Una triste storia di tradimento: avvelenata coi funghi da coloro di cui si fidava, il tema scottante dell'amicizia interessata

In questa registrazione dell'11 novembre 2008 i miei referenti nell'aldilà esordiscono cercando di rassicurarmi, e ciò perché il giorno prima, nonostante tutte le precauzioni che prendo e le preghiere che faccio prima di ogni registrazione, purtroppo avevo ricevuto dei messaggi fasulli da entità malevole. Spaventata, ho distrutto il nastro così come loro stessi mi hanno più volte consigliato di fare quando questo accade, e sono rimasta molto preoccupata, con la paura di ritrovare e registrare. Piero, che si presenta all'inizio di questa registrazione, mi rassicura ricordandomi di pregare il Signore con più forza e così questo rischio potrà aver fine. Molto interessante è il tema che viene toccato col racconto che mi viene fatto da misteriosi protagonisti: l'amicizia interessata di una donna verso un'altra donna del cui marito è amante segreta, diventa il paradigma su cui riflettere per meglio mettere a fuoco il vero valore dell'amicizia. E chi di noi non si è mai ritrovato di fronte a un fenomeno simile, vuoi per esperienza diretta, vuoi per averlo sentito raccontare da altri? Vorrei far notare che il Santo, più che stigmatizzare il delitto, preferisce sottolineare proprio questo aspetto e ci invita a considerare l'offesa che viene recata all'amicizia come il più grave dei tradimenti. I personaggi (solo intuiti, è lo stesso Sant'Erasmo che parla in loro vece) non rivelano i loro nomi, restano sconosciuti, e ciò anche perché non dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sui personaggi bensì sull'azione che essi hanno compiuto, è proprio su di essa che dobbiamo riflettere. L'inganno estremo che viene compiuto nei confronti di una donna ignara ci disturba, ci invita a riflettere, ci mette davanti uno specchio dentro il quale poter guardare senza paura come dentro all'abisso dell'umana condizione.

Di trovare attendevi: fà gioir de Lui!

PIERO

Osanna Lui e ai diavoli poi chiudigli porte
e colì non ha male te,

fatti libro e poi qui ne avrai,
finirà, i timori smetti.
Qui hai verde,
piglia e metti in noi,
so le vie, pagai vere follie!
Di trovare attendevi:
fa gioir de Lui!


SANT'ERASMO

Contranime, lo so, tu hai :
dirò, se impianto mobile è in ordine,
costi ha tutto.

Certi fa i cuori,
cò gente unì devi il sito,
si riode qui una rete,
li do persi, via, e si, prosegui!

Se resti qui, eh, ti si ingrossa fetta.
So duràmi de pezza amicizia scopi!


L'AVVELENATRICE

Sostati nel thè ho funghi a essa,
però un poco sputai,
trovai dire: Rosa sei un po’ calda,
Sandro è de propinarti una roba ma
è notte, hanno serrà(to).

Per Dani mò è oro.


SANT'ERASMO

E i  funghi…
al giardiniere costa occhi dove sta:

errò, si è dannato assai!






 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Ho compreso che la prima entità a parlare fosse proprio Piero da ciò che egli mi dice: mi ripete infatti di aver pagato vere follie per conoscere il modo di venire a comunicare con noi sulla terra e questo concetto lo aveva già espresso in un'altra registrazione. Mi raccomanda di pregare per poter evitare il rischio di entità malevole e entrino nel mio registratore, mi rassicura circa il fatto che riuscirò a compiere il progetto di arricchire la raccolta delle registrazioni e sul fatto che, per entrare là dov'è lui, ho "il verde", del resto lui è ben consapevole che io attendevo da tempo di avere una conferma sulla reale esistenza dell'aldilà, adesso che l'ho avuta egli mi invita a far gioire tutti del Signore che ha permesso ciò. Anche Sant'Erasmo esordisce ricordandomi che egli è ben consapevole che esistono anime contrarie che entrano nel mio registratore, ma, anche se il mio impianto è in ordine e io faccio le mie preghiere, tutto ha un costo, un rischio. Mi spinge a dare il conforto della certezza a tutti, a diffondere il sito e mi rassicura dicendomi che la rete di connessione con loro è sicura, che gli spiriti negativi li dava ormai per persi. Se continuerò a registrare, si ingrosserà il numero delle registrazioni, poi, con una sola frase, presenta il tema che i personaggi che stanno per entrare in illustreranno: e gli dice che gli scopi di un'amicizia sono "duràmi de pezza", là dove i durami sono la parte di un fusto legnoso più interna, più dura, il cuore stesso del legno, ciò che regge l'albero. Entra in scena questa misteriosa donna, impersonata dallo stesso Santo, (che dirà di chiamarsi Dani, probabilmente un diminutivo di Daniela), la quale subito confessa di aver offerto alla sua amica un tè in cui erano stati precedentemente immersi dei funghi velenosi: alla vittima, di nome Rosa, evidentemente viene causato un attacco di febbre alta e qui immaginiamo Dani che fa finta di soccorrerla insieme al suo amante, un certo Sandro. Ella dice a Rosa che Sandro, forse suo marito, vorrebbe andare a prenderle qualcosa per curarla, ma è notte ed è tutto chiuso. Si intuisce che la donna viene lasciata morire e che quindi, adesso, Dani ha ottenuto quello che voleva, l'uomo, forse soldi o chissà cos'altro. Poche frasi condensano un dramma atroce, ed è veramente incredibile la capacità che questa sintesi ha di esacerbare la tragedia. Sant'Erasmo, nelle poche parole finali, tira fuori il suo solito humour e si riferisce a Sandro chiamandolo " giardiniere", in quanto probabilmente stato lui a incaricarsi di trovare i funghi; ma l'humour si stempera subito nella sentenza tombale che vede Sandro dannato per l'errore commesso.

COMMENTO

Trovo stupefacente l'incredibile capacità che hanno lassù di condensare in pochissime frasi un dramma così complesso, fosco, comunicandocene tutto il pathos con battute scarne ed essenziali: pochi grandi scrittori sulla terra hanno questa capacità. Trovo che queste comunicazioni, oltre ad avere ovviamente un valore pedagogico importante, abbiano anche un grande valore letterario, che siano poetiche nel senso più alto del termine e la registrazione che presento in questa pagina ne è un esempio. Vorrei però invitarvi ad una riflessione che, proprio mentre consideravo le parole finali di Sant' Erasmo, mi è sorta spontanea: se Sandro e Dani sono adesso dannati, e se è vero, come mi è stato comunicato altre volte, che coloro che vengono a parlare insieme al Santo ne ricevono un beneficio in termini di evoluzione spirituale, che senso avrebbe portarli (come del resto sono stati portati altri personaggi "dannati") se essi non hannodavvero più alcuna speranza? Sarebbe più logico far parlare coloro che, secondo i nostri parametri, dovrebbero essere in un "luogo" di pena, si, ma non dannati per sempre. Avete un'idea in proposito?

image