La piccola Lene, figlia di Mario, porta un messaggio "peperino" al suo papà, incitandolo a credere che lei è davvero viva in un'altra dimensione, come gli ha già dimostrato direttamente - 15/03/2011

Lene aveva undici anni soltanto quando improvvisamente è partita per il suo nuovo mondo. La vedevo, bella e angelica, nelle foto che il suo papà, mio amico su facebook, aveva pubblicato sulla sua pagina. Pensavo: mamma mia, Lene ha la stessa età di mio figlio Giovanni, piccola stellina, quanto vuoto può aver lasciato in questo papà stordito....leggevo del dolore sublimato nell'attivismo del fare e del pensare di suo padre, nello stordimento delle parole scritte che sono sempre insufficienti, nel tentativo di addomesticare un mostro che a volte è troppo grande per stare tutto nelle possibilità umane. Ma Lene è di una razza speciale, evidentemente, perchè ha dato prova della sua sopravvivenza dopo la morte al suo papà, gliele ha date con l'aiuto divino perchè conscia di quel dolore davvero insopprimibile, prove meravigliose, facendosi proprio "catturare" da lui in immagini metavisive, e in quelle immagini i tratti del suo volto erano proprio inconfondibili. Ma al cuore di un papà forse nemmeno quei miracoli bastano e così Mario, detto "Pigna", è tornato in pasto ai suoi dubbi, ai suoi tentennamenti, alle sue insicurezze, forse per lui è ancora troppo presto per fare i conti con questa realtà, chissà, ma intanto la sua sofferenza non tiene tranquilla la piccola lassù che, quasi fosse lei l'adulta della situazione, viene a riprenderselo per mano, a rimetterlo in carreggiata, a spingerlo a continuare a cercarla perchè lei è lì, ad appena un passo da lui, sempre. Una di queste mattine, era ancora molto presto, mentre ancora dormivo, Lene si è infilata di prepotenza nei miei ultimi sogni mattutini e mi ha proprio "imposto" di dire al suo papà che lei "doveva" dargli un messaggio. Mi sono svegliata con la spinta fortissima a scrivere a Mario per dirglielo, fuori era appena giorno, e lui era già lì, come se sapesse quasi, in una coincidenza straordinaria, e mi ha inviato un messaggio dicendomi che allora forse l'altra dimensione esiste davvero perchè proprio in quel momento lui aveva bisogno di lei più che mai. Una risposta in tempo reale da lassù che è arrivata tramite me e che ha lasciato stupito Mario, ma anche me, che per la prima volta ho vissuto una cosa simile, provando questa spinta interiore fortissima a cercare questo papà per portagli il raggio di sole che da lassù gli manda la sua piccola Lene. Ricordo, anche se ormai tutti lo sanno, che Lene non parla con la sua voce, ma utilizza la voce che io ho inciso nella base, ascoltate sempre più di una volta i file audio, man mano sono sempre più chiari.

Papà, si, adesso qui ti meraviglio,....

LENE

Papà, si, adesso qui ti meraviglio,
però: ma dai retta al Re!
Se è nebbia giù permette Re!
E lì chiave c’è ma che fatica!
Mi sale qua già Frà,
qua c’è chi torna, amore!
E il leone è Re!
E noi si decide dirte:
era, si, a’ lady, è a udì, deh!
Annà, su, de marcia !
Mò su ciechi sole si alza !

Ah, i raggi c’ha Martire giù,
si, dì tengo occhio madre:
sordi sembrate!
Che segno vi serve? Mi avete fissata là!
Ci sta radio: è fatta per uscì!
Neh, radio ve dotate o vi comprate?
Torno e vi chiamerò,
che le do è pace,
fate giù cerchi:
inviti è là!

 

 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

La prima parola che dice Lene è: "papà". Il messaggio è per lui perchè forse sta attraversando un momento particolarmante buoi da quando lei se n'è andata. Papà, dice, adesso qui ti meraviglio con quello che ho fatto per poterti dare questo messaggio che tu non avresti mai chiesto, per riservatezza, pudore, o chissà cos'altro, però, ci tiene a richiamarlo, devi "dare retta al Re", ossia seguire la Parola di Dio, accostarti ad essa, via e verità. Se laggiù questo papà si sente perduto nella nebbia degli eventi contrari che lo circonda, ebbene, dice Lene, anche queste cose è il Signore a permetterle per la tua crescita spirituale. Lene dice a suo padre che lei ha già una chiave per poter accedere alle comunicazioni con lui, ossia, lui potrebbe già comunicare con lei, ma lei fa tanta fatica con lui perchè si scontra con il suo scetticismo e la sua troppa razionalità. Lene è in alto e dunque dice che io salgo verso di lei con le "onde" che permettono la comunicazione; rivolta al papà gli dice "amore, qui ci sono io che torno da te con queste comunicazioni metafoniche". La frase seguente può essere intesa o come un segno fra lei ed il papà oppure che il Signore lassù, di cui lei ora può avere coscienza e conoscenza, è un "leone", ossia è forte e potente (ma vi ricordo che uno degli appellativi di Gesù è "il leone della tribù di Davide"). Dice chiaro e tondo che sono stati loro lassù (lei e la mia guida Sant'Erasmo) a decidere di dargli questo messaggio (lui, infatti, non lo avrebbe mai chiesto) e c'ero poi io (la lady) a udire ciò che lai ha dirgli. Forza, gli dice, marciare, perchè con queste comunicazioni ora il sole si alza anche sui "ciechi"! (i "ciechi" sono coloro che non credono e che non sanno vedere la realtà della vita dopo la morte, gli scettici patologici, e vi invito a notare quanto è bella questa frase). Gli dice che il Martire (è così spesso chiamato Sant'Erasmo, la mia guida, che morì, appunto, martire sotto Diocleziano) ha i "raggi", ossia l'energia necessaria affinchè questi contatti vengano stabiliti, è lui che rende possibile ciò, e poi lo avverte che ella tiene d'occhio anche sua madre e la sua vita, e appunto, dice a loro due che sembrano proprio due sordi, incapaci di credere e sentire i segnali che sono arrivati a loro da lassù. Un pò "risentita" Lene chiede a suo padre che segno ancora gli serve per credere, visto che è riuscito a "fissarla" in un'immagine davvero notevole in cui il suo volto era riconoscibile. E poi, dice Lene, c'è anche la radio che può servire a loro lassù per "uscire" dalla loro dimensione e comunicare con noi. Dunque chiede ai suoi genitori se si dotano oppure comprano una radio per fare metafonia, lei senz'altro tornerà da loro e li chiamerà dalla radio. Così potrà dare pace a sua madre e a lui e li invita a fare anche dei "circoli" con altre persone per dedicarsi alla metafonia, anche perchè, e chiude così, hanno invito dal Cielo per poterlo fare. E quando si riceve questo invito si può contare sulla protezione del Cielo per la riuscita delle comunicazioni.

COMMENTO

C'è da aggiungere altro? Fino ad oggi non avevo mai vissuto personalmente un simile forte richiamo a fare una registrazione per qualcuno lassù che ne ha davvero bisogno. Bisogno per portare un pò di luce e conforto a suo padre in un periodo difficile e buio. Io l'ho sempre detto che l'amore non può essere in alcun modo spezzato dalla morte, che è l'amore l'unica vera forma di energia necessaria, l'unica che ci tiene vivi e che permette questi miracoli continui a cui assisto oramai quotidianamente e che mettono in comunicazione, cuore a cuore, persone che sono ancora qui sulla terra con persone che sono lassù, miracoli che costruiscono il ponte solido che ci permette di unire sui sentimenti i due mondi che sono entrambi "la nostra casa", e di dare sollievo a persone che soffrono la morte di un proprio caro con la certezza che la morte non avrà l'ultima parola. E scusate se è poco.

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