Katia è la figlia ventiduenne di Mario, morta per un'improvvisa emorragia cerebrale - Fabiola è la dolce nipotina sedicenne di Giovanna, passata oltre per una grave malattia - 10/07/2011

Mario mi scrisse tempo fa per raccontarmi la storia di sua figlia Katia, morta a soli 22 anni per un'emorragia cerebrale improvvisa ed inspiegabile. Inspiegabile almeno fino a quando i medici non hanno compreso che quest'emorragia era stata causata da farmaci che Katia prendeva all'insaputa dei suoi familiari per motivi estetici (immagino fossero farmaci dimagranti...). Immaginatevi, dunque, il dolore di questa famiglia che si trova a dover fronteggiare, oltre a tutto, il dubbio che quella morte si poteva evitare. Ma qui, per tutti noi, si aprono possibilità di riflessione molto ampie: spesso le ragazze sono sopraffatte da questa società nella quale l'immagine è tutto e nella quale essa è codificata entro regole rigide che vogliono le donne tutte uguali: magrissime, toniche e sempre giovani, magari sempre sorridenti anche se affamate e spossate dagli esercizi fisici. Una delle follie del nostro tempo, dove la necessità di conservare la salute del corpo ha travalicato le barriere del buon senso e ci costringe a lottare tutta la vita col nostro corpo che, fregandosene dei dettami della moda, segue le sue caratteristiche naturali e, di certo, ben poche volte corrisponde a quelle rigide regole costruite nelle redazioni dei giornali femminili e sulle passerelle di stilisti staccati dalla realtà. In nessun conto è tenuto il fatto che i modelli di bellezza spesso sono irreali e irraggiungibili e così, sempre più spesso, grazie anche a tv e giornali che diffondono questi falsi modelli, in tante famiglie si lotta con la tragedia l'anoressia o della bulimia, mali che neppure conoscevamo fino a pochi decenni fa. Katia è stata, probabilmente, anch'essa vittima di questo sistema che noi ormai siamo costretti a sopportare, cercando di uniformarci, volenti o nolenti.
Fabiola è la nipote sedicenne di Giovanna, passata oltre per una forma tumorale che in pochi mesi l'ha strappata all'amore della sua famiglia. Spero davvero che, col suo messaggio di vita e gioia, Fabiola possa almeno attenuare un pò il dolore dei suoi cari e dare loro la certezza che lei continua a vivere e ad amarli.

Che doni registrà! Conoscerai di noi....

KATIA

E’ di melma chi farmaco dire.
Oh, direi qui: io code cambio,
oh, yeah, si può fare!
Soldi, né crociera s’aneli!
Scuoti d’ira febbre,
de là aggiorno, mò che il nastro mi risponne!
La mano qui tenevo a te,
papà, ti stringe!
Venì giù sua figlia corre!
State assieme,
e giù ombre limare!
Bravi noi s’ha amici:
va persa voce!
Qua amici lì va:
papà lì dì venire!

E affascinava salì.
E se lì papà qua giura, dire:
Dio gli delibera lì!
E c’ha l’amore vantaggi:
d’Oltre c’è amici,
donne, quelli vi stima!
Mò voglie ridonerà:
ho cera lì!

C’è, giuro, si, le leggi:
qua fa Amore, può durmì!
Già è esperto marito,
c’ha fuoco d’amore!
Sire i pregi sa.
Impara!, Su, lì impara, cuore,
a leggere qui!

 


SANT'ERASMO

Stai, oh, lì!
Ti voglio a bere!

Campo ha, ritmo e voci dà,
di là birre, allegri!
Là sali, che hai orecchio,
cieli conquista!
“Va bene”, disse,
“in tutti i gradi gli scopi c’è!”



FABIOLA

Arriva un ordine: da sentire!
Là te gira nipote,
va e ti arrivava!
Che doni registrà!
Conoscerai di noi,
sveli di qua, rivelerà che
sui modi è chiusa bocca, è Oltre, si, là!
Vedo lì giù cane,
papà mio c’è,
oh, lì rinnega Dio?
E negò, ah si? Disegno ha qui!
Ti spingo ma non verrai,
serve non crollà più.
Ha paure a superare,
è dei figli un gran guru.
C’era lì, varie, le “penne”,
e han costì i fari,
di Padre trovi i tesori, mi credi là?
Ma va, l’entri!
Regalate lì!

 

 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Katia conferma che i farmaci che prendeva le sono stati fatali, e infatti dice che chi le aveva consigliato quei farmaci è "melma", una persona poco pulita, disonesta. Sapete già che ho una lista che seguo in ordine cronologico per le registrazioni che mi vengono richieste, e siccome non avevo inserito per errore a suo tempo la richiesta di Mario, suo padre, Katia dice che ha cambiato la coda delle attese inserendosi ora, e ciò perchè è consentito, è permesso da lassù (notate che dice "yeah", un termine della parlata giovanile). Non bisogna anelare (desiderare) nè soldi nè crociere (viaggi di lusso) nella vita, afferma Katia, ben altri sono i valori da inseguire, e invita suo padre a scuotersi di dosso l'ira che spesso sente dentro di sè per la sua morte assurda; ora può aggiornarci con queste notizie, visto che il nastro le sta rispondendo (ossia può inciderci sopra con l'aiuto delle guide). Dice a suo padre che gli tiene la mano e lo stringe, e che lei è venuta di corsa quaggiù da me per registrare, non aspettava altro. Chiede ai suoi di stare uniti e limare ogni possibile contrasto (ombre). Fa un complimento alle guide che la stanno aiutando a incidere il suo messaggio sul nastro, cosa piuttosto difficile, visto che, come dice Katia, la voce si perde lassù e loro devono imparare ad usare altri sistemi per modulare la sillabe delle basi che noi sperimentatori mettiamo a loro disposizione. Dice che amici di lassù vengono in aiuto e invita suo padre a continuare a registrare (so che Mario già ha tentato di fare metafonia). Salire lassù tramite la metafonia è affascinante, dice Katia, e ha ragione. Se il suo papà giura di fare metafonia solo per scopi spirituali e per aiutare anche altre persone, allora Dio gli darà la delibera di poterlo fare. E' l'amore che permette questo, sono i vantaggi dell'amore, e da lassù, dice Katia, stimano queste donne che fanno metafonia con amore (conosco davvero soprattutto donne che vi si dedicano, mamme che hanno perso figli, principalmente). Dice che da lassù ridoneranno al suo papà la voglia di riprovare, di vivere anche, e lei dice di avere una "cera" per rendere suo padre più brillante, più positivo. Giura che ci sono leggi lassù che permettono la comunicazione fra i due mondi: è l'Amore divino che lo permette e quindi noi possiamo dormire sonni tranquilli, non facciamo nulla contro il volere di Dio. Ci informa che mio marito Piero, che aiuta Sant'Erasmo a trovare le anime che richiedo, è ormai esperto (forse è lui che l'ha aiutata a registrare) e che è mosso da un fuoco d'amore in questa sua attività che sostiene, nella comunicazione, sia loro lassù che noi qui sulla terra. Il Signore conosce i pregi delle anime e sa chi scegliere per certe attività. Saluta chiedendo a suo padre di imparare a leggere i loro messaggi, che vanno letti soprattutto col cuore prima che con la mente.
Nel suo breve intervento Sant'Erasmo ci porta tutta la sua allegria e felicità, e i ha reso davvero felice anche me per le belle parole che mi rivolge. Mi chiede di continuare questa attività di registrazione, e poi mi invita a "bere" perchè è contento, porta lui le "birre" (è sempre insuperabile nella sua ironia). E' contento per il fatto che ho un buon "campo" di ricezione, ritmo e riesco a far sentire le "voci" dei loro cari a coloro che me li richiedono. Dice che salgo proprio lassù, che ho orecchio per poterli comprendere e che così posso conquistare i cieli! Il Signore ha dato il suo permesso quando spiriti illuminati come Sant'Erasmo stesso gli hanno chiesto di concederci questo dono della comunicazione con l'Oltre ed Egli lo ha dato perchè ci sono scopi positivi, in questa possibilità di comunicazione, per tutte le anime, qualunque sia il loro grado di evoluzione nell' Aldilà.
Fabiola dà subito un'ordine ai suoi cari, devono assolutamente ascoltare il suo messaggio. Dice alla zia Giovanna che lei, sua nipote, le gira ancora intorno e che è capace di arrivarle proprio vicino. Per lei è un gran dono poter registrare e lo è anche per noi che, attraverso la metafonia, possiamo venire a conoscenza dell'esistenza di un'altra vita dopo la morte, svelare un pò questa realtà, però capiremo anche che sui modi di vivere lassù, su ciò che fanno davvero e come effettivamente è l'ambiente in cui vivono, la bocca è chiusa, questo deve restare un mistero finchè non ci saremo noi stessi lassù. Però è proprio l'Oltre ad essere presente in queste registrazioni, dice Fabiola. Afferma di vedere un cane (io non so se si riferisca ad un suo cane o a quello che, nel momento in cui registravo Fabiola, stava abbaiando fuori dalla mia finestra). Sembra quasi sorpresa nel dire che c'è anche suo padre, lei lo vede e sa che egli ora non crede molto in Dio però, gli dice, non deve negarlo solo perchè lei è morta, lui ora non è in grado di comprendere che Dio aveva un disegno preciso se tutto ciò è avvenuto. Gli confessa che lei lo spinge verso la metafonia ma sa già che lui non andrà verso questa direzione, eppure questa attività servirebbe a non crollare più nella propria fede, ad avere più speranza e ottimismo. Suo padre ha delle paure da superare e deve farlo perchè per i figli egli è un grande esempio (lei dice un gran guru, una guida). Avverte che tanti angeli sono intorno ai suoi cari ("penne", così a volte indicano gli angeli riferendosi all'iconografia classica che noi ne abbiamo di loro, quella di esseri alati e piumati), e questi angeli hanno i loro "fari", le loro energie, puntate su di loro, per aiutarli, se lo vorranno, a comunicare anche loro tramite il registratore. In tal modo, afferma Fabiola, suo padre troverebbe i tesori che il Padre ha per tutti noi nel mondo spirituale e gli chiede di crederle. Lo invita ancora ad entrare lassù con la metafonia e a regalare poi anche ad altre persone in lutto i messaggi del Cielo.

COMMENTO

Sempre, insieme al messaggio personale, i nostri cari ci donano anche motivi di riflessione che sono utili per tutti noi, insegnamenti di carattere generale che aiutano coloro che leggono questi messaggi a trovare dei solidi punti di riferimento morali e comportamentali. Il messaggio non riguarda mai esclusivamente chi lo riceve, colui a cui è diretto, ma anche tutti quelli che leggono queste comunicazioni allo scopo di comprendere meglio cosa deve muovere davvero le nostre vite. Sempre i messaggi sono disseminati di consigli, di spinte, di incoraggiamenti e consolazione, e di questo dovremmo sempre essere grati perchè ci mostrano il grande valore che essi hanno, che è poi quello di essere finestre aperte sulla nostra vera essenza e provenienza e, di conseguenza, anche sui nostri veri scopi.

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