Sant'Erasmo puntualizza scherzosamente un concetto sull'ira della registrazione precedente - Un'entità angelica che si presenta come Kardrè, mi informa che veglia affinchè spiriti cattivi non mi infastidiscano e mi introduce una dolcissima "Mariù".

Dopo la sorpresa della registrazione precedente a questa, nella quale Sant'Erasmo ha mostrato la sua rabbia verso coloro che vorrebbero veder rimossi i Crocifissi dalle aule italiane, ecco che egli torna sull'argomento in maniera scherzosa, facendoci comprendere che la rabbia nasce spesso in coloro che amano la Verità quando sono costretti a vederla calpestata. E' una rabbia che accomuna quelli che lui chiama "i veritieri", i seguaci della Verità, quando vedono la stupidità e la cecità di certi prevalere su di essa. Una rabbia, dunque, che non nasce da una motivazione egoistica bensì dall'amore sconfinato per la Luce che si spande da quella Verità e che si vorrebbe veder onorata e goduta da tutti, perchè tutti vi apparteniamo. E' una rabbia grande, che nasce dal dolore di vedere tanti gettare a mare l'oro che essa simboleggia. E come illustre esempio di "iroso" contro le malefatte umane mi cita Dante, il sommo poeta, che, come saprete, non risparmiò certo invettive sagaci e frecciate velenose contro i peccatori del suo tempo, contro coloro che, a suo parere, avevano offeso Dio con i loro riprovevoli comportamenti pubblici e privati (nella Divina Commedia si possono ritrovare anche diverse parolacce intessute nelle magnifiche terzine). Pare quasi invitarci, Sant'Erasmo, a non meravigliarci dunque per quel colorito termine che aveva usato, era solo una parola per esprimere la frustrazione di vedere tanti "illustri cervelli" combattere una stupida battaglia, invece di utilizzare il proprio talento per più nobili cause. L'entità angelica che segue Sant'Erasmo ha un nome molto particolare, Kardrè, ed è probabilmente un "custode", visto che appare sollecito nel chiedere protezione per me contro gli spiriti maligni e contro uno in particolare che egli chiama "faina" ad indicarne la cattiveria e l'astuzia malevola. L'ultimo spirito che si presenta mi viene introdotta col nome "Mariù", in maniera molto affettuosa, ed ella lascia esortazioni e stimoli a fare sempre di più, nonchè la raccomandazione di tenere fuori il denaro da queste comunicazioni e da un sano rapporto con l'aldilà.

asinella la vegli, ah, riscalda il Re!....
SANT'ERASMO

Verrà uscire, c’è pure calma, sai,
ori, si, esprimere a Dio avesti.
Oh, l' ira e lì si riderà:
desidero avviso qui.

A ira me pareggia i veritieri:
Dante c’ha i nervi, non li vedi?
Stava qui.

Di noi scrive tu hai,
uscì di metà testa,

che fatica ti chiesi!
Ne vedrai!

Ha radici dirigenti: lì vedi,
è più noi sacrestani.


KARDRE’

Kardrè sta là,
ah sa gli studi.

Ah, c’è l'hai faina lì!
Ah scovai, ma l'ali ho mosso.
E a sera ti allumi i letti, l’ho chiesto,
è vera salute lì,
asinella la vegli, ah, riscalda il Re!
Mariù vedrai.


MARIU'

Guai a essi lì da me uscire con averi!
C’è martire, c’è indi, là, dei fili e vai.
Di sbaglio si è destinà lì, aspiett!






SPIEGAZIONE DEL TESTO

Nella prima frase il Santo mi dà una comunicazione personale rassicurandomi circa una questione familiare: mi dice infatti che, nelle cose umane, così come ci sono le tempeste, i momenti brutti, c'è poi anche la quiete dopo la tempesta, mi invita ad aver fiducia dunque, anche perchè ho espresso a Dio tante preghiere (lui definisce le preghiere "ori"). Mi avverte poi che ora farà dell'ironia sull'ira che ha dimostrato nella precedente registrazione, e desidera che io "avvisi" che egli ci scherzerà un pò su. Dice che, in quanto a ira, i "veritieri", le persone schiette e sincere che amano dunque la Verità, lo pareggiano, ne hanno almeno quanta ne ha lui nel momento in cui vede che quaggiù manchiamo di rispetto per quella stessa Verità per la quale Cristo si sacrificò. E parlando di "veritieri" cita Dante chiedendomi scherzosamente se non ho "visto" i nervi che anche egli aveva poichè il sommo poeta era accanto a lui. Mi rammenta che il mio compito è quello di scrivere quanto essi mi comunicano e questo compito potrebbe "esaurirmi" perchè lui mi ha chiesto una fatica non indifferente e me ne accorgerò sempre di più (è una fatica che mi onoro di fare, ovviamente). Chiude con una saggia osservazione: anche le più alte gerarchie, i dirigenti, hanno la loro ragion d'essere nella "base" di persone semplici (radici le chiama), che si danno da fare a far funzionare le cose fin nei minimi dettagli, e infatti lui stesso, con tutti coloro che lassù si dedicano a darci insegnamenti e verità, si definisce più un sagrestano, ovvero colui che pensa a tenere pulita e funzionale la Chiesa. E' una bella immagine per ricordarmi il suo altissimo compito, e allo stesso tempo essa ci dà la misura della grande umiltà di Sant'Erasmo.
L'entità che segue il caro Sant'Erasmo è sicuramente un angelo, visto che egli stesso ci parla delle sue ali. Si presenta con l'insolito nome di Kardrè e mi dice di essere a conoscenza di tutti gli studi ( non so se i miei al riguardo degli aspetti spirituali, o se quelli compiuti dagli Spiriti superiori nell'aldilà concernenti questo progetto di comunicazione tra i due mondi). Il vocabolario Palazzi Folena, alla voce "faina", oltre alla definizione dell'animale che viene indicato con quel nome, riporta anche il senso figurato del termine col quale si indica, letteralmente, una persona "rinsecchita, cattiva e astuta". Dunque egli mi avverte della presenza di qualche spirito malvagio che tenta di spaventarmi in qualche modo, però mi rassicura dicendomi che, per dissuaderlo dalle sue intenzioni, "ha mosso le ali", intendendo con tale gesto, probabilmente, dimostrare la sua superiorità divina. Le meravigliose parole che seguono mi avvertono che lui, Kadrè, ha chiesto al Signore di illuminare con la sua Luce i letti su cui di notte io e i miei cari riposiamo: la notte, momento in cui i nostri spiriti sono sopiti, è sempre stato il momento più favorevole a certi maligni attacchi. Ha chiesto addirittura che io sia vegliata dall'asinella che riscalda anche Nostro Signore Gesù Cristo (che l'asino del Presepe sia stata invece un'asinella?); certo che penso sempre se devo o no pubblicare queste cose, a volte mi sembra davvero troppa grazia, però devo tenere a mente che questi messaggi non vengono dati a me personalmente, ma essi devono essere condivisi con tutti perchè contengono concetti e verità che appartengono a tutti noi. L'asinella umile e mite verrà a vegliare chiunque di noi chieda protezione a Dio contro certi pericoli. Mi presenta poi un'entità di nome Mariù, e certo che un piccolo sussulto il mio cuore lo ha fatto al sentire questo nome, ma non ho alcuna certezza su chi effettivamente ella sia. Questa entità precisa subito un concetto che oramai i lettori del sito conoscono bene: guai a chi trae vantaggio economico dai messaggi che ci vengono donati dall'aldilà! Essi, lo ricordo per l'ennesima volta, sono concessi al solo scopo di favorire l'evoluzione spirituale di tutti noi e contengono altissime verità che, in quanto figli di Dio, ci appartengono come cose sacre e purissime, che non possono affatto essere infangate da vili scopi materiali. La parola "denaro", come ho potuto constatare dalle registrazioni, è aborrita lassù. Ella mi rassicura sulla presenza di Sant'Erasmo che è chiamato lassù "il martire", e grazie a lui ho i fili della comunicazione e posso andare avanti nelle comunicazioni. L'ultima frase è destinata a me e ad una faccenda che mi sta a cuore: ella mi dice di avere pazienza ("aspiett", in dialetto napoletano lo dice) con una persona che, forse per la sua stessa evoluzione spirituale, è destinata a sbagliare ancora. Devo aspettare tempi migliori, che venga quella calma dopo la tempesta di cui Sant'Erasmo mi ha parlato all'inizio di questa registrazione.

COMMENTO

Vedete come Sant'Erasmo riesca a portare la sua luce e la sua serenità col sorriso di una battuta dietro la quale si nascondono, però, sempre grandi verità? Vero è che ci ha mostrato la sua dura riprovazione nella registrazione precedente e per un motivo più che valido, però è anche vero che di fronte alla difesa della Verità con la v maiuscola, non si scherza e pertanto egli ci dice che perfino Dante, amante e seguace anche lui della Verità di Cristo, si è talvolta arrabbiato duramente (e con parolacce) nella sua Divina Commedia che, oltretutto, è un'opera fondamentale e che ha dettato le regole principali della letteratura italiana per secoli. Dunque se anche Dante, maestro di stile, ha ritenuto opportuno usare qualche parolaccia qua e là, possiamo comprendere e scusare anche quel colorito termine che il Santo ha utilizzato nella registrazione precedente a questa. Così si stempera con un sorriso la durezza del termine, anche se resta validissima la ragione per la quale Sant'Erasmo si era, per così dire, "arrabbiato". In fondo egli, pur essendo stato vescovo in vita, si sente anche "sagrestano" e la difesa della sua Chiesa la mette in atto in ogni aspetto che la riguarda, a cominciare dalla volontà di mantenere intatte e splendenti le icone ed i simboli che la arricchiscono, come il Crocifisso. La presenza concreta dell'Angelo è, per me, qualcosa di tangibile: spesso mi chiedono chi mi dà il coraggio di azionare il registratore per avere un contatto che potrebbe anche riservare brutte sorprese. Devo confessarvi che da quando sono nata dormo con una luce accesa perchè ho paura del buio, quindi tutto questo coraggio non viene certamente da me ma da una forza più grande e potente che, da lassù, mi ha strappata letteralmente dalla mia ignavia e mi ha affidato un lavoro da fare. Per poterlo fare nel migliore dei modi la paura non è certo d'aiuto, e così hanno provveduto a donarmi una serenità ed un coraggio che ho scoperto solo ora di avere in tale misura. E poi so che c'è Sant'Erasmo a proteggermi e non temo nulla: se poi anche l'angelo mi aiuta con le sue richieste a Dio, mi dite che devo temere? Nessuna "faina" può spaventarmi, sono serena e vado avanti confidando nell'aiuto di Dio e nella sua altissima ispirazione.

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