Una registrazione semplicemente straordinaria. Dura prova per me ed il mio umano coraggio. Prima c'è Rita, moglie di un mio lettore. Poi, e faccio fatica a scriverlo, un'entità che si presenta come "Gesù", Nostro Signore. Infine Anna, una mia conoscente ed una sconosciuta Sonia - 24/11/2010

Mi appresto a scrivere questa pagina con molto timore. Timore di pronunciare perfino il nome di Colui che mi chiede espressamente di mettere voi lettori al corrente del fatto che si sia degnato di donarmi un messaggio destinato a noi uomini. Sapeva bene che avrei preferito tenere per me, nel segreto, un simile messaggio, e ciò per tutta una serie di motivi che, spero, possiate capire da un punto di vista puramente umano. Avevo paura, e mille dubbi hanno agitato il mio animo e continueranno a farlo: paura di non essere creduta, di apparire presuntuosa, di espormi ancor di più ai giudizi non certo benevoli di quanti non vogliono ancora credere alla realtà di queste comunicazioni. Ma dinanzi alla Sua richiesta ("a dì giu n'hai", ovvero "devi dirlo giu"), certo i miei miseri motivi, legati alla mia umana condizione, sono caduti, anzi, devono necessariamente cadere. Se ho fede in Lui, devono cadere. Se poca cosa è la mia umana reputazione, devono cadere. Permettetemi solo di non esprimermi oltre nel commento, vorrei lasciare al cuore di ognuno di voi qualsiasi considerazione. Vi dirò solo che mi ha colpita molto la semplicità e la complessità, insieme, delle Sue parole, e la Sua umiltà, la Sua vicinanza affettuosa a noi uomini, immutabile ed immutata nei secoli. Egli desidera che ci avviciniamo di nostra volontà a Lui, non desidera mostrare la Sua potenza, ci aspetta coma un padre innamorato dei suoi figli un pò irrequieti e testardi. Un amore che è tenerezza e fermezza, dolcezza e richiamo severo. Infatti esordisce dicendoci "Gesù ve dà e ascolterei", ossia Egli, Nostro Creatore, si propone con un consiglio e non un obbligo: "ascolterei", dice, se fossi in voi, ma, sottintende, siete liberi anche di non farlo. Liberi come siete sempre stati nella vostra dignità di figli di Dio.
Vi informo sulle altre entità che lo hanno accompagnato, le ultime due anche per completarne il discorso: Rita è la moglie di un mio lettore, morta in giovane età, Anna è una dolce signora senese che ho conosciuto tanti anni fa, quando ero studentessa a Siena, e che mi ospitava spesso in casa sua con tanto affetto; Sonia, invece, non so proprio chi sia. Ho ragione di pensare che sia un'entità elevata, visto il tono ed il contenuto del suo messaggio, ma di più non saprei dire.

Gesù ve dà e ascolterei!....

RITA

Mia figlia, ciao!
Un servigio c’ha lì.

E' qui nonna: regge Re dov’è.
Si, si, vicino assai gli starà,
qui si m’apre

e sempre starà là mà!
Cerchi ha lì, dà somma vera qua.
Da lì intrà, fortuna già, uhhh,
chiaro? Apri!

E raggi cerca nuovi, venite più ccà!
Ha fiato, lì cambia mò,
uh, c’apri là?

Qui è navi, e bene riderà, qua è bere, dì!
Parte i morti: decidi lì rotte lì.
Si liquami lì dell’arnia se strappa,
l’è merda qui!

Ah, ver è mò di lì!


NOSTRO SIGNORE GESU'

E rimedi strappa lì.
Gesù ve dà e ascolterei!
E raggiunsi, che fila!
E fate ai re giunga e agli altri legge mia!
Fatti dà tamburi,
vi dirà: e là distrutto han pregi.
E i russi n’ha di pesi!
D’oro e bella ricetta:
dì: s’offrano a un Re tutti!
E laggiù l’arabi a messe!
Ai ròmeni farò zuppa.
Denaro? E sanerei:
a topi darebbe giù!
Ai ròmeni do con l’amore:
papa è, dirò, Re!
Io po’ tornai, assaggiate che vi do!
E di laggiù preferite celestia!
Odi massime dire!
A dì giù n’hai: gli darò, Fra, fili!


ANNA

E’ qui n’allievo se più affronta là!
Più dài libri, ci leggi, e propala a imperi: la forza era lì!
E là lasciamo i cinesi?
Li vedo affogare in mare:
gli dà troppa novità un re forte!
Ond’era, si registri,
n’affermo qui: e n’hai lì dei ladri!
Hai Anna, dì, nei martiri,
Sire è più sovra,
clima ci tiene, dà là note.
Entra, c’è Sonia, legge voi!
Sai, Anna ha ganasce….


SONIA

Sei ebbra? Tu la smetti ammirà
i presagi dei ladri?

Giù mille, lì: strappali!
Per favole, se v’era là tant’odio!
Ma i russi Dio accerchia:
a Dagva venetti, cerchi là splendori!
Ne tira lì di Grecia:
Kyrie, e c’è Sire e porta una vera messa là!
La donna dei preti ha giù:
qua indigna!

Ve frastorna, noi col Credo c’è!
E ligia! Poi fai là panorama, tiri la vanga:
da nero a grigio passa il mondo giù lì!
Nelle tane ci resta pietre:
neonati dare più!







 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Rita si rivolge a sua figlia e le dice, semplicemente, "ciao"; probabilmente questa ragazza fa qualcosa che deve essere di servizio agli altri, oppure la mamma intende che ella avrà un compito da svolgere. Le dice che con lei c'è la nonna e là dove questa nonna si trova regge il Re, ovvero ella è in un posto di Luce. La informa che la nonna le starà molto vicina se ella si aprirà a questa realtà in cuor suo, e che anche lei, "mà" (la mamma), le starà sempre accanto. Dice che il Signore ha strutturato l'aldilà in "cerchi" da attraversare nella propria evoluzione e la vera somma delle azioni buone e cattive della propria vita la darà Egli, alla fine, ad ognuno di noi lassù determinando in tal modo il "cerchio" in cui ci si collocherà (Rita ha avuto una vita difficile e fa comprendere che ha ancora da girarne, di cerchi). Poter entrare lassù mentre siamo ancora qui sulla terra è una fortuna e lei, per farci capire l'entità di questa fortuna sottolinea questo concetto con un "uhhh", ed un invito ad "aprire" tramite il registratore. I raggi di energia che permettono queste comunicazioni cercano sempre nuove persone in grado di riceverli per diffondere queste comunicazioni e lei invita ad andare lì col registratore coloro che vogliono tentare questa ricerca e che sono in grado di farla. Con il fiato di queste parole che giungono da lassù Egli vuole indirizzarci ad un positivo cambiamento, ecco perchè Rita pare invitare suo marito a registrare (cosa che già sta tentando di fare, peraltro) e permettere a loro lassù di parlarci. Dall'altra parte ci sono le loro "navi" pronte anche a collaborare con lui e che ci portano conoscenza e amore, ed è per questo che bisogna dire a tutti che proprio in queste comunicazioni c'è l'acqua che disseterà la nostra sete di conoscere e sapere la verità sul nostro destino ultimo. Rita si appresta a lasciarci e mi dice di decidere io le "rotte", ovvero i tempi ed i modi nei quali loro possono venire a comunicare. Con un'immagine metaforica molto forte ci fa capire la brutta situazione in cui si trova oggi l'umanità: ella paragona la terra ad un'arnia dove noi, uomini, siamo le api che dovrebbero produrre il miele, e invece, dice Rita, se si rompesse quest'arnia ora, ne uscirebbe solo "merda". Veleni, inquinamento fisico e morale, male: ecco i liquami che sono in quest'arnia. E Rita ci lascia confermando che è proprio vero.
Di questo straordinario messaggio che segue quello di Rita cerco di darvi solo la spiegazione letterale, lasciando a voi ogni commento. Egli mi invita a strappare a Lui stesso i rimedi per cercare di rimettere a posto questa "arnia" e poi si presenta come Gesù, dicendo che ora ci darà questi rimedi e consigliandoci di ascoltarlo. Scherza, ovviamente, dicendo che per raggiungermi ha dovuto attraversare la fila delle anime che sono in attesa di parlare (sono tantissime le richieste che ricevo dai parenti qui sulla terra!). Innanzitutto Gesù ci invita a far giungere la Sua legge, la Sua parola a chi ancora non la conosce e, soprattutto, ai "re", ossia a chi ha incarichi di governo delle nazioni. Mi invita a dirlo con forza, quasi suonando dei tamburi per farmi ascoltare, e dice che qui, sulla terra, hanno ormai distrutto i pregi (credo che intenda i pregi naturali ed anche quelli che erano nell'animo dell'uomo come valori positivi). Parla del popolo russo e dice che loro ne hanno di pesi da portare ancora! Pene e fatica per quel popolo al quale, dice, vuol consigliare una ricetta d'oro per rimediare a tutti questi affanni: offrirsi, tutti loro, al solo, unico Re, a Dio, rinunciando all'ideologia atea che per anni hanno tentato di affermare nel resto del mondo. E gli arabi, quaggiu in terra, dice, dovrebbero andare tutti a messa, abbracciando la fede cristiana. La frase seguente, riferita a romeni, non saprei interpretarla, bisognerebbe cercare di comprendere davvero cosa Gesù vuole dire col termine "zuppa". Si riferisce poi al vero seme del male del mondo, il denaro. Gesù dice che saprebbe come sanare tutti i gusi che provoca, lo darebbe semplicemente ai topi, lo eliminerebbe dalla faccia della terra. Torna ancora a dire ai romeni, con amore, una verità di fede affinchè la abbraccino senza errori: il papa è davvero il suo rappresentante in terra, e Lui è davvero tornato dopo la Sua morte con la resurrezione, e invita tutti ad assaggiare quanto ci dà ancora oggi, quotidianamente, nell'Eucaristia, ossia il Suo Corpo ed il Suo sangue. Inventa un termine, celestia, per indicare l'insieme delle cose spirituali e ci invita a preferirle quaggiu alle cose materiali, destinate a finire nella polvere e nella dimenticanza. Ci chiede di recitare "odi massime" al Padre celeste, ossia alte preghiere. Mi dice che devo dirlo quaggiù: chiamandomi per nome (Frà, come spesso mi chiama Sant'Erasmo contraendo il mio nome) dice che Lui ci darà fili da lassù perchè attraverso di essi, attraverso anche queste comunicazioni, noi possiamo avvicinarci alla Verità più facilmente.
Anna viene a continuare il discorso di Gesù e mi ricorda che si è allievi del Cielo solo se si è disposti a d affrontare di più qui sulla terra (si rivolge al mio iniziale timore, ai miei tentennamenti, nel diffondere questa comunicazione). Mi chiede di diffondere di più i libri che si trovano gratuitamente in questo sito e che contengono i testi di tutte le comunicazioni ricevute, e di diffonderli anche fra coloro che governano (ma come fare?), perchè la vera forza degli uomini è in questa Verità. Anna si collega al discorso sui vari popoli che ci ha fatto Gesù e chiede, ironicamente, se mai si possono lasciare fuori i cinesi da queste raccomandazioni: ella dice che li vede affogare perchè sono troppo eccitati per le novità che falsamente dona loro il re forte; ossia il denaro, e sono accecati dal cambiamento che stanno vivendo. C'era l'onda, si, che permette le registrazioni ma, dice Anna, quaggiù ce ne sono di "ladri", ossia di falsi profeti che millantano di avere messaggi divini e confondono i cuori degli uomini. Mi informa che ella si trova là dove sono anche i martiri, ossia in un luogo molto elevato, però, dice, il Re è ancora più in alto, e ci tiene al "clima" che c'è qui sulla terra (non si riferisce al clima meteorologico, ovvio), motivo per il quale ci dona queste note da lassù che ci possano aiutare a cambiare modo di vivere. Introduce poi Sonia e dice che ella ci leggerà un messaggio perchè ora, scherza, a lei hanno messo le ganasce per non farla più parlare.
Sonia si rivolge subito a me con un rimprovero: mi chiede se casomai sono ubriaca (sono astemia, ma è un modo di dire suo) quando mi metto a leggere le false profezie di coloro che sono già stati definiti anche da Anna "ladri", ossia coloro che si appropriano della parola di Gesù e millantano sue false apparizioni e messaggi (confesso che a volte l'ho fatto, ma per pura curiosità, non perchè ho dato loro credibilità, evidentemente è bene non farlo nemmeno per quella ragione). Ce ne sono a migliaia sualla terra, bisogna strapparli, strappare quanto vanno dicendo e scrivendo confondendo i cuori. In fondo, dice Sonia, è per favole (lei pronuncia favòle), per dottrine false, se quaggiù sulla terra c'è tanto odio! Però i russi, di cui ci ha parlato Gesù con tanta nostalgia, sono "accerchiati" da Dio, ossia Egli li protegge perchè li ama, e Sonia ci dice che ella ha vissuto in Russia, in un piccolo paese chiamato Dagva (non so bene dove si trovi con esattezza e non lo avevo mai sentito prima in vita mia), e a Dagva si potrebbero trovare veri splendori di fede tra le persone. Gesù ne tira alla sua Chiesa anche di greci (Kyrie vuol dire Signore in greco, è un'invocazione che fa Sonia), e Lui porterà la sua vera messa fra di loro. Alcuni preti hanno rapporti con donne e quiesta cosa lassù indigna fortemente perchè questo comportamento, in uomini di fede, frastorna i fedeli distogliendoli dalla giusta via, però loro lassù ci stanno vicini col Credo, che è il vero cuore della vera fede. Mi raccomanda di essere ligia al mio dovere di diffondere le comunicazioni per dare un "panorama" di lassù a quanti desiderano conoscerlo e per "tirare la vanga", ossia preparare un pò anche io il terreno per renderlo fertile e far passare il mondo da "nero" a "grigio", ossia migliorarlo almeno un pò. Ultimo insegnamento: restano oramai solo pietre inutili nelle "tane", ossia nelle nostre case, e così esse sono senza futuro nè vita, senza speranza; Sonia si raccomanda di far nascere più bambini sulla terra

COMMENTO

Ho poco da commentare: provate solo ad immaginare i miei sentimenti e i miei timori dinanzi a tutto questo. Immaginatevi le obiezioni che mi si possono muovere, i dubbi, lo scherno di qualcuno, lo sberleffo superficiale di chi ha ancora ben salda la benda sugli occhi, e non per colpa sua. Io dico solo una cosa: è accaduto, ho ricevuto questa registrazione e mi è stato chiesto di condividerla. Cosa che ho fatto. A voi spetta elaborare tutto il resto nel vostro cuore e nella vostra mente.

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