In fondo, mi disse una volta un sacerdote, chi ha la fede non ha bisogno di queste prove, eh già, gli risposi, ma Dio non si rassegna a perdere nemmeno uno dei suoi figli, ed ecco che ha preparato questo dono inaspettato e sublime proprio per chi la fede non ha avuto la fortuna di averla. Per offrire loro una possibilità ulteriore, per poter dischiudere i cuori dei più duri e forzare le resistenze dei più ostinati nella fede del nulla.

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